30 settembre 2012: Giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti. Partiamo dalle scuole

L’incenerimento dei rifiuti oltre a sottrarre quantità enormi di materiali al ciclo delle merci crea seri problemi sanitari.

Rifiuti e le 4R: Ripara, Riusa, Raccogli separatamente e Ricicla

In natura l’equilibrio dei cicli degli elementi rispetta da sempre il principio secondo cui nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, attraverso il ripetersi ciclico dei processi naturali.

Con l’aumento degli individui sulla Terra cresce la richiesta di beni di consumo. Si stima che la popolazione mondiale nel 2050 arriverà a superare i 9 miliardi di unità: è facile prevedere che, in assenza di cambiamenti estesi e profondi nel modo di produrre e consumare, si verificherà un vertiginoso aumento dei rifiuti. Il prevedibile aumento della produzione delle merci comporterà un impoverimento delle risorse naturali e, se i cicli produttivi non saranno modificati, aumenterà il rilascio d’inquinanti nell’atmosfera, nel suolo e nelle acque.

Oggi il ciclo di produzione dei prodotti, condizionato dal calcolo economico e commerciale, non tiene conto del destino delle merci stesse. In tal modo si sviluppano, parallelamente ai cicli di produzione, montagne di rifiuti da smaltire nei modi più svariati.
Una maggiore attenzione al ciclo di vita degli oggetti che usiamo può farci riconsiderare le conseguenze delle nostre semplici scelte quotidiane: bisogna recuperare il rapporto fra noi e gli oggetti che utilizziamo adottando comportamenti, anche individuali, più responsabili e maturi.

 Dal problema dei rifiuti alle azioni per un futuro sostenibile >>
Tratto da Quaderno di Educazione ambientale WWF n. 67 “Quale futuro. Dal problema dei rifiuti alle azioni per un futuro sostenibile” – Insegnanti.

 I rifiuti, un lusso insostenibile. Ricuci, ripara, riusa, ricicla >>
Tratto da Quaderno di Educazione ambientale WWF n. 67 “Quale futuro. Dal problema dei rifiuti alle azioni per un futuro sostenibile” – Insegnanti.

– Idee e spunti per un percorso sui rifiuti >>

– Un percorso educativo sui rifiuti >>
Tratto da Quaderno di Educazione ambientale WWF n. 67 “Quale futuro. Dal problema dei rifiuti alle azioni per un futuro sostenibile” – Insegnanti.

– Alcune attività >>
Tratto da Quaderno di Educazione ambientale WWF n. 67 “Quale futuro. Dal problema dei rifiuti alle azioni per un futuro sostenibile” – Insegnanti.

(dal sito http://www.wwf.it)

Tra scioperi degli addetti e proteste per il caro Tia stenta a vedere la luce il bando per la nuova gestione dei rifiuti a Terracina

   

     L’elaborazione con la relativa pubblicazione del capitolato per la gara     d’appalto per la nuova gestione dei rifiuti a Terracina sta andando troppo per le lunghe. Si pensava di avviare il nuovo sistema a gennaio 2013 ma già si parla di primo bimestre ad essere ottimisti, probabilmente arriveremo a ridosso della prossima stagione estiva. 

La bozza che circola ha alcuni elementi positivi come l’adeguamento alla normativa man mano che questa si sviluppa (il d. lgs. 152 subisce continuamente dei sussulti all’approvazione delle nuove leggi in Parlamento), l’introduzione del “portale riuso, baratto e libero scambio” nel Centro Raccolta Materiale, il passaggio alla raccolta porta a porta e alla domiciliare condominiale in larga parte della città, l’apertura dell’ecocentro, una buona campagna di comunicazione, le isole ecologiche itineranti, l’utilizzo del trasponder applicato ai cassonetti per il riconoscimento delle utenze.

L’utilizzo del trasponder è la novità più significativa, non ne viene specificato lo scopo ma se venisse applicato sul contenitore dell’indifferenziato dovrebbe rappresentare il primo passo per il passaggio alla tariffa puntuale, l’unico vero incentivo alla differenziazione da parte dei cittadini.

Restano elementi negativi la lentezza della progressione del tasso di raccolta differenziata e l’eccessivo numero di anni di durata dell’appalto. Dal punto di vista ambientale e sanitario suscita preoccupazione il possibile uso di diserbanti in strade e piazze.

La condizione per la migliore riuscita di un progetto di raccolta differenziata è l’affidamento del servizio ad una azienda che non abbia compartecipazioni in impianti di smaltimento. L’aver addossato le spese di trasporto e recupero/smaltimento alla ditta appaltatrice (stranamente nella gestione delle isole ecologiche itineranti i costi dello smaltimento/recupero delle frazioni non recuperabili sono a carico dell’amministrazione comunale), concedendole i ricavi della vendita dei materiali raccolti al CONAI, non garantisce da solo il raggiungimento di alti livelli di differenziazione.

Allora, vediamo cosa prevede il capitolato per quanto riguarda l’impianto di conferimento dei materiali (smaltimento o recupero) e se sarà possibile evitare conflitti d’interesse macroscopici.

Scorrendo i diversi articoli si comincia con dichiarare (art.23) che l’organico, domestico e non domestico, dovrà essere conferito in un impianto indicato dall’Amministrazione comunale e così pure la frazione secca (art.24).

Subito dopo, però, la carta (art.25), i metalli e la plastica (art.26), il vetro (art.27), e i cartoni raccolti presso le utenze commerciali (art.28) dovranno essere trasportati a spese dell’appaltatore in un impianto autorizzato, espressione molto vaga che probabilmente vorrà indicare una piattaforma CONAI.

Gli sfalci e le potature, il verde in breve, (art.29) sarà conferito in un impianto scelto dall’appaltatore purchè autorizzato; stessa sorte per gli ingombranti (art.30).

Ci si sta spostando lentamente verso la piena libertà di scelta da parte dell’appaltatore della destinazione finale dei materiali.

Così, quando si parla delle raccolte differenziate estive non domestiche (art.33), cioè a servizio delle attività commerciali soprattutto di ristorazione e degli stabilimenti balneari, l’appaltatore potrà scegliere liberamente l’impianto cui conferire.

Infine, nell’articolo 52 che pare contenga una sintesi viene scritto

“L’appaltatore sarà libero di individuare gli impianti autorizzati presso cui conferire in autonomia

tutti i materiali provenienti dai servizi in appalto, previa comunicazione all’Amministrazione Comunale.”

Insomma, su questo argomento sicuramente importante per la buona riuscita della raccolta differenziata i cui materiali devono essere avviati al riciclo non pare ci sia molta chiarezza.

Ecosuoni 2012 al Parco della Rimembranza di Terracina, il bilancio di un successo

COMUNICATO  STAMPA

                                        

SECONDA EDIZIONE ECOSUONI 2012

RASSEGNA DI SEMINARI, CONCERTI E APERITIVI

ORGANIZZATA DAL WWF LITORALE PONTINO

E DALL’ASSOCIAZIONE MUSICALE CANTO DI EEA DI SAN FELICE CIRCEO

Conclusasi  la stagione estiva, il Parco della Rimembranza si prepara ad accogliere per l’anno scolastico appena iniziato gli studenti che elaborano programmi di educazione ambientale.

Durante l’estate, quest’anno, si è voluto proporre il connubio tra cultura ambientale e cultura musicale, l’accostamento sembra  particolarmente riuscito. In effetti le quattro serate  della rassegna “Ecosuoni 2012”, hanno visto un afflusso e una partecipazione di pubblico superiore alle migliori aspettative.

E tutto questo nonostante la mancanza di fondi pubblici sopperiti dal contributo volontario degli spettatori e di piccoli sponsor sensibili all’iniziativa.

Naturalmente non bisogna dimenticare in tutto ciò l’apporto volontario di molti giovani che si sono fatti carico di tutto il lavoro logistico e in parte anche organizzativo.

Il successo dovuto a tale sinergia auspica una continuità nel tempo, specialmente se trova  un riscontro più convinto da parte delle Istituzioni.

Le serate musicali, a cura dell’associazione Canto di Eea presieduta dalla violinista Caterina Bono,  nella molteplicità dei programmi che hanno abbracciato vari stili (Jazz, Musica Antica, Etnofolk, Bossanova), hanno visto esibirsi musicisti di livello e giovani talenti locali apprezzati particolarmente dal pubblico.

La parte seminariale a cura del WWF e del professor Emilio Selvaggi è riuscita ad interessare  spettatori nuovi alle tematiche ambientali, il pubblico ha seguito con partecipazione a seminari sulla  flora locale, sul mare, sulla via Francigena e sui parchi e aree verdi.

L’esperienza andrà senz’altro ripetuta e migliorata con l’auspicio che diventi un appuntamento istituzionale.

Terracina 26/09/2012

Il presidente del WWF Litorale Pontino Domenico Carafa

Il presidente dell’associazione Canto di Eea Caterina Bono

Il responsabile del Parco della Rimembranza Emilio Selvaggi

La prevenzione primaria cala e i tumori crescono. L’analisi di un esperto.

“In Italia, il numero di tumori diagnosticati e’ in costante aumento.  Questo è quello che mostra la Figura a lato, che riporta l’andamento annuale del numero di diagnosi di tumori, ogni 100.000 abitanti: in rosso per gli  uomini e in verde per le donne.
I dati vanno dal 1989 al 2001, ultimo anno, al momento, disponibile e la linea tratteggiata riporta l’andamento medio del periodo studiato, con i tumori femminili che mostrano un aumento maggiore di quello maschile.
La fonte di queste informazioni sono sei registri tumore  in funzione in Italia (Firenze, Modena, Parma, Ragusa, Emilia Romagna, Torino).
Nel 1989, in una popolazione di 100.000 donne e di altrettanti uomini, si diagnosticavano, rispettivamente, 217 e 305 tumori.
Nel 2001 (ultimo dato disponibile), i casi diagnosticati sono passati a 261 donne e 337 uomini.
Questi dati denunciano una costante perdita di salute in una importante parte della popolazione italiana ( quella controllata dai sei registri),  peraltro una minoranza rispetto al resto dei connazionali che non hanno ancora un adeguato monitoraggio tramite Registi Tumori.
Questi  dati sono anche il bilancio tra alcuni specifici tumori in calo (stomaco, per entrambi i sessi e tumore polmonare, solo negli uomini) e tutti i tumori in aumento o stabili che colpiscono gli altri organi.
Chi fosse interessato, può andare a vedere anche questi andamenti, non solo in Italia, ma in tutti i cinque Continenti.
Un simile andamento in crescita risulta in altri registri tumori italiani, non compresi in questa statistica, come il Registro Tumori della Liguria  e quello della provincia di Varese, il primo avviato in Italia, nel 1979.
La concordanza di tutti i dati disponibili e la serietà della Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro che li ha validati, non lascia dubbi: a prescindere dall’invecchiamento della popolazione, che e’ stato opportunamente corretto nei dati riportati, gli italiani negli ultimi anni, si ammalano di tumore più facilmente di alcune decadi or sono.
Il grafico mostrato, ha un chiaro significato: in Italia, complessivamente,  la prevenzione primaria dei tumori non ha funzionato.
Nel tempo, nuove cause di tumore (campi elettromagnetici? ftalati? nanopolveri? distruttori sistema endocrino? Chernobil? …) si sono aggiunti alle vecchie cause (amianto, sigarette, esposizioni professionali, cancerogeni ambientali) e non siamo riusciti, in modo adeguato, ad individuarle e ad eliminarle.
Questo scoraggiante risultato non e’ casuale.
In Italia si e’ investito poco o nulla nella ricerca sulla prevenzione primaria dei tumori e sulla ricerca in generale.
Anzi, con la scusa del debito, si stanno, di fatto,  smantellando tutti i centri di ricerca che si erano occupati di prevenzione.
Il motivo e’ terribilmente semplice: ricerca e prevenzione non rendono!
I cancerogeni di origine ambientale, professionale ed industriale, noti e ancora ignoti, e chi continua a produrli ed usarli, ringraziano.”

Federico Valerio

La malavita viene a Terracina per le ferie, dicono gli amministratori.

Continuiamo a farci del male!

La politica dello struzzo ci sta portando soltanto guai.

 

Fa bene l’Associazione Caponnetto a tenere alta la guardia  organizzando convegni e mettendo a disposizione dei cittadini strumenti per la conoscenza del fenomeno e per contrastarlo senza fare gli eroi.

Il prossimo convegno si terrà il 29 settembre, alle ore 16,30, a Formia ( presso l’Appia Grand Hotel sito sulla via Appia Lato Napoli).

L’Associazione Caponnetto comunica che saranno presenti alti magistrati antimafia, esponenti delle forze dell’ordine, giornalisti d’inchiesta di fama nazionale e associazioni antimafia di Casal di Principe,di Scampia ecc.

E gli amministratori (locali, provinciali, regionali)?

Nel convegno di giugno a Terracina erano presenti qualche consigliere comunale e, pare, nessun amministratore.

Ora l’Associazione mette a disposizione dei cittadini un sito dove si possono trovare video, audio, fotografie, verbali delle commissioni parlamentari antimafia, sentenze, articoli di giornali e quanto altro riguardi mafie ed antimafia.

La malavita inquina!

Lunga gestazione del bando per la nuova gestione dei rifiuti a Terracina

Che fine ha fatto il capitolato della gara di appalto

per la nuova gestione dei rifiuti a Terracina?

“Le SS.LL. sono invitate a partecipare ai lavori delle commissioni congiunte I^ e VII^, programmati per il giorno 23.07.2012, ore 17.30, presso la sede del Consiglio Comunale, sita in Corso A.Garibaldi n. 62, con all’ordine dei lavori ” Servizi di raccolta e trasporto rifiuti urbani ed assimilati, nettezza urbana ed altri servizi connessi. – Discussione”.

Era luglio quando il WWF Litorale Pontino fu invitato a partecipare ad una audizione presso le due Commissioni congiunte durante la quale espose le proprie osservazioni alla bozza di capitolato. Da allora non se ne è saputo più niente, il bando sembra essersi volatilizzato, probabilmente è caduto nel tritacarne degli accordi politico-amministrativi che hanno caratterizzato l’estate terracinese.

Ne uscirà sconvolto?

La posizione del WWF LP è ben sintetizzata in questo link.

Il nostro 11 settembre: sgombero delle macerie del prefabbricato di via Cambellotti

Dopo una lunga attesa finalmente il prefabbricato-monstre di via Cambellotti è venuto giù.

C’è voluta tutta l’insistenza di mamme e insegnanti della Scuola dell’infanzia e delle Elementari perchè l’abbattimento avvenisse in un periodo non scolastico.

Lo sgombero delle macerie, però, sta avvenendo nelle ultime ore prima dell’apertura dell’anno scolastico.

Sarà tutto pulito per giovedi 13 settembre quando una folla di bambini e genitori girerà nei dintorni?

Lettera di minaccia al WWF Lazio

A RISCHIO L’OASI WWF DI PIAN S. ANGELO

IL PREFETTO DI VITERBO INTERVENGA SUBITO

E’ arrivata questa mattina presso la sezione regionale del WWF Lazio una lettera anonima di minacce firmata “Cacciatori Integralisti Laziali” recante per oggetto la dicitura “Dichiarazione di Guerra”, con la quale si avanzano ipotesi di danneggiamenti al Monumento Naturale Pian S. Angelo nel viterbese e Oasi WWF, per il quale la Regione Lazio sta approvando il regolamento del piano di gestione affinché l’area sia tutelata secondo la legge. Le minacce fanno riferimento anche ad altre aggressioni sia a livello regionale che nazionale.

 

La missiva arriva a pochi giorni dalla stop deciso dal TAR del Lazio alla preapertura della caccia nei giorni del 1 e 2 settembre su ricorso della nostra associazione e dopo la nostra denuncia di nuove uccisioni di lupi anche da parte di bracconieri all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

 

“Riteniamo gravissimo il contenuto della lettera – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio – e anche l’aggressività sviluppata da taluni cacciatori sui vari blog ospitati dalle associazioni venatorie. Chiediamo a quest’ultime di intervenire rimuovendo tutti i post offensivi e violenti. Presenteremo urgentemente querela per l’individuazione dei responsabili, chiedendo già da oggi a tutte le forze dell’ordine di aumentare i controlli per scongiurare qualsiasi condotta illecita volta a colpire il patrimonio indisponibile dello Stato e la nostra Associazione. Attendiamo oggi le determinazioni del Ministro Catania certi che la caccia verrà sospesa per i motivi ormai noti a tutti”.

 

Roma, 5 settembre 2012                                           

Contatti stampa:  Cesare Budoni – cell. 349 6040937

Altre due lupe uccise: i bracconieri incrementano la lista della strage nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

 

Nell’anniversario dei 90 anni del Parco

non arrivano regali ma notizie di altre uccisioni

 

Ad una settimana dai festeggiamenti dei 90 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise non arrivano regali ma solo cupe notizie delle attività criminali di bracconieri assassini.

Le ultime due lupe trovate morte nei giorni scorsi si uniscono alla lunga lista di animali selvatici che, nel tempo, sono caduti per mano umana in un territorio che invece doveva proteggerli.

E, purtroppo, una delle due lupe (uccisa a fucilate!) aveva partorito solo un paio di mesi fa, per cui i suoi piccoli, forse cinque, sono sicuramente morti poco dopo, se non prelevati da colui che imbracciava il fucile, magari per venderli nei mercati illegali. Un fatto simile era accaduto appena tre mesi fa, ad inizio giugno, sempre nella stessa località (Val Canneto, versante laziale del Parco), cosa che potrebbe far pensare che dietro ci sia la stessa mano. Viceversa sarebbe drammatico se nella stessa località ci fossero più persone dedite a simili gesti!

E’ alquanto preoccupante vedere come in un’area protetta storica continuino a perpetrarsi atti di bracconaggio e di violenza gratuita nei confronti degli animali selvatici, alcuni dei quali sono al limite dell’estinzione (basti pensare all’orso bruno marsicano, anch’esso oggetto frequente di azioni brutali).

Le aree protette, oltre ad essere dei luoghi selezionati nei quali tutelare ancor più che altrove la biodiversità e gestire in modo razionale le risorse naturali, dovrebbero essere dei laboratori privilegiati in cui sviluppare stili di vita e modelli comportamentali dell’uomo volti al rispetto di ciò che ci circonda.

Quanto racconta la cronaca quotidiana ci fa ritenere, invece, di essere ancora lontani dal raggiungimento di questi obiettivi, anche laddove le aree protette sono state istituite da tantissimi anni (Abruzzo, Circeo, Simbruini, Posta Fibreno, ecc.).

“Chiediamo alla gestione del PNALM – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio – di investire con urgenza nell’educazione e nella sensibilizzazione dei cittadini,  affinché diventi un sentimento unanime la condanna di queste condotte così violente ed insensate nei confronti degli animali selvatici”.

Ci auguriamo che i responsabili di tali atti possano essere identificati e puniti e che queste due recenti morti possano essere davvero le ultime. Nelle aree protette è oggi necessario avviare un percorso di rinnovamento delle modalità di gestione, troppo spesso attente più agli equilibri politici esterni o ai benefici economici di alcuni, piuttosto che alla conservazione dei beni comuni e ad un vero sviluppo sostenibile.

 

Roma, 2 settembre 2012                                           

 

Contatti stampa:  Cesare Budoni – cell. 349 6040937