energia
24 marzo 2018, ritorna l’Ora della Terra
Sabato 24 marzo si spegneranno le luci per un’ora dalle 20.30 alle 21.30 attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche.
La partecipazione all’iniziativa si fonda sulla semplicità ma nello stesso tempo sulla significatività di un gesto: spegnere la luce di una casa, di un edificio, di un monumento, l’illuminazione di una strada o di una particolare area di una città per un’ora, partecipando in tal modo ad un’iniziativa di forte valenza simbolica, un’occasione per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti nella sfida globale al cambiamento climatico che nessuno può pensare di vincere da solo.
Quest’anno il WWF chiede alle persone, alle istituzioni, alle collettività e alle imprese di “connettersi” tra loro e agire per salvare il Pianeta, vedendo le connessioni tra i grandi problemi ambientali, dal cambiamento climatico alla perdita di biodiversità, e la nostra vita, il nostro benessere, la nostra salute, il nostro futuro. Lo slogan 2018 è infatti “Connect2earth”.
Tutti i cittadini possono partecipare spegnendo per un’ora le luci e gli elettrodomestici presenti nelle abitazioni.
Il WWF Litorale laziale-Gruppo Litorale pontino ha invitato tutti i sindaci dei comuni della provincia di Latina a spegnere una strada, un monumento, un edificio come gesto simbolico ma altamente significativo per ricordare ai cittadini i rischi cui il Pianeta sta andando incontro con il cambiamento climatico in corso.
Nello stesso invito il WWF ha chiesto anche di realizzare iniziative concrete e stabili nella direzione della sostenibilità ambientale.
Prima adesione pervenuta è quella del comune di Terracina che sabato 24 marzo spegnerà per un’ora il monumento simbolo della città, il Tempio di Giove Anxur.
Campagna elettorale del WWF per portare l’ambiente nell’attualità politica
La Campagna apartitica del WWF
il WWF ha deciso di intervenire nel dibattito politico attraverso una provocazione: una vera e propria campagna elettorale per portare l’ambiente nell’attualità politica. È, infatti, evidente a tutti anche in questa campagna elettorale che le tematiche ambientali, i mattoni del nostro futuro prossimo, non rientrano tra le priorità della politica.
Mettiamo l’ambiente al centro della politica
Cambiamenti climatici, sostenibilità, inquinamento e capitale naturale: il nostro programma elettorale, dalla parte del Pianeta.
Parlare di ambiente significa parlare di futuro.
Vogliamo riportare la tutela dell’ambiente al centro del dibattito politico.
Vogliamo che il mare, i parchi, le energie rinnovabili, le specie simbolo del nostro Paese diventino una priorità per tutta la classe politica.
Vogliamo continuare a difendere la natura, per dare ai nostri figli un Paese e un Pianeta migliori.
LE NOSTRE RICHIESTE
Antenne, avanti un’altra, anzi due!
In questi giorni a Terracina si riprende a parlare di antenne e di ripetitori in una situazione di stallo totale in merito al Piano delle emissioni; due impianti addirittura, uno in Viale Europa, bloccato l’anno scorso dalla Commissaria, e l’altro, nuovo, in via Bernini.
In merito possiamo riprodurre integralmente quanto scritto negli scorsi anni sulla diffusione dell’inquinamento elettromagnetico in città.
In particolare, a maggio 2016, in occasione dell’autorizzazione dell’antenna in Viale Europa, scrivevamo
“A Terracina si continua ad autorizzare l’installazione di antenne in assenza di un piano aggiornato delle emissioni facendo correre rischi ai cittadini inconsapevoli.”
E di seguito
“trascurando l’osservazione che il Piano delle emissioni (P.R.A.E.E.T.) non è mai stato aggiornato dal 2009 né per la misura del flusso radiativo locale né per gli aspetti tecnologici, come si possono autorizzare installazioni di due antenne in una stessa area? E, pare, addirittura ignorando la destinazione a verde pubblico prevista dal Piano Regolatore? Un’area destinata a verde pubblico viene frequentata assiduamente da bambini che vi amano giocare, da mamme con piccoli e da anziani pensionati.
Non siamo contrari alla diffusione delle tecnologie destinate alla comunicazione quando queste siano al servizio dei cittadini senza creare loro disagi di qualsiasi natura, per questo chiediamo il blocco di tutte le autorizzazioni in attesa dell’aggiornamento scientificamente realizzato del P.R.A.E.E.T.
I danni che le radiazioni possono produrre non sono dovuti soltanto ai loro effetti termici ma soprattutto agli effetti biologici; esistono ormai numerosi studi scientifici sull’interazione delle onde elettromagnetiche con la materia vivente. Sono considerazioni tratte da documenti prodotti da medici, fisici, ricercatori e avvalorate dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
E’ l’impegno che viene chiesto alla prossima amministrazione comunale.”
L’AMMINISTRAZIONE NEL FRATTEMPO E’ STATA ELETTA MA LA SITUAZIONE NON E’ CAMBIATA!
Eppure rendevamo noto che “secondo l’ISDE-Medici per l’ambiente l’elettrosmog è sicuramente uno dei principali problemi del nostro tempo e del mondo moderno in cui viviamo, fatto di wi-fi liberi e illimitati. Proprio per questo è facile accusare dei malesseri dovuti all’inquinamento da elettrosmog.
L’Istituto Superiore di Sanità nella pagina Salute e campi elettromagnetici del sito pur non accettando una causalità stretta tra radiazioni e effetti sanitari suggerisce l’adozione di un principio di precauzione.”
SENZA UN PIANO AGGIORNATO DELLE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE CONTINUIAMO A CHIEDERE IL BLOCCO DI TUTTE LE AUTORIZZAZIONI.
IL CLIMA STA CAMBIANDO MA L’ITALIA NO
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Energia: Associazioni, ancora pochi giorni per salvare #MIGLIAIADIVITE attraverso chiusura di tutte le centrali a carbone in Italia entro il 2025
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L’aeroporto a Latina, l’ultima aggressione al territorio pontino
COMUNICATO STAMPA
UN AEROPORTO INUTILE E DANNOSO NELLA PROVINCIA DI LATINA
Di nuovo si parla di aeroporto e di trasporto aereo, un sistema che più di tutti i sistemi di mobilità inquina pesantemente l’ambiente; inquinamento acustico, elettromagnetico e da polveri sottili, dannoso per uomini e animali, causa di malattie e di diminuzione della biodiversità.
È oltremodo grave che, in presenza di SIC, un parco nazionale, zone ZPS e di studi sulle possibili ricadute ambientali e sanitarie realizzati da enti e associazioni nazionali e internazionali di spessore scientifico inequivocabile, vengano prese in considerazione queste proposte da inserire in un territorio ricco di aree naturalistiche di pregio e con una vocazione turistica forte costruita sull’offerta ai visitatori anche stranieri di ambienti unici al mondo per la bellezza e lo stato di naturalità e di un’agricoltura in espansione che guarda con sempre maggiore interesse alla pratica di coltivazioni senza l’uso di additivi non naturali e quindi di qualità.
A questa vocazione invece Comuni e Regione rispondono con opere invasive, dannose, inquinanti e inutili, come un aeroporto e, non dimentichiamolo, una nuova autostrada (Roma – Latina).
Inquinante per l’entità delle emissioni nocive generate dal trasporto aereo, l’anidride carbonica prodotta dal trasporto aereo passerà dai 572 milioni di tonnellate annue del 2000 a un valore tra gli 1,2 e gli 1,4 miliardi di tonnellate nel 2025 (per ogni tonnellata di carburante combusto si producono circa 3,16 tonnellate di CO2).
Invasiva perché occuperà un’area al centro di una zona densamente popolata ma contemporaneamente ricca di aziende agricole e zootecniche nonché di emergenze storiche.
Dannosa perché non solo ne soffrirebbe l’economia che da anni è radicata sul territorio ma ci sarebbero gravi danni alla salute delle popolazioni delle zone limitrofe (progetto SERA, lo studio “Valutazione del rischio ambientale nel comune di Ciampino in relazione all’inquinamento atmosferico” realizzato dalla professoressa Giovanna Jona Lasinio e dalla dr.ssa Sara Zuzzi dall’Università La Sapienza di Roma e dal dr. Mario Santoro dell’Università di Tor Vergata di Roma, citato nel Rapporto dell’ISDE nazionale e di Latina); anche gli ecosistemi sarebbero pesantemente danneggiati dallo stesso tipo di inquinamento.
Inutile perché ci sono già altri due aerostazioni a meno di 100 Km e le merci e/o i turisti una volta sbarcati sarebbero costretti ad altro trasporto su gomma per raggiungere le mete finali e quindi il bilancio dell’inquinamento derivante dall’uso di combustibili fossili si aggraverebbe ancora di più.
È proprio di questi giorni la nota con cui il WWF sollecita l’Italia ad ascoltare il monito dell’Unione Europea riguardo alle azioni di tutela della salute pubblica, in particolare rispetto alle emissioni di polveri sottili; la UE sottolinea infatti che l’Italia è il Paese europeo più colpito e l’Agenzia Europea per l’Ambiente calcola che il PM10 (particolato) abbia provocato oltre 66 mila morti.
Il monito dell’Europa arriva in un momento in cui in tutti i Paesi e all’interno di conferenze internazionali come COP 22 si dibatte sulla necessità di combattere l’incombente pericolo dei cambiamenti climatici. Le conseguenze di questo fenomeno che il nostro Pianeta sta subendo colpisce in maniera diversa ma ugualmente grave tutti Paesi del mondo, nei Paesi più poveri con la desertificazione e le conseguenti ecomigrazioni, nei più ricchi soprattuttocon la carenza di acqua per gli allevamenti e l’agricoltura.
Sempre le conferenze internazionali poi auspicano che prenda respiro e faccia passi avanti con concreti atti formali il PATTO DEI SINDACI PER IL CLIMA E L’ENERGIA per realizzare strategie locali atte alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.
In questo contesto di preoccupazione planetaria quindi stride quanto invece progettato dai nostri amministratori locali e regionali, miopi tanto da non vedere il degrado a cui andrebbe incontro il nostro territorio e sordi alle continue sollecitazioni a migliorare e potenziare, una volta per tutte la linea ferroviaria. Incentivare l’uso del treno, unico sistema di trasporto rispettoso dell’ambiente e delle persone e quindi sostenibile, resta un obbligo come dimostrano le vicissitudini della linea Terracina-Fossanova e i problemi che in questi mesi hanno dovuto affrontare tutti i pendolari pontini.
Auspichiamo che questa miopia non colpisca anche i cittadini che dovrebbero riflettere e capire chi trae vantaggio da questo scempio. Non sviluppo e nuovi posti di lavoro ma regresso e perdita di occupazione in molti settori economici della provincia.
Aspettiamo, infine, con fiducia una politica che sappia adottare strategie innovative di sviluppo davvero sostenibile a tutto vantaggio dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Per approfondire COMUNICATO CESALPINO ARTICOLO LITTA TRAFFICO AEREO
Smog: WWF, chi ignora i richiami europei mette a rischio la salute dei cittadini italiani
INQUINAMENTO ARIA/PM10: ITALIA PAESE PIU’ COLPITO NELLA UE
Siamo al paradosso: l’Unione Europea è costretta a ricordare ad amministratori locali e regionali, nonché al governo italiano che l’inquinamento dell’aria da polveri sottili (PM10) sta provocando enormi impatti sulla salute dei cittadini italiani: la UE sottolinea che l’Italia è il Paese più colpito nella UE e l’Agenzia Europea per l’Ambiente calcola che il PM10 abbia provocato oltre 66 mila morti.
Per il WWF la salvaguardia della salute dei cittadini italiani dovrebbe essere la prima preoccupazione di governi nazionali, regionali e locali, mentre mancano ancora serie politiche di sistema per affrontarne e abbatterne le cause, dal traffico all’energia e al riscaldamento.
Tel. 06-84497 213 – 266 – 332
Cel. 340 9899147 – 329 8315725
G7 Energia: WWF, Bene fermezza di tutti i paesi (meno USA) su impegni per accordo Parigi e clima
Il WWF Italia esprime apprezzamento per l’atteggiamento assunto dalla Presidenza italiana del G7 Energia e dagli altri 5 paesi che, non potendo citare l’Accordo di Parigi e la decarbonizzazione nella dichiarazione finale, hanno mantenuto fermo il loro impegno per il clima, non sottoscrivendo un comunicato congiunto purchessia.
Certo, la revisione delle politiche energetiche da parte dell’Amministrazione USA rischia di rendere più difficili gli impegni comuni, ma l’atteggiamento degli altri 6 Paesi del G7 e della Commissione UE conferma che i ministri dell’Energia comprendono bene che l’energia del futuro non può non tener conto del cambiamento climatico e della necessità di tagliare le emissioni di CO2 e degli altri gas serra, assumendoli come assi portanti.
Il G7 non è una sede multilaterale di decisione e quindi investe l’autorevolezza di governi nel condividere le indicazioni sulle prospettive: per questa ragione accettare un compromesso al ribasso avrebbe avuto implicazioni molto pesanti nel percorso per affrontare l’emergenza climatica.
Lascia ben sperare il fatto che, dopo che l’amministrazione Trump ha firmato ordini esecutivi per ritirare la regolamentazione in materia di gas serra, ben 17 Stati USA (guidati da quello di New York) hanno formato una coalizione per ribadire l’obbligo di applicare la legislazione per far fronte al cambiamento climatico. Il WWF si augura che ben presto tutti i Paesi riconoscano la gravità della minaccia climatica e le opportunità offerte dalla energia e dall’economia a carbonio zero.
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Il comune di Terracina recepisce (e non realizza) i documenti di Agenda 21 (3)
L’Agenda 21 propone, l’amministrazione accetta e talvolta ripone i documenti nel cassetto.
Questa volta poniamo in evidenza documenti che hanno avuto un avvio per poi bloccarsi negli uffici comunali.
Il ciclo delle acque, per esempio.
Il Piano di Azione per il Ciclo delle Acque è stato approvato con Deliberazione di G.C. n. 3 del 15/01/2014 (DGC-2014-0003-0) ma l’iter tecnico amministrativo è stato avviato e attuato solo in parte.
Oppure il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima/PAESC
Il cosiddetto “Patto dei Sindaci” è stato approvato con Deliberazione di C.C. n. 112/XII del 7/12/2012 (DCC-2012-0142-0) ma l’iter tecnico amministrativo avviato nel 2013 e confermato nel 2014 è stato sospeso nel 2015.
O ancora il Piano di Riassetto Analitico delle Emissioni Elettromagnetiche Territoriali/PRAEET
Il Piano venne approvato con Deliberazione di C.C. n. 44/XI del 20/06/2014 – (DCC-2014-0044-0) e l’iter tecnico amministrativo in questo caso è stato avviato e completato ma il Piano deve essere riadeguato, secondo le indicazioni fornite dal TAR.
Ci uniamo al Forum di Agenda 21 Locale che, a partire dall’insediamento della nuova Amministrazione Comunale (non avendo l’Amministrazione Commissariale competenza per le politiche di Piano), ha sollecitato l’attuazione delle deliberazioni richiamate in questo e nei precedenti post, in quanto azioni prioritarie e integrate.







