Domenica 2 ottobre Giornata delle Oasi WWF, a Terracina apertura straordinaria del parco della Rimembranza

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Domenica 2 ottobre il parco della Rimembranza accoglierà i visitatori per l’intera giornata in un’apertura straordinaria per far vivere in prima persona l’emozione di questi angoli ineguagliabili.

 
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Porta la tua famiglia, i tuoi amici, le persone a cui vuoi bene a un’esperienza unica fatta di incontri a tema e visite guidate e con la possibilità di consumare il pranzo al sacco all’aria aperta.

PROGRAMMA

Ore 10.30  Apertura del parco

Ore 11.30 Visita guidata

Al ritorno si può pranzare al sacco nel parco

Ore 16.30 Incontro con Emilio Selvaggi

17.30 Visita guidata

Ore 19.00  Chiusura del parco

Sabato primo ottobre arriveranno a Terracina camminatori sulla via Francigena del sud

Viandanti/pellegrini stanno camminando da giorni sulla via Francigena del sud sotto la guida del Gruppo dei Dodici e sabato faranno tappa a Terracina scendendo da Piazza Palatina. Saranno accolti come sempre nel parco della Rimembranza da cittadini e da volontari del WWF. Chi vuole potrà andare loro incontro proprio sui basoli dell’Appia antica quando i camminatori lasceranno il sentiero preso sopra la cava di Barchi.

 

 

 

In giornata il gruppo si troverà al centro dell’iniziativa “In cammino” del Progetto Appia Latina-Via Francigena del sud che vede coinvolti quattordici comuni e sei partner per migliorare la fruibilità del percorso.

 

 

 

Domenica due ottobre i camminatori lasceranno Terracina per raggiungere Fossanova dove tra l’altro troveranno la stele dei meno 100 km da Roma offerta dal Gruppo dei Dodici e appena inaugurata.

 
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Rinnovata la convenzione Comune/WWF per la gestione del parco della Rimembranza di Terracina

 

Era il 1995 quando venne stipulata la prima volta la convenzione tra il Comune di Terracina e la sezione locale dell’associazione.

 

 

In precedenza il WWF si era fatto promotore di una serie di interventi di pulizia e sistemazione del parco, lasciato chiuso per tanti anni, realizzati con la collaborazione di numerosi cittadini guidati da Emilio Selvaggi.

 

Successivamente, una volta firmata la convenzione tra il Comune e l’allora responsabile della sezione, Emilio si dedicò alla cura del parco rendendolo una sorta di orto botanico e un’oasi di pace all’interno della città che soprattutto in estate diventa frenetica.

 

Le fatiche decennali che Emilio ha dovuto affrontare sono state rese più ardue dalle difficoltà con cui il Comune forniva materiali e manodopera per i lavori da realizzare.

La nuova convenzione all’articolo 4 fissa gli obblighi delle parti in maniera chiara:

 “Restano a carico dell’Amministrazione concedente tutti gli interventi manutentivi ordinari e straordinari, messa in sicurezza del sito e quant’altro ritenuto necessario per assicurare la pubblica incolumità, mentre l’Associazione assicurerà gratuitamente tutti i piccoli interventi manutentivi atti a garantire le ordinarie condizioni di fruibilità del complesso monumentale”.

L’associazione invierà all’amministrazione comunale un elenco delle opere necessarie e non più rinviabili da effettuare all’interno del parco per mettere in sicurezza alcune parti e per restaurarne altre.

Le premesse 

Queste le premesse della convenzione che avrà durata quinquennale con possibilità di rinnovo tacito per altri cinque anni: 

  1. in base al legge n.559 del 21 marzo 1926 tutti i parchi della Rimembranza sono  dichiarati pubblici monumenti;
  2. a Terracina in via San Francesco Nuovo, insiste un’area denominata “Parco della Rimembranza”, meglio descritta e delimitata nelle planimetrie allegate   al presente atto sotto le lettere  A) e B), distinta in catasto terreni  al Foglio 115 particella  226 della superficie complessiva di mq. 6.530;
  3. i motivi che rendono interessante detto parco sono:

-la pietas cittadina per 141 Terracinesi caduti nella prima guerra mondiale e sepolti lontani dalla loro terra; per ciascuno di essi fu piantato un albero;

-la presenza di numerose tracce archeologiche, seppure in misura di frammento, a testimonianza di almeno due millenni di storia cittadina;

-l’insediamento di quasi duecento specie botaniche che offrono un’antologia naturalistica in continua evoluzione;

-la posizione molto panoramica e nuovi camminamenti, sistemati strategicamente, offrono squarci inconsueti di paesaggio sul mare e sulla città;

 Gli scopi

          Questi sono gli scopi:

  •  tutelare una porzione di territorio che offre caratteristiche uniche sotto il profilo ambientale;
  • promuovere e diffondere presso la popolazione una più consapevole sensibilità ai problemi ambientali;
  • valorizzare, curare e pulire tutti gli spazi oggetto di affidamento;
  • implementare ed aggiornare la catalogazione delle essenze botaniche del sito, oltre alla sua integrale tutela;
  • sviluppare la ricerca scientifica ed iniziative di educazione ambientale rivolte alle scuole di ogni ordine e grado e a tutti i cittadini;
  • organizzare visite guidate ed escursioni, previa stesura di apposito calendario attuativo che verrà concordato successivamente con l’Amministrazione.

L’associazione comunicherà all’amministrazione il programma annuale entro il mese di Novembre, fermo restando che sarà data notizia di volta in volta delle iniziative del WWF per mezzo della stampa e dei vari mezzi di informazione e comunicazione, nonché sul sito del comune.

IMPORTANTE!

Dal primo ottobre 2016 le aperture settimanali saranno nei giorni di MERCOLEDI’ e DOMENICA con orari dettati dalla stagionalità e la chiusura avverrà prima del tramonto. Le scuole e i gruppi di cittadini o di turisti potranno visitare il parco in ogni giorno compatibilmente con eventuali lavori in corso e prendendo accordo telefonico ai numeri 3470463423 (Patrizia) / 3348814320 (Francesca).

Il parco del Montuno ritorni alla città di Terracina

Domenica 25 settembre in occasione dell’evento Puliamo il mondo di Legambiente il Parco del Montuno di Terracina è stato riaperto dopo 7 anni di chiusura.

In questi anni l’area è stata preda e vittima  dei vandali  e dell’incuria, ma ancor prima di tentativi di costruirvi un parcheggio sotterraneo che si sono interrotti perché durante gli scavi di inizio dei lavori portati avanti con sbancamenti e tagli di alberi venne alla luce un muro romano come molti avevano ipotizzato. La  questione prese poi la via giudiziaria ma il parco ormai, reso inagibile, fu chiuso.

Il WWF di Terracina si dichiara soddisfatto che ci sia di nuovo attenzione per quest’area di così grande pregio naturalistico e storico – archeologico che tanto è stata nel cuore della nostra associazione e di tanti cittadini.

La prima piantumazione, infatti, fu fatta proprio dai nostri volontari e il parco venne affidato poi alla cura degli scout; l’impegno divenne evidentemente troppo grande anche per l’assenza dell’intervento dell’amministrazione dell’epoca e l’area fu abbandonata  a se stessa.

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La stessa cosa avvenne per la Fossata, il WWF spinse sul Comune perché entrasse in causa contro il privato che se n’era impossessato; vincemmo e la Fossata venne affidata ad un comitato locale di cittadini che dopo qualche festa organizzata nell’area l’abbandono’.

 

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Ora finalmente si parla di nuovo del Parco del Montuno e i nostri volontari hanno partecipato con entusiasmo alla sua pulizia lavorando fianco a fianco con gli altri volontari della

Legambiente di Terracina che ha preso img_6120l’iniziativa inserendola anche nell’evento nazionale Puliamo il mondo perché siamo sempre e comunque dalla parte dell’ambiente, della natura, della nostra storia e della nostra tradizione.

 

 

 

 

Il nostro auspicio è quindi che la nuova amministrazione, più sensibile ai temi ambientali, inizi un percorso virtuoso di tutela e cura ambientale, in collaborazione con  le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini portatori di interesse come quelli aderenti al Forum di Agenda 21 Locale.

 

L’Appia di Paolo Rumiz in un pomeriggio straordinario a Terracina

Ieri Paolo Rumiz ha presentato il suo libro “Appia” in una sala gremita dell’albergo Neapolis di via Lombardia a Terracina.

A nome del WWF ha introdotto l’incontro Giovanni Iudicone dando successivamente la parola al presidente della sezione terracinese dell’Archeoclub d’Italia Venceslao Grossi. Questi ha illustrato le due vie Appia che attraversano la città soffermandosi su quella traianea scomparsa sotto la città moderna con alcuni segmenti ancora visibili ma che andrebbero salvaguardati.

 

Paolo Rumiz ha tenuto il pubblico inchiodato alle sedie con i suoi racconti pacati e appassionati nello stesso tempo. L’ha fatto viaggiare con lui lungo l’Appia, emozionandolo con le descrizioni delle stratificazioni della Storia nei paesi (S. Maria Capua Vetere, Melfi, Gravina di Puglia…) e degli incontri con le persone che lungo il cammino diventavano sempre più numerose, centinaia, e poi migliaia, e che facevano a gara nell’offrire ascolto, ospitalità, calore umano, condivisione del cibo e delle tradizioni. Un’Italia che via via si rivelava ai 4 camminatori esploratori, nella sua autenticità, nella sua cultura radicata nei luoghi e nel suo desiderio forte di una maggiore cura da parte delle Istituzioni. E poi le suggestioni, gli aneddoti, i piccoli miracoli che, secondo Rumiz, si presentano soltanto ai viaggiatori che camminano: lo spazio che si crea nella mente camminando, diventa uno spazio di apertura all’altro, alla Natura, alla Meraviglia.

Il camminare ci rivela al mondo, dice Rumiz. La nostra postura e il nostro incedere mostrano quello che siamo, nella nostra dignità e regalità o nel disagio e sottomissione. In viaggio succedono cose strane, spazio e tempo, tracce, cammini, si intrecciano e il viaggiatore diventa uno sciamano. E poi “il buon incontro” con la gente, l’ospitalità, la convivialità, il cibo semplice e genuino, la natura nella sua maestosità, la lentezza, il silenzio, il mare, il tuffo finale una volta compiuta l”impresa…

Un pomeriggio, quello di ieri, in cui la storia, l’archeologia, il vivere quotidiano delle genti delle regioni attraversate lungo il percorso dell’Appia antica nell’affabulazione di Paolo Rumiz hanno assunto un alone di poesia.

Venerdì 23 settembre tappa a Terracina dell’Italian Wonder Ways (accoglienza alla Rimembranza)

italian-wonder-ways-via-francigena-sud-a-world-to-travel-2Italian Wonder Ways è una iniziativa messa in campo da quattro Regioni italiane (Abruzzo, Lazio, Marche e Toscana) per far conoscere a giornalisti/blogger camminatori internazionali la rete dei cammini del centro Italia.

 

 

Uno dei cammini sarà proprio la Via Francigena del sud che, come gli altri itinerari, sarà percorsa dal 22 al 28 settembre da una ventina di giornalisti blogger e camminatori. La risonanza internazionale dell’evento è ovvia e i nostri luoghi potranno presentare su un palcoscenico straordinariamente ampio le bellezze naturali e il patrimonio storico, monumentale e culturale che li caratterizzano. Già una giornalista del gruppo che percorrerà la via Francigena del sud ha postato sul proprio blog un articolo introduttivo che è possibile leggere qui  http://www.aworldtotravel.com/reasons-to-walk-a-pilgrimage-path/

A Terracina, oltre che dall’assessore competente, Barbara Cerilli, l‘accoglienza è stata organizzata dal WWF Litorale Laziale, dal Consorzio Terracina D’Amare e dalla Pro Loco.

Il programma dell’accoglienza sarà il seguente:

Alle ore 16 arrivo da Fondi a Terracina, nel parco della Rimembranza. Nel Parco, ai camminatori, verranno illustrate le caratteristiche storiche e naturalistiche dell’area.

Aperitivo di benvenuto e degustazione di prodotti tipici con consegna di “pigne di uva moscato”.

Passeggiata fino a Piazza Municipio e cerimonia di benvenuto accolti dai rappresentanti delle Istituzioni mentre un gruppo musicale eseguirà musica antica di sottofondo. Anche qui e poi lungo il percorso verranno illustrate  le peculiarità dei luoghi che via via si incontreranno.

I camminatori, quindi, percorreranno Corso Anita Garibaldi fino a Porta Romana e qui saliranno su un pullman che li porterà sul Monte sant’Angelo per la visita del Tempio di Giove Anxur (c.d.).

Cena e pernottamento in città.

L’indomani si trasferiranno all’Abbazia di Fossanova.

Paolo Rumiz a Terracina con il suo ultimo libro sulla Regina viarum percorsa a piedi

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Giovedì 22 settembre 2016 Paolo Rumiz sarà a  Terracina per presentare il suo ultimo libro, reportage della ricognizione dell’intero percorso dell’Appia antica da Roma a Brindisi.

 

 

 

 

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Paolo Rumiz, scrittore, giornalista, camminatore, esploratore dei luoghi e dell’anima, ci consegna in questo libro il resoconto dettagliato e appassionato del suo viaggio a piedi di 612 km lungo l’Appia, nel suo intero sviluppo, da Roma a Brindisi. Un viaggio ricco di suggestioni, scoperte, incontri, ostacoli imprevisti, avventure e disavventure che Rumiz, con un gruppo di amici, ha fatto lo scorso anno in un solo mese, per la precisione in 29 giorni, con lo spirito del vero viaggiatore, imbevuto di curiosità, gratitudine, meraviglia, amicizia e soprattutto amore per la nostra storia e le sue tracce.

E Terracina, con le sue due vie Appia, è stata una tappa obbligata dello scrittore camminatore e dei suoi amici.

 

L’autore incontrerà il pubblico terracinese presso l’Hotel Neapolis (g.c.),  in via Lombardia, giovedì 22 settembre alle ore 17.30.

Chi vuole può restare a cena con l’autore prenotandosi telefonicamente rumiz1

La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile a Terracina viene a ricordare il quarto anno di assenza del treno in stazione

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Quarto anniversario della caduta della frana da Monte Cucca

Quattro anni senza il treno a Terracina

Riepiloghiamo i fatti:

 

  • Nel settembre 2012 cade la frana sui binari della linea ferroviaria Terracina-Fossanova e sulla strada Frosinone-Mare.
  • La Giunta regionale presieduta da Renata Polverini stanzia un contributo per la messa in sicurezza della montagna e affida la realizzazione dell’opera al Comune. A lavori ultimati la Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ritiene insufficiente l’intervento. Intanto, la strada viene riaperta dopo pochi giorni.
  • Nel 2013 la nuova Giunta regionale presieduta da Nicola Zingaretti affida la progettazione dei lavori alla RFI.
  • Nel 2014 il progetto che prevede una spesa considerevole è pronto e la Regione individua in RFI il soggetto attuatore dell’opera.
  • Nel 2016 la messa in sicurezza di Monte Cucca viene inserita nell’elenco delle opere ammissibili al finanziamento regionale insieme ad altre centinaia.
  • Intanto, in città comincia a girare l’opinione di alcuni cittadini che ritengono sia opportuno adottare una logica comprensoriale per una grande stazione che serva più di una città. Considerazioni condivisibili ma che trascurano il fatto che Monte Cucca debba comunque essere messo in sicurezza e che la somma cospicua necessaria non riguardi la ferrovia di cui occorre sostituire soltanto un breve tratto di binario.

Quindi, messa in sicurezza la montagna che incombe sulla strada, sulla ferrovia, su alcune abitazioni e sulle coltivazioni e in attesa della megastazione di bacino la sostituzione del tratto di binario è veramente piccola cosa e ci permetterebbe di riprendere la connessione diretta con Roma. Ne trarrebbero benefici gli studenti, i lavoratori, i flussi turistici e tutti i cittadini interessati per vari motivi a raggiungere la capitale.  

La nostra associazione invita tutte le forze politiche, sindacali, economiche, sociali e soprattutto i cittadini che in questi quattro anni si  sono fatalisticamente adattati all’assenza del treno, mezzo di mobilità veramente sostenibile, a far sentire con forza la propria voce in tutte le sedi opportune.

Tutto può fermarsi in Italia tranne la caccia

Anche quest’anno alcune Regioni italiane hanno autorizzato le preaperture della caccia mostrando poca sensibilità nei confronti di specie stressate dal caldo estivo, gli incendi boschivi e non ultimo anche il terremoto.

COMUNICATO STAMPA

CACCIA: WWF, AL VIA LE ‘PREAPERTURE’ NONOSTANTE L’EUROPA E I DATI SCIENTIFICI SIANO CONTRO

Mentre si avvicina la nuova stagione venatoria “ufficiale” (2016/2017) anche quest’anno in numerose regioni avremo le “preaperture”. Dal 1 settembre in 9 regioni (Abruzzo, Marche, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Campania e Toscana e in Sicilia dove dal 1 settembre saranno cacciabili colombacci e tortore) migliaia di animali torneranno nei mirini delle doppiette italiane. Vedremo di nuovo cacciatori in azione in stagni e lagune pronti a puntare contro anatre selvatiche come alzavole, germani e marzaiole, ma anche nei boschi all’inseguimento di colombacci e ghiandaie. 

Nonostante le evidenze scientifiche e le normative europee che non consentono la caccia nel periodo di fine estate, nel nostro Paese si continua ad autorizzare l’uccisione di animali selvatici proprio quando questi sono più vulnerabili. Di sovente, poi, oltre al danno si concretizza anche la beffa perché alla strage di migliaia di animali dichiarati cacciabili dalle regioni bisogna aggiungere il disturbo alle specie non cacciabili e le numerose uccisioni “accidentali” (molte specie possono essere confuse) o, peggio, veri e propri episodi di bracconaggio.

Non è un caso che l’Europa (l’Italia è stata più volte richiamata dalla Commissione UE con l’avvio di procedure d’infrazione) non consenta la caccia in alcuni periodi dell’anno fra i quali rientra la fine dell’estate per le condizioni in cui si trovano numerose specie: piccoli ancora immaturi, le specie migratrici che devono prepararsi ai lunghi voli di ritorno verso  i luoghi di svernamento, la scarsità di acqua e cibo a causa delle siccità estive, degli incendi e le specie che stanno ancora nidificando. A tutto questo, in Italia si aggiunge anche un deficit di controlli, sempre più scarsi e, quindi, inefficaci, per la prevenzione e la deterrenza rispetto ai reati venatori. Situazione in peggioramento anche a causa dei vari “riordini” che interessano le Polizie Provinciali e il Corpo Forestale dello Stato.

Anche se è impossibile calcolare il numero reale degli animali uccisi dalla caccia “autorizzata”, a causa delle falle nel sistema venatorio, si stima che sotto i colpi delle doppiette potranno essere abbattuti in tutta la stagione venatoria decine di milioni di animali: una mattanza compiuta dai circa 700 mila cacciatori italiani (ovvero poco più dell’1% della popolazione italiana, in diminuzione nel numero e in aumento per età media). La stragrande maggioranza degli italiani è invece contraria alla caccia, come dimostra una recente indagine Eurispes secondo la quale il 68% degli italiani si schiera contro l’attività venatoria.

Le preaperture della stagione venatoria in Italia si inseriscono in un quadro di estrema difficoltà per la fauna selvatica, già fortissimamente segnata dagli abbattimenti illegali. In particolare per gli uccelli, secondo il rapporto di BirdLife International, uscito proprio quest’anno, nel nostro paese si arriva a un numero di uccisioni illegali pari a 5.600.000 di stima media (range da 3.400.000 a 7.800.000).

La crescita di sensibilità certamente positiva nei confronti della Natura è frutto del grande lavoro di sensibilizzazione ed educazione ambientale svolto da associazioni come il WWF che nei suoi 50 anni di vita ha contribuito al miglioramento delle condizioni della fauna e nel rispetto delle norme europee. Il 2016 è l’anno del cinquantesimo anniversario dalla fondazione del WWF Italia: 5 decenni di impegno grazie all’attività di volontari, guardie ambientali, avvocati, studiosi ed esperti sempre in favore della Natura.

Lazio e Marche avranno la stagione venatoria più lunga, dal 1 settembre al 9 febbraio 2017. Inoltre altre regioni continuano ad escogitare “escamotage” per impedire ricorsi alle associazioni ambientaliste: è il caso della Toscana che ha approvato la preapertura con un provvedimento “last minute” con soli due giorni d’anticipo dal via libera alle doppiette.

In attesa dell’apertura ordinaria prevista per il 18 settembre non resta che sperare che il minor numero possibile di cacciatori approfitti di queste deroghe e che provvedano alla riduzione dell’inquinamento non utilizzando munizioni in piombo, elemento estremamente inquinante sia per gli uomini che per gli animali.

 
Roma, 31 agosto 2016
 
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497 213 – 266 – 332

340 9899147 – 329 8315725

WWF: DA PAPA FRANCESCO PAROLE STRAORDINARIE, QUASI UN UNDICESIMO COMANDAMENTO

COMUNICATO STAMPA
 
“IL VALORE CENTRALE DELLA NATURA PER UN FUTURO MIGLIORE PER L’UMANITÀ

Le parole di Papa Francesco hanno una forza straordinaria e possono essere considerate un monito per tutti, quasi un undicesimo comandamento”. Lo dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Siamo davvero grati al Santo Padre che con grande lucidità, chiarezza e straordinaria perseveranza pone il valore della natura, la Nostra Casa Comune, anche come elemento fondamentale per costruire un futuro migliore per l’intera umanità“.

“Dopo la profonda e poetica Enciclica Laudato Si’, il Papa chiarisce che il ruolo attivo nella salvaguardia della natura da parte dei cristiani non è né secondario né opzionale e nel messaggio di oggi dice esplicitamente che chi danneggia il Creato commette un vero e proprio peccato: questo ha grande rilevanza dal punto di vista morale per tutti, anche per i non credenti – prosegue -. Così come è importante il forte richiamo alla equità verso i poveri e alla giustizia intergenerazionale perché una natura sana è la base per il benessere di tutti. Di qui il richiamo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile approvati dall’ONU lo scorso anno e all’Accordo di Parigi sul Clima, sui quali il Papa richiama i Governi al ‘dovere di rispettare gli impegni che si sono assunti’ e le imprese a ‘fare responsabilmente la loro parte’. Ma esorta anche i cittadini alla mobilitazione per esigere che questo avvenga, ‘anzi che si miri a obiettivi sempre più ambiziosi’”.

Il Santo Padre richiama all’impegno all’esercitare concretamente, tutti i giorni, un profondo rispetto per la natura ed un concreto impegno a salvaguardarla e tutelarla: è lo stesso impegno che il WWF, da anni, porta avanti in tutto il mondo sollecitando cittadini, imprese, istituzioni e governi a fare la propria parte – conclude la Bianchi -. Adesso le parole del Santo Padre devono trovare ascolto ed è compito di tutti far sì che il suo messaggio trovi attuazione nelle azioni quotidiane dei cittadini come dei governi per salvare il pianeta e con esso l’umanità”.

Roma, 1 settembre 2016
 
 
 

Wwf Italia

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