Stamani un gruppo di volontari (Giampiero, Giovanni, Salvatore, Patrizio e Pino) coordinati dal WWF pontino hanno ripulito l’area dell’esedra posta nel punto di incontro dei due tracciati cittadini della via Appia.
Ora la costruzione è ben visibile anche da chi vi passa accanto velocemente in auto.
Giampiero ha tagliato l’erba e gli altri ne hanno fatto una quindicina di sacchi che poi la De Vizia, cui va il ringraziamento per la puntuale collaborazione, ha portato via.
L’iniziativa vuole essere un sollecito nei confronti delle Istituzioni alle quali l’anno scorso le Associazioni Archeoclub, Cultura e Territorio e WWF Litorale laziale indirizzarono una raccolta di firme per avviare l’iter di apertura del Parco dell’Appia superiore.
Questa esperienza di pulizia dell’esedra ripetuta a distanza di un anno ha convinto ancora di più il WWF che è ormai arrivato il momento di portar via tutto il terriccio che si è accumulato nell’area. Ne ha ridotto lo spazio interno sottraendo alla vista parte dei massi posti alla base e forse una pavimentazione se questa era presente fin dall’origine.
A lavori conclusi una targa che ricordi l’importanza del luogo sarebbe d’obbligo.
Ovviamente, questo obiettivo è compito di Comune e Sovrintendenze ma, se può servire, i volontari del WWF offrono fin da ora la propria collaborazione.
Ma che è l’Esedra spiegatelo a tutti
Cao Umbert, Terracina è attraversata da due percorsi della via Appia, quello superiore del 312 avanti Cristo e quella traianea di quattro secoli dopo. Questi percorsi si incontravano vicino la Torre del pesce al km 108 verso Monte san Biagio e per ricordare l’evento vi fu costruito con grandi massi un monumento a forma di arco, un’esedra appunto, contenente probabilmente anche la statua dell’imperatore. E’ un monumento importante che dobbiamo riportare alla luce completamente togliendo il terriccio che ne nasconde la base.