Concluso oggi a Terracina il primo Corso di Apicoltura biologica

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Stamani a Terracina si è chiuso il primo Corso di Apicoltura biologica tenuto dall’entomologo Andrea Mengassini.

Il corso è stato tenuto nei locali dell’ex-vescovado gentilmente concessi dal parroco della cattedrale.

 

 

 

 

Le lezioni sono state seguite da 29 allievi che, soddisfatti del primo approccio allo studio di queste straordinarie sentinelle dell’ambiente quali sono le api, a conclusione hanno espresso il desiderio di poter frequentare un corso di secondo livello.

Oggi è stato anche il giorno della consegna dei diplomi Diploma

Ovviamente non poteva mancare la foto finale sulle scale della cattedrale

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Un impianto alle Morelle per produrre CDR? No, grazie!

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COMUNICATO  STAMPA

La stampa ha pubblicato in questi giorni il comunicato di un consigliere provinciale terracinese in cui fa conoscere all’opinione pubblica il suo interessamento per una serie di finanziamenti pubblici destinati all’impianto di via Morelle.

 

 

Questa la lista:

245 mila € per l’impermeabilizzazione del terreno, la recinzione, la sistemazione dei locali per i dipendenti e i lavori per le acque di recupero.

330 mila € per il trattamento (con metodo non specificato) della parte secca.

Un milione per la sperimentazione (sperimentare una tecnologia pluridecennale che ha prodotto solo compost grigio!?) del cilindro DANO che consentirebbe la produzione di Cdr e un ulteriore vaglio del residuo secco di qualità.

Siamo d’accordo sulla sistemazione dell’area e anche sull’inserimento di un eventuale impianto nel Piano regionale dei rifiuti, non capiamo però il silenzio del consigliere sul 65% di rd che dovremmo raggiungere prima possibile (la Servizi Industriali ha vinto l’appalto anche perché ha proposto il 70% al secondo anno!).

Il miglioramento della raccolta differenziata si effettua nei centri di riciclo dove vengono conferiti i materiali raccolti separatamente e non in un impianto dove tutt’al più si farà della frazione organica stabilizzata (FOS) e del combustibile per gli inceneritori (CDR). Entrambi questi trattamenti non differenziano, anzi producono materiale per gli inceneritori, e fin quando ci sarà combustibile per gli inceneritori il rischio per il territorio sarà sempre molto alto, senza contare che il non raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata dovuta dà luogo a sanzioni elevatissime da parte dell’Europa che non pagherà il politico di turno che tira fuori, ad effetto, il coniglio dal cilindro ma tutti i cittadini.

Il consigliere si impegnasse a far arrivare soldi per iniziative nel solo interesse della città in termini di ambiente pulito, aria e acqua salubri e risparmio economico;  attivi iniziative sulla riduzione della produzione dei rifiuti, sul riuso tramite isole ecologiche in cui si preveda lo scambio degli oggetti dopo l’uso, sulla raccolta differenziata come stabiliscono le norme. Alla fine di questo processo si accorgerà che il trattamento meccanico-biologico diventerà un pretrattamento prima del conferimento in discarica di una piccola frazione del totale dei rifiuti.

In sintesi, i materiali secchi (carta, cartone, plastica, vetro, metalli) andranno in una piattaforma CONAI per il riciclo, l’organico in un impianto di compostaggio e il residuo al pretrattamento. Tutto questo non è frutto di nostre fantasie ma il rispetto delle leggi.

Se tutta la provincia arrivasse non al 65% come vuole la legge ma anche a meno del 50% l’impianto di pretrattamento del residuo sito a Latina basterebbe a soddisfare le esigenze di tutti i comuni. Allora, in via delle Morelle non c’è alternativa ad un impianto di compostaggio di qualità.

I cittadini devono sapere che aldilà di quanti soldi possono essere erogati al comune di Terracina dalla Provincia o dalla Regione, è importante chiedere un tipo di impianto che, in perfetta conformità con la legge, assicuri la salvaguardia dell’ambiente e della salute degli stessi cittadini.

E’ ora che non si perda più tempo a formulare ipotesi senza inserirle in un contesto di legalità.

Così, a Terracina che si aspetta ad avviare la preparazione dei cittadini verso il nuovo sistema di gestione dei rifiuti previsto dal capitolato d’appalto?

La Corte dei Conti della Liguria ha condannato l’amministrazione di un comune per danni erariali derivanti dagli scarsi livelli di raccolta differenziata e nel Lazio cittadini di Albano hanno denunciato i propri amministratori alla Corte dei Conti della nostra regione per i miseri ed inefficienti risultati della raccolta differenziata. Dobbiamo arrivare a tanto?

Terracina, 19 ottobre 2013                                                      WWF Litorale Pontino

Il cemento-amianto presente nel territorio del comune di Terracina. Cosa fare?

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Il cemento unito a fibre di diversa natura è diventato tristemente celebre quando sono state utilizzate le fibre dell’amianto per produrre il cosiddetto eternit.

Il cemento-amianto è stato utilizzato in edilizia come materiale di copertura in forma di lastre piane o ondulate, canne fumarie, contenitori di liquidi e come isolante di tubature.

Nel corso degli anni è stato riconosciuto l’alto tasso di cancerogenesi delle fibre e della polvere di amianto eventualmente inalate.

 

Nella legge 257/1992 viene imposto ad ogni Regione di dotarsi di un Piano regionale di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell’amianto. La Regione Lazio ha recepito tale obbligo con la delibera di Giunta Regionale del 10 novembre 1998, n. 5892.

I proprietari degli immobili sono obbligati a comunicare alle ASL la presenza di amianto in matrice friabile mentre a queste viene assegnato il compito di effettuare l’analisi dei rivestimenti degli edifici e di istituire un registro delle localizzazione dei manufatti.

Tale censimento è OBBLIGATORIO per gli edifici pubblici, i locali aperti al pubblico e di utilizzazione collettiva e i blocchi di appartamenti, mentre è FACOLTATIVO per le singole unità abitative private.

Gli Enti pubblici hanno, comunque, il potere di disporre nel caso di pericolo per la salute e per l’ambiente la rimozione dei materiali contenenti amianto con oneri a carico dei proprietari.  

A Terracina il cemento amianto è molto diffuso, lo si trova sui tetti di abitazioni, sulle tettoie, sui cornicioni di alcuni palazzi, utilizzato nelle canne fumarie e in alcuni contenitori di liquidi e sparso per le strade dove viene abbandonato da cittadini scriteriati.

Il WWF LP ha effettuato una rapida ricognizione del territorio comunale rilevando un campione molto ampio di manufatti contenenti amianto. Qui i risultati della ricerca  SullAmianto

L’associazione ha chiesto un incontro all’Amministrazione comunale per discutere eventuali interventi per la bonifica/rimozione di tali manufatti a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

Mondiali offshore a Terracina, incrociamo le dita per il nostro mare.

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Le gare si svolgeranno in un tratto di mare che contiene un Sito di Interesse Comunitario (SIC) a tutela della residua Posidonia.

 

 

 

 

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Speriamo che il campo di gara non si sovrapponga all’area della prateria di Posidonia soprattutto per il posizionamento delle boe.

 

 

 

 

 

 

 

da uno studio del Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo – Università della Sapienza di Roma

 Posidonia oceanica, è una pianta superiore, presente solo nel Mediterraneo, costituita da radici, foglie, fiori e frutti. Essa forma vaste praterie sottomarine che si sviluppano lungo il litorale costiero fino a circa 40 m di profondità. Le praterie di Posidonia hanno un ruolo fondamentale nell’ecosistema del bacino mediterraneo. Esse sono uno dei produttori primari di ossigeno e di sostanze organiche, inoltre sono fondamentali per la sopravvivenza di numerose specie di vegetali ed animali, costituendo il riparo ideale per questi organismi marini che trovano tra le sue foglie condizioni ottimali per la riproduzione e l’alimentazione. Le praterie di Posidonia inoltre, stabilizzando il substrato, attenuano i fenomeni erosivi del mare sulle coste e stabilizzano i fondali.

Tra Terracina e il promontorio del Circeo è presente un’estesa prateria di Posidonia. La prateria mostra un’area a maggiore densità (più di 150 fasci mq) nelle acque antistanti il promontorio del Circeo, la foce del fiume Sisto e tra Terracina e Torre Canneto. Queste tre aree sono circondate da aree con Posidonia a densità minore (compresa tra 50 e 150 fasci mq).

Si tratta evidentemente di valori di densità piuttosto modesti, equivalenti ad una condizione di semi – prateria. La maggior parte dell’area però è occupata da una prateria che si presenta estremamente rarefatta, con densità inferiore a 50 fasci mq e con ampie zone di “matte” morta.

La situazione osservata ha consentito agli Autori di proporre alcune delle probabili concause della regressione osservata, quali l’aumento della sedimentazione e conseguente diminuzione della trasparenza, elevata presenza di nutrienti, bassi valori di salinità, ecc. che contribuiscono all’avvio dei fenomeni regressivi, anche se questi da soli non possono spiegare un così ampio degrado. L’azione della pesca a strascico svolta illegalmente in tutta l’area, come indicato dagli autori e come risulta da successivi studi (Ardizzone e Migliuolo, 1982; Ardizzone e Pelusi, 1984) sembra aver avuto un ruolo fondamentale nell’accelerare la regressione della prateria di Posidonia oceanica.

L’attuale distribuzione delle praterie appare essere profondamente cambiata rispetto a quanto riportato nei lavori precedentemente descritti. La prateria posta di fronte al promontorio del Circeo è quella che sembra essere la meno modificata durante gli anni, probabilmente perché localizzata più al largo rispetto alle altre, e quindi meno influenzata dagli apporti di acque continentali, ma anche grazie alla presenza di substrati rocciosi che hanno probabilmente limitato l’azione della pesca a strascico illegale.

La prateria centrale, quella compresa tra Capo Circeo e Terracina, presenta la regressione più importante, evidente soprattutto con l’arretramento del limite inferiore Questo tratto di costa è stato soggetto a pesanti cambiamenti sia della linea di costa che della pressione antropica (ricordiamo l’importante arretramento della linea di costa registrato in questa area già a partire dagli anni ’60), con influenze negative tanto sulla qualità delle acque quanto sulla granulometria del fondale.

La Giornata nazionale del Camminare di FederTrek a Terracina

Domenica 13 ottobre in una bella giornata di sole una cinquantina di persone, compreso un piccolo gruppo di studenti medi, hanno camminato per oltre 5 km da un parco all’altro visitando senza l’uso dell’auto zone della città ad alcuni sconosciute.

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Nel Parco delle città gemellate c’è stata una piccola sosta durante la quale i camminatori hanno potuto apprezzare un piccolo ristoro offerto dalla pasticceria Somma, da Punto dolce e dal WWF Litorale Pontino.  Nell’occasione il WWF ha brevemente spiegato come si era arrivati alla decisione della camminata cittadina e perchè era stato deciso di attraversare i parchi. Tutti hanno notato l’assurdità di tenere ancora chiuso il Montuno e lo stato di degrado dell’area Chezzi e di Villa Tomassini.

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Da parte sua l’assessore alle Politiche sociali, Roberta Tintari, ha espresso la soddisfazione per una camminata veramente salutare che non dovrebbe avere carattere episodico ma quotidiano, augurandosi anche che nei prossimi passaggi i cittadini possano trovare migliorato lo stato dei parchi.

 

Immancabile la foto di gruppo

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Ci siamo, sabato 12 ottobre inizierà a Terracina il Primo Corso di Apicoltura biologica

 COMUNICATO  STAMPA                 

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“Apicolturiamo”: 1° Corso di Apicoltura Biologica

 

 

Il WWF Litorale Pontino comunica che sabato 12 ottobre inizierà il 1° Corso di Apicoltura Biologica che tratterà

  1. le tecniche di allevamento delle api
  2. la gestione dell’agroecosistema apistico
  3. le metodiche di lavorazione del miele

 

Il corso, organizzato in collaborazione con DNApi Lab – Ricerche Entomologiche e Progettazioni Integrate in Apicoltura, sarà tenuto dall’entomologo dr Andrea Mengassini, Apicoltore professionista ed Esperto apistico accreditato presso l’Istituto Nazionale di Apicoltura, con la partecipazione di Bruno Petriglia, florista e ricercatore presso l’Oasi WWF “Orto Botanico” di Collepardo.

Il corso ha ricevuto il patrocinio gratuito del Comune di Terracina e si svolgerà nei locali dell’ex vescovado, messi gentilmente a disposizione dal Parroco della Cattedrale di Terracina.

Le lezioni saranno organizzate come un vero e proprio itinerario guidato alla conduzione biotecnica dell’alveare, analizzando nel contempo i nuovi disciplinari di produzione, alla luce delle modifiche normative introdotte di recente in ambito comunitario e nazionale.

Il Biologico è un settore in enorme espansione e nell’ambito dell’Agricoltura dimostra di non conoscere crisi occupazionale o di reddito. Orientarsi tra i regolamenti UE, però, non è sempre facile quindi abbiamo pensato ad un corso snello, immediatamente fruibile dagli Allievi, che spieghi in maniera diretta i passi essenziali e i punti critici della disciplina e delle tecniche da adottare in apiario.

Agli argomenti classici saranno affiancati altri di estrema attualità e di notevole interesse, quali il ruolo degli Agrofarmaci in ambiente e il loro impatto in Apicoltura, le prospettive per il controllo delle malattie apistiche senza l’uso della chimica di sintesi e l’utilizzo delle api per il biomonitoraggio della qualità ambientale.

In primavera seguirà uno stage pratico continuativo in apiario e visite ai laboratori di lavorazione del miele dell’Azienda Apistica “DNApi Lab”, durante i quali i Corsisti avranno modo di familiarizzare con tutte le tecniche illustrate durante le lezioni.

Terracina, 9 ottobre 2013

 

Domenica 13 ottobre, Giornata nazionale del camminare. Terracina aderisce con motivazioni aggiuntive: riapertura del parco del Montuno e restauro degli altri parchi pubblici

Domenica 13 ottobre 

GIORNATA  NAZIONALE  DEL  CAMMINARE

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Terracina

La camminata che il WWF Litorale Pontino organizza in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Terracina rientra nella Giornata nazionale che ha alla base queste motivazioni

  • promuovere campagne volte a far crescere nelle istituzioni la consapevolezza che è necessario dare al camminare un ruolo strategico nella promozione dei territori, per rimettere in moto economie che rivitalizzino intere comunità e territori altrimenti destinati all’abbandono;

  • impegnarsi in azioni di pressione sociale, nei confronti del governo e di tutti gli enti istituzionali, affinché nei programmi di pianificazione economica vengano destinate maggiori risorse per lo sviluppo della mobilità sostenibile basata sul camminare;

  • proporre a tutte le medie e grandi città italiane la realizzazione di percorsi pedonali, integrati con i servizi di trasporto pubblico, puntando alla realizzazione e alla promozione di nuovi progetti di mobilità cittadina, ispirati ai principi della sostenibilità ambientale, della valorizzazione del territorio e della qualità della vita del cittadino;

  • avanzare proposte legislative nazionali e regionali che diano spazi distinti al volontariato e alle professioni legate al turismo ambientale, in modo da sviluppare una forte sinergia tra i due ambiti oggi spesso in conflitto;

  • difendere il territorio italiano nel suo alto valore paesaggistico, facendosi portavoce di tutti gli escursionisti che ogni giorno osservano, e spesso denunciano i piccoli o grandi danni ambientali che incontrano lungo il loro cammino;

  • promuovere campagne regionali e nazionali sui benefici psico-fisici del camminare in collaborazione con le strutture sanitarie.

http://www.youtube.com/watch?v=qqW0VkywOk8

Oltre a tutte le citate motivazioni a Terracina l’iniziativa, che toccherà alcuni dei parchi cittadini, vuole sostenere la richiesta della riapertura del Parco del Montuno e del restauro di quelli che versano in grave degrado.

PROGRAMMA

  1. La partenza della camminata (non è una corsa, quindi è aperta a tutti senza distinzione di sesso, di età, di specie, di razza ) avverrà alle ore 9 davanti al cancello del Parco del Montuno.
  2. Da qui, passando per via Dante Alighieri, via Armando Diaz, Viale della Vittoria, via Due Pini si arriva all’Area Chezzi.
  3. Attraversata l’Area Chezzi, si esce su via Leopardi e da qui si gira su via san Rocco fino alla piazza Gigi Nofi da cui si passa alla Villa Tomassini.
  4. Dalla Villa Tomassini si esce sul lungomare che sarà percorso lungo il lato spiaggia fino a via Toscana, al semaforo su questa traversa si gira per viale Europa e subito dopo per via De Angelis fino a Via Raffaello attraversando via Badino: eccoci al punto sosta nel Parco delle Città Gemellate. Qui due fontane erogano l’acqua del sindaco (chi vuole può portarsi un bicchiere) per soddisfare l’eventuale sete e forse se gli sponsor saranno generosi si potrà mettere qualcosa sotto i denti.
  5. Finita la sosta si esce dal Parco prendendo via Giorgione per imboccare il viale Leonardo da Vinci e il lungo Mortacino fino a Ponte Rosso, attraversato il quale rimanendo sul lato destro si raggiunge il semaforo di piazza Gregorio Antonelli. Attraversata l’Appia la camminata avrà termine nel Parco Oasi.

La camminata può essere fatta per intero (poco più di 5 km) o per singoli tratti, magari inserendosi nel parco più vicino alla propria abitazione.

La partecipazione alla camminata è libera. Ogni partecipante assume in proprio la responsabilità di tutto quanto possa accadere durante la camminata.  I ragazzi devono essere accompagnati da un genitore.

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Vajont anno zero, il WWF Italia invita a ripensare il governo del territorio

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Il Piave, il fiume sacro per la Patria, come punto di partenza per un governo nuovo del territorio dove avviare  un progetto partecipato di riqualificazione fluviale, ambientale e paesaggistica, che il WWF Italia propone nel dossier ‘Vajont anno zero: 1963-2013. Consumo del suolo e rischio idrogeologico, un territorio da ripensare’ pubblicato in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia del Vajont.

Ecco il Dossier vajontannozero_wwf

Ancora sull’impianto di via Morelle a Terracina, pretrattamento dei rifiuti indifferenziati o compostaggio di qualità dopo una buona raccolta differenziata?

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Comunicato Ascom, Wwf Litorale Pontino, Il Sestante

 

Terracina 3 ottobre 2013

Un cilindro Dano per Morelle. Le carte che nessuno conosceva

Riattivare il cilindro Dano a Morelle. Ecco cosa stava producendo il protocollo d’intesa tra comune di Terracina e provincia di Latina. Un macchinario che porta l’ex sito di compostaggio chiuso ormai da vent’anni indietro nel tempo.

Lo abbiamo scoperto spulciando tra le carte del Comune dove è emersa anche un aspetto interessante portato avanti dal sindaco di Terracina Nicola Procaccini. Se prima nel protocollo d’intesa con la Provincia l’ente di via Costa aveva le mani libere sul progetto di Morelle, ovvero il Comune avrebbe solo ratificato la decisione presa a Latina, a luglio il primo cittadino ha inviato una nota al presidente Armando Cusani con la quale corregge l’art.2 del protocollo che diventa <<Il comune di Terracina si impegna ad esaminare ed eventualmente approvare gli elaborati progettuali promossi dalla provincia di Latina promuovendo inoltre apposito bando per la ricerca di promotori di project financing per I’apposito impianto di trattamento dei rifiuti raccolti in modo differenziato con relativa separazione della frazione umida>>.

Ma siamo sempre sul terreno di un impianto di trattamento e non è un caso che il cilindro Dano, seppur di vecchia generazione, opera una sorta di pretrattamento tritando e bioessiccando la frazione organica. Non è un caso che dalla Provincia sono arrivati 250mila euro di stanziamento, altra scoperta di questo giorni, per il cilindro e un’altra somma per la impermeabilizzazione dei pavimenti e il controllo delle acque meteoriche. Fortunatamente il Comune ha deciso di spendere soltanto la somma in conto capitale per la bonifica del sito di Morelle e per acquistare altri terreni intorno, in attesa che il consiglio comunale decida cosa vuole fare.

Riattivare il cilindro Dano è una scelta che continua a vederci contrari poiché va in senso diametralmente opposto a un cambio di marcia sulla raccolta differenziata. Quanti più impianti di trattamento meccanico  e meccanico-biologico ci sono in giro, ovvero per il trattamento dell’indifferenziato, tanto meno viene fatto per diffondere in maniera capillare la raccolta differenziata nelle città. E siccome pensiamo che bisogna finirla di prendere decisioni sotto il cappello dell’emergenza, ribadiamo ancora una volta la nostra proposta di rendere Morelle un impianto di compostaggio di nuova generazione capace di produrre compost di qualità e ricevere rifiuti organici da molti altri comuni della provincia di Latina.

 

 

 

Bonifica dell’amianto presente sul tetto della chiesetta dei SS. Cosma e Damiano di Terracina

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Non poteva rimanere ancora così con le lastre di eternit esposte a erosione e in prossimità di abitazioni e di una scuola frequentata da centinaia di bambini.

 

 

 

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Una ditta specializzata ha aperto il cantiere di bonifica per sostituire le lastre di eternit con altro materiale.

 

 

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L’iniziativa presa dalla parrocchia dovrebbe essere imitata dai tanti proprietari di manufatti dove è stato fatto uso di eternit.

 

Si poteva, però, in rispetto del principio di precauzione procedere all’apertura del cantiere in orario di chiusura della scuola.

Molti genitori si sono allarmati e il sindaco è intervenuto per spostare i lavori nel pomeriggio.