Natura in città: rapaci notturni segnalati a Terracina.

Nuove segnalazioni della presenza di rapaci notturni nei giardini della città!

Udire il verso di un rapace notturno, una volta ritenuto segno di sventura, per noi del WWF è solo motivo di gioia! Sulla chat dei soci attivi è iniziata una gara a chi riesce a registrare il verso di civette, assioli, allocchi.

Invece di fare birdwatching notturno, la sera proviamo a stare in silenzio, aprire le finestre ed ascoltare, comodamente a casa, il verso di questi animali. Sono predatori e si trovano in cima alla piramide alimentare (trofica), la loro presenza, quindi, è indice di un ambiente ecologicamente funzionale (sano), se possiamo ascoltarli da casa significa che viviamo in un ambiente sano!

 

La più conosciuta, piccola, con due grandi occhi gialli è la civetta, Atena noctua, il nome comune ci fa pensare ad una donna svenevole, il nome scientifico richiama la mitologia classica e ricorda la dea greca della sapienza che era la patrona della capitale della Grecia. Il suo canto è molto acuto e si diffonde lontano per ricordare ai suoi simili il suo territorio. La possiamo sentire nelle campagne, ma spesso anche nelle città.

 

Spesso questi animali notturni vengono associati a sventura, ma uno dei più belli è il Barbagianni (Tyto alba) con la faccia bianca a forma di cuore, ventre bianco e dorso marroncino. I barbagianni vivono in vecchi edifici come torri medioevali, campanili e case diroccate… Il loro verso è un soffio, un respiro pesante, un rantolo un po’ inquietante. Quando ci facciamo coraggio per cercare di capire di cosa si tratti, dai ruderi ecco che esce una sagoma bianca che al buio e alla sola luce della luna non può che farci pensare ad un fantasma!

 

Se invece abitiamo nei pressi di un bosco con alberi molto alti potrebbe sentirsi il richiamo dell’allocco (Strix aluco) che ci permette di distinguere il maschio dalla femmina: il primo un rauco Uhuhuuuuuh! La seconda più acuta quasi a confondersi con la civetta. Forse non ha proprio una fama di intelligentone, ma l’allocco, di notte, quando noi dormiamo diventa un abile predatore.

A Terracina in questo mese ne è stato registrato il verso in un parco pubblico da un socio del WWF, ecco l’audio

 

Il più buffo, piccolo ma potente è l’assiolo: la sua voce monotona chìuuu chìuuu fa pensare ad un allarme di una automobile e si diffonde per le campagne. Quando lo si sorprende di giorno ecco che spunta un gufetto piccolo  piccolo con i due occhietti vispi, curioso che muove continuamente il collo per capire quale animale sei. Neanche le due penne a forma di corna lo rendono più spaventevole! Non si può che sorridere e un senso di tenerezza ci assale, anche se ci ha fatto passare la notte svegli con il suo chìuuu! Ed eccolo alla ricerca di un fessura, una crepa, un anfratto per nascondersi a pancia in giù!

A Terracina è stato segnalato da soci del WWF in due zone diverse della città. Ecco la registrazione del suo verso effettuata pochi giorni fa.

 

A Terracina WWF e Legambiente insieme per la Pace

Lettera aperta alla Cittadinanza e alla Amministrazione di Terracina sulla guerra in Siria del WWF Litorale Laziale-Gruppo pontino e del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”


 

 

Litorale laziale

 

LA PACE INNANZITUTTO

Ogni volta che la trattativa e la diplomazia lasciano spazio alle armi si innesca un meccanismo che fa strage  di territori portando via da questi la vita cresciuta in essi nel corso di anni e sconvolgendo un’ecologia integrale che vede uniti in maniera strettissima ambiente e essere viventi.

Gli effetti non restano localizzati nelle aree del conflitto ma data la connessione totale si riversano ovunque creando problemi anche nei territori relativamente lontani dall’area calda.

La guerra scatenata in questi giorni nell’area mediorientale non è la prima e non sarà l’ultima e come le precedenti porterà ulteriori devastazioni in una zona dove da tempo sono calpestati i diritti di popoli interi.

Sono sei anni che il conflitto siriano produce ogni giorno nuove morti e nuove distruzioni, trasformandosi da una rivolta interna contro una dittatura, ad un campo di battaglia internazionale dove si scontrano mercenari ed armamenti provenienti da ogni parte del mondo per rivendicare una egemonia religiosa, territoriale, politica ed economica, sulla pelle della popolazione siriana e distruggendo la convivenza di comunità etnicoreligiose millenarie. Oltre 400mila morti, 5 milioni di profughi, 6 milioni di sfollati interni, per una popolazione complessiva di circa 23 milioni di persone, è la fotografia attuale del disastro che non si è voluto fermare.

Abbiamo assistito nel nostro tempo di vita a troppi conflitti che non hanno risolto i problemi che li hanno motivati ma li hanno ingigantiti facendo scempio delle persone e dell’ambiente naturale in cui queste vivevano.

Dopo la seconda guerra mondiale si sono succedute quelle in Corea, nel Vietnam, nel Congo, nel Golfo, nella ex-Jugoslavia e nella miriade di altri luoghi dove si sono accesi i fuochi di guerra ma il Medio Oriente è diventato la culla di tutte le tensioni internazionali.

Spartizioni di territori, annientamento di generazioni di popoli, caccia alla residua fonte energetica fossile hanno prodotto migrazioni una volta definite bibliche e che stanno producendo eterni campi profughi in cui non esiste rispetto della dignità delle persone.

Le sofferenze patite da popoli interi generano risentimenti che non si affievoliscono nemmeno con l’avvicendarsi delle generazioni e spesso sfociano in atti terroristici che possono colpire in qualunque parte del mondo.

L’indifferenza di fronte a questi fatti è insostenibile.Si sta accettando la guerra come evento non più straordinario facendo inconsapevolmente il gioco di chi dalla guerra ha sempre tratto vantaggi. E’ un offuscamento della memoria che ci trascinerà in un baratro: c’è tra noi chi ha vissuto gli orrori dell’ultima guerra da militare o da civile e chi, più giovane, ne ha sofferto le conseguenze nell’infanzia e nell’adolescenza almeno in termini di fame e di povertà proprio come sta avvenendo oggi in tante parti del mondo.

Come cittadini attivi e ambientalisti ci sentiamo coinvolti in questa situazione drammatica e non restiamo indifferenti rispetto ai danni che si stanno portando all’umanità che ne risentirà a lungo e al pianeta che dovrà mettere in campo tutta la  resilienza di cui è capace.

Riteniamo, infatti, che ciò che sta avvenendo in Medio Oriente è anche un problema nostro e non solo perché come Paese offriamo basi per le azioni militari ma perché siamo fermamente convinti sulla necessità di rifiutare la guerra innanzitutto in nome della coscienza e poi nel rispetto della nostra legge fondamentale.

La nostra Costituzione all’Art.11 afferma con coraggio e determinazione “L’Italia ripudia la Guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” con l’intento di eliminare la guerra per sempre dallo scenario della umanità, rifiutando ogni atto di violenza e accettando per questo la preziosa limitazione della propria sovranità a favore di un ordine mondiale che assicuri pace e giustizia.

La comunità internazionale, le potenze mondiali, tutte le istituzioni democratiche che hanno adottato i principi e le convenzioni internazionali quali basi delle proprie costituzioni e del diritto internazionale come norma e strumento per regolare i conflitti tra Stati, hanno la responsabilità di agire in questa direzione, fermare il flusso di armi ed isolare i responsabili dei crimini di guerra per portarli ad un giusto processo.

  • Le Istituzioni, a partire dal nostro governo, l’Unione Europea, l’Assemblea ed al Consiglio delle Nazioni Unite, agiscano per fermare questa nuova escalation di guerra, si impegnino concretamente, oltre le dichiarazioni, a costruire la pace in Siria, negli interessi e nel diritto del popolo siriano, facendo cadere quei veti e quei tatticismi che alimentano la prepotenza e le guerre, e si ponga fine a questa crudele  “rissa da bulli di strada” sulla Siria tra russi ed americani “il cui prezzo è stato e continuerà ad essere pagato solo dalla popolazione siriana”.
  • I cittadini di Terracina riflettano, si interroghino seriamente su quale direzione abbia preso il nostro mondo moderno e per un momento pensino a quale mondo stiamo lasciando a chi verrà dopo di noi. Considerino con sensibilità e compassione che ogni volta che incontriamo uno “straniero” stiamo incontrando un altro membro della “famiglia umana” che va trattato con rispetto, con affetto, con comprensione ed altruismo come in una famiglia.
  • Chiediamo che l’Amministrazione comunale non resti muta di fronte a questi fatti drammatici ma dia un segno tangibile di rifiuto della guerra e mostri un atteggiamento nuovo, aperto, solidale e compassionevole di fronte all’accoglienza.

Le bandiere della Pace sventolino nella nostra città, nelle sedi comunali, in tutte le scuole, ovunque, come segno chiaro che la nostra Città rifiuta la sofferenza e desidera invece la felicità duratura di tutti i popoli del mondo.

Terracina, 18 aprile 2018

Ancora vandali nell’ex-convento di San Francesco a Terracina

 

In questi giorni alcuni sconosciuti si sono intrufolati nelle sostruzioni romane alla base della costruzione dell’ex-convento di San Francesco dopo aver rotto il  lucchetto.

La vicenda preoccupa non poco i volontari del WWF che lavorano nel sottostante parco della Rimembranza; nel passato dal vecchio ospedale ogni tanto venivano fatti oggetto di lanci di sassi, sedie, carrelli.

 

 

Indisturbati i nuovi vandali hanno messo a soqquadro l’area esterna e i locali lasciando segni evidenti del loro passaggio.

 

 

 

Si sono introdotti nei locali manomettendo il materiale che gli scout hanno lasciato dopo essere stati costretti ad abbandonare la sede.

 

 

E’ opportuno ricordare la vicenda di questo storico gruppo dello scautismo terracinese da anni senza sede e costretto ad appoggiarsi a strutture inadatte per garantire un minimo di aggregazione giovanile.

 

Lo scorso anno questa vicenda fu resa nota a tutta la città con un articolo apparso su Latinaoggi.

 

 

 

Il 27 luglio del 2017 il WWF Litorale laziale-Gruppo Litorale pontino, in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia- sede di Terracina, l’associazione Cultura e Territorio e il Gruppo 1 degli Scout di Terracina, presentò all’Amministrazione comunale una nota con documentazione allegata in cui veniva richiesto l’inglobamento nel parco della Rimembranza dell’area in precedenza occupata dagli scout.

Tale ampliamento della Rimembranza, oltre a garantire una migliore tutela, valorizzazione, fruizione e sicurezza del parco, avrebbe garantito anche la ripresa e la continuità d’uso dell’attività educativa e didattica che nel corso degli ultimi decenni era stata svolta nell’area.

Sono trascorsi nove mesi senza risposta da parte dell’Amministrazione comunale; come interpretare questo silenzio?

Avvistati Cavalieri d’Italia sulla spiaggia

 

Amici di Gaeta ci hanno segnalato con foto la presenza di un bel gruppo di Cavalieri d’Italia sulla battigia a Serapo; la notizia ci ha lasciato piacevolmente stupiti.

 

Solitamente associamo questi eleganti uccelli acquatici alle paludi e ai laghi costieri, ma essi non disdegnano la costa sabbiosa e le acque basse dove possono camminare senza bagnarsi il corpo e cercare nella sabbia vermetti e altri invertebrati con il loro becco lungo e sottile.

 

 

In questo periodo si vedono molti Cavalieri d’Italia provenienti dalle zone paludose del Senegal e del Mali che possono spingersi d’estate fino all’Europa centrale, ma non di rado decidono di restare e nidificare nelle zone paludose, negli stagni e vicino ai laghi costieri delle nostre parti.