Le gare si svolgeranno in un tratto di mare che contiene un Sito di Interesse Comunitario (SIC) a tutela della residua Posidonia.
Speriamo che il campo di gara non si sovrapponga all’area della prateria di Posidonia soprattutto per il posizionamento delle boe.
da uno studio del Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo – Università della Sapienza di Roma
Posidonia oceanica, è una pianta superiore, presente solo nel Mediterraneo, costituita da radici, foglie, fiori e frutti. Essa forma vaste praterie sottomarine che si sviluppano lungo il litorale costiero fino a circa 40 m di profondità. Le praterie di Posidonia hanno un ruolo fondamentale nell’ecosistema del bacino mediterraneo. Esse sono uno dei produttori primari di ossigeno e di sostanze organiche, inoltre sono fondamentali per la sopravvivenza di numerose specie di vegetali ed animali, costituendo il riparo ideale per questi organismi marini che trovano tra le sue foglie condizioni ottimali per la riproduzione e l’alimentazione. Le praterie di Posidonia inoltre, stabilizzando il substrato, attenuano i fenomeni erosivi del mare sulle coste e stabilizzano i fondali.
Tra Terracina e il promontorio del Circeo è presente un’estesa prateria di Posidonia. La prateria mostra un’area a maggiore densità (più di 150 fasci mq) nelle acque antistanti il promontorio del Circeo, la foce del fiume Sisto e tra Terracina e Torre Canneto. Queste tre aree sono circondate da aree con Posidonia a densità minore (compresa tra 50 e 150 fasci mq).
Si tratta evidentemente di valori di densità piuttosto modesti, equivalenti ad una condizione di semi – prateria. La maggior parte dell’area però è occupata da una prateria che si presenta estremamente rarefatta, con densità inferiore a 50 fasci mq e con ampie zone di “matte” morta.
La situazione osservata ha consentito agli Autori di proporre alcune delle probabili concause della regressione osservata, quali l’aumento della sedimentazione e conseguente diminuzione della trasparenza, elevata presenza di nutrienti, bassi valori di salinità, ecc. che contribuiscono all’avvio dei fenomeni regressivi, anche se questi da soli non possono spiegare un così ampio degrado. L’azione della pesca a strascico svolta illegalmente in tutta l’area, come indicato dagli autori e come risulta da successivi studi (Ardizzone e Migliuolo, 1982; Ardizzone e Pelusi, 1984) sembra aver avuto un ruolo fondamentale nell’accelerare la regressione della prateria di Posidonia oceanica.
L’attuale distribuzione delle praterie appare essere profondamente cambiata rispetto a quanto riportato nei lavori precedentemente descritti. La prateria posta di fronte al promontorio del Circeo è quella che sembra essere la meno modificata durante gli anni, probabilmente perché localizzata più al largo rispetto alle altre, e quindi meno influenzata dagli apporti di acque continentali, ma anche grazie alla presenza di substrati rocciosi che hanno probabilmente limitato l’azione della pesca a strascico illegale.
La prateria centrale, quella compresa tra Capo Circeo e Terracina, presenta la regressione più importante, evidente soprattutto con l’arretramento del limite inferiore Questo tratto di costa è stato soggetto a pesanti cambiamenti sia della linea di costa che della pressione antropica (ricordiamo l’importante arretramento della linea di costa registrato in questa area già a partire dagli anni ’60), con influenze negative tanto sulla qualità delle acque quanto sulla granulometria del fondale.