Sollecitato il Comune per i lavori di manutenzione del Parco della Rimembranza

Proprio oggi è stata inviata al Comune di Terracina una pec per sollecitare gli urgenti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di cui il Parco ha bisogno da diverso tempo.

Questo l’estratto della comunicazione inviata.

“Non avendo ancora avuto riscontro, da parte dell’Amm.ne comunale, ai continui solleciti relativi all’oggetto, si reitera la richiesta e si fa  presente che il Parco della Rimembranza è ubicato su un’area fortemente in declivio e posta alla base, a Nord-Est del sovrastante ed imponente muraglione in “opera poligonale” dell’antica acropoli, a Nord dell’antico convento di San Francesco ed a Sud-Ovest della grande e non meno imponente parete in “opera quadrata”, in parte bugnata, del cosiddetto tempio di Minerva.

Nonostante l’abnegazione dei volontari che, giornalmente e fino alla chiusura del Parco per motivi di sicurezza, si sono prodigati per la salvaguardia degli aspetti ambientali del complesso monumentale, provvedendo ad effettuare tutti i piccoli interventi manutentivi atti a garantire le ordinarie condizioni di fruibilità, occorre far presente che da alcuni anni l’Amm.ne comunale non ha più dato seguito agli obblighi di cui all’art. 4 della convenzione che pone a carico del Comune “tutti gli interventi manutentivi ordinari e straordinari, messa in sicurezza del sito e quant’altro ritenuto necessario per assicurare la pubblica incolumità”.

A cominciare dall’antico e monumentale ingresso che, privo di interventi manutentivi da parte del Comune negli ultimi anni, ha comportato l’ammaloramento di tutte le facciate della scalinata con sfaldamento dell’intonaco e rovina dell’effetto decorativo delle pareti in finto travertino.

Tutte le strutture lignee di contenimento del terrapieno e delle scarpate lungo i sentieri sono ormai fatiscenti o crollate, con evidente scivolamento del terreno a valle e sui percorsi.

Le staccionate ed i pergolati in legno lungo i sentieri adiacenti le scarpate sono per la maggior parte divelte a causa della fatiscenza delle strutture lignee dovuta alla mancata manutenzione ordinaria e/o straordinaria da parte del Comune, con evidente pericolo per i visitatori.

Parte dei sentieri scalettati sono ormai ammalorati a tal punto che, al fine di evitare pericoli di cadute, sia per i gradini malconci che per i corrimani divelti o fatiscenti, il WWF, già prima della interdizione Commissariale al Parco, era stato costretto ad interdirli ai visitatori ed ai volontari stessi.

Le pietre dei muri a secco, che fanno da contenimento al terrapieno lungo i sentieri, sono, in alcuni tratti, in parte allentate ed in parte sfilate e franate sui percorsi dei visitatori.

Più volte abbiamo ritenuto necessario far effettuare un sopralluogo al bastione di contenimento dell’acropoli, posto sul lato Est del confine col parco, da parte di un tecnico strutturista e della Soprintendenza Archeologica, in quanto tale parete in pietra poligonale presentava delle fessurazioni che denotavano una evidente traslazione orizzontale e “spanciamento” del muro stesso (come poi dimostrato con perizia tecnica di professionista abilitato inviata dal WWF a Codesta Amm.ne)

La criticità dello stesso, come di altre strutture del parco, è stata più volte fatta presente con precedenti nostre note.

Inoltre, nel parco esiste una piccola costruzione adibita a WC pubblico per i visitatori ma è chiusa da alcuni anni in quanto, nonostante continui solleciti del WWF, non sono mai stati effettuati i necessari lavori di manutenzione straordinaria da parte del Comune.

Le aree alberate versano in uno stato di abbandono in quanto il parco, negli ultimi anni, non è stato adeguatamente curato dal punto di vista vegetazionale da parte del Comune.

Ciò nonostante, il gruppo di lavoro del WWF locale (prima della interdizione Commissariale all’ingresso per motivi di sicurezza) ha effettuato e continuava ad effettuare la manutenzione minuta del parco, come, ad esempio, la costruzione e messa in opera della cartellonistica lungo i viali, il ripristino (anche se di competenza del Comune) di alcune delle staccionate lignee ormai fatiscenti, il ripristino e/o ricostruzione dei cestelli della raccolta rifiuti in legno ed ormai marcescenti, il ripristino di tutte le panchine in legno che, nel tempo, sono state rovinate dalle intemperie, la cura di alcune di quelle specie botaniche del parco che hanno rischiato e rischiano di morire a causa della carente manutenzione della ditta del verde, la costruzione delle panche e dei tavoli rustici del belvedere e relativo pergolato ed altre operazioni giornaliere tipo l’innaffiatura (compito della ditta del verde e cioè del Comune) di tutte quelle piante che, a causa dei periodi di siccità degli ultimi tempi, stanno morendo e/o deperendo con grande rischio per il terrapieno che, privato della presenza dell’apparato radicale delle piante, sta scivolando a valle.

Mancando una cura assidua delle essenze vegetali, in special modo delle piante di alto fusto, il terreno sta diventando sempre più friabile con evidente pericolo di frana a valle, come evidenziato dalla perizia tecnica ed anche a causa della mancata irrigazione nel periodo estivo”

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