La mostra “Salviamo il canale” e l’ispezione della parte tombinata, testimoniata da un video, hanno segnato in maniera forte la presenza del WWF a Terracina

gm2Negli ultimi anni del secolo scorso il Canale di navigazione di Terracina versava in condizioni penose per i continui e indiscriminati scarichi di liquami che vi venivano immessi: fogne direttamente incanalate, i troppo pieni degli impianti di sollevamento del sistema fognario sorti lungo il corso d’acqua, versamenti da parte di privati di acque meteoriche pompate dalle cantine allagate, rilasci di residui di lavorazioni artigianali.

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Il WWF prese a cuore le sorti del canale denunciando il suo grave stato di inquinamento provato effettuando analisi delle acque prelevate in diversi punti e all’inizio del 2000 organizzò nella sala Appio Monti una mostra dal titolo Salviamo il canale.

 

 

La mostra conteneva una ricca documentazione  che spaziava dall’indagine sull’origine dell’imperdonabile tombinamento alle tesi di laurea sulla sua riapertura, dalla storia dei lavori del raddrizzamento dello storico fiumicello alla sua decennale fruizione da parte dei cittadini.

01270014Alla mostra collaborò anche il liceo “Da Vinci” che presentò una riproduzione in scala del canale con uno studio della flora e della fauna del piccolo habitat.

La mostra fu preceduta di un paio di mesi da una iniziativa straordinaria, l’ispezione della parte tombinata da sempre oggetto di leggende metropolitane che ne facevano un luogo da incubo. Di quella esperienza ecco un video che pochi hanno potuto vedere finora.

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