GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO 2021

Il 21 novembre in tutta Italia si celebrerà la Giornata Nazionale dell’Albero.

Tutti quelli della mia generazione ricordano con gioia quel giorno festeggiato a scuola, intorno agli alberi del giardino scolastico con i racconti delle maestre sull’ importanza di questi grandi amici per la nostra vita. Oggi la ricorrenza deve essere invece un momento di riflessione sulle tante questioni aperte, come ferite, sulla presenza, o peggio, sull’assenza degli alberi dal nostro territorio.

Si deve riflettere sul ruolo degli alberi nella mitigazione della temperatura, specie nelle città, che rende invivibili alcuni territori, un ruolo fondamentale nel contrasto dei cambiamenti climatici.

Si deve riflettere sulla necessità di programmare lo sviluppo di un territorio salvandolo dall’abbattimento degli alberi per nuove edificazioni e dalla cementificazione che aumenta l’impermeabilizzazione del suolo favorendo così alluvioni e allagamenti.

Occorre impegnarsi allo stremo per impedire che ettari ed ettari di boschi vadano in fumo per incendi dolosi che si ripetono tutti gli anni, i cui responsabili sono noti, ma agiscono indisturbati.

Noi possiamo fare tutto questo e rispondere positivamente con un semplice gesto: piantare alberi, piccoli, grandi, sempreverdi e non, ma soprattutto prendersene cura, adottarli come si farebbe con un cucciolo.

Il WWF Litorale Pontino quest’anno propone ai giovani studenti e ai cittadini tutti di “adottare” uno degli alberi che l’associazione ha chiesto e avuto in dono dal Parco Regionale dei Monti Aurunci.

Ognuno di noi può, supportato dal WWF prendersi cura di un albero, anche uno solo e contribuire a questa rinascita della città nel segno del bello, della tutela della Natura.

Domenica mattina, presso il parco della Rimembranza, i volontari raccoglieranno le adesioni al progetto registrando le adozioni. Ci sarà la possibilità di portare via alcune piantine coltivate nel parco e seguire il laboratorio di compostaggio, offerto dalla socia WWF Emanuela Galanti, sulla vermicultura, intitolato “Dagli scarti alla vita”. Nel corso del laboratorio (durata 20 minuti) impareremo a costruire una compostiera domestica a due ripiani e a nutrire i vermi (preferibilmente derivati dal nostro giardino). Il risultato finale, sdoppiato nell’humus di lombrico e nello sciroppo di lombrico, è un concime naturale che può essere efficacemente utilizzato al momento della piantumazione di alberi e in tutte le fasi più delicate della vita delle piante (fioritura, travasi, attacco di parassiti).

Sarà presentato il progetto “Ghiandaia” a cura di Elisabeth Selvaggi sulla semina. I laboratori proposti hanno una forte valenza simbolica, oltre che pratica: piantare semi e rigenerare con i nostri scarti la terra che ci nutre significa instaurare uno di quei cicli funzionali che hanno permesso alla vita di arrivare fino a noi dal “basso”. Un “basso” che spesso calpestiamo senza apprezzarlo, senza conoscerlo.

SULLA STRADA DEL MONDO CHE VERRÀ

È il titolo emblematico dell’assemblea nazionale del WWF in  quest’anno così difficile. Volontari, attivisti, esperti e rappresentanti delle istituzioni si sono ritrovati, come nel 2016, funestato dal terremoto umbro, nella simbolica Cittadella dell’ospitalità di Assisi da 5 al 7 novembre..

Gli incontri, costruttivi e animati, hanno offerto l’occasione non soltanto di riflettere sulle grandi sfide che impone il futuro e sulla necessità di vivere in armonia con la natura, ma anche di riaffermare i valori fondativi dell’Associazione.

Un open meeting è stato dedicato a Persone, natura e clima: la sfida del secolo, con interventi di esperti qualificati, come Telmo Piovani e Gianfranco Bologna. Sul tema Visione e azione hanno parlato, tra gli altri, Roberto Danovaro ed Elisabetta Dami, mentre le conclusioni sono state tratte da Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia.

Tutti gli interventi hanno suscitato interesse; emozionante quello della Sindaca di Assisi, Stefania Proietti.

I volontari presenti, tra cui i rappresentanti del Litorale Pontino, e gli assenti da remoto, hanno seguito i lavori dalle reti educazione, mare e cibo & agricoltura.

Le riflessioni che possiamo trarre o rafforzare dopo l’assemblea sono importanti.

A partire da ora, nel prossimo decennio abbiamo davvero l’obbligo di imboccare il percorso giusto per affrontare i gravi problemi che si pongono, strettamente connessi, con la speranza di ridurne la minaccia, o almeno di riuscire a controllarla.

La distruzione della natura, il rischio pandemico e il cambiamento climatico richiedono infatti le stesse azioni concrete di conservazione e difesa degli ecosistemi naturali globali.

Il mondo che verrà potrà essere migliore se un grandissimo numero di persone, anche quelle finora poco sensibili ai temi ambientali, condividerà la “filosofia” (rigorosamente a-partitica) espressa dallo slogan SOLO INSIEME È POSSIBILE, cui danno concretezza ogni giorno i tanti volontari riuniti ad Assisi.

Sarà infatti indispensabile la convinta partecipazione dei cittadini (fondamentali i giovani!)  per adottare nel privato stili di vita meno invasivi e dispendiosi ed esercitare nel pubblico la giusta vigilanza sugli organismi e le istituzioni cui spetta il potere decisionale nei molti settori coinvolti nel cambiamento.

URBAN NATURE 2021

La giornata Urban Nature 2021 al Parco della Rimembranza, inizialmente prevista in data 10 ottobre e rinviata alla domenica successiva per il maltempo, ha poi avuto un tale successo di pubblico da meritare una replica anche nelle domeniche 24 e 31 ottobre.

In queste tre domeniche, il parco è rimasto aperto mattina e pomeriggio per un programma di visite guidate a cura della Dott.ssa Elisabeth Selvaggi. I visitatori sono stati accompagnati nelle zone più recondite delle terrazze, a godere della vista sul golfo, delle oltre 40 specie di piante autoctone e della storia del complesso, seguendone le trasformazioni nel tempo.

Nel cuore delle giornate si sono collocate però nuovamente le tartarughe Caretta caretta, se pure in forma più indiretta di quella corporea avuta durante l’estate, con le sue calde notti in attesa della schiusa delle uova depositate nei tre nidi del litorale pontino.  Interessatisi alle tartarughe durante le giornate di formazione in spiaggia di cui al post del 29 settembre, alcuni studenti nelle classi di II e III media dell’IC Milani e Montessori avevano infatti deciso di approfondire l’argomento, sviluppandolo in una mostra allestita su pannelli mobili, collocati per l’occasione sopra l’ingresso al parco, dove era invece stato allestito il banchetto per l’accoglienza ai visitatori.

Accompagnati dalle loro insegnanti le studentesse e gli studenti hanno presentato verbalmente i contenuti della mostra, organizzati visivamente in moduli molto chiari sulle caratteristiche corporee, di nutrizione, accoppiamento, durata di vita, ecc. delle Caretta caretta. Tutti hanno dato prova di grandi capacità di comunicazione, a volte superando una timidezza iniziale, ma comunque stimolando le capacità attentive e la curiosità dei molti adulti intervenuti, tra cui numerosi genitori.  La mostra, vivace e colorata ma anche basata su conoscenze scientifiche è poi rimasta sul luogo, fungendo anche da sensibilizzazione sui problemi collegati al riscaldamento climatico e alla difesa delle specie protette.

Tutti i visitatori del parco in queste giornate hanno portato a casa un “pezzetto” di natura, piantine aromatiche inviate per l’occasione dal WWF Nazionale, ma anche piantine messe in vaso nel parco, glicine, lecci ed altre querce, o anche semi come quelli di carrubo, raccolti sui sentieri del parco, brulicanti di vita in cerca di espressione.

In chiusura di questa cronaca, non stoni una nota di approfondimento sulle cosiddette “comunità educanti”, di cui si sente molto parlare, ma che sono poi difficilissime da realizzare. Secondo tale paradigma educativo, la scuola, invece che fungere da anello di trasmissione di saperi parcellizzati, dovrebbe essere sensibile alle esigenze dei territori e coinvolgere in processi partecipativi famiglie e società civile. L’esperienza culminata in Urban Nature al Parco della rimembranza di Terracina va considerata proprio come uno di tali processi, iniziato dal momento di educazione outdoor a fine settembre, consolidato dalle attività più propriamente curriculari e infine esteso a visitatori del parco e famiglie.

Potrebbe questa esperienza dare vita a un processo virtuoso di rinnovamento dei programmi scolastici, attento alle esigenze del territorio e a un futuro che veda l’aumento di posti di lavoro nei settori “green”? Noi ce lo auguriamo!

di Emanuela Galanti