Finalmente emanato il Regolamento sul compostaggio di comunità

Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.45, del 23 febbraio 2017 è stato pubblicato il Decreto n.266 del 29 dicembre 2016 emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Il Decreto contiene il Regolamento recante i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per il compostaggio di comunita’ di rifiuti organici.

Per compostaggio di comunita’ si intende “il compostaggio effettuato collettivamente da più utenze domestiche e non domestiche della frazione  organica dei rifiuti urbani prodotti dalle medesime, al fine dell’utilizzo del  compost prodotto da parte delle utenze conferenti.”

Nei primi due commi dell’art.1 che stabilisce le finalita’, l’ambito di applicazione e le esclusioni si legge

  1. Il  presente decreto stabilisce i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per l’attivita’ di compostaggio i comunita’ di quantita’ non superiori a 130  tonnellate  annue,  di cui  all’articolo  183,  comma  1,  lettera   qq-bis,   del   decreto legislativo  3  aprile  2006,  n.  152,  nel  rispetto  della  tutela dell’ambiente e della salute umana.
  1. Salvo quanto disposto dall’articolo 10, il presente decreto  si applica alle attivita’ di compostaggio di comunita’ intraprese da un organismo collettivo al fine dell’utilizzo del  compost  prodotto  da parte delle utenze conferenti.

L’obiettivo è quello di ridurre il conferimento in discarica di rifiuti organici e di avviare la società del riciclaggio come vuole la Comunità europea.

Il Regolamento viene a concretizzare l’art.180 (Prevenzione della produzione di rifiuti), comma 1-octies, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,  (Norme in materia ambientale), pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale  del 14 aprile 2006, n. 88 – S.O. n. 96.

Il Regolamento che entrerà in vigore il 10 marzo 2017 è scaricabile qui.

Ovviamente, il Comune ai cittadini che attiveranno il compostaggio di comunità dovrà poi ridurre l’entità della tariffa sui rifiuti urbani come afferma il comma 19-bis dell’articolo 208 del citato decreto legislativo n. 152 del 2006.

“Alle utenze non domestiche che effettuano il compostaggio aerobico individuale per residui costituiti da sostanze naturali non pericolose prodotti nell’ambito delle attivita’ agricole e vivaistiche e alle utenze domestiche che effettuano compostaggio aerobico individuale per i propri rifiuti organici da cucina, sfalci e potature da giardino e’ applicata una riduzione della tariffa  dovuta per la gestione dei rifiuti urbani.”

Il comune di Terracina recepisce (e non realizza) i documenti di Agenda 21 (1)

L’Agenda 21 propone, l’amministrazione accetta e talvolta ripone i documenti nel cassetto.

Da quando esiste in città questo organo di partecipazione democratica molti cittadini, variamente interessati, iscrittisi al Forum hanno elaborato documenti su tematiche contenute nel Piano di Azione Ambientale di Terracina approvato in Consiglio Comunale il 26/10/2007.

Molti documenti sono stati approvati e realizzati mentre alcuni, proprio quelli che caratterizzano la sostenibilità ambientale secondo le indicazioni contenute nella Carta di Aalborg delle Città Europee Sostenibili, sono stati recepiti ma non attivati.

Esaminiamo uno per uno i documenti che non trovano applicazione partendo da quello che dovrebbe garantire una migliore vivibilità della città regolando la mobilità delle persone.

Il 22 aprile del 2014 la Giunta comunale approva con delibera n.94 il Piano urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e Piano Quadro della Ciclabilità che, successivamente, il 15 dicembre dello stesso anno, viene deliberato in Consiglio comunale (del.n.322).

Nell’occasione Agenda 21 scriveva

“Su proposta del Forum di Agenda 21 Locale il Comune di Terracina, con deliberazione di G.C. n. 94 del 22/04/2014, ha approvato l’avvio del procedimento per l’adozione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile/PUMS. Con tale atto viene ufficialmente sancito l’impegno a realizzare un processo di svolta e di rilevante portata culturale, ambientale, sociale ed economica. Un processo fondato sul definitivo superamento dei Piani Urbani del Traffico, centrati sulla viabilità degli autoveicoli, a favore invece dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, basati invece sulle diversificate esigenze di mobilità dei cittadini e sulla sostenibilità di sviluppo della città e del territorio. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Terracina è dunque lo strumento necessario per affrontare e governare, oggi, nell’ambito degli obiettivi strategici Nazionali ed Europei (fissati nel periodo 2014-2020), la migliore efficienza ed efficacia dei complessi servizi di mobilità richiesti dalla città contemporanea, per garantire la qualità della vita e dell’ambiente, per assicurare una più ampia possibilità sociale all’uso degli spazi urbani e per favorire una economia turistica ecocompatibile.”

Nel documento si ipotizzava tra l’altro una ciclabilità cittadina non più dedicata soltanto al tempo libero ma sviluppata in modo da permettere di raggiungere i servizi e i luoghi più frequentati in alternativa ai mezzi motorizzati.

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Con questi due Piani approvati si riorganizzava quanto realizzato episodicamente in precedenza: la pista lungo i fiumi Linea Pio e Mortacino (deliberata in Consiglio comunale nel 2004 e realizzata nel 2008), la pista ciclabile di Via Pantano da Basso (passata in Consiglio comunale nel 2005 e realizzata nel 2008) e la pista sul Lungomare Circe ( deliberata in Consiglio comunale nel 2014 e compiuta nel 2015).

Il Piano Quadro della Ciclabilità, poi, avrebbe favorito la realizzazione di un anello ciclabile urbano attraverso la diretta connessione tra la pista ciclabile realizzata lungo i fiumi Linea Pio e Mortacino e la pista ciclabile sul Lungomare Circe. L’anello, recepito e approvato dal Comune di Terracina nel 2011 ed inserito nel vigente Piano Urbano del Traffico ancora non è stato attuato.

Il comportamento di un’amministrazione comunale che accetta le proposte avanzate da cittadini, con le loro competenze e l’amore per la città, e poi non le concretizza non è esemplare.

Addirittura le ignora se in questa situazione il Comune invece di partecipare a bandi regionali per il completamento di opere pubbliche lasciate a metà ha preferito proporre la pista ciclopedonale fuori Porta Napoletana, ricevendo oltretutto un brusco diniego.

Il bando regionale in questione  è rivolto ai comuni costieri per finanziare opere di riqualificazione all’interno dei 300 metri dai limiti demaniali e nella nostra città la zona dello sviluppo della ciclabilità trovandosi  tra mare e fiumi vi ricade pienamente. Quindi, ragioni di opportunità e di saggia amministrazione avrebbero dovuto ispirare l’ente comunale a chiedere il finanziamento per impiantare il sistema ciclabile cittadino, d’altra parte già approvato nelle sedi competenti.

Un brutto esempio di gestione (in)sostenibile del territorio.

 

Sabato 25 febbraio-Giornata Mondiale delle Zone umide

Sabato 25 febbraio il Parco Nazionale del Circeo celebra la Giornata Mondiale delle Zone umide con un importante convegno che si terrà a Sabaudia nell’Auditorium Centro visitatori del Parco in via Carlo Alberto, 188.

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Per conoscere il mondo delle zone umide, dai laghi agli stagni, dagli animali e piante all’uomo il Parco ha predisposto un calendario di visite guidate gratuite con prenotazione.

Ancora un sollecito inviato da Agenda 21 al comune di Terracina, questa volta si parla di orti urbani

Agenda 21 scrive al Comune di Terracina

Orti Urbani. Richiesta di completamento del progetto.

Come è noto, l’importante obiettivo degli “Orti Urbani e Periurbani” e degli “Orti Urbani Sociali” è stato approvato dal Comune di Terracina, su proposta del Forum di Agenda 21 Locale nell’ambito del Piano di Azione Ambientale di Terracina, sulla base dell’adesione alla Carta di Aalborg delle Città Europee Sostenibili e con riferimento a quanto stabilito dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Lazio in tema di Sviluppo Sostenibile. Tale obiettivo è stato inoltre approvato, sempre su proposta di Agenda 21 Locale, a seguito del Progetto Nazionale “Orti Urbani” e del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2013 dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, dall’ANCI e da Italia Nostra, al fine di aderire all’iniziativa e di consentire l’inserimento e l’iscrizione del Comune di Terracina nella Lista dei Comuni Italiani che perseguono la qualità ambientale, la qualità della vita e la sostenibilità dello sviluppo. Tale obiettivo, infine, è stato inserito dall’Amministrazione Comunale nel procedimento istruttorio per l’obiettivo Bandiera Blu. Tuttavia, a distanza di oltre un anno, nessun iter amministrativo viene avviato dal Dipartimento e dal Settore competente per dare esecuzione agli obiettivi stabiliti dall’Amministrazione Comunale.

……. Pertanto, il Forum di Agenda 21 Locale chiede agli organi responsabili, ognuno per la propria competenza, di intervenire con urgenza al fine di: 1) Dare immediata esecuzione alle Deliberazioni approvate. 2) Realizzare con urgenza, secondo quanto stabilito dal Regolamento degli “Orti Urbani”, gli adempimenti comunali necessari per l’uso funzionale delle aree. 3) Consegnare ufficialmente le aree agli aventi diritto per l’avvio della gestione degli “Orti Urbani” e dell’”Orto Urbano Sociale”. 4) Comunicare al Ministero competente e all’ANCI, con trasmissione della relativa documentazione, l’avvenuta realizzazione degli “Orti Urbani” e dell’”Orto Urbano Sociale” e l’avvio della loro gestione, richiedendo l’iscrizione del Comune di Terracina nella Lista dei Comuni Italiani riconosciuti nel Progetto Nazionale “Orti Urbani”, anche ai fini dell’acquisizione di ulteriori requisiti per la Bandiera Blu. 

Ecco la lettera di Agenda 21

SOSLUPO: MOBILITAZIONE DAL 21 FEBBRAIO AL 23 FEBBRAIO NUOVE AZIONI WWF

lupo1Giovedì 23 febbraio torna in Conferenza Stato – Regioni l’approvazione del Piano per la conservazione e gestione del Lupo in Italia, dopo il rinvio ottenuto il 2 febbraio u.s. grazie alla nostra mobilitazione con il Twitterstorm.

 11 Presidenti di Regione hanno dichiarato pubblicamente che non voteranno un Piano che introduce la possibilità di applicazione della deroga alle norme di tutela della specie nel nostro paese consentendo la possibilità di realizzare abbattimenti legali.

 Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sembra intenzionato però a mantenere nel Piano la previsione degli abbattimenti legali e non abbiamo la certezza che in Conferenza Stato – Regioni prevalgano i contrari a questo provvedimento.

 Il WWF Italia considera gli abbattimenti legali inutili e dannosi ed ha richiesto dopo il rinvio del 2 febbraio l’approvazione del Piano, utile e necessario, con lo stralcio del paragrafo III.7 cancellando così l’ipotesi degli abbattimenti legali.

 Abbiamo inviato nei giorni scorsi una lettera ai Presidenti delle Regioni ed al Ministro Gian Luca Galletti con la richiesta di rinvio in sede tecnica del piano per lo stralcio dell’ipotesi degli abbattimenti legali, garanzie sulle risorse finanziarie per l’attuazione delle altre 21 misure del Piano e l’attivazione immediata di un “osservatorio nazionale” per monitorare la sua attuazione.

PER FERMARE GLI ABBATTIMENTI LEGALI SERVE ANCORA IL VOSTRO AIUTO, nei prossimi giorni dobbiamo ancora una volta far sentire la nostra voce e quella dei tanti cittadini italiani contrari a questo provvedimento.

DOBBIAMO ESSERE ANCORA PIU’ NUMEROSI E DETERMINATI per far arrivare ai Presidenti delle Regioni la nostra richiesta di cancellazione della parte del Piano che introduce la possibilità di tornare a sparare al lupo, dopo 46 anni di tutela integrale. Abbiamo per questo pensato ad una duplice azione sul Web:

–       un Mailbomber con invio da martedì 21 febbraio a giovedì 23 febbraio di e-mail ai Presidenti ed Assessori all’Ambiente delle Regioni, al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per rinforzare le richieste del WWF Italia;

–       un Twitter Storm da concentrare giovedì 23 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 14.00 e sempre rivolto al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ed ai propri Presidenti delle diverse Regioni per rilanciare in Conferenza Stato – Regioni il nostro ultimo appello per un NO abbattimenti legali del lupo.Mercoledi’ 22 febbraio e’ prevista presso la sede del WWF Italia la conferenza stampa per rilanciare le nostre richieste alla Conferenza Stato – Regioni e per il lancio del Twitterstorm.

Tra martedì 21 febbraio e giovedì 23 febbraio inviare una o più email ai Presidenti ed Assessori all’Ambiente delle Regioni (VEDI INDIRIZZI SOTTO INDICATI), al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, con il seguente testo:

“Chiedo, insieme al WWF Italia, l’approvazione del Piano per la conservazione e gestione del lupo in Italia nella riunione della Conferenza Stato – Regioni di giovedì 23 febbraio, con lo stralcio del paragrafo III.7 che consente gli abbattimenti legali della specie, la certezza delle risorse finanziarie per l’attuazione delle 21 azioni del Piano e l’immediata istituzione della “Piattaforma Nazionale Lupo” indicata al paragrafo II.3.4 per un opportuno coordinamento e monitoraggio dell’attuazione del Piano”

(ECCO DI SEGUITO L’ELENCO DEGLI INDIRIZZI EMAIL A CUI INVIARE LE VOSTRE COMUNICAZIONI, CON IL DETTAGLIO DEI PRESIDENTI ED ASSESSORI REGIONALI o Regione):

Paolo Gentiloni, Presidente Consiglio dei Ministri; Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare; Stefano Bonaccini, Conferenza delle Regioni; Presidente della Conferenza delle Regioni: gentiloni@governo.it; segreteria.ministro@minambiente.it; conferenza@regioni.it; segreteriapresidente@regione.emilia-romagna.it

Toscana Presidente Enrico ROSSI; Assessore Federica FRATONI; Assessore Marco REMASCHI

enrico.rossi@regione.toscana.it;federica.frantoni@regione.toscana.it;

marco.remaschi@regione.toscana.it;

Marche Presidente Luca CERISCIOLI; Vice Presidente Anna CASINI; Assessore Angelo SCIAPICHETTI luca.ceriscioli@regione.marche.it;fabio.sturani@regione.marche.it; eliana.maiolini@regione.marche.it;anna.casini@regione.marche.it; adonella.andreucci@regione.marche.it;angelo.sciapichetti@regione.marche.it; mteresa.paglialunga@regione.marche.it

Umbria Presidente Catiuscia MARINI; Assessore Fernanda CECCHINI

presidente@regione.umbria.it; fernanda.cecchini@regione.umbria.it

Valle d’Aosta Presidente Augusto ROLLANDIN; Assessore Luca BIANCHI; Assessore Renzo TESTOLIN presidenza@regione.vda.it; a-ambiente@regione.vda.it; ass-agricoltura@regione.vda.it

Veneto Presidente: Luca ZAIA; Assessore: Gianpaolo E. BOTTACIN; Assessore: Giuseppe PAN presidenza@regione.veneto.it;assessore.bottacin@regione.veneto.it; assessore.pan@regione.veneto.it;

Abruzzo Presidente: Luciano D’ALFONSO; Vice Presidente e Assessore: Giovanni LOLLI; Assessore :Silvio PAOLUCCI; Assessore :Dino PEPE luciano.dalfonso@regione.abruzzo.it;giovanni.lolli@regione.abruzzo.it; silvio.paolucci@regione.abruzzo.it;dino.pepe@regione.abruzzo.it

Calabria Presidente: Gerardo Mario OLIVERIO; Delega Tutela dell’ambiente: Antonietta RIZZO; mario.oliverio@regione.calabria.it; antonella.rizzo@regione.calabria.it;

Lazio Presidente: Nicola ZINGARETTI; Assessore Mauro BUSCHINI; Assessore Carlo HAUSMANN segreteria.presidente@regione.lazio.it;assessore.buschini@regione.lazio.it; assessoratoagricoltura@regione.lazio.it;

TESTI PER TWITTER:

#Soslupo il lupo non si uccide. @PaoloGentiloni @glgalletti @sbonaccini Stop ad un piano che permette di abbattere i lupi @WWFitalia (+ EVENTUALE PROFILO TW PRESIDENTE REGIONE)

Il lupo si tutela, non si uccide. Via gli abbattimenti dal piano lupo. @WWFitalia #soslupo @PaoloGentiloni @glgalletti @sbonaccini

Con abbattimenti non si fa prevenzione. Sì a indennizzi, no a uccisioni lupo @WWFitalia #soslupo @PaoloGentiloni @glgalletti @sbonaccini

(Tutela lupo + indennizzi agricoltori) = prevenzione. Uccisione legale lupo = inciviltà. #soslupo @PaoloGentiloni @glgalletti @sbonaccini

Per la nostra Regione

NICOLA ZINGARETTI Lazio @nzingaretti

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Operatori di Pangea sostituiscono i volontari del WWF Litorale laziale nel progetto della raccolta differenziata nelle scuole di Latina

Problemi organizzativi non consentono ai volontari del WWF di intervenire nell’iniziativa di educazione ambientale che sta prendendo le mosse nelle scuole di Latina.

Oltretutto ci si è trovati di fronte ad un calendario fitto di interventi per l’associazione peraltro impegnata con le centinaia di studenti delle scuole superiori di Terracina nei progetti di alternanza scuola/lavoro.

Nel capoluogo si attiveranno i componenti dell’associazione Pangea ONLUSS che hanno alle spalle anni di esperienza accumulata nell’educazione ambientale.

Proprio in questi giorni sono partiti presso il liceo Leonardo da Vinci di Terracina i progetti di alternanza scuola/lavoro scelti da oltre cento studenti che si interesseranno di

  • Camposoriano (geologia e presenza umana),
  • Parco della Rimembranza con il censimento dell’essenze presenti e dell’avifauna,
  • rifiuti urbani e marini con indagini particolari,
  • fotografia naturalistica,
  • cammini (la Via Francigena,in particolare),
  • eventi nazionali e internazionali riguardanti temi di interesse generale come il riscaldamento globale,
  • mobilità sostenibile nell’ambito di una rigenerazione della città con la natura.

E già si prenotano altre centinaia di studenti dell’ITC  “A.Bianchini”.

Piano Lupo: WWF scrive a ministero Ambiente e Regioni

APPROVARE IL PIANO STRALCIANDO PARAGRAFO CHE PREVEDE ABBATTIMENTI LEGALI

“Il Piano lupo ritorni nei prossimi giorni in discussione in sede tecnica, con un confronto aperto a tutte le parti interessate, partendo però da un punto fermo, l’abbattimento legale del Lupo non può essere un metodo per la gestione dei conflitti tra la specie e le attività zootecniche”. Lo scrive la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi in una lettera in cui il WWF chiede al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, ai presidenti e agli assessori regionali competenti una rapida approvazione del Piano per la conservazione e gestione del Lupo in Italia con lo stralcio del paragrafo III.7 in cui è prevista la possibilità di abbattimenti legali.

La lettera al Ministero e alle Regioni è accompagnata da un documento in cui l’Associazione spiega, nel dettaglio, le motivazioni della propria opposizione all’ipotesi di abbattimenti legali. In particolare il WWF sottolinea che per l’oggettiva carenza di dati attendibili sullo status della popolazione della specie (in particolare per la sottopopolazione appenninica), sull’incidenza della mortalità dovuta al bracconaggio, sulla reale entità e localizzazione dei danni alla zootecnia e la carente applicazione delle soluzioni e tecniche per la loro prevenzione in molte regioni, non sussistano le condizioni per l’applicazione di deroghe.

Oggi è possibile un accordo per lo stralcio del paragrafo III.7, come auspicato anche dalla maggioranza dei Presidenti delle Regioni: 11 su 20 hanno, infatti, pubblicamente dichiarato la loro posizione contraria ad un Piano che contempli anche la possibile autorizzazione agli abbattimenti legali.

Per il WWF è vitale che l’accordo della Conferenza Stato-Regioni indichi anche le fonti per il finanziamento dell’attuazione del Piano di gestione del Lupo: infatti, per evitare che le azioni previste restino prive di copertura e, quindi, sostanzialmente inapplicate, i costi non possono essere a carico solo delle Regioni. Per l’Associazione esiste il rischio che, una volta approvato, il Piano possa rimanere sostanzialmente non attuato, come già accaduto con la precedente versione del 2002. Per questo è importante prevedere l’immediata attivazione, da parte della Direzione Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente, della “Piattaforma Nazionale Lupo” indicata al paragrafo II.3.4 del Piano, per un opportuno coordinamento e monitoraggio dell’attuazione delle azioni previste, con il coinvolgimento di tutte le parti sociali ed economiche interessate e non solo dei soggetti istituzionali competenti.

Il Piano dovrà dare priorità agli interventi per la prevenzione ed un equo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, per la lotta al bracconaggio, per il contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione cane-lupo ed alla ricerca scientifica per determinare lo stato di conservazione della specie nel nostro paese e la reale incidenza dei danni alla zootecnia.

Nei giorni che ci separano dalla riunione della Conferenza Stato-Regioni chiamata ad approvare il documento (informazioni attendibili parlano del 23 febbraio) è possibile trovare un accordo per arrivare ad un Piano che, in tutti i suoi aspetti, riconosca il valore del lupo come componente del capitale naturale della Nazione, senza trascurare il valore che le attività del settore zootecnico hanno per l’economia rurale del nostro Paese.

Il WWF auspica la ripresa del confronto in sede tecnica e politica, tra Ministero dell’Ambiente e Regioni, ma è pronto alla mobilitazione insieme ai tantissimi cittadini che lo scorso 2 febbraio hanno fatto sentire, forte e chiara, la propria voce in difesa del lupo.

Sul sito web del WWF il testo integrale del Piano sulla gestione del lupo in Italia predisposto dal Ministero dell’Ambiente.

Leggi la lettera del WWF al ministro dell’Ambiente e alle Regioni

Roma, 15 febbraio 2017
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

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Esperti del WWF Litorale laziale chiamati a parlare di raccolta differenziata nelle scuole di Latina

Presentato oggi a Latina il Progetto promosso dal gruppo Cosmari Latina Differenziamoci, una campagna di informazione e di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata nelle scuole.

Il progetto si articolerà in quattro diverse azioni:

1) INFORMAZIONE E FORMAZIONE NELLE SCUOLE ADERENTI

2) ATTIVITA’ INTERNA ALLA SCUOLA CON IL COINVOLGIMENTO DI

STUDENTI E INSEGNANTI

3) ATTIVITA’ DI RACCOLTA E VISITA AGLI IMPIANTI

4) EVENTO FINALE

L’iniziativa è realizzata con il patrocinio e la collaborazione di:

COMUNE DI LATINA – PROVINCIA DI LATINA – PREFETTURA DI LATINA

UNINDUSTRIA – ANCI – ORDINE DEI CHIMICI

COMIECO (Consorzio Nazionale Imballaggi Carta e Cartone)

COREPLA (Consorzio Nazionale Imballaggi Plastica)

RICREA (Consorzio Nazionale Imballaggi Acciaio)

CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio)

Hanno aderito 12  scuole della città per un totale di circa 5.000 studenti.

1) SCUOLA DELL’INFANZIA VIA TASSO
2) SCUOLA DELL’INFANZIA PIAZZA MORO
3) SCUOLA DELL’INFANZIA VIA DEGLI AURUNCI
4) SCUOLA ELEMENTARE BORGO BAINSIZZA
5) SCUOLA ELEMENTARE BORGO S. MARIA
6) SCUOLA ELEMENTARE E MEDIA DON MILANI
7) SCUOLA ELEMENTARE VIA QUARTO
8) SCUOLA MEDIA VIA AMASENO
9) SCUOLA MEDIA LEONARDO DA VINCI
10) SCUOLA MEDIA BORGO SABOTINO
11) LICEO ARTISTICO
12) ISTITUTO EINAUDI-MATTEI

Per l’informazione e la formazione dei giovani e giovanissimi frequentatori delle dodici scuole sono stati chiamati  i volontari del WWF Litorale laziale. Negli incontri si alterneranno Elisabeth Selvaggi, Franca Maragoni e Giovanni Iudicone.

A Terracina l’Agenda 21 Locale sollecita il comune sull’attivazione del “Punto Acqua”

Il Forum di Agenda 21, organo di partecipazione popolare in cui vengono elaborate proposte per il raggiungimento della sostenibilità ambientale, sociale ed economica della città e del territorio comunale, continua nella sua azione di stimolo nei confronti dell’amministrazione pubblica.

“Richiesta di attivazione del punto acqua comunale.

Il Forum di Agenda 21 Locale, con riferimento a quanto stabilito nel Piano di Azione Ambientale del Comune di Terracina, ha richiesto l’istituzione del “Tavolo permanente sul Ciclo delle acque nel territorio comunale”. Il positivo lavoro svolto dal Tavolo è stato successivamente approvato con relativa Deliberazione, avente come oggetto il “Ciclo delle acque nel territorio del Comune di Terracina”: deliberazione contenente gli obiettivi, le azioni e il crono programma triennale di attuazione. Tra gli obiettivi qualificanti della Deliberazione, è stato inserito l’istituzione del “Punto Acqua” comunale, in quanto strumento informativo di primo livello al servizio della città e dei cittadini, nell’ambito della più generale attività di conoscenza, educazione, informazione e comunicazione ambientale, così come previsto negli indirizzi della Carta di Aalborg delle Città Europee Sostenibili e del Programma Internazionale della FEE per la Bandiera Blu. È stata individuata, come sede del “Punto Acqua” comunale, quella dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico/URP, che per apposita norma legislativa è l’organismo preposto per tali funzioni. Tuttavia, dopo un anno e quattro mesi da tali fatti, quanto stabilito e deliberato dall’Amministrazione Comunale non ha avuto alcuna esecuzione, non avendo il Settore competente avviato alcun procedimento per la realizzazione del “Punto Acqua” e per l’attivazione del servizio pubblico previsto. Pertanto, il Forum di Agenda 21 Locale ha chiesto agli organi competenti di intervenire con urgenza.”

Ecco il documento 20170211181652_292richiestaattivazionepuntoacqua10022017

404011_351674464921887_1242485677_nTutti i cittadini, le associazioni e i portatori di interessi possono iscriversi al Forum.

Lupo ucciso: WWF, Lupo ‘Claudio’ ennesima vittima del bracconaggio

GRAVE PERDITA: COLPITO LUPO DOTATO DI RADIOCOLLARE CHE STAVA FORNENDO IMPORTANTI ELEMENTI A STUDIO SPECIE

L’uccisione del lupo “Claudio”, ucciso nelle Marche, non solo dimostra come ormai i bracconieri siano senza freni ma rappresenta una perdita enorme sia per la specie che per la scienza. Quello, ucciso, infatti, è un esemplare che, dopo essere stato vittima di un incidente in provincia di Teramo, era stato curato e dotato di radiocollare nell’ambito del Progetto Life MircoLupo che vede la partecipazione del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: tramite il radiocollare il lupo è stato seguito per mesi fornendo importanti informazioni sulle sue abitudini, sui suoi spostamenti, sulle sue interazioni con il branco.

16640896_10154477187057869_7760669550970616723_nIl WWF chiede che i responsabili di questo crimine di natura siano individuati al più presto e puniti. Purtroppo i precedenti non fanno ben sperare. Gli atti di bracconaggio restano, purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, impuniti e anche quando vengono individuati i colpevoli le pene sono ridicole. Per questa ragione il WWF ha predisposto una proposta di legge per l’inasprimento delle pene a tutela della fauna selvatica protetta: proposta che è diventato il disegno di legge n. 1812 che, però, giace ancora in qualche cassetto della Camera dei Deputati.

Non è la prima volta che lupi dotati di radiocollare vengono uccisi illegalmente, nel mese di novembre 2014 su 9 lupi radiocollarati nel Parco Nazionale della Maiella, 5 sono stati vittime di lacci o veleno e 2 investiti. La percentuale di lupi colpiti dal bracconaggio, sarebbe quindi del 55%; se si considerano quelli morti per cause antropiche la percentuale sale al 77%. Mentre nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini dal 2013 al 2016 su 3 lupi dotati di radiocollare satellitare 2 sono stati rinvenuti morti per bracconaggio dopo pochi mesi dall’avvio del monitoraggio, con percentuali della mortalità per cause antropiche simili a quelle della Maiella. I dati del monitoraggio svolto nei Sibillini, nell’area dove è stato rinvenuto anche questo ultimo esemplare ucciso, indicano nel 2016 un numero di lupi nel territorio dell’area protetta compreso tra 35 e 43. La mortalità per cause antropiche è piuttosto alta, tra il 2103 e il 2016, sono stati ritrovati 12 lupi morti, di cui 3 per avvelenamento, 5 investiti da autoveicoli, 2 per bracconaggio, 1 per rogna e 1 per cause ignote. E in questi due esempi siamo all’interno di aree naturali protette che dovrebbero essere i territori dove il lupo è maggiormente protetto.

Anche per questo è necessario stralciare qualsiasi ipotesi di abbattimento legale dei lupi dal Piano di gestione del Lupo presentato dal Ministero dell’Ambiente. I tantissimi cittadini italiani che hanno aderito alla campagna #soslupo del WWF Italia hanno chiesto di tutelare il lupo e non certo di consentirne gli abbattimenti legali. Ogni anno in Italia si stima muoiono circa 300 lupi per colpa della caccia illegale, di trappole, bocconi avvelenati e incidenti stradali, ma il numero è probabilmente sottostimato perché sfuggono tutti i lupi uccisi illegalmente nell’omerta generale.


Roma, 09 febbraio 2017
 

Wwf Italia

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