Un primo successo contro il consumo di suolo, cartellino giallo della Regione Lazio contro la lottizzazione di Punta Cetarola

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Il 21 maggio 2014 presentammo su questo blog la vicenda della lottizzazione progettata su Punta Cetarola nella parte ricadente nel comune di Itri. Successivamente, il 14 luglio comunicammo che le Associazioni WWF, LIPU, ITALIA NOSTRA, FAI, ASSOCIAZIONE MEDITERRANEA per la NATURA avevano presentato un esposto alla Regione Lazio, al Comune di Itri e al Corpo Forestale dello Stato a salvaguardia dell’area posta su Punta Cetarola sulla quale gravava appunto il progetto di lottizzazione edificatoria.

Intanto, il 06/05/2014 il consigliere regionale Gino De Paolis aveva presentato un’interrogazione alla quale l’assessore Fabio Refrigeri ha risposto a dicembre scorso. Nella risposta l’assessore ribadisce che sono stati già rilevati “significativi impatti derivanti dal progetto sulle componenti più sensibili, tutelate nella Zps“, compresa la mancata attivazione della Valutazione di Incidenza sul piano stesso, e che pertanto sono confermati i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza presentata dai lottizzanti, essendo riconosciuto a pieno il valore naturalistico e paesaggistico della zona in questione.

Purtroppo, l’assessore Refrigeri non si è espresso sull’eventuale ipotesi di annullamento in autotutela, così come prospettato nell’interrogazione del consigliere regionale. Occorre andare avanti e le Associazioni di Protezione Ambientale – che avevano sottoscritto l’esposto inviato al Sindaco ed ai competenti enti regionali –  sono intenzionate a procedere ulteriormente con altre richieste di informazioni in merito al piano suddetto.

Resta comunque valido, seppur come extrema ratio, un eventuale intervento di seconda ed ultima istanza, volto a procedere con un ulteriore esposto/segnalazione alla Commissione Europea per eccepire eventuali violazioni del diritto comunitario relativamente alla procedura seguita dal Comune di Itri per l’adozione di quel piano di lottizzazione.

Alla Rimembranza sta arrivando il materiale per la manutenzione, arriveranno anche volontari per i lavori?

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Il parco della Rimembranza ha ottenuto il riconoscimento di monumento pubblico da un regio decreto del 21 marzo 1926.

In tutti questi anni non ha avuto da parte della pubblica amministrazione l’attenzione che meritava. Spesso i volontari che lo gestiscono hanno potuto contare soltanto sulla sensibilità di un assessore o di un funzionario per avere materiali per la manutenzione e qualche operaio per i lavori.

In momenti difficili gli aiuti sono venuti soprattutto da alcuni istituti scolastici di Terracina.

 

 

Finalmente nell’anno appena trascorso l’assessore Paolo Cerilli ha inserito una posta nel bilancio comunale a favore della Rimembranza riconoscendo che ci si trova davanti a qualcosa di più di un parco pubblico.

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Con la somma stanziata (5.000 €) il Comune sta fornendo i materiali necessari per la manutenzione.

Comincia ad arrivare il legname per rinnovare le staccionate.

 

 

 

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Ora, pur sperando nell’invio da parte del Comune di un paio di operai per i lavori più impegnativi lanciamo un appello ai cittadini perché vengano a collaborare volontaristicamente per l’esecuzione dei piccoli interventi.

 

I viandanti della via Francigena passano per la nostra città da quasi un decennio, pare se ne siano accorti in pochi.

viandanteSono ormai quasi dieci anni che camminatori, italiani e stranieri, percorrono i sentieri della Via Francigena del sud, direttrice Appia, passando anche per Terracina. Nei comuni vicini  le amministrazioni si sono attivate, chi più e chi meno, per far conoscere il proprio territorio ai possibili futuri turisti e si sono impegnate per rendere agevole il viaggio con una segnaletica opportuna e offrendo un’accoglienza dignitosa.

Da noi c’è stato sempre un profilo basso nei confronti di questa iniziativa fino a sfiorare il ridicolo quando un assessore caldeggiò il transito per Borgo Hermada, confuso probabilmente per un borgo medioevale.

Il disimpegno delle amministrazioni locali, qualora si diffondesse, ci costerebbe l’annullamento di questa esperienza; siamo infatti in competizione con la Valle Latina i cui comuni stanno prodigandosi per favorire il percorso verso Cassino e da qui a Brindisi. Gli sforzi dei promotori della Via Francigena lungo l’Appia, riuniti nel Gruppo dei Dodici, potrebbero essere resi vani se i Comuni pontini non si attivano anche chiedendo la collaborazione gratuita del Gruppo.

In tutto il tragitto le due tappe che hanno Terracina al centro sono caratterizzate da un percorso montano che attraversa aree naturali protette e resti archeologici e monumentali che tolgono il respiro, non solo per la fatica ma soprattutto per la meraviglia. E’ quanto avviene puntualmente quando i camminatori scendono dal sentiero e raggiungono l’Appia superiore di Piazza Palatina  per arrivare a Terracina e quando il giorno dopo, partendo dal Duomo, attraversano il centro storico alto e passano per il campo carsico di Camposoriano per raggiungere Fossanova. Ne sono testimoni i camminatori locali che li accompagnano in questi due tratti.

I  componenti del Gruppo dei Dodici, nelle more di interventi istituzionali per la messa in sicurezza di alcuni passaggi, si sono attivati, aiutati anche da volontari locali, nel ripulire i sentieri; nelle passate feste di fine d’anno sono intervenuti proprio nel tratto che dalla cava sull’Appia porta al basolato di Piazza Palatina.

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Ecco come si presentava un tratto del percorso, ormai quasi chiuso.

 

 

 

 

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Dopo l’intervento sarà possibile passare.

Anno nuovo problemi vecchi per Terracina, il treno e la gestione dei rifiuti

Il 2014 ci ha lasciato tra le tante due questioni irrisolte che penalizzano fortemente la città, il mancato ripristino della linea ferroviaria e il servizio di igiene urbana non ancora arrivato a regime e affidato per un ricorso legittimo ad una nuova azienda.

Foto0157La vicenda del treno ci vede stritolati nel braccio di ferro tra la Regione che non ha reperito per intero la somma necessaria per i lavori e la Rete Ferroviaria Italiana che per riaprire la linea non accetta la logica della messa in sicurezza del tratto più rischioso in attesa del completamento dei lavori. Nel frattempo tutto tace e la città come in tanti altri casi sta sostanzialmente accettando la mancanza del treno. Quello che le Ferrovie non sono riuscite a fare all’epoca del taglio dei rami secchi per la reazione unanime della città ora una frana consente, pare nel silenzio generale, la soppressione della linea Terracina-Fossanova.

In questa situazione i pendolari la mattina stanno utilizzando sempre più numerosi la stazione di Monte San Biagio alleviando forse i propri disagi ma di fatto dando ragione a chi aggiungerebbe il nome di Terracina sulla tabella di quella stazione.

Le forze politiche di Terracina presenti in Consiglio comunale su questa vicenda non si sono attivate allo spasimo; ciascuna, nel proprio ruolo di maggioranza o di opposizione, se ancora non l’ha fatto potrebbe intervenire sull’Ente regionale almeno per definire i tempi di intervento. Un Consiglio comunale convocato in via straordinaria a Roma presso la sede della Giunta regionale o semplicemente un presidio della stessa in cui tutti i consiglieri sarebbero attorniati da cittadini potrebbe servire a mettere in moto l’iter per il ripristino del treno?

1491586_10202593564585088_1452913647647510787_nLa gestione dei rifiuti, a differenza del ripristino della linea ferroviaria, vede i cittadini attenti e vigili nel denunciare disservizi e anche segnali di inciviltà da parte di alcuni che di fatto stanno boicottando la nuova modalità della raccolta. E’ ormai noto a tutti che la nuova modalità non ha avuto una partenza preceduta da una comunicazione all’altezza di un cambio di abitudini pluridecennali; nelle altre città italiane la comunicazione in media è durata un mese per ogni diecimila abitanti. L’Amministrazione comunale deve approfittare di questo passaggio di mano da un’azienda all’altra per correggere tutti gli errori a partire proprio dalla comunicazione.

Una volta insediata la nuova azienda occorrerà con essa focalizzare tutte le inefficienze di quest’anno in cui i cittadini terracinesi si sono cimentati nella raccolta differenziata.

 

Comunicazione e controllo della qualità del differenziato sono i parametri che garantiranno l’efficienza del servizio.

La prima, infatti, se raggiungerà i cittadini con assemblee nelle scuole, nelle parrocchie, nei centri sociali, nelle ccoperative, con trasmissioni o spot televisivi e utilizzando anche le associazioni di qualunque tipo e gli amministratori condominiali, metterà tutti nelle condizioni di ben operare. A questo punto un regolamento che prevedesse multe per gli inadempienti sarebbe non solo auspicabile ma obbligatorio.

Il controllo del differenziato oltre a permettere l’individuazione dei renitenti al nuovo sistema ai quali sarà comminata la multa prevista dal regolamento renderà veramente residuale il secco indifferenziato da pretrattare con notevoli risparmi nella gestione.

Purtroppo l’appalto porta con sé una sorta di peccato originale, tutti i vantaggi della raccolta differenziata, calo drastico dell’uso della discarica e diminuzione sensibile del pretrattamento, non porteranno riduzioni nelle bollette che dati i tempi sarebbero fortemente incentivanti.