40 anni, quasi, per abbattere un abuso; se vi sembran pochi!

Oggi, a 36 anni dalla costruzione è stata abbattuta la lottizzazione messa su a Quarto caldo nel Parco nazionale del Circeo.

E’ una bella giornata per l’ambiente e la legalità, anche se il tempo ha voluto sottolineare con vento e pioggia la drammaticità dell’operazione.

Le costruzioni furono da subito contrastate da cittadini  di San Felice Circeo e i lavori vennero interrotti. Le motivazioni dell’opposizione dei coraggiosi cittadini nel tempo vennero fatte proprie da diverse associazioni culturali e ambientaliste, tra queste ultime WWF e Legambiente, e da partiti politici.

Questo è solo un piccolo simbolico passo, occorre andare avanti  affrontando quanto è stato costruito fuori dalle norme e soprattutto monitorando seriamente il territorio per prevenire altri abusi per i quali è sempre pronto in Parlamento qualcuno disposto a proporre condoni edilizi.

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Multa salata e deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia da parte dell’UE per la mancata bonifica delle discariche

56 milioni di multa all’Italia e deferimento alla Corte di Giustizia per la mancata bonifica di centinaia di discariche. 

Tutti i governi che si sono avvicendati negli ultimi anni alla guida del Paese hanno fatto crescere lo scandalo delle discariche abusive, alcune delle quali contenenti rifiuti pericolosi, costringendo la Comunità europea ad un intervento pesante nei nostri confronti.

Quasi tutte le Regioni italiane sono sotto accusa; questa è infatti la distribuzione delle discariche illegali non bonificate:

Abruzzo 37
Basilicata 5
Calabria 43
Campania 51
Emilia-Romagna 3
Lazio 32
Liguria 6
Lombardia 4
Marche 2
Molise 2
Piemonte 1
Puglia 15
Toscana 6
Umbria 1
Veneto 11
Friuli-Venezia Giulia 2
Sicilia 24
Sardegna 10
TOTALE 255

 

Il ritardo dell’Italia nell’adeguarsi alla normativa europea in termini di gestione dei rifiuti è sotto gli occhi di tutti; il ventesimo posto su 27 Stati membri occupato dall’Italia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti parla da solo.

La Giornata “Biodiversamente” alla Rimembranza di Terracina rimandata ad una prossima domenica

A Terracina pioggia, vento e freddo costringono il WWF Litorale Pontino ad annullare la manifestazione odierna Biodiversamente dedicata alle Alpi, riserva d’acqua dell’Europa.

Il parco della Rimembranza, però, è pronto a far da cornice con i suoi colori autunnali alla mostra fotografica sulle Alpi in una delle prossime domeniche.

La mostra, intanto, può essere richiesta dalle scuole che vogliono far conoscere agli allievi il patrimonio di biodiversità presente nell’arco alpino.

MENO RIFIUTI – PIÙ BENESSERE in 10 mosse

 L’Associazione dei Comuni virtuosi indica la strada

per una gestione sostenibile dei rifiuti.

Premessa

– La produzione dei rifiuti è destinata ad aumentare a livello mondiale
– L’Italia si colloca tra i paese membri meno performanti nella gestione dei rifiuti in Europa
– Il Rapporto rifiuti Urbani 2012 dell’ISPRA non presenta miglioramenti di rilievo
– La roadmap europea indica come indispensabile un uso efficiente delle risorse
– La maggior parte dei comuni italiani non ha raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata ( 60%) previsti per legge al 2011
– Il riciclo eco efficiente, motore di un’economia green che crea nuovi posti di lavoro e riduce la dipendenza dalle importazioni di materie prime ed energia

Appello al mondo della produzione e della grande distribuzione 

-Gli Enti locali non dispongono di risorse per affrontare aumenti dei costi di gestione dei rifiuti e per finanziare programmi di miglioramento della RD

-La prevenzione dei rifiuti e la produzione ecocompatibile di prodotti e imballaggi inclusa la loro piena riciclabilità ( ma anche le possibilità di riuso riparazione, ecc, insite nei beni) è un processo che viene determinato dalla fase di progettazione e quindi dalle aziende

-La migliore delle raccolte differenziate possibile che gli enti locali possono realizzare deve fare i conti con i limiti di progettazione ed ecodesign dei materiali e oggetti raccolti. Il riciclaggio, ad esempio, è un processo industriale che richiede un flusso continuo di materiali idonei reperibile alla fonte e uno sbocco di mercato garantito.

-E’ necessario un gioco di squadra da parte di tutti i portatori di interesse per ridurre gli sprechi e le diseconomie, abbassare i costi gestionali dei processi e recuperare risorse per il benessere comune.

  Il decalogo

10 AZIONI PER L’INDUSTRIA UTILIZZATRICE DI PACKAGING E LA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA DA METTERE IN PRATICA SENZA INDUGI E PROMUOVERE CON UN’APPROPRIATA COMUNICAZIONE

1) Sostituire tutti gli imballaggi non riciclabili, che impediscono un riciclo efficiente o che compromettono  la qualità del riciclo con imballaggi riciclabili andando verso l’impiego di monomateriali (o imballaggi di più materiali, tra di loro facilmente separabili e per i quali esista una filiera del riciclo). Inoltre nell’impiego di materiali teoricamente riciclabili o compostabili come ad esempio il PLA (o acido Poli-lattico) va verificato se la filiera di raccolta esistente al momento sul territorio nazionale è in grado di gestire il materiale senza disfunzioni e se lo stesso può essere effettivamente compostato o riciclato con metodologie meccaniche o chimiche. Stessi accorgimenti sono applicabili dal mondo della grande distribuzione organizzata (GDO) per il packaging dei prodotti a marca propria e nei confezionamenti dei prodotti alimentari che avvengono nei punti vendita.

2) Ridurre il peso degli imballaggi con l’eliminazione dei doppi imballaggi e componenti accessori all’imballaggio superflui e la messa in commercio di prodotti iperconcentrati o allo stato solido. Tra i doppi imballaggi (o packaging secondario) di cui si può fare a meno ci sono le confezioni di cartoncino che contengono dentifrici o altri prodotti di detergenza per il corpo e gli involucri impiegati per avvolgere le due confezioni di caffè macinato utilizzati da molte marche note, sostituibili con una grafica dell’imballaggio primario che evidenzi l’impossibilità di un acquisto separato delle 2 unità.  Alcuni componenti accessori dell’imballaggio, oltre a complicare conferimento e riciclaggio quando non separabili, costituiscono uno spreco evitabile come ad  esempio  tappi e fascette per richiudere le confezioni ma anche i manici dei flaconi. Si può tranquillamente tornare a fare a meno dei tappi a vite o a linguetta applicati a contenitori in tetrapack soprattutto quando termosaldati e difficilmente separabili. Esistono in commercio soluzioni riutilizzabili  che possono assolvere alle stesse funzioni garantite dalle parti accessorie (come clip e mollette per richiudere le confezioni al posto delle fascette). Ripensare le formulazioni dei prodotti in particolare nel settore della detergenza dove il principale ingrediente è l’acqua e mettere a disposizione prodotti iperconcentrati o in forma solida si possono evitare tonnellate di plastica, ridurre i viaggi dei camion e le emissioni di Co2 complessive dovute alla produzione, distribuzione e riciclo del packaging.

3) Sostituire o eliminare negli imballaggi quelle componenti che ne impediscono o complicano il riciclaggio come le etichette  sleeves  e  l’uso di additivi, coloranti e composti esterni. Le  etichette sleeves che rivestono tutto  il contenitore creano enormi problemi quando sono di diverso materiale plastico rispetto al contenitore che rivestono.  Per motivi tecnici ed economici vengono scelte in PVC in molti casi e applicate su contenitori in PET. Questa pratica compromette il riciclaggio sin dalle prime fasi di selezione. A causa della sleeve in PVC il contenitore in PET non viene riconosciuto dai lettori ottici degli impianti di selezione automatica e viene scartato finendo in discarica o negli inceneritori visto anche l’insostenibilità economica della selezione e  rimozione manuale dell’etichetta.  Se le bottiglie di plastica delle bevande fossero tutte di PET trasparente la riciclabilità sarebbe ottimale (evitando selezioni per colore e massimizzando il valore del materiale riciclato) ed è per questo motivo che in Giappone è consentito produrre solo bottiglie trasparenti.

4) Ottimizzare l’impiego dei materiali e del design dei contenitori ai fini di un riciclo efficiente. Una nota marca  ha lanciato una nuova confezione  basica senza manico e in PET per un suo detersivo comunicando i motivi della scelta.  Una riduzione dell’eterogeneità delle plastiche con l’utilizzo di polimeri più pregiati ai fini del riciclo è stata perseguita recentemente da aziende leader della GDO in Canada dove per il confezionamento in house verranno usati contenitori e vaschette termoformate in PET invece che in PVC . Questa decisione ha non solamente sottratto il pvc alle discariche e soprattutto dagli inceneritori (il pvc è il precursore delle famigerate diossine) ma sta condizionando anche le decisioni sul packaging che le aziende di marca stanno prendendo.

5)Promuovere l’uso di contenitori a rendere (anche in plastica infrangibile)


6)Utilizzare ove possibile materiale riciclato
 per realizzare il packaging al posto di materia vergine.

7) Adottare un sistema di marcatura/etichettatura degli imballaggi che possa comunicare in modo chiaro e trasparente al consumatore il grado di riciclabilità dell’imballaggio stesso. Sulla base di questo grado di riciclabilità potrebbe essere fissato il livello di contributo ambientale che tale imballaggio deve pagare al sistema di raccolta.

8) Nei punti vendita della GDO: favorire la nascita di circuiti specifici a “filiera breve” raccolta-riciclo-riprodotto, anche con sistemi a cauzione come avviene ad esempio in molte catene GDO centro europee.


9) Nei punti vendita della GDO:  eliminare l’imballaggio eccessivo e ridurre il consumo di sacchetti monouso per l’ortofrutta.
 Per quanto riguarda alcuni prodotti alimentari confezionati in loco (ad es i formaggi) è possibile ridurre l’imballaggio alla sola pellicola eliminando i vassoi in polistirolo. Nel settore ortofrutta si può ridurre il consumo di sacchetti monouso mettendo a disposizione dei clienti una soluzione riutilizzabile come i retini in cotone o poliestere proposti dalla campagna Porta la Sporta con l’iniziativa Mettila in rete.

10) Nei punti vendita della GDO: favorire un cambio di abitudini che spinga i cittadini consumatori al riutilizzo di contenitori portati da casa  e all’adozione di prodotti con parti intercambiabili adatti all’uso multiplo in quanto unica strategia possibile ed efficace per ridurre il consumo usa e getta. Per quanto riguarda i prodotti acquistabili sfusi con contenitori riutilizzabili del settore detersivi e detergenti per la casa e la persona è stato  rilevato da negozi specializzati in prodotti sfusi che, quanto più ampio è l’assortimento a disposizione dei clienti, tanto maggiore diventa lo smercio con questa modalità. La GDO può guidare le scelte dei consumatori dalle versioni usa e getta a versioni adatte all’uso multiplo mettendo a disposizione e valorizzando queste ultime. Partendo da un oggetto usato quotidianamente come lo spazzolino da denti va notato che l’offerta di modelli con testine intercambiabili è quasi inesistente o poco visibile. Solamente la Coop ha in assortimento un modello di spazzolino con testine intercambiabili a marca propria (realizzato in Italia) in tutti i punti vendita. Tutti i modelli di spazzolini presenti in assortimento sugli scaffali delle maggiori insegne della GDO sono spazzolini monouso che per lo più  arrivano dalla Cina, tranne un unico modello che non è però capillarmente diffuso nei punti vendita.

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Si riparla dell’impianto di via Morelle a Terracina: compost di qualità o cdr di qualità?


Sull’impianto di via Morelle ci sono progetti segreti?

Ogni tanto sulla stampa appare qualche notizia che mette in discussione una gestione sostenibile dei rifiuti come quando riferisce che nel revamping dell’impianto è prevista la produzione di combustibili solidi secondari oltre al compost della frazione organica.

La tentazione è forte e nasconde la sfiducia da parte di chi ha questi progetti di veder realizzati gli obiettivi (nemmeno quelli fissati dalle norme) di raccolta differenziata.

La gestione dei rifiuti si può definire “sostenibile” se è improntata alla riduzione degli stessi e al recupero dei materiali utilizzati nella costruzione degli oggetti per reinserirli nel ciclo delle merci, lasciando così alle generazioni future sufficienti risorse.

Nel nuovo appalto viene previsto l’acquisizione di transponder probabilmente da inserire nei cassonetti per il riconoscimento dell’utenza ai fini del passaggio alla tariffa puntuale, la vera tariffa applicabile ad un servizio.

Chi l’ha introdotto già in Italia viaggia su livelli altissimi di raccolta differenziata con grande soddisfazione dei cittadini che pagano bollette leggere e che nel tempo tendono a decrescere.

Il Consorzio Priula, per esempio, ha raggiunto performances ragguardevoli di raccolta differenziata servendo oltre 200.000 abitanti.

Con tale livello di differenziazione la produzione di rifiuto secco non riciclabile, sul cui cassonetto è applicato il transponder, è arrivata a bassissimi livelli; di conseguenza la tariffa che viene calibrata sul numero degli svuotamenti di questo cassonetto è scesa anch’essa.

Non si cada, quindi, nella tentazione di fare dell’impianto di via Morelle un ibrido tra produzione di compost e di cdr, lo si riservi  soltanto al compost di qualità pena la compromissione di quella parte positiva che pure il nuovo bando contiene.

L’associazione Caponnetto mette il dito nella piaga: le gare di appalto delle amministrazioni pubbliche

Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie

“Antonino Caponnetto”

Proposta per un concreto impegno negli enti locali per la prevenzione                                                                                                                                ed il contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni del crimine organizzato e mafioso.

La lotta alla criminalità ed alla corruzione deve essere impegno imprescindibile di ogni singola amministrazione.

_proposta

Impediamo la bancarotta degli oceani, scriviamo subito al Parlamento europeo

Per trent’anni i ministri europei della pesca hanno preso delle decisioni che hanno portato solamente a pescare in maniera eccessiva, con la conseguenza di aver esaurito i pesci e mandato in crisi l’industria della pesca. 
Se questo continuerà così gli ecosistemi si destabilizzeranno e l’economia della pesca fallirà.

Ma questo mese può cambiare tutto!

La commissione parlamentare del Parlamento Europeo che si occupa di pesca dibatterà e voterà il futuro dei nostri mari. I parlamentari europei hanno la possibilità di correggere gli errori fatti in anni e anni. Per questo il WWF, nei vari paesi europei, ha  lanciato congiuntamente una campagna online per fargli  sapere che il loro voto è per noi e per i nostri mari di vitale importanza. La campagna web chiede di inviare un messaggio ai parlamentari europei che si occupano di pesca, perché abbiamo bisogno di una leadership che costruisca un futuro duraturo per la pesca e per i nostri mari, che allontani lo spettro della bancarotta della nostra industria ittica.

MANDA LA TUA EMAIL AI PARLAMENTARI ITALIANI IN EUROPA

WWF: dal 1850 ghiacciai alpini ridotti del 54%

dal sito GreenCity

Oltre  il 90% dei fiumi alpini è irrimediabilmente degradato per mano dell’uomo e la fusione dei ghiacciai dovuta al cambiamento climatico ha raggiunto ritmi e livelli drammatici, arrivando a una riduzione del 54% in appena un secolo e mezzo, tanto che secondo alcuni scienziati entro il 2100 potrebbe salvarsi solo il 4-18% dell’area glaciale alpina presente nel 2003, con altissimo rischio “estinzione” per tutti i ghiacciai italiani, specialmente sotto i 3500 metri di altitudine.

Lo rivela il nuovo dossier WWF Alpi: tetto d’Europa al sicuro, il cui primo capitolo, dedicato alla risorsa acqua, è stato presentato in vista della terza edizione di “Biodiversamente: il Festival dell’Ecoscienza”, week-end tra scienza e natura organizzato dal WWF in collaborazione con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e quest’anno dedicato alle Alpi “riserva d’acqua dell’Europa”, che il 27-28 ottobre aprirà gratuitamente oltre 100 musei scientifici, science center, orti botanici, acquari, parchi naturali e Oasi WWF con centinaia di iniziative speciali in tutta Italia.

A Terracina l’iniziativa sarà concentrata nel parco della Rimembranza per l’intera giornata di domenica 28 ottobre.
Le Alpi sono uno dei sistemi naturali più importanti per la biodiversità europea, ma sono anche la catena montuosa più popolata e più massicciamente sfruttata al mondo: 1200 km da Nizza a Vienna in una corona di cime e vallate, per 191.000 kmq attraverso 8 Paesi, da cui nascono grandi fiumi europei come il Po, il Reno, il Rodano, il Danubio – straordinari ponti d’acqua tra i ghiacciai e gli oceani – oltre a una preziosissima rete di acqua in mille forme, immagazzinata nei ghiacciai, trattenuta nelle falde grazie alle pendici boscose, o libera in laghi, fiumi, torrenti, fino alle piccole pozze degli alpeggi, che dalle cime delle montagne arriva fino ai nostri rubinetti.
Una vitalità che si rispecchia in una grandissima varietà di specie e culture: le Alpi ospitano oltre 30.000 specie animali, tra cui specie simbolo come l’orso bruno, il lupo o lo stambecco, 13.000 specie vegetali, che condividono lo spazio alpino con 14 milioni di persone distribuite in 6100 comunità, oltre ai 120 milioni  di turisti e 150 milioni di persone che ogni anno le visitano e le attraversano. Una convivenza millenaria tra uomo e natura che fino al secolo scorso ha modellato le tradizioni culturali ma anche i paesaggi e gli ecosistemi naturali, ma che oggi il cambiamento climatico, il turismo di massa, l’agricoltura non sostenibile, la frammentazione degli habitat per strade e infrastrutture rischiano di compromettere per sempre.
“Le Alpi sono uno dei luoghi più selvaggi d’Europa,  un ambiente straordinario in cui ricchezza naturale e tradizioni umane sono legati da sentieri millenari, e un vero  e proprio serbatoio d’acqua a beneficio dell’Europa intera che fornisce risorse e servizi fondamentali, come la protezione dal rischio idrogeologico, la regolazione  del clima, lo stoccaggio di acqua e carbonio, oltre a un patrimonio culturale fatto di tradizioni, turismo e incredibile bellezza – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia – In questi ecosistemi delicatissimi gli impatti del cambiamento climatico e delle attività umane si fanno sentire a intensità e velocità tali rendere le Alpi un ‘sistema d’allarme’ in grado di segnalare l’insostenibilità  dell’attuale sviluppo europeo. Per i prossimi due anni sarà l’Italia a tenere la presidenza della Convenzione delle Alpi e questa, per la tutela della ricchezza naturale e delle tradizioni culturali, è un’occasione che non dobbiamo perdere.”

La mafia a casa nostra, a Cassino il nuovo convegno dell’associazione Caponnetto

Dopo i recenti convegni di Pastena, Terracina e Formia, l’associazione Caponnetto rivolge la propria attenzione al fenomeno malavitoso in Campania e Molise.

L’associazione Caponnetto si sta caratterizzando come un vero caposaldo nella lotta alle mafie che richiede sempre più persone che ci credono, che non pensano ad ambizioni politiche e di altra natura, che dedicano il loro tempo a combattere  il malcostume, il malaffare e le tante mafie che infestano il Paese.