IL MONDO AGRICOLO IN RIVOLTA E LE ISTITUZIONI COME RISPONDONO?

Da giorni il Paese è alle prese con la protesta del mondo agricolo, c’è grande confusione, soprattutto nel mondo politico, nel capire il vero problema tanto da scaricare le responsabilità sull’Europa, senza porsi il dubbio che probabilmente alcune cause del problema sono interne al nostro sistema produttivo.

Sono davvero le politiche Europee sull’ambiente a mettere in crisi alcuni comparti del settore agricolo italiano?

Sono per caso le mancate attuazioni di programma degli stati membri a non mettere in pratica in modo adeguato i programmi richiesti?

Sarà il Regolamento UE sui pesticidi a creare problemi all’agricoltura italiana?

Certo, i problemi non sono nati oggi, sono anche abbastanza datati, ma in questo periodo le crisi dei popoli, le guerre, hanno accentuato le molte fragilità del comparto agricolo mettendolo a dura prova, per questo le risposte della politica devono essere forti ed esaustive.

Tra le tante criticità venute fuori c’è ad esempio il non aver indirizzato una politica agricola che servisse in primis alle esigenze interne del Paese ricorrendo ad una politica di mercato, sicuramente molto soddisfacente per i grossi imprenditori agricoli, lasciando indietro quelle piccole e medie realtà che invece erano e sono il fulcro di un’agricoltura semplice, ordinata, che metteva e mette in atto pratiche colturali adatte al territorio, rispettando le stagionalità, rispettando il territorio, ma soprattutto i consumi.

Purtroppo l’agricoltura viene vista sempre come un settore da sussidiare e non come fonte trainante della nostra economia, tant’è che non è quasi mai al centro di una politica di settore programmatica, si è dato più risalto alla trasformazione che alla produzione primaria.

Le scelte e l’indirizzo dell’agricoltura italiana sono state lasciate in mano alle industrie come quelle semenziere, quelle della trasformazione, della grande distribuzione e della commercializzazione che hanno deciso cosa seminare, su quali prodotti puntare, sconvolgendo in questo modo anche quei prodotti caratteristici che erano parte del nostro patrimonio produttivo; sono nati quindi una serie di problemi in diversi comparti agricoli, molte produzioni sono state oggetto di  eccedenze provocando così, un crollo di prezzo alla produzione. Altri settori agricoli  molto spinti per una produzione per i mercati Europei che Extra Europei, sono tuttora in mano a poche persone ben organizzate. (L’export dell’agroalimentare italiano 2022 ha toccato 50 miliardi dati CREA).

Una protesta poco ascoltata dalla politica attuale che ha semplificato e imputato il problema al Green Deal senza sapere invece che se attuata potrebbe essere una risorsa o meglio un’opportunità che vedrebbe accrescere il loro profitto, vista l’attenzione alla sostenibilità. I consumatori sono cambiati e si rivolgono sempre più verso prodotti ottenuti con metodi sostenibili, rispettosi della natura nella sua meravigliosa complessità e della salute umana.

Riporto una attenta analisi fatta dal dott. Fantini in questi giorni, sicuramente non molto amico delle associazioni ambientaliste, ma un attento ed autorevole esperto di agricoltura e zootecnia del nostro Paese che dice:

 “Chiedere di annullare il Green Deal non fa bene all’immagine dell’agricoltura. Dà invece un ulteriore aiuto alle multinazionali del cibo che hanno tutto l’interesse a delegittimare la produzione primaria a vantaggio del cibo ultra-processato, che è bene chiarire per evitare ulteriori confusioni non è né la farina d’insetti e neppure la carne coltivata”.

Non va contestato il Green Deal Europeo ma come è stato gestito a livello EU e a livello nazionale perché è un’opportunità sia per i cittadini e sia per gli agricoltori”.

I veri problemi del comparto agricolo sono:

• Costi di produzione troppo elevati 

• Crisi del prezzo al produttore

• Prezzi elevati al consumo con crisi di mercato  

•  Costi troppo elevati per carburanti, energia, consorzi di bonifica ecc

• Rappresentanza sindacale debole con il comparto agricolo ma molto consociativa (condivisione del potere).

Ecco alcuni esempi

1 ql   di grano al produttore viene pagato 25 € =  1 kg di pane al consumo minimo 2,50 €  

1 lt   di latte al produttore viene pagato 50 centesimi =  1 lt di latte minimo 2.00 €

1 kg di zucchine viene pagato 1.00 € = 1 kg al consumo 5.00 €

Di esempi se ne possono fare tanti, ma vediamo meglio dove si trova la vera criticità all’interno di una filiera produttiva:

Produttore                                Corpo intermedio                                    Consumatore

1 € zucchina —————————???? ————————————— 5.00 €

All’interno del cosiddetto corpo intermedio troviamo tutti i rappresentanti della intermediazione che sono i grossisti, piazzisti, rivenditori, gruppi d’acquisto, trasportatori ecc. ed è proprio in questa sequenza di passaggi che il prodotto agricolo viene rivenduto più volte fino ad arrivare al consumatore quale ultimo anello della filiera a subire un prezzo non reale e molto elevato rispetto al costo di partenza.

La differenza tra il prezzo alla produzione ed il prezzo al consumo è veramente notevole, ed è qui che bisogna intervenire.

L’agricoltura purtroppo è stata esposta a speculazioni finanziare, rincorsa ai prezzi e profitti economici.

E cosa rispondono gli attuali responsabili politici?

Si pensa ad un’agricoltura di “Marchi” e alle “Eccellenze”, come se questo fosse la panacea

Si pensa al Made in Italy? Siamo uno dei paesi più grandi esportatori di pasta, ma non siamo autosufficienti per la produzione del grano, e allora? Non lo saremmo neanche se lo piantassimo in tutte le zone in cui è possibile produrlo, e allora il Made in Italy qual’è?

Si definiscono “Ecologisti” perché difendono il mondo agricolo, abolendo il regolamento sui pesticidi e mettendo in discussione Green Deal e invece rappresentano l’esatto contrario, tanto per essere precisi cito la definizione Treccani sull’ecologia

Studio delle interrelazioni che intercorrono fra gli organismi e l’ambiente che li ospita. Si occupa di tre livelli di gerarchia biologica: individui, popolazioni e comunità”.

Dott.ssa Patrizia Parisella per OA WWF Litorale Laziale

Incendi 2023

Oggi, 29 agosto finalmente è arrivata la pioggia, troppo tardi per l’enorme superficie di bosco andati in fumo. Fino a ieri mattina bruciava ancora il Monte Concutella ma la devastazione era iniziata 2 giorni prima con l’incendio appiccato alle pendici di Monte Leano e poi ancora Campo Soriano, Monte Pannozzo, Monte Romanelli (esattamente 3 anni dopo e nella stessa area come fa notare il comitato 12 Agosto di Casaletti), Valle Fasana e Santo Stefano, Monte dell’Acquasanta. Sarà sufficiente per i criminali incendiari che hanno utilizzato tutto il tempo disponibile prima delle piogge e ogni volta prima del buio?

E i suddetti criminali sono sempre sicuri del successo perché sanno che è come sparare sulla croce rossa. Appiccare il fuoco in aree difficilmente raggiungibili da terra e solo dai mezzi di spegnimento aerei; aree sconosciute, nella maggior parte delle volte, ai volontari che arrivano da località vicine e che poco conoscono il territorio collinare di Terracina; assenza di un sistema organico e moderno di controllo del territorio per cui gli interventi partono solo dopo la segnalazione di singoli cittadini e sono coordinati a livello regionale e si perdono minuti e a volte ore preziose; difficoltà di una corretta bonifica dopo lo spegnimento delle fiamme.

Insomma ce ne sarebbe per bocciare numerose amministrazioni, purtroppo quella di Terracina è in buona compagnia. Amministrazioni che con la loro indifferenza verso il fenomeno degli incendi favoriscono il degrado del territorio. Avete presente Itri? Vogliamo fare il bis e tris su Fondi, Terracina, Sonnino e oltre?

Purtroppo un territorio soggetto a incendi presenta un suolo non solo sterile, e quindi difficilmente recuperabile dal punto di vista biologico, ma incoerente e franoso per la mancanza di apparati radicali capaci contrastare lo scivolamento a valle.

E ancora purtroppo sappiamo che il governo centrale e regionale preferisce erogare fondi per l’emergenza, intervento di canadair a esempio, piuttosto che spendere in prevenzione: formazione, cura del territorio, nonché effettuare il dovuto catasto delle zone incendiate che deve essere adottato dai Comuni che provvedono a classificare e a vincolare le aree incendiate, ai fini dell’applicazione delle sanzioni a chi non rispetta il divieto di pascolo sulle suddette aree.

Infatti l’art. 3 del DL 120 del 8.9.2021, convertito in Legge 8 novembre 2021 n. 155  dispone, una specifica “misura di salvaguardia”:

“Il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri e i Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, entro quarantacinque giorni dall’estinzione dell’incendio, provvedono a rilevare le aree percorse dal fuoco e a rendere disponibili i conseguenti aggiornamenti non oltre il 1° aprile di ogni anno alle regioni e ai comuni interessati su apposito supporto digitale. Gli aggiornamenti sono contestualmente pubblicati in apposita sezione nei rispettivi siti internet istituzionali e comportano, limitatamente ai nuovi soprassuoli percorsi dal fuoco rilevati, l’immediata e provvisoria applicazione delle misure previste dall’articolo 10, comma 1, della legge 21 novembre 2000, n. 353, fino all’attuazione, da parte dei comuni interessati, degli adempimenti previsti dal comma 2 del citato articolo 10. Il termine di applicazione dei relativi divieti decorre dalla data di pubblicazione degli aggiornamenti nei siti internet istituzionali”.

Per quanto sopra, quindi, ci sentiamo di chiamare in causa, ognuno per le proprie responsabilità diversi enti oltre quello comunale che comunque avrebbe il ruolo più importante: Polizia Municipale, Carabinieri Forestali, Parchi Regionali, Vigili del Fuoco.

L’importanza di questo team istituzionale e di come ci avevamo visto giusto l’abbiamo avuta l’anno scorso quando siamo riusciti a mettere intorno a un tavolo istituzionale i soggetti nominati, insieme alla Protezione Civile locale e altre associazioni ambientaliste; abbiamo presentato un documento con alcuni punti, pochi in verità, che secondo noi potevano, se realizzati, aiutare la collettività ad evitare quello che invece avviene puntualmente ogni anno e che, quest’anno, ci sembra più grave di sempre. Ci sembra, perché purtroppo non abbiamo da anni il catasto dei suoli percorsi dal fuoco e non possiamo fare confronti. 

Di seguito le nostre proposte presentate durante la riunione in oggetto, sollecitata con nostra richiesta prot. 10192 del 14/02/2022. (https://wwflaziogruppoattivolitoralepontino.com/2022/04/)

Azione di regolamentazione dell’uso del territorio

1.       Ordinanza sul divieto di fuochi (anticipare la sua pubblicazione a Marzo)

2.       Toponomastica strade collinari

3.       Manutenzione straordinaria e ordinaria delle strade, strade bianche e strade          vicinali

4.       Installazione segnaletica verticale dei sentieri CAI

5.       Obbligo ai proprietari della pulizia dei fondi, altrimenti interviene direttamente il Comune

6.       Contrasto alla caccia di frodo

7.       Contrasto al pascolo abusivo

8.       Definizione e segnalazione delle aree assegnate

9.       Applicazione, con il sostegno del Comune, del pascolo per zone assegnate, con recinto mobile, pascolo che così fatto contribuisce a tenere puliti i terreni e quindi ad abbassare il rischio incendi.

10.     Sanzioni immediate ai trasgressori soprattutto sulle aree percorse dal fuoco

11.      Cartellonistica efficace sull’uso delle aree a scopo ricreativo

12      Maggior controllo e sanzioni per i picnic in zone vietate, in particolare

13.     nei giorni festivi durante il periodo estivo

14.     il giorno di ferragosto

15.     Regolamentazione del taglio dei rami vicini ai fili elettrici

16.     Utilizzo di aree abbandonate all’uso privato (cava di Casaletti) come punto di coordinamento per mezzi e squadre

17.     Individuazione di aree attrezzate per la raccolta di acqua da utilizzare in caso d’incendio

18.     Sostegno ai privati dell’area collinare per la fornitura minima dell’acqua ad uso domestico

Azioni di formazione e informazione:

1.       Conoscenza del territorio da parte degli operatori che intervengono, anche da chi segnala

2.       Telesorveglianza Utile alla individuazione precoce di incendi, abbandono di rifiuti, atti di vandalismo

3.       Ai margini della via Appia (Torre Gregoriana- loc. Acquasanta— Km 105-Km 106 in loc. Barchi— Km 108 cava Picozzi-Km 109 torre Epitaffio)

4.       all’inizio di ogni strada, provinciale-comunale che costituisca accesso alle aree boschive (salita per contrada la Ciana, Via di Piazza Palatina, Contrada Casaletti, strada x Contrada I Colli- S. Stefano, strada per Largo Montagna-Campo dei Monaci – Francolane).

5.       Coinvolgimento nella prevenzione delle categorie di allevatori e cacciatori che potrebbero beneficiare degli incendi

6.       Uso della chat tra istituzioni, volontari e operatori per le segnalazioni da utilizzare anche per incendi o fuochi in aree a rischio o in periodo di divieto (serre, depositi di materiale vario, giardini)

7.       Dialogo con i coltivatori per lo smaltimento delle ramaglie

8.       Sollecitare la Regione per approvazione del PGAF (piano di gestione e assestamento forestale)

A questo punto non possiamo far altro che sollecitare la nostra amministrazione a provvedere da subito ad affrontare il problema, anche in collaborazione con altri comuni. Non siamo all’inizio dell’inverno e ci aspettiamo ancora altri roghi fino all’autunno inoltrato.

Il Parco della Rimembranza oggi…

Il parco della Rimembranza, il parco cittadino curato da Emilio Selvaggi, Giovanni Iudicone e da tutti i volontari, ci ha regalato in 27 anni tantissime gioie mentre i dispiaceri sono derivati sempre da problemi legati alla gestione.
Noi volontari abbiamo passato giornate bellissime a pulire sentieri, curare piante, potare dove era necessario, insegnare ai giovani studenti la differenza tra il Laurus nobilis e il Lauro ceraso, il ciclo di vita della pianta di Cappero.
Giornate intense, a volte faticose ma sempre piene di quella gioia che sempre si impossessa di chi, innamorato della Natura, può passare qualche ora immerso in essa.
Abbiamo offerto ai visitatori il racconto delle tradizioni legate all’uso delle piante, la curiosità di animali selvatici, come le volpi, che hanno scelto il parco come loro dimora.
Abbiamo organizzato incontri scientifici, culturali, sociali dando sempre il meglio, è stato una casa per mostre delle scuole o fotografiche o di sculture di alto livello. Sede di concerti memorabili e tanto altro.
Ma alla tanta vita e attività interna al parco all’esterno ha sempre corrisposto una diffusa indifferenza e superficialità. Mai un tecnico che sia venuto a fare un sopralluogo sulla stabilità delle strutture, eppure abbiamo scritto più volte! Strutture vegetali bisognose di interventi importanti sul verde assolutamente lasciati all’incuria dalla ditta tenuta per contratto alla manutenzione. Un abbandono totale, e la politica assente.
Infine la chiusura, condannando l’intero sito all’incuria, anche la parte che invece poteva continuare ad essere curata da noi. E il pericolo di crollo che incombe sulla villa confinante e la strada sottostante.
Dal 29 agosto, giorno della pubblicazione dell’ordinanza, ad oggi nel parco sono entrati il Direttore del Parco Ausoni e Lago di Fondi, il Funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici e il Capo settore Ambiente del Comune di Terracina, tutti chiamati da noi per fare un sopralluogo. Dagli uffici tecnici del comune nessun segnale, eppure l’ordinanza parlava chiaro: il parco chiudeva fino a verifiche da effettuare in capo al dipartimento Lavori Pubblici.


Tutto secondo copione, ancora una volta e forse definitivamente?


Sembra sia tutto così facile: rimandare i problemi invece che risolverli come se il tempo non scorresse, e invece il tempo scorre, le piante crescono, i muri si sgretolano, l’acqua scorre, gli animali sopravvivono, le persone invecchiano.

OCCHIO ALLE TRACCE!

È finalmente iniziata la stagione della nidificazione delle tartarughe marine!

Gli studenti del Liceo Leonardo da Vinci da mesi si stanno preparando a questi eventi; hanno seguito il corso organizzato dal WWF Litorale Laziale in collaborazione con Tartalazio, in particolare il Dott. Guido Gerosa, esperto internazionale di tartarughe marine e volontario Tartalazio fin dalla sua istituzione. Il gruppo di studenti, nell’ambito di un percorso P.C.T.O. dedicato proprio alle tartarughe marine, si è impegnato anche alla redazione di un glossario sul ciclo vitale delle tartarughe e le operazioni di messa in sicurezza del nido coordinati dalla Prof.ssa Rossella Renzelli.

Il 1 giugno c’è stata, sulla spiaggia di Anzio la prima deposizione ed è proprio ora che il controllo delle spiagge, per rilevare le tracce ti tartarughe marine, è fondamentale per la buona riuscita del progetto di tutela dei nidi su tutta la costa laziale.

Ecco perché i volontari WWF e di altre associazioni, e gli studenti del liceo da Vinci che proprio per questo si sono formati, perlustrano le spiagge del litorale al mattino molto presto, in genere dalle 5:30 del mattino, nella speranza di osservare le tracce di questi splendidi animali.

Il lavoro dei volontari però è ancor più importante nel contattare gli operatori balneari, a cui viene lasciata la locandina curata da Tartalazio, con le raccomandazioni da seguire in caso di reperimento delle tracce, prima tra tutte quella di chiamare il 1530.

Indispensabile è anche sensibilizzare i cittadini, tutti; è di fondamentale importanza infatti che tutti quelli che vivono il mare, anche come turisti oppure come addetti negli stabilimenti balneari, siano informati su questo nuovo ma straordinario fenomeno della Natura.

Per questo speriamo che quante più persone prendano visione della locandina e sappiano riconoscere le tracce delle tartarughe marine, magari durante una romantica passeggiata notturna, in questo caso vi auguriamo di avere il privilegio di osservare tutte le fasi della deposizione e di provare un’emozione unica al mondo.

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE 2022

Il 5 giugno prossimo si celebrerà la giornata mondiale dell’Ambiente.

L’attenzione si focalizzerà sulla necessità di vivere in modo sostenibile, in armonia con la natura. Conservare gli ambienti naturali e il patrimonio Naturale del nostro Pianeta è la mission della nostra associazione ed è condivisa da tantissimi cittadini consapevoli della necessità di rispettare l’ambiente e la natura per dare un futuro alle nuove generazioni.

Il WWF Litorale Laziale aprirà i cancelli del Parco della Rimembranza dalle 10:30 di domenica 5 giugno, alle 19:30. I volontari accoglieranno i visitatori sia la mattina che il pomeriggio con attività di conoscenza della Natura e scoperta dei segreti del parco.

Durante la mattina si potrà visitare il parco e scoprire le erbe officinali con i loro segreti e curiosità guidati da Franca Maragoni ed Emanuela Galanti; la stessa attività si potrà ripetere nel pomeriggio. Dalle 17.00 Elisabeth Selvaggi accompagnerà i visitatori sul “Sentiero delle farfalle”.

La visita è gratuita e si potranno conoscere le attività del gruppo.

Giornata del mare e della cultura marinara. Presente anche il WWF

Nella mattinata del 30 aprile, il gruppo WWF attivo sul litorale pontino ha partecipato attivamente alla “Giornata del mare e della cultura marinara” organizzata dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia a Terracina.

Al Gazebo n. 14, collocato sul litorale libero antistante il Piazzale Aldo Moro, si sono succeduti 6 gruppi scolastici dagli I.C. M. Montessori e I.T.S. A. Bianchini, per un totale di circa 120 studenti, che hanno partecipato al laboratorio “Le tartarughe marine: riconoscimento tracce e ritrovamento di un nido e delle uova di tartaruga”.

Ascoltiamo le testimonianze di Meg e Jacopo, i nostri volontari che hanno partecipato all’evento, rispettivamente come rappresentante dell’OA e come tutor del laboratorio sulle tartarughe (unitamente a Guido Gerosa, docente dell’I.C. Montessori e responsabile scientifico di Tartalazio).

Meg: E’ stato molto emozionante accogliere gli studenti al banchetto con il nostro materiale informativo, per prepararli sulla mission del WWF in generale e, in particolare, alle attività di protezione e salvaguardia delle tartarughe marine Caretta caretta.  Attentissimi, disciplinati anche quando si chiedeva loro di indossare la mascherina, con gli occhi sgranati sotto i cappellini colorati,  tutti gli studenti hanno risposto a domande interlocutorie sul nostro animale icona, il panda e il suo habitat. Hanno anche saputo individuare i rischi insiti nella deposizione e schiusa delle uova di tartaruga marina. Alle docenti che accompagnavano le classi ho esteso l’invito a venirci a trovare al Parco della Rimembranza, per prolungare le attività di educazione outdoor,  in un momento in cui la pandemia ci ha reso consapevoli del “deficit di natura” e delle sue disastrose conseguenze per il benessere psico-fisico delle persone.

Jacopo: Per me è stato un piacere poter collaborare in modo concreto ed attivo alla manifestazione e sfruttare la possibilità di prendere parte all’iniziativa grazie al WWF Terracina, con il quale ho stretto un meraviglioso rapporto.

Durante la mattinata si sono alternate classi provenienti dai vari istituti della città, di ogni ordine e grado. Mi sono confrontato con ragazzi come me, curiosi e affascinati dai meccanismi nascosti della natura; è stato gratificante poter condividere le conoscenze acquisite nel tempo, frutto di lavoro ed impegno. I bambini si sono dimostrati un “audience” fantastico: presi da quello che stavano ascoltando, mi hanno dato modo di spiegare tutto ciò che avevamo preparato e di rispondere alle numerose domande…insomma, possiamo dire che il futuro è in buone mani e il mare non perde il suo fascino.

Alla giornata erano presenti con i loro gazebo altre associazioni ambientaliste. In chiusura delle attività, verso le 11:40, aveva luogo il momento clou della giornata,  la dimostrazione simulata del salvataggio di due natanti in mare, annunciata dalle sirene spiegate della Guardia costiera e effettuata con il concorso di diverse imbarcazioni e di cani addestrati. Un lancio finale di aquiloni simboleggiava l’apertura verso nuovi orizzonti e la forza di una cultura del mare radicata nel territorio, sempre più sensibile alle esigenze di una comunità educante.

Jacopo Dimita e Maria Emanuela Galanti (Meg)

Il 30 marzo si è riunito il tavolo di coordinamento sugli incendi, ecco come è andata.

Le associazioni “APS Le Colline di Santo Stefano” e il “Gruppo Attivo Litorale Pontino del WWF Litorale Laziale” nel mese di febbraio 2022 hanno inviato all’amministrazione del Comune di Terracina e ad Istituzioni e forze dell’ordine competenti sul territorio, l’invito a convocare un tavolo di coordinamento per tutte le attività necessarie alla PREVENZIONE DEGLI INCENDI.

Secondo la nostra esperienza, che abbiamo sempre messo a disposizione di chiunque voglia difendere l’ambiente e il territorio, occorre parlare in primis di PREVENZIONE.

Prevenire può evitare il dramma, la devastazione che potrebbe essere davvero fatale per la salute del territorio. Paradossalmente inoltre c’è un maggior risparmio prevenendo l’evento delittuoso, anche in termini economici, piuttosto che intervenire a incendio già avviato. Siamo convinti che quando l’incendio si sviluppa la comunità ha già perso la sua battaglia di tutela e che è arrivato il momento di un cambio di paradigma nell’approccio al problema; non bisogna arrivare agli incendi.

L’incontro è avvenuto il 30 marzo 2022 e sono intervenute oltre alle associazioni richiedenti, di cui APS Le Colline di Santo Stefano per delega, tutte le Istituzioni invitate e convocate; per l’amministrazione, oltre alla Sindaca, Dott.ssa Roberta Tintari era presente l’Assessora all’Ambiente Dott.ssa Emanuela Zappone; hanno aderito confermando la propria disponibilità al dialogo, il Corpo dei Carabinieri Forestali, la Protezione Civile, il Parco dei Monti Ausoni, il Corpo della Polizia Municipale.

L’incontro ha preso avvio da un documento propositivo, in allegato, inviato contestualmente alla richiesta di convocazione del Tavolo; questo documento è scaturito dall’esperienza che le associazioni hanno maturato nei decenni di attività sul campo circa la prevenzione e lotta agli incendi. Il lascito più importante di questa esperienza consiste nella consapevolezza della necessità della collaborazione stretta tra i molti soggetti che, a vario titolo, sono competenti e operano sul territorio, comprese le associazioni ambientaliste, sportive e di cittadini residenti nelle aree interessate che vivono ogni anno giorni di preoccupazione se non di paura.

La riunione è stata aperta dalla Sindaca che ha ribadito la piena disponibilità dell’amministrazione a tutto quanto necessario per prevenire e combattere l’odioso fenomeno degli incendi, ed ha annunciato la messa in atto di alcuni provvedimenti confermati dall’assessora all’Ambiente.

Il Comandante dei Carabinieri Forestali ha sottolineato l’importanza dell’attenzione al fenomeno del pascolo abusivo sui terreni percorsi dal fuoco ed ha sollecitato l’amministrazione a collaborare nell’azione di convincimento degli allevatori tramite controlli e sanzioni nei confronti degli inadempienti.

Il Comandante della Polizia Municipale Locale auspica una formazione nelle scuole per sensibilizzare i giovani a partecipare alle attività di volontariato di controllo del territorio e chiede per questo la collaborazione del Parco degli Ausoni con le sue competenze e professionalità.

Dal canto suo il Direttore del Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi, raccoglie l’invito e si dichiara anche disponibile per collaborare alla stesura del documento di mappatura dei terreni percorsi dal fuoco, documento fondamentale per le delibere di divieto di accensione dei fuochi, spesso causa di incendi causati involontariamente.

Le associazioni, oltre a proporre una serie di azioni nel documento presentato, si sono anche dichiarate disponibili alla collaborazione per il progetto di formazione e conoscenza del territorio che non deve essere rivolto solo ai giovani ma soprattutto a coloro che si attivano nelle varie fasi, dal controllo del territorio alla segnalazione dei principi di incendio e al supporto delle squadre di soccorso che potrebbero non conoscere il territorio perché arrivate da Comuni diversi da Terracina. L’incontro si è concluso con soddisfazione di tutti, soprattutto delle associazioni che l’avevano richiesto; tutti i presenti si sono impegnati ad attivarsi subito, ognuno per le proprie competenze, cercando di superare le tante difficoltà organizzative, di rivedersi presto con tutte quelle realtà che negli anni hanno dato la propria disponibilità e affrontare così con maggiore sicurezza la stagione calda che si avvicina.

Di seguito le nostre proposte presentate durante la riunione in oggetto, sollecitata con nostra richiesta prot. 10192 del 14/02/2022.

Azione di regolamentazione dell’uso del territorio

  1. Ordinanza sul divieto di fuochi (anticipare la sua pubblicazione a Marzo)
  2. Toponomastica strade collinari
  3. Manutenzione straordinaria e ordinaria delle strade, strade bianche e strade vicinali
  4. Installazione segnaletica verticale dei sentieri CAI
  5. Obbligo ai proprietari della pulizia dei fondi, altrimenti interviene direttamente il Comune
  6. Contrasto alla caccia di frodo
  7. Contrasto al pascolo abusivo
    1. Definizione e segnalazione delle aree assegnate
    1. Applicazione, con il sostegno del Comune, del pascolo per zone assegnate, con recinto mobile, pascolo che così fatto contribuisce a tenere puliti i terreni e quindi ad abbassare il rischio incendi.
    1. Sanzioni immediate ai trasgressori soprattutto sulle aree percorse dal fuoco
  8. Cartellonistica efficace sull’uso delle aree a scopo ricreativo
  9. Maggior controllo e sanzioni per i picnic in zone vietate, in particolare
    1. nei giorni festivi durante il periodo estivo
    1. il giorno di ferragosto
  10. Regolamentazione del taglio dei rami vicini ai fili elettrici
  11. Utilizzo di aree abbandonate all’uso privato (cava di Casaletti) come punto di coordinamento per mezzi e squadre
  12. Individuazione di aree attrezzate per la raccolta di acqua da utilizzare in caso d’incendio
  13. Sostegno ai privati dell’area collinare per la fornitura minima dell’acqua ad uso domestico

Azioni di formazione e informazione

  1. Conoscenza del territorio da parte degli operatori che intervengono, anche da chi segnala
  2. Telesorveglianza Utile alla individuazione precoce di incendi, abbandono di rifiuti, atti di vandalismo
    1. Ai margini della via Appia (Torre Gregoriana- loc. Acquasanta— Km 105-Km 106 in loc. Barchi— Km 108 cava Picozzi-Km 109 torre Epitaffio)
    1. all’inizio di ogni strada, provinciale-comunale che costituisca accesso alle aree boschive (salita per contrada la Ciana, Via di Piazza Palatina, Contrada Casaletti, strada x Contrada I Colli- S. Stefano, strada per Largo Montagna-Campo dei Monaci – Francolane).
  3. Coinvolgimento nella prevenzione delle categorie di allevatori e cacciatori che potrebbero beneficiare degli incendi
  4. Uso della chat tra istituzioni, volontari e operatori per le segnalazioni da utilizzare anche per incendi o fuochi in aree a rischio o in periodo di divieto (serre, depositi di materiale vario, giardini)
  5. Dialogo con i coltivatori per lo smaltimento delle ramaglie
  6. Sollecitare la Regione per approvazione del PGAF (piano di gestione e assestamento forestale)

INCENDI BOSCHIVI, LE ASSOCIAZIONI CHIEDONO INCONTRO AI COMUNI

Il Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio” Legambienteldb, il Presidio Libera Sud Pontino-don Cesare Boschin e il WWF Litorale Laziale Gruppo Attivo Litorale Pontino hanno inviato una richiesta ai comuni di Fondi, Monte San Biagio, Itri, Lenola, Sperlonga, Campodimele.

La lettera è stata indirizzata anche al Comando provinciale dei carabinieri Forestali, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, al Comando di Polizia Locale, al Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, al Parco Naturale Regionale Monti Aurunci, al Parco Regionale Riviera di Ulisse, all’Arsial, all’ATC/LT2.

In considerazione dei gravi incendi che puntualmente ogni anno interessano il nostro territorio e che in questo 2022 hanno avuto già delle preoccupanti anticipazioni ben prima della stagione calda, le sottoscritte associazioni hanno chiesto ai Sindaci di convocare urgentemente in merito al problema una riunione intercomunale sulle attività di prevenzione, di controllo, di intervento e di coordinamento, secondo le rispettive competenze e in sinergia e con il coinvolgimento degli operatori economici interessati, delle associazioni venatorie e delle altre associazioni del territorio.

Secondo i dati del “Rapporto ecomafia 2021” di Legambiente, la Regione Lazio è la quinta Regione colpita dagli incendi boschivi in Italia (dati 2020) e la Provincia di Latina è al settimo posto della classifica provinciale in Italia.

EARTH HOUR 2022

In occasione di Earth Hour 2022, l’appuntamento mondiale contro l’inquinamento luminoso, il WWF litorale pontino chiede alle amministrazioni cittadine del litorale di spegnere le luci di monumenti e piazze, dalle ore 20:30 alle ore 21:30 di sabato 26 marzo.

Facciamo buio nelle città per vedere (in cielo e in terra) le bellezze che la luce nasconde. Il buio esalta tutti sensi, oltre la vista, e ci invita a riflettere su noi e sull’ambiente.

In un periodo così difficile, scopriamo come il buio non esiste: se proviamo ad immedesimarci in un gufo scopriremo i segreti per orientarci nella notte!

Facciamoci guidare dalla luna e ascoltiamo le storie che ci racconta.

Il WWF Litorale Pontino invita studenti, famiglie, insegnanti ad arrivare al Parco della Rimembranza di Terracina alle ore 19:30 del 26 marzo con un pensiero scritto sul tema: “Io non ho paura del buio! quando la notte è illuminata solo dalla luna, mi faccio guidare da …”
Tutti i pensieri saranno letti in pubblico da autrici e autori. Seguirà un attività di scoperta della natura di notte con Elisabeth Selvaggi.

Uso delle mascherine all’aperto necessario.

Il WWF Litorale Laziale al seminario sulle tartarughe marine

Si è svolta lo scorso week-end a Sabaudia la “2 giorni con le Tartarughe Marine”, seminario organizzato da Tartalazio al quale hanno partecipato rappresentanti del WWF Litorale Laziale.

Nella prima giornata si è tenuta una sessione teorica mentre domenica 13 si è passati alla pratica con una vera e propria simulazione di ricerca delle uova sulla spiaggia.

Il WWF è ormai al fianco di Tartalazio da tre anni e lo sarà sempre.

Si replica al Castello di Santa Severa il 26 e 27 marzo.

Grazie per le belle emozioni che ci regalate.