In arrivo i camminatori sulla via Francigena

Il WWF Litorale Laziale, Gruppo Attivo Litorale Pontino, da anni collabora con il Gruppo dei Dodici, camminatori sulla via Francigena, nella loro attività di percorrenza a piedi di uno dei Cammini più famosi nel mondo, LA Via Francigena.


Il nostro territorio è interessato proprio dalla parte Sud di questo interessante cammino e in alcuni punti strategici della nostra città si possono vedere tabelle, iscrizioni o anche murales dedicati alla via Francigena, segno che è proprio lì che il percorso passa; queste indicazioni tuttavia sono per i pellegrini che arrivano nella nostra città e vogliono fermarsi o solo attraversarla.
Il camminare su sentieri storici o meno del nostro territorio rappresenta, a nostro avviso, l’icona del turismo e della mobilità sostenibile, ragion per cui da sempre promuoviamo tale pratica invitando i nostri concittadini a partecipare, almeno quando i gruppi di camminatori sono presenti sul territorio.


Il 19 settembre un nutrito gruppo internazionale di camminatori è partito da Teano alla volta di Roma e si fermerà a Terracina. I camminatori arriveranno il 26 settembre nel pomeriggio e ripartiranno la mattina del 27 settembre verso Fossanova come prima tappa verso Roma. Ognuno può partecipare secondo le proprie possibilità di resistenza e allenamento, si può fare anche un brevissimo tratto dentro la nostra città dove, tra le altre cose, la Via Francigena del Sud, incontra un’altra via storica, l’Appia, la Regina Viarum.

Invitiamo quindi tutti i cittadini ad accoglierli sulla strada di arrivo, Via Appia passando per Piazza Palatina, e su quella della partenza, da Piazza Municipio attraverso il centro storico alto, Porta Napoletana e l’Appia antica.


Gli appuntamenti sono il 26 settembre alle 17.00 a Piazza Palatina e il 27 settembre alle 8.00 a Piazza municipio. Si raccomanda un abbigliamento comodo, soprattutto le scarpe, acqua e copricapo.

Ciao Fabrizio

Da una settimana Fabrizio Fumi è partito.

Una passeggiata, un bel pò più lunga di quelle a cui ci aveva abituati, ma alla quale senz’altro era preparato.

La preparazione, è stato il tratto principale del suo essere.

Questo, nel lavoro, nei rapporti amicali e familiari e da ultimo ma non ultimo, nell’attività agonistica.

Nel lavoro i risultati che ha raggiuto, sono, da soli prova dell’enorme slancio che aveva.

Come amico, mi mancherà la sua telefonata – era una persona che usava il telefono come un telefono – la mattina presto, il giorno del mio compleanno. Non lo dimenticava mai, semplicemente perché segnava tutto.

Nei suoi hobbies, aveva raggiunto traguardi che tutti avrebbero potuto immaginare, vedendolo allenarsi, correndo per un numero incredibile di chilometri al giorno, sul mare e sulle colline.

Ma un aspetto poco conosciuto di Fabrizio e quasi dimenticato dai più, è stato il rapporto che ha avuto con la nostra associazione.

Io lo ricordo Presidente dell’Assemblea dei soci che, su mia proposta, indicò Franca quale Responsabile di Sezione; ma più ancora, lo ricordo attivo nella nostra squadra antincendio, nel 1992 e negli anni subito successivi, nonostante la prima esperienza.

Il primo intervento di Fabrizio, era il primo anche per me.

Ricordo che c’incontrammo al garage di Emilio – per noi della squadra era sempre aperto – per prendere l’attrezzatura, poi partimmo insieme, per raggiungere gli altri che ci avevano anticipato.

Si trattava, di un ampio fronte, esteso fino al limite destro della cava, che fa bella mostra di sé, sul lago di Fondi.

Iniziammo a salire, fin quasi a raggiungere il fuoco e gli altri, quando alla nostra destra sentimmo un colpo secco.

Neanche il tempo di ragionare che un’esplosione decisamente forte ci scaraventò addosso di tutto. Una mina, evidentemente inesplosa, ci aveva dato il benvenuto. Quello che avevamo sentito prima era lo scoppio dell’innesco.

La fortuna dei principianti, ci evitò la lapidazione ma sicuramente fu un inizio “col botto”.

Come scrivevo, nonostante questa prima esperienza, continuammo attivamente, quell’anno e gli anni successivi.

Non sarebbe stato certo un “botto”, a far rinunciare Fabrizio, che voglio ancora ricordare all’opera, in difesa delle nostre colline.

Sebastiano Leonardi

OSSERVAZIONI AL PUMS DI TERRACINA

Il 2 febbraio scorso è stata pubblicata sul sito del Comune di Terracina tutta la documentazione relativa al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e dallo stesso giorno è possibile fare osservazioni a quanto prodotto fino ad ora.

Riteniamo l’iniziativa del Comune lodevole perchè consente a tutti i cittadini di documentarsi e prendere parte ad un decisivo cambiamento per la vivibilità futura della città.

Nonostante questo, dalla lettura della documentazione prodotta sono evidenti alcune criticità che riportiamo di seguito in forma di osservazioni proponendo anche dei suggerimenti di intervento:

1.EFFICACIA ED EFFICIENZA DEL SISTEMA DI MOBILITÀ.

Criticità:

Carenza di ‘attenzione e analisi’ relativamente a zone antropizzate, quali: La Valle, Campo Soriano, Santo Stefano, Barchi, La Fiora, il Frasso.

Inoltre,

Per la mobilità pedonale:

assenza di marciapiedi, sicuri e praticabili, in gran parte della città; occupazione, in parte, degli stessi dalla presenza di dehors e ampliamenti sugli stessi degli spazi commerciali.

Anche il sottodimensionamento della sezione dei marciapiedi, associato ai numerosi ‘passi carrabili’, alle auto parcheggiate lungo gli stessi marciapiedi e la mancata manutenzione comporta spesso l’obbligo per i pedoni di camminare sulla sede stradale in condizioni di estrema pericolosità

Nelle zone periferiche, non previste nel piano, ad utilizzo soprattutto agricolo, ma comunque abitate e frequentate per lavoro, la percorrenza a piedi e in bicicletta risulta particolarmente pericolosa (zona la Valle).

Queste criticità sono particolarmente gravi per la mobilità, senza mezzi a motore, di ‘disabili’, anziani e persone che conducono passeggini e carrozzine.

Per la mobilità ciclabile:

assenza di una ‘reale’ e praticabile rete ciclabile perché frammentata, insufficiente, ammalorata ovunque e occupata da attività le più varie.

Suggerimenti di intervento:

Una robusta revisione del piano della circolazione di veicoli a motore con regolazione di sensi marcia e soste, a pagamento e non.

Più che creazione di isole pedonali, circondate poi da un traffico caotico, ci si auspica una reale rete di “percorsi pedonali” che possano essere utilizzati da tutti i cittadini anche disabili, anziani e bambini autonomi nel camminare o trasportati in passeggini o carrozzine.

Revisione delle autorizzazioni agli esercizi commerciali e stretti controlli all’occupazione della sede stradale o peggio ancora delle aree dedicate alla pedonalità.

Realizzazione di una rete ciclabile diffusa in tutta la città per raggiungere i centri di interesse per i cittadini (scuole, uffici, ospedale, lavoro). Una reale ed efficiente rete ciclabile è comunque protetta dal traffico a motore e ben illuminata.

Realizzazione di piste ciclo-pedonali protette e illuminate soprattutto nella zona della Valle e in tutte le aree agricole periurbane molto praticate per lavoro per la presenza di aziende agricole.

2.SOSTENIBILITÀ ENERGETICA E AMBIENTALE

Criticità:

Mezzi pubblici esclusivamente a combustibili fossili.

Eccessivo uso di mezzi privati a combustibili fossili anche per la mancanza di percorsi pedonali e ciclabili.

Impianto stradale insufficiente ad un traffico scorrevole con conseguenti ingorghi e immissione nell’aria di gas nocivi. Particolarmente grave è la situazione intorno alle scuole specie nella zona delle scuole superiori e istituti comprensivi nella zona Arene-via Badino.

Mancanza del trasporto ferroviario da 10 anni con immissioni in atmosfera di enormi quantità di CO2 , metalli pesanti ed altri inquinanti a causa del traffico a motore per sostituire il collegamento con la rete ferroviaria nazionale, trasporto con bus o mezzi privati a Monte San Biagio e Priverno – Fossanova.

Mancanza di incentivazione, per i privati, dell’uso di mezzi ibridi o elettrici. 

Suggerimenti di intervento:

Mezzi pubblici (TPL) elettrici.

Parcheggi esterni di scambio con un efficiente servizio pubblico elettrico di collegamento.

Incentivazione all’uso privato di mezzi ibridi o elettrici, sosta gratuita, anche per i turisti.

Illuminazione a led nelle strade attualmente percorse da molti cittadini e completamente prive di illuminazione.

Ripristino della tratta ferroviaria previa messa in sicurezza del monte Cucca. Coinvolgimento nel progetto di RFI in quanto decisori della distribuzione e realizzazione della rete ferroviaria.

3.SICUREZZA DELLA MOBILITÀ STRADALE

Criticità:

Assenza di marciapiedi, di attraversamenti sicuri e di segnalazione efficace per pedoni, ciclisti e automobilisti.

Intere zone l buio per assenza completa dell’impianto di illuminazione (La Valle, via Croce di Santo Silviano e altre)

Suggerimenti di intervento:

Realizzazione di una rete ciclabile e ciclopedonale difesa dal traffico veicolare a motore, e ben illuminata diffusa in tutto il territorio comunale.

Illuminazione a led nelle strade attualmente percorse da molti cittadini e completamente prive di illuminazione

Adattamento del sistema di illuminazione per impedire l’inquinamento luminoso.

4.SOSTENIBILITÀ SOCIO-ECONOMICA

Criticità:

Circolazione dei mezzi pubblici, PTL, non organica, con orari spesso non rispettati per la congestione del traffico specie in estate quando la città dovrebbe essere per i turisti una piacevole oasi di relax.

Scarsa considerazione della gravità di una situazione come quella attuale e come questo può danneggiare un turismo che non sia il mordi e fuggi o, peggio ancora, quello esclusivamente serale e notturno.

Difficoltà, per i turisti, specie stranieri, per raggiungere agevolmente, la nostra città con mezzi pubblici extraurbani e urbani.

Mancanza di quelle infrastrutture sostenibili che renderebbero vivibile la città a tutti i cittadini, residenti e non, le a chi non può disporre di un’auto o una moto per motivi di età o di reddito.

Suggerimenti di intervento:

Ripristino della tratta ferroviaria previa messa in sicurezza del monte Cucca. Coinvolgimento nel progetto di RFI in quanto decisori della distribuzione e realizzazione della rete ferroviaria.

Realizzazione di piste ciclo-pedonali protette e illuminate soprattutto nella zona della Valle e in tutte le aree agricole periurbane molto praticate per lavoro per la presenza di aziende agricole.

Realizzazione di linee TPL gratuite, specie nei giorni festivi, per incentivare l’uso dei mezzi pubblici a discapito dei mezzi privati.

Creare, solo in estate e a fronte di un sistema di parcheggi esterni, aree pedonali soprattutto sul lungomare. 

SULLA STRADA DEL MONDO CHE VERRÀ

È il titolo emblematico dell’assemblea nazionale del WWF in  quest’anno così difficile. Volontari, attivisti, esperti e rappresentanti delle istituzioni si sono ritrovati, come nel 2016, funestato dal terremoto umbro, nella simbolica Cittadella dell’ospitalità di Assisi da 5 al 7 novembre..

Gli incontri, costruttivi e animati, hanno offerto l’occasione non soltanto di riflettere sulle grandi sfide che impone il futuro e sulla necessità di vivere in armonia con la natura, ma anche di riaffermare i valori fondativi dell’Associazione.

Un open meeting è stato dedicato a Persone, natura e clima: la sfida del secolo, con interventi di esperti qualificati, come Telmo Piovani e Gianfranco Bologna. Sul tema Visione e azione hanno parlato, tra gli altri, Roberto Danovaro ed Elisabetta Dami, mentre le conclusioni sono state tratte da Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia.

Tutti gli interventi hanno suscitato interesse; emozionante quello della Sindaca di Assisi, Stefania Proietti.

I volontari presenti, tra cui i rappresentanti del Litorale Pontino, e gli assenti da remoto, hanno seguito i lavori dalle reti educazione, mare e cibo & agricoltura.

Le riflessioni che possiamo trarre o rafforzare dopo l’assemblea sono importanti.

A partire da ora, nel prossimo decennio abbiamo davvero l’obbligo di imboccare il percorso giusto per affrontare i gravi problemi che si pongono, strettamente connessi, con la speranza di ridurne la minaccia, o almeno di riuscire a controllarla.

La distruzione della natura, il rischio pandemico e il cambiamento climatico richiedono infatti le stesse azioni concrete di conservazione e difesa degli ecosistemi naturali globali.

Il mondo che verrà potrà essere migliore se un grandissimo numero di persone, anche quelle finora poco sensibili ai temi ambientali, condividerà la “filosofia” (rigorosamente a-partitica) espressa dallo slogan SOLO INSIEME È POSSIBILE, cui danno concretezza ogni giorno i tanti volontari riuniti ad Assisi.

Sarà infatti indispensabile la convinta partecipazione dei cittadini (fondamentali i giovani!)  per adottare nel privato stili di vita meno invasivi e dispendiosi ed esercitare nel pubblico la giusta vigilanza sugli organismi e le istituzioni cui spetta il potere decisionale nei molti settori coinvolti nel cambiamento.

IL WWF LITORALE LAZIALE SULLE DISCARICHE IN PROVINCIA DI LATINA

Stiamo assistendo ad una serie di interventi sulle presunte discariche che la provincia di Latina dovrà autorizzare per deposito degli inerti derivanti dalla raccolta differenziata nei vari comuni.Le posizioni sembrano abbastanza uniformi, almeno nelle dichiarazioni, a rigettare tali ipotesi. Tuttavia, tutti gli attori di questa levata di scudi, offrono soltanto una contrapposizione netta al progetto per vari motivi senza analizzare le cause e poter proporre soluzioni alternative.
Se ancora discutiamo di TMB e discariche vuol dire che, in provincia di Latina, il dato incontrovertibile è ancora uno: la cultura della corretta e sostenibile gestione dei rifiuti è all’anno zero, se solo pensiamo che nel 2012, quando l’obiettivo era del 65% la nostra provincia si trovava al 23,44%; e non solo, dal 2017 la produzione di rifiuti sta aumentando in maniera preoccupante.
Riteniamo miope e pericoloso continuare a dire che servono discariche perché Borgo Montello ormai è out, o che occorrerà sicuramente costruire un nuovo impianto TMB, come il medico che continua a cambiare antibiotici quando la febbre non passa senza indagare sulle cause della febbre.
Il WWF Litorale Laziale si è sempre occupato di questo problema e vorremmo ricordare che fu proprio il referente regionale del WWF, il nostro Giovanni Iudicone, ad organizzare una visita al Priula, il Consorzio di bacino di Treviso, di amministratori e sindaci della provincia di Latina. Fu quello un momento di giro di boa e alcuni comuni nel 2012 avevano già raggiunto il 67%.
Da allora la nostra associazione si è sempre impegnata cercando di far crescere la consapevolezza di politici, amministratori e cittadini, l’abbiamo fatto con innumerevoli progetti nelle scuole e in varie città. Le isole ecologiche itineranti le abbiamo realizzate quando ancora la raccolta era stradale e della peggior specie in gran parte della regione. Abbiamo affiancato amministrazioni comunali per l’avvio della raccolta porta a porta, motore della raccolta differenziata.
Ora per l’ennesima volta facciamo sentire la nostra voce fuori dal coro.
Premesso che la GERARCHIA EUROPEA SUI RIFIUTI prevede:
PREVENZIONE (sostenibilità massima)
RIUSO
RICICLO
RECUPERO
SMALTIMENTO (sostenibilità minima)
La prevenzione è rappresentata dalla riduzione dei rifiuti e lo smaltimento da discariche e inceneritori, ne consegue che l’unica strategia praticabile anche in termini vantaggiosi per l’economia, occupazione e tempi è proprio quella che vede privilegiare almeno i primi tre step.
Le azioni sono di competenza comunale nei primi casi (prevenzione e riuso) e sovracomunali nel caso di riciclo, recupero e smaltimento.
Quello della prevenzione è un vero e proprio mondo virtuoso. Pratiche e strategie che nessuno deve inventare ma solo copiare e mettere in atto, dal mercatino per il riuso associato alle isole ecologiche itineranti, all’acquisto di compostiere domestiche e di comunità per scuole con mensa, casette dell’acqua o concessioni ad attività commerciali per questo servizio; e tanto, tanto altro come insegnano decine di società che hanno a cuore la sostenibilità e una migliore qualità della vita.
Prime strategie indispensabili e propedeutiche a tutto il resto, secondo noi, sono: il passaggio alla tariffa puntuale, le delibere comunali plastic free, una corretta e capillare informazione e formazione dei cittadini. No altri impianti a biogas, no nuovi TMB, no nuove discariche.
Nulla è indolore e soprattutto gratis, ma a fronte di territori devastati dal tanfo o peggio ancora dall’inquinamento causato da grandi impianti, il rischio di ripercussioni gravi sulla salute umana come dimostrato da decine di studi, la possibilità di sanzioni europee e le proteste legittime dei cittadini, noi crediamo che la strada che noi vi proponiamo sia senz’altro da percorrere.
Iniziate a pensare come ATO, iniziate a pensare come un’unica comunità, una comunità di questa provincia, di questi territori così ricchi di natura, storia e tradizioni.

“Iniziate a guardare la Terra dalla Luna ricordate che
Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato” (Albert Einstein)

Inviata al Comune di Terracina la richiesta di pulizia straordinaria delle spiagge

Tra il 27 e 28 dicembre la nostra costa è stata flagellata da una tempesta e una mareggiata senza precedenti recenti, a questa si aggiunge una nuova mareggiata in corso proprio in queste ore. Quando la furia del mare si è placata lo spettacolo che si presentava agli occhi di chi è andato a controllare gli effetti dell’evento era davvero spaventoso. 

Sulla spiaggia sono stati lasciati dalle onde quintali di plastica e di rifiuti di ogni tipologia. Si potevano notare anche molte reti e nasse, evidentemente tenuti in mare e strappati dalla forza delle onde. L’impeto delle onde ha anche messo in luce pavimentazioni di lastre di cemento coperte alla fine dell’estate da uno strato di sabbia o strutture “riparate” sotto le scale di accesso alla spiaggia. A questo si sono aggiunte parti distrutte, in materiale vario, appartenenti a strutture balneari. 

Naturalmente il mare a portato a riva, come sempre avviene durante una “naturale mareggiata” grandi quantità di alghe e piante di Posidonia.

Il WWF Litorale Laziale attraverso l’opera dei suoi attivisti sul territorio, ha sempre curato la difesa della costa laziale sia con azione in difesa dal rischio del degrado o di attività di speculazione edilizia sia nella cosante e incisiva azione di pulizia delle spiagge in tutti i periodi dell’anno specie da quando la nostra associazione ha iniziato a spendersi con impegno nel progetto di contrasto dell’inquinamento da plastica.

La nostra associazione non ha le risorse umane per far fronte a questo evento straordinario ma non per questo può tacere e fare a meno di richiamare l’amministrazione ad intervenire e chi ne ha la facoltà e la competenza a far rispettare tutte le norme relative alla gestione dei rifiuti anche sollecitando le categorie commerciali che sono tenute al rispetto di queste regole fosse anche per rispetto dell’ambiente che produce reddito e della città che lo mette loro a disposizione.

Il WWF Litorale Laziale quindi ha segnalato tutto questo agli uffici comunali interessati nonché al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente; la comunicazione è stata inviata anche alla Società De Vizia deputata alla pulizia dell’arenile sia in estate che in inverno per pulizie ordinarie e straordinarie. 

La tempestività nell’intervento sarebbe l’occasione per evitare che molti di questi rifiuti ritornino in mare cosa che sta già avvenendo proprio in queste ore a causa di una nuova mareggiata in atto.

Abbiamo anche segnalato la necessità di non usare mezzi meccanici per la pulizia in quanto tutto il materiale naturale non dovrebbe essere asportato, le conchiglie perché sono il materiale che “produce” con il tempo la sabbia; i cumuli di alghe e alghe e Posidonia invece rappresentano una protezione dall’asporto di sabbia ad opera del mare e del vento in una vera e propria azione erosiva; le alghe e la posidonia poi trattengono grandi quantità di sabbia che non va assolutamente persa.

Ecco, secondo noi una delle azioni di contrasto all’erosione e ai cambiamenti climatici potrebbe cominciare proprio da qui, da azioni non eclatanti ma molto utili alla tutela del territorio. Tutta la comunità dovrebbe mettersi nello spirito di fare tutto il possibile per curare l’ambiente da cui dipende la nostra vita e l’economia di tante famiglie. 

Per i resti delle strutture, infine, sarebbe un bel segnale se gli operatori balneari si adoperassero per ripristinare una ambiente che rappresenta la loro fonte di guadagno.

Queste alcune delle immagine inviateci per segnalare l’attuale situazione delle nostre spiagge.

Giornata mondiale del volontariato

Nella giornata mondiale del volontariato ci ritroviamo come ogni settimana al Parco della Rimembranza e nonostante siano pochi i visitatori di questi tempi, i volontari non si fermano!

Molti pensano che l’estate sia il momento migliore per stare nella natura, ma i colori autunnali delle foglie e il sole che colora le nuvole fanno compagnia a chi vuole passare il tempo libero nel Parco della Rimembranza. Un po’ di lavoro manuale è un toccasana dopo lunghe giornate di lavoro passate con gli occhi fissi sullo schermo di un computer. C’è sempre qualcosa da fare per chi non sa stare con le mani in mano e vedere sbocciare una rosa con questo tempaccio o spuntare una nuova piantina da una ghianda o da un bulbo è la soddisfazione che ripaga del lavoro svolto. Folla non ce né e ognuno si dedica ad un angolo per rendere il parco accogliente.

E il volontariato è tanto altro: raccolta di rifiuti, specie sulla spiaggia, visite guidate nelle altre aree verdi della città, partecipazione a progetti di monitoraggio sulla riproduzione delle tartarughe marine, progetti di educazione ambientale nelle scuole, quindi ogni nuovo volontario è il benvenuto!

Se hai voglia di darci una mano, per il Parco della Rimembranza o per i nostri altri progetti puoi scrivere alla nostra pagina Facebook: Gruppo Amici del Parco della Rimembranza o Gruppo WWF Litorale Pontino

Per Emilio

Un altro anno è passato e siamo ancora una volta qui, a cercare di esprimere quanto sia profondo il sentimento che ha legato e continua a legare la nostra Città ad Emilio Selvaggi.

La sua scomparsa ha lasciato tutti un poco smarriti, increduli del fatto che un elemento inscindibile dal territorio si fosse invece, di fatto, da esso, scisso ed avesse preso una strada che lo allontanava definitivamente.

Con il tempo però è emersa in molti la convinzione che l’elemento fondamentale non era tanto la disgrazia di averlo perso bensì la fortuna di averlo avuto, averlo avuto come insegnante, come amico, come familiare o anche solo come concittadino.

Tante sono state le sue realizzazioni e non crediamo che sia il caso di ricordarle qui, anche perché è giusto che ognuno ricordi il suo Emilio, unico ed inimitabile.

I nuovi orari di apertura del Parco della Rimembranza

Con l’ora solare cambia anche l’orario di apertura del Parco della Rimembranza anche perché le giornate con l’inverno diventano sempre più corte.

Il sabato il parco apre alle 15,30 e chiude alle 17,30,

La domenica l’apertura viene spostata alla mattina dalle 10,30 alle 12,30.

Inoltre abbiamo aggiunto una apertura infrasettimanale in concomitanza delle attività svolte dai ragazzi che partecipano all’ “Operazione Ghiandaia”, il giovedì dalle 15,00 alle 17,00.

La visita è libera e gratuita, si raccomanda solo di farsi vedere dai volontari che potrebbero essere intenti alla cura del parco per evitare di venir chiusi dentro senza volerlo. Con il tramonto il parco chiude.

Al via il progetto “Operazione Ghiandaia”

Progetto del WWF Litorale Pontino.

Qualche attuale cinquantenne che negli anni ottanta frequentava la scuola media don Milani forse ricorda ancora il “gruppo naturalistico”. Naturalmente fu una idea del Prof. Selvaggi che lì insegnava italiano, storia e geografia, ma che aveva deciso di dedicare un pomeriggio a settimana all’ educazione ambientale. Il punto di incontro era la scuola, ma spesso poi andavamo alla scoperta di luoghi naturali nelle vicinanze, compreso il Parco Nazionale del Circeo.

Allora a Terracina pochi sapevano cosa fosse l’educazione ambientale, oggi, per fortuna, tutti parlano di “Ambiente”, allora noi torneremmo un po’ indietro per parlare di “Natura”!  

Così vorremmo ripartire da lì e ricostruire il “Gruppo Naturalistico” pensando proprio a quella fascia di età che va dai 10 ai 13 anni, ma in una cornice naturale unica! Il Parco della Rimembranza!

I volontari del WWF coinvolgeranno, per ora pochi ragazzi in un progetto, sempre nato dall’ idea del nostro Professore: “Operazione Ghiandaia”! Forse non tutti sanno che la ghiandaia, tra le molte cose strane che fa, ha l’abitudine di mettere da parte le ghiande, ma per fare questo le sotterra! Nonostante la sua memoria di ferro molte ghiande verranno “dimenticate”. In realtà ne mette da parte più di quante non ne mangi o non ne regali alla compagna… e così capita che da quelle ghiande nascano delle querce!

Così i ragazzi che partecipano dovranno rimboccarsi le maniche, sporcarsi di terra, usare attrezzi, per andare alla ricerca di semi, non solo ghiande, piantarli in fitocelle, prendersene cura e nel frattempo, piantare bulbi, raccogliere rametti, piantare talee, e poi seminare piccoli semi, costruire mangiatoie e casette per uccelli, ma anche nidi per pipistrelli e alberghi per insetti.

 Insomma, lavoro ce n’è da fare e magari nel frattempo si imparano pure un sacco di cose sulla Natura e sulla Vita!

Tutto si svolgerà in maniera gratuita, all’aperto, con mascherina, chi lo vuole potrà contribuire in “Natura” (bulbi, semi, talee, fitocelle, piante, palette e guanti da giardinaggio, compensato, ecc), per ora i posti sono limitatissimi (solo 10), ma speriamo di poter presto accogliere più ragazzi.

Per info e prenotazioni chiedete ad Elisabeth tel. 3286915215