Campagna elettorale del WWF per portare l’ambiente nell’attualità politica

La Campagna apartitica del WWF

il WWF ha deciso di intervenire nel dibattito politico attraverso una provocazione: una vera e propria campagna elettorale per portare l’ambiente nell’attualità politica. È, infatti, evidente a tutti anche in questa campagna elettorale che le tematiche ambientali, i mattoni del nostro futuro prossimo, non rientrano tra le priorità della politica.

Mettiamo l’ambiente al centro della politica

Cambiamenti climatici, sostenibilità, inquinamento e capitale naturale: il nostro programma elettorale, dalla parte del Pianeta.

Parlare di ambiente significa parlare di futuro.

Vogliamo riportare la tutela dell’ambiente al centro del dibattito politico. 

Vogliamo che il mare, i parchi, le energie rinnovabili, le specie simbolo del nostro Paese diventino una priorità per tutta la classe politica. 

Vogliamo continuare a difendere la natura, per dare ai nostri figli un Paese e un Pianeta migliori. 

LE NOSTRE RICHIESTE

 

Anche terracinesi tra i giovani paladini dell’ambiente premiati dal Presidente della Repubblica

dal sito del WWF Italia

“Siamo orgogliosi che tra gli “Alfieri della Repubblica” premiati dal Presidente Mattarella ci siano tanti giovani e giovanissimi che collaborano con il WWF”. Lo ha dichiarato la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “L’impegno delle nuove generazioni nella difesa della natura d’Italia accende una luce di speranza per il futuro”.

“Mi congratulo quindi con Francesco Barberini (video), che ad appena 10 anni è già un valente ornitologo che gira per le Oasi WWF per raccontare le specie che incontra, con Leonardo Filiaci, giovane dell’Istituto Agrario Cattaneo di Cecina (LI), animatore del “Branco del Cattaneo” e si è distinto durante la campagna #SOSLUPO con azioni antibracconaggio e di sensibilizzazione nei confronti degli allevatori; con Eleonora Cavagna animatrice del progetto di crowfounding, ideato insieme ai suoi compagni di classe della Scuola secondaria di primo grado di Mosso (Biella), per riqualificare l’isola di Budelli e per evitare che fosse ceduta a privati;

con Alessia De Stefano, Davide Festugato, Dalila Manzi, Pier Francesco Masci, Chiara Mignardi, Giorgia Rizzi, Antonio Ruggiero, Matteo Sala, Matteo Zicchieri, studenti del percorso di Alternanza Scuola Lavoro del Liceo Leonardo da Vinci di Terracina (LT) impegnato nella difesa del Parco della Rimembranza e delle aree naturali limitrofe. I nove studenti, durante gli incendi dell’agosto 2017 sono stati coinvolti dai volontari WWF Litorale Laziale che ha organizzato squadre di sorveglianza: le loro segnalazioni sono state preziose per sventare almeno altri tre incendi.

Infine Stefano Martinangeli, che a 14 anni svolge, da volontario, la sua attività di giovane naturalista appassionato, all’interno del Monumento naturale Palude di Torre Flavia”.

“Il riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica nei confronti dei giovani che hanno collaborato con il WWF è un’iniezione di energia: una spinta e far sì che la Community di WWF YOUng, l’Alternanza Scuola Lavoro, la collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado, formino, coinvolgano e diano spazio sempre di più alle giovani generazioni per aiutare la nostra società a vincere le immense sfide ambientali che deve affrontare”, conclude Donatella Bianchi.

Nel 2017 il WWF ha coinvolto quasi 4.000 classi del primo ciclo di istruzione nei propri progetti educativi (100.000 studenti), ha accolto circa 3.000 classi nelle proprie Oasi (75.000) e circa 1.200 ragazzi in Alternanza Scuola Lavoro.

Lunga nuotata nel mare di Terracina di Enzo Favoino per richiamare l’attenzione pubblica sui rifiuti marini

 

Ieri Terracina è stata al centro di un evento simbolico ma altamente significativo, una nuotata nel mare invernale per denunciare lo stato di pattumiera in cui è stato ridotto il mare in ogni parte del mondo.

Protagonista è stato Enzo Favoino della Scuola Agraria del Parco di Monza, esponente del Movimento Rifiuti Zero europeo.

All’arrivo sulla spiaggia l’hanno accolto numerosi studenti e alcune associazioni locali tra cui il WWF Litorale laziale.

 

 

Un maiale vietnamita alla Ciana, come ci sarà arrivato?

Stamani un gruppo di escursionisti guidati da Pino Forlenza dopo aver percorso quasi tutto lo stradone della Ciana, nel momento di iniziare un sentiero nella boscaglia in direzione Santo Stefano si è imbattuto in un grosso animale.

Molti si sono spaventati temendo di essere in presenza di una femmina di cinghiale magari con prole al seguito, poi notando l’atteggiamento pacifico dell’animale che ha apprezzato un biscottino buttatogli da una fervida animalista del gruppo si sono rassicurati.

Comunque, la previdenza non è mai troppo, così il gruppo dei sedici escursionisti ha preferito fare un lungo giro pur di evitare qualunque contatto anche visivo con l’animale.

Ecco la foto    

Come è arrivata alla Ciana questo animale?

E’ fuggito da una casa? E’ oggetto di esperimenti a fini venatori?

Quest’ultima ipotesi ci viene suggerita da una notizia apparsa sul sito dell’Agenzia di stampa GeaPress.

Tre giorni di costante impegno per i volontari della LAC e della LAV che hanno portato a termine il recupero di un cinghiale frutto di un incrocio con maiale vietnamita. Da due mesi si faceva vedere per le strade nei pressi di Gavorrano, in provincia di Grosseto. Qualcuno, si era vociferato in loco, aveva provato l’esperimento per fini venatori, ovviamente illeciti. Non solo un rischio per la fauna ma anche per l’incolumità degli automobilisti. L’animale, del tutto inadatto alla vita selvatica, aveva con la sua presenza già causato incidenti stradali. Oltretutto, rischiava di finire impallinato.

Si trattava di una femmina di tre anni e mezzo di vita che si era, infine, avvicinata nei pressi del cimitero di Bagno di Gavorrano. Alcuni abitanti si erano poi presi cura di lei. Quanti altri fratelli e sorelle dell’incrocio di maiale e cinghiale vietnamita vi sono ora nel posto? Le notizie, infatti, riferivano di una intera cucciolata lasciata libera. Papà cinghiale e mamma di maiale vietnamita. Ed ora? Non c’è voluto molto a risalire al proprietario. Messo alle strette anche grazie alle continue domande poste dalle persone del posto si sarebbe presentato spontaneamente, ma solo dopo l’avvenuta cattura. L’uomo non aveva mai denunciato la detenzione dell’animale né tanto meno la sua fuga e/o scomparsa.
La persona è stata segnalata all’autorità Giudiziaria, mentre l’animale è stato inviato al Centro recupero della fauna selvatica di Semproniano. Ancora una volta si parla di animali non autoctoni liberati (come il cinghiale ungherese), per il solo scopo venatorio, in quanto molto più proliferi e di dimensioni più grosse, oggi ormai causa di estinzione del cinghialetto mediterraneo. Possibili danni e non solo per l’agricoltura e per gli incidenti stradali.

In conclusione, quel maiale che gira libero per la Ciana deve essere preso e tolto dal bosco, il proprietario va individuato e denunciato se ha trasgredito le norme che governano il caso.

Bilancio lusinghiero del biennio 2016/17 di Agenda 21 di Terracina

In questi giorni è arrivato a conclusione un altro biennio dell’Agenda 21 di Terracina e il presidente ha comunicato al Comune il bilancio delle numerose iniziative realizzate dal Forum, molte delle quali, tra l’altro, hanno favorito la riconferma della Bandiera Blu.

Il Forum che conta 239 iscritti può vantare una notevole produttività che sinteticamente si evidenzia nei seguenti punti

  • sono stati realizzati n. 101 riunioni e incontri istituzionali
  • sono stati elaborati, presentati e consegnati al protocollo comunale, oltre che pubblicati sul sito web e sulla pagina Facebook di A21L, e inviati alla stampa, n. 57 documenti
  • a seguito delle richieste avanzate e delle proposte presentate, sono stati approvati n. 41 atti amministrativi (di cui n. 6 Deliberazioni di Consiglio Comunale, n. 26 Deliberazioni di Giunta Comunale e n. 9 Determinazioni Dirigenziali), mentre rimangono in attesa di essere avviati n. 11 atti amministrativi

I risultati sono venuti in seguito all’azione pressante preso l’Istituzione comunale nel rispetto dei riferimenti fondamentali dell’Agenda 21, relativi alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica e con riferimento agli indirizzi programmatici del mandato assembleare del Forum di A21L.

Nel corso del biennio sono stati promossi e richiesti:

  1. Il rinnovo dell’indirizzo di Politica Ambientale e del Piano di Azione Ambientale, nell’ambito del processo di Agenda 21 Locale, sulla base dei principali e aggiornati indicatori di sostenibilità.
  2. L’adozione e l’attuazione di appositi strumenti di piano (il Piano di Azione del Ciclo delle Acque, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, il Piano Generale del verde urbano e territoriale, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, il Piano PRAEET per la telefonia mobile, ecc.).
  3. La realizzazione di specifici interventi di sostenibilità (la valorizzazione e la gestione del SIC marino e dell’Area Marina Protetta, la valorizzazione e gestione delle acque superficiali – Progetto Rewetland, la valorizzazione e sviluppo degli obiettivi connessi al riconoscimento della Bandiera Blu, la valorizzazione e gestione delle grandi aree protette, la valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, ecc.).
  4. Iniziative di educazione e di informazione ambientale (la “Giornata Mondiale dell’Acqua”, la “Giornata Mondiale della Terra”, la “Giornata Mondiale dell’Ambiente”, la “Giornata Nazionale degli Alberi”, la “Settimana Unesco per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile”, la “Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile”, ecc.)
  5. Interventi di sostenibilità sociale (iniziative per contrastare lo spreco alimentare e per la lotta alla povertà, misure di sostegno per le fasce più deboli della popolazione e per l’integrazione degli stranieri residenti, oltre che per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati, ecc.).
  6. Interventi di sostenibilità economica (il “Bilancio Partecipativo”, il “Bilancio di Sostenibilità”, il “Bilancio del consumo di suolo”, la “Tariffa Puntuale” per il ciclo dei rifuti, ecc.).
  7. Nuovi diritti di cittadinanza e di partecipazione (il Regolamento per l’istituzione degli “Ausiliari Ambientali”, il nuovo disciplinare per il “Tavolo Permanente per il Turismo e la Cultura”, la “Carta dei Servizi” per la gestione del ciclo dei rifiuti, il Regolamento per l’assegnazione degli “Orti Urbani” e “Orti Sociali”, il Regolamento per il “Consiglio Comunale dei Ragazzi”, ecc.).

CONSUMO DI SUOLO: ecco una buona proposta di legge per salvaguardare quello che resta del territorio italiano

Il Forum Salviamo il Paesaggio con il suo Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico multidisciplinare ha completato il proprio compito con la redazione della Proposta di Legge Popolare “NORME PER L’ARRESTO DEL CONSUMO DI SUOLO E PER IL RIUSO DEI SUOLI URBANIZZATI”.

“Dopo 13 mesi di impegnativo lavoro dei nostri Esperti e gli “emendamenti” che ognuna delle oltre 1.000 organizzazioni e delle decine di migliaia di persone nostre aderenti hanno potuto presentare, ecco pronto questo nuovo contributo che il nostro Forum offre a tutta la nostra Società per effettuare una scelta ormai non più rinviabile: una norma nazionale in grado di tutelare i suoli ancora liberi, i territori e i paesaggi.”

La proposta di legge arriva in un momento opportuno entrando nella campagna elettorale in corso; tutti i partiti sono chiamati ad esprimersi sulla salvaguardia di quello che resta del nostro territorio. Nella provincia di Latina l’abusivismo edilizio non si è mai fermato e i ripetuti condoni l’hanno assecondato ma anche i piani di sviluppo delle diverse amministrazioni comunali hanno consentito la cementificazione di ampie aree.

Salviamo il Paesaggio-Difendiamo i territori.

Ecco la Proposta di legge Proposta-di-legge-iniziativa-popolare-Forum-SiP-agg.-31-1-2018

Politica Agricola Comune, le proposte della coalizione ‘Cambiamo agricoltura’

 

“Riformare in modo radicale la Politica agricola comune per una maggiore sostenibilità verso la natura, la salute e la biodiversità e una maggiore equità sociale ed economica”. E’ il messaggio centrale lanciato dalle associazioni della Coalizione “Cambiamoagricoltura” (Legambiente, Lipu, WWF, Fai, Aiab, Federbio, Pronatura, Isde e Associazione per l’agricoltura biodinamica) al convegno Metropoli Agricole che si è svolto all’Università degli Studi di Milano e organizzato da Fondazione Cariplo, Università degli Studi di Milano, Lipu-BirdLife Italia e altri enti  in collaborazione con le altre associazioni di Cambiamo agricoltura.

Mentre alla Fiera di Verona si celebrava il vecchio modello della Pac che tanti danni ha causato alla salute dei cittadini e all’ambiente, le associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica e biodinamica lanciavano le loro proposte:

  • profonda revisione dei pagamenti diretti che incentivano in modo iniquo e distorto la produzione,
  • una riforma radicale delle politiche in modo da premiare gli agricoltori che nello svolgere la loro attività partecipano attivamente al mantenimento delle risorse naturali e paesaggistiche del territorio,
  • un forte ridimensionamento nell’uso di pesticidi e prodotti chimici di sintesi,
  • una politica di educazione alimentare e un cibo di qualità.

Cifre impressionanti sono emerse in merito all’impatto del settore agricolo sull’ambiente e la salute, come per esempio le emissioni in atmosfera di ammoniaca, il principale precursore delle polveri sottili secondarie, pari a 100mila tonnellate all’anno nella sola Pianura padana, che si sommano a quelle di metano e ossidi d’azoto; l’altissima densità di allevamenti di regioni come la Lombardia (2,75 unità di bestiame per ettaro rispetto a una media italiana di 0,77); il calo del 42,4%, in pianura, degli uccelli tipici dell’ambiente agricolo negli ultimi 15 anni.

Un esempio virtuoso per la costruzione di un corretto paradigma agroecologico viene invece dall’agricoltura biologica e biodinamica dove l’ aumento di imprenditori agricoli e l’incremento delle vendite è stato pari al 20%, con forte presenza di giovani nelle vesti di nuovi imprenditori.

Le opportunità di lavoro che offre un diverso modello di agricoltura sono notevoli – afferma Maria Grazia Mammuccini, di Federbio, associazione membro della Coalizione Cambiamo agricoltura– così come i benefici per l’ambiente e la salute dei consumatori. Serve inoltre un fondo dedicato alla biodiversità dato il grave stato di crisi della stessa”.

“Siamo aperti anche per il futuro a un confronto con gli altri stakeholders per trovare punti in comune – conclude Claudio Celada, di Lipu-BirdLife Italia in nome della coalizione – e lavorare insieme per un cambiamento serio di un modello che si è dimostrato insostenibile e dannoso a livello sociale, economico e ambientale”. (dal sito del WWF Italia)

Caccia, si chiude la stagione: bilancio WWF negativo

Il bilancio della stagione venatoria che si è chiusa ieri è segnato da molti fatti negativi e rari segnali positivi per la tutela della fauna selvatica e il rispetto della legalità. La situazione climatica, i drammatici incendi della scorsa estate, l’aumento dei morti per caccia, l’incremento del bracconaggio anche su specie protette, i provvedimenti delle Regioni sempre a vantaggio dei cacciatori e contro la tutela di animali, natura e normative europee hanno aggravato la situazione, disegnando un quadro fortemente negativo per l’attività venatoria italiana.

Anche quest’anno le guardie volontarie del WWF hanno dato il proprio contributo con migliaia di chilometri percorsi e centinaia di ore spese per assicurare la legalità e controllare il territorio in collaborazione con le forze dell’ordine ed in particolare con L’Arma dei Carabinieri con cui, dopo l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato, il WWF ha siglato un’importante accordo per la prevenzione e repressione dei reati ambientali e per l’informazione ed educazione ambientale. Proprio ai Carabinieri-Forestali per le attività in difesa dell’ambiente, della legalità e degli animali selvatici va un grande grazie da parte dell’associazione.

Morti per la caccia. Anche questa stagione venatoria è stata caratterizzata da numerosi e gravi incidenti di caccia. A novembre 2017, il WWF ha sentito l’esigenza di richiamare l’attenzione del Ministro dell’Interno evidenziando come in meno di due mesi si erano già registrate 44 vittime a causa dei cacciatori. Una situazione che a fine dicembre si era ulteriormente aggravata con ben 25 morti e 58 feriti.

Bracconaggio. E proprio sul bracconaggio si sono registrate le notizie peggiori: uccisioni di specie protette, detenzione illegali o gravi maltrattamenti ai danni di animali selvatici, molti dei quali durante la stagione di caccia. Questi alcuni dei casi più eclatanti seguiti dal WWF nel 2017: un lupo decapitato vicino Pesaro, due uccisi e esposti sulla strada a Radicofani, uno ucciso e lasciato come trofeo a una fermata del bus vicino Rimini. il ferimento di una rarissima aquila reale in un Parco regionale vicino Fabriano, di una aquila del Bonelli in Sicilia e di un falco pescatore vicino Todi, l’uccisione di un cervo sardo, specie particolarmente protetta, furti di piccoli o di uova di uccelli rapaci in tutto il Meridione (in Sicilia in particolare), numerosi casi di caccia illegale a Trento. Tutti reati rispetto ai quali, grazie al sostegno volontario di decine di avvocati, il WWF ha presentato denunce e esposti, costituendosi come parte civile nei procedimenti penali. (dal sito del WWF Italia)

Qui da noi ci aspettavamo una pausa nella caccia dopo la devastazione delle colline dovute agli incendi estivi, ma non è stato così; anzi, oltre agli animali al pascolo sul bruciato si è avuto notizia di cacciatori di frodo presi sul fatto dai carabinieri forestali ai quali vanno i ringraziamenti del Gruppo pontino del WWF Litorale laziale.