20/2/2013 – E’ inammissibile l’abbattimento dell’orso M13 compiuta dalle autorità svizzere del Cantone dei Grigioni, 5 anni dopo l’abbattimento di JJ3 sempre nei Grigioni, che considerano il plantigrado una minaccia per l’uomo.
Dal 2006 già otto orsi hanno fatto la loro apparizione in Svizzera, provenendo dall’Italia e non è ammissibile che simili episodi accadano ancora.
“M13 non era un orso problematico, nei mesi scorsi ha solamente mostrato un atteggiamento confidente che non giustifica minimamente l’applicazione della norma, prevista dal Piano di azione svizzero, dietro cui si nascondono le autorità elvetiche. Così si rischia di spazzare via in pochi anni gli sforzi di conservazione messi in piedi dall’Unione Europea e dagli enti italiani per mantenere nelle nostre Alpi un gioiello prezioso come l’orso.
Chiediamo al Governo italiano, che al momento ha la Presidenza della Convenzione delle Alpi, di inviare una protesta formale al Governo Svizzero e di adoperarsi affinchè si esca dalle logiche dei singoli Stati e ci si impegni a gestire la popolazione alpina di orso come una popolazione che appartiene a tutti i Paesi che condividono il territorio alpino. Simili decisioni non possono più essere assunte unilateralmente.” Ha dichiarato Massimiliano Rocco responsabile Specie, TRAFFIC e Foreste del WWF Italia.
Numerosi progetti europei tra cui il LIFE+ ARCTOS (www.life-arctos.it ) ancora in corso, hanno dato chiare indicazioni scientifiche sulle azioni da intraprendere per poter convivere con gli orsi e le altre specie presenti nel territorio alpino ma spesso le indicazioni sono disattese dalle autorità che agiscono invece in base a criteri politici e non scientifici, vanificando così gli sforzi di conservazione.
Il WWF ha dedicato all’orso bruno e alle altre specie di grandi carnivori che vivono sulle Alpi approfondimenti e il dossier “Abitanti silenziosi delle Alpi”