L’Ora della Terra 2017 nei comuni di BASSIANO, CASTELFORTE, FORMIA, GAETA, ITRI, SEZZE e TERRACINA

Sabato 25 marzo dalle ore 20.30 alle ore 21.30 si realizzerà il grande evento globale dedicato alla sfida contro i cambiamenti climatici.

In ogni parte del mondo si spegneranno monumenti, palazzi, strade, piazze.

In provincia di Latina hanno aderito i comuni di

BASSIANO  Spegnimento del tratto di Viale dei Martiri, tratto della strada che corrisponde con i plessi scolastici del Comune di Bassiano.

CASTELFORTE  Saranno spente le luci della piazza antistante il Palazzo Comunale

FORMIA  Spegnimento dell’illuminazione pubblica di Piazza Aldo Moro

ITRI  Spegnimento del Palazzo comunale

SEZZE   Spegnimento della facciata della Cattedrale di Santa Maria

TERRACINA  Spegnimento del monumento simbolo della città, il tempio di Giove Anxur

Anche le associazioni si sono attivate

A Terracina il Gruppo pontino del WWF Litorale laziale ha organizzato l’iniziativa “Aspettando l’Ora della Terra”

Alle ore 17 proiezione ad ingresso libero del film Before the Flood nell’aula magna del Liceo “Da Vinci”
Alle ore 20.30, al momento dello spegnimento del tempio di Giove deciso dal Comune, cena a lume di candela (prenotarsi al 0773 733680).

A Gaeta l’associazione Atargatis ha aderito all’iniziativa mondiale del WWF organizzando una fiaccolata notturna a Monte Orlando, Gaeta (nel Parco Riviera d’Ulisse) dalle ore 20.30 alle ore 21.30, seguita dalla visione delle volta celeste mediante telescopio grazie agli amici di “Astri e Natura”.

Aspettando l’Ora della Terra, a Terracina proiezione pubblica del film di Leonardo Di Caprio “Before the Flood”

Aspettando l’Ora della Terra

Il 25 Marzo 2017 torna Earth Hour – l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico, promossa dal WWF Internazionale che quest’anno compie 11 anni.

Le luci si spegneranno per un’ora anche quest’anno: dalle ore 20.30 alle 21.30, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche. La partecipazione all’iniziativa si fonda sulla semplicità ma nello stesso tempo la significatività di un gesto: spegnere la luce di una casa, di un edificio, di un monumento, l’illuminazione di una strada o di una particolare area di una città per un’ora, partecipando ad un’iniziativa di forte valenza simbolica, un’occasione per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti in una sfida globale.

 Anche Terracina parteciperà a questo evento mondiale spegnendo per un’ora le luci del Tempio di Giove.

 In attesa dell’Ora della Terra in città si mobiliteranno alcuni studenti del Liceo “Da Vinci” che nell’alternanza Scuola/Lavoro hanno scelto il gruppo Eventi nazionali e internazionali.

 

Nel pomeriggio alle ore 17 nell’aula magna del Liceo verrà proiettato il docu/film “BEFORE THE FLOOD”, in italiano “PUNTO DI NON RITORNO“, di Leonardo Di Caprio in collaborazione con il National Geographic (2016).

 

 “Punto di non ritorno” ha come unico protagonista lo stesso Leonardo Di Caprio, che in un viaggio durato due anni in giro per il mondo, intervista scienziati e politici per capire gli effetti che il cambiamento climatico ha avuto e sta avendo sulle nostre vite.

Di Caprio durante il suo discorso di ringraziamento dopo la vittoria dell’Oscar come migliore attore nel 2016 per Revenant disse:

“Penso alla vergogna che proveremo, quando i nostri figli e i nostri nipoti capiranno che noi avevamo la possibilità di fermare questo scempio, ma che semplicemente non c’era la volontà politica di farlo.” 

TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI ALLA PROIEZIONE DEL FILM CHE AVRA’ INGRESSO LIBERO

In serata, al momento dello spegnimento del nostro monumento simbolo è possibile partecipare ad una cena a lume di candela presso l’Albergo Neapolis di via Lombardia ad un costo contenuto se ci si prenota.

 

 

 

 

 

 

25 MARZO – ORA DELLA TERRA WWF: “UN’ORA DI BUIO PER ACCENDERE IL NOSTRO FUTURO” – da Sezze e Terracina le prime adesioni dei comuni pontini

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E’ iniziato il conto alla rovescia per l’evento globale sul clima

E’ iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per il più grande evento globale dedicato alla sfida contro i cambiamenti climatici –  Earth Hour / Ora della Terra del WWF – che quest’anno celebra i 10 anni dalla sua prima edizione del 2007 svoltasi a Sidney. L’invito è quello di spegnere simbolicamente per un’ora, dalle 20.30 di ciascun paese,  le luci in casa, in ufficio, al ristorante magari cenando a lume di candela: l’effetto di questa grande mobilitazione globale che unirà di nuovo centinaia di  milioni di persone, sarà una grande ola di buio che per 24 ore farà il giro della Terra. Nel 2016 ben 178 paesi parteciparono spegnendo le principali icone mondiali come l’Opera House di Sydney, il Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Torre Eiffel, il Ponte sul Bosforo.

Partecipare ad Earth Hour vuol dire anche informare e sensibilizzare sui cambiamenti climatici, sfruttando la forza dei social network. Dalla piattaforma sarà possibile donare il proprio profilo facebook e contribuire a diffondere i messaggi del WWF contro i cambiamenti climatici. Qui maggiori informazioni sull’iniziativa e su come partecipare.

Il cambiamento climatico ha tanti volti e impatti diversi in ogni angolo del pianeta, ma la realtà è uguale per tutti: il momento per cambiare il clima che cambia è oraha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia  –Earth Hour negli anni ha dimostrato che centinaia di milioni di persone in tutto il mondo comprendono quanto la sfida del clima sia centrale per il Pianeta, per il benessere umano e la sopravvivenza di specie animali e vegetali. Il 25 marzo questo grande movimento globale per il clima fatto di  singole  persone, comunità e organizzazioni,  farà sentire la propria voce per chiedere di accelerare gli impegni verso una rapida decarbonizzazione delle nostre economie, per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, secondo l’impegno assunto con l’Accordo di Parigi”. 

Il video/spot di lancio dell’evento prodotto dal WWF richiama proprio quel potenziale di ‘cambiamento’ che è nelle mani di ciascuno di noi : il brano che accompagna le immagini, “Heroes (we could be) “ in stile progressive house, è cantato dalla svedese Tove Lo ed è  realizzato dal dj e producer svedese Alesso come remake del celebre “Heroes” scritto nel ’77 da David Bowie e Brian Eno.  Nel video anche la storia in immagini dell’evento mondiale che negli anni, dal primo spegnimento a Sidney,  è cresciuto in tutto il mondo fino a coinvolgere 178 paesi.

CAOS CLIMATICO

Il 2016 si e’ chiuso come l’anno piu’ caldo da quando esistono le registrazioni scientifiche e dai rilievi e’ risultato che per il 2016 abbiamo un’anomalia rispetto al periodo preindustriale pari a + 1,3 °c. Per l’Artico, come riportato nell’Arctic Report Card della NOAA statunitense, l’incremento e’ stato di * 2°c. Inoltre la concentrazione di CO2nella composizione chimica dell’atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione (ppm) e in questi primi mesi del 2017 i rilievi dimostrano che questo dato e’ stato gia’ sorpassato, mentre in epoca pre industriale la concentrazione era di 280 ppm e i 400 ppm costituiscono un livello che gli scienziati ritengono non sia mai stato toccato negli ultimi 23 milioni di anni.  Il recente studio coordinato da Fabrizio Antonioli dell’ENEA sull’innalzamento del Mar Mediterraneo negli ultimi 1000 anni stima nei prossimi 100 anni un’accelerazione netta dell’innalzamento che, ad esempio, nel nord adriatico potrebbe giungere a valori compresi tra 90 e 140 centimetri.  Tra il 2016 e il 2017 si sono registrate molte anomalie e temperature record: in Australia, per esempio, si è appena conclusa un’estate “arrabbiata” caratterizzata da ondate di calore, incendi e alluvioni, con temperature record in alcune aree vicine ai 50°C.

LE VITTIME DEL CLIMA

Il caos climatico indotto dall’intervento umano  purtroppo già colpisce sia molte comunità umane, a cominciare da quelle più fragili e più povere e che abitano sulle isole o lungo le coste, sia molte specie animali come orsi, pinguini, numerose altre specie di mammiferi e uccelli e di anfibi, colpendo inoltre tantissime altre specie sia di animali invertebrati (dagli insetti ai molluschi) che di piante”.

Secondo le ultime analisi sono migliaia le specie del pianeta che risentono degli impatti negativi del cambiamento climatico. Guardando in particolare le sole specie inserite nella Lista Rossa di specie a rischio, un recente studio ha denunciato a rischio ‘climatico’ quasi la metà dei mammiferi e circa un quarto degli uccelli: in una  precedente analisi le percentuali erano molto più basse, rispettivamente il 7% e il 4%. Per questo l’edizione 2017 di Earth Hour – Ora della Terra in Italia sarà dedicata con particolare attenzione alle specie ‘simbolo’, a partire dall’orso polare destinato ad estinguersi molto rapidamente se non ci affretteremo ad azzerare le emissioni di CO2 e sostenere la specie con specifici interventi  di tutela, come quelli attivati dal WWF.

L’EVENTO IN ITALIA

Quest’anno in Italia tra i monumenti simbolo coinvolti, si spegneranno a Roma la basilica di San Pietro, il Colosseo  e il Museo MAXXI ‘firmato’ dall’archistar Zaha Hadid, scomparsa lo scorso anno. E proprio l’area esterna del primo Museo nazionale dedicato alle arti contemporanee diventerà per un giorno la piazza di “Aspettando Earth Hour” con laboratori per bambini, giochi ed eventi di intrattenimento in attesa del conto alla rovescia finale.

Tra le altre adesioni che stanno via via arrivando, quella sera luci spente anche a Firenze il Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio e la Torre di Arnolfo, la Cupola del Duomo, la Statua del David (a Piazzale Michelangelo), la Basilica di Santa Croce, e l’Abbazia San Miniato al Monte; a Torino la Mole Antonelliana, il Duomo, la Basilica di Superga, Palazzo Civico, Chiesa della Gran Madre di Dio, la Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini; e poi  l’Arena di Verona, la Scalinata del Pincio a Bologna, Piazza del Ferrarese a Bari, il Palazzo delle Aquile, Piazza Pretoria, la facciata del teatro Politeama a Palermo…in Molise ben 76 Comuni hanno già dato la loro adesione.

 Anche in Provincia di Latina si mobilitano le amministrazioni per partecipare all’evento: i primi Comuni ad aderire sono SEZZE e TERRACINA, che il 25 marzo spegneranno per un’ora la facciata della cattedrale di Santa Maria, il primo, e il tempio di Giove , il secondo. 

Earth Hour ha già ricevuto il Patrocinio della Camera e del Senato . Tra gli eventi previsti nelle città italiane, feste in piazza, incontri a tema e anche cene sostenibili e solidali a lume di candela, grazie alla rinnovata partnership con Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia, nell’ambito della campagna sociale “Insieme creiamo #unaltrovivere”

Partner sportivo di Earth Hour 2017 è la Virtus Roma basket, squadra che milita nel campionato di A2. La Virtus, tra le prime società sportive a dotarsi di un codice etico, ha sposato da anni una linea giovane e attenta alle esigenze del cambiamento e alla sensibilizzazione verso le campagne sociali. Società e giocatori hanno aderito con entusiasmo: questi ultimi saranno protagonisti di una simpatica clip (“La partita più importante”) che verrà lanciata nei prossimi giorni.

Anche quest’anno partecipano ad Earth Hour rappresentanti del settore privato, con diverse attività ed iniziative di sensibilizzazione.  Wind Tre promuove l’iniziativa sui propri canali di comunicazione web e social, coinvolgendo anche i propri  clienti nel sostegno all’iniziativa. Tra le Aziende Partner del WWF Italia aderiscono all’evento Auchan e Simply, Eurojersey, Gruppo Gianasso – I Provenzali, Mutti, Save the Duck, Sofidel, UniCredit e Unilever Italia, attraverso spegnimenti simbolici e attività di sensibilizzazione e promozione della mobilitazione WWF sui loro canali di comunicazione.

 

Roma, 10 marzo 2017

 

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497  213  –  266  –  332

Cell. 340 9899147 – 329 8315725

 

Sabato 25 marzo torna l’Ora della Terra, una ola di buio girerà intorno al Pianeta

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Il 25 Marzo 2017 torna Earth Hour – l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico, promossa dal WWF Internazionale che quest’anno compie 11 anni.      VIDEO
Le luci si spegneranno per un’ora anche quest’anno: dalle ore 20.30 alle 21.30, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche. La partecipazione all’iniziativa si fonda sulla semplicità ma nello stesso tempo la significatività di un gesto: spegnere la luce di una casa, di un edificio, di un monumento, l’illuminazione di una strada o di una particolare area di una città per un’ora, partecipando ad un’iniziativa di forte valenza simbolica, un’occasione per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti in una sfida globale.

Gli eventi legati al cambiamento climatico diventano sempre più evidenti e preoccupanti, ma siamo in tempo per evitare che sconvolga gli ecosistemi, le specie e la vita di milioni di persone e delle future generazioni: bisogna azzerare le emissioni di gas serra e scegliere le tecnologie del futuro, quelle rinnovabili ed efficienti. In tal senso Earth Hour è un invito a unirsi per “moltiplicare le energie”.

Nel 2017, l’evento assume ancor maggiore significato dopo che, con la Conferenza ONU sul clima, COP 22, che si è tenuta a Marrakech il 19 novembre scorso, 196 paesi hanno deciso di dare gambe all’Accordo di Parigi, chiedendo ai Governi nazionali e locali, agli investitori e agli imprenditori privati di accelerare la transizione verso la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile. Occorre porsi obiettivi davvero ambiziosi per la drastica riduzione, da subito, delle emissioni di CO2: questa è la condizione venga vinta la sfida posta dall’Accordo di Parigi (già ratificato da 122 Paesi e in vigore in tempi record), rimanere entro 1,5%° C di aumento medio della temperatura globale rispetto all’era preindustriale.

Partecipando all’Ora della Terra, le Istituzioni possono cogliere l’occasione per dichiarare quali siano le azioni che hanno compiuto e intendono compiere nella propria realtà per affrontare la crisi climatica e quindi per: azzerare le emissioni di anidride carbonica; diminuire drasticamente l’uso di combustibili fossili; adottare nuove strategie basate su risparmio, efficienza ed energie rinnovabili, mobilità sostenibile.

Anche i singoli cittadini possono dare un contributo all’iniziativa spegnendo per un’ora tutti gli apparecchi energivori (tv, riscaldamento, illuminazione,…).

“Inquinamento ambientale. Centrali a biogas e a biomasse”, importante convegno sabato 4 febbraio a Latina.

Inquinamento ambientale. Centrali a biogas e a biomasse.

Lo stato dell’arte nel territorio della provincia di Latina

Sabato 4 febbraio alle ore 8.30 nella Sala Conferenze dell’Ordine dei Medici in Piazza Celli, n.3, a Latina, l’ISDE terrà un convegno in cui i relatori faranno il punto sulle ultime conoscenze sull’uso delle biomasse e del biogas nella produzione energetica.

logoisdeltL’ISDE-Medici per l’ambiente di Latina affronta un tema che ha tante implicazioni sul piano sanitario e ambientale in una provincia in cui sono presenti due centrali nucleari dismesse, impianti industriali chiusi e mai bonificati, una megadiscarica di rifiuti, centrali attive di produzione d’energia, alcune falde inquinate da arsenico e da cloruro di vinile.

Ecco il programma del convegno

Ancora carbone, non ce lo meritiamo.

 

Il WWF l’aveva definita, qualche giorno fa, una decisione “gravissima”. Stiamo parlando della riapertura della centrale a carbone di Genova, richiesta dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico.

 

 

 

Oggi su Il Secolo XIX, il principale quotidiano ligure, è intervenuta con un articolo la Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi: Mentre la Cina annuncia lo stop a 85 centrali a carbone (nuove) in Italia siamo di fronte a una scelta assurda, che dilaziona la chiusura di centrali vecchie, inefficienti, altamente inquinanti e del tutto ininfluenti rispetto alla sicurezza energetica del Paese” scrive la Presidente del WWF.

 
Per il WWF si tratta di un ritorno al passato, tanto più perché l’Enel stesso ne aveva previsto la chiusura. Far pagare con i soldi dei contribuenti, ovvero con le bollette, le centrali in assoluto più inquinanti e nocive, per la salute e l’ambiente, desta non poche perplessità. Anche perché si tratta di impianti che hanno una potenza irrilevante, a fronte di una potenza efficiente netta installata in Italia di circa 117.000 MW.

 

 
Per fare un esempio – scrive ancora Donatella Bianchi su Il Secolo XIX – , il picco di domanda del febbraio 2012, quando l’Italia venne colpita da una ondata di freddo intenso aveva previsto la potenza massima richiesta di 53 GW. Ma allora perché riaprire la centrale di Genova? Il Ministero dello Sviluppo Economico si appella a maggiori esigenze di approvvigionamento dalla Francia e minore energia prodotta da centrali nucleari importata: viene da chiedersi, però, perché l’eventuale esigenza di maggiori esportazioni in Francia non possa essere soddisfatta dalla sovraccapacità delle nostre centrali, con un margine di riserva di almeno 20mila MW. Si possono usare le centrali a ciclo combinato (gas) meno inquinanti e molto più efficienti di una obsoleta degli anni ’50. E ancora, che fine faranno i piani di chiusura di altre centrali, come quella della Spezia, prevista per il ’21? Genova ha il diritto/dovere di investire sulla qualità della vita dei suoi cittadini, sulla sicurezza e sul diritto alla salute, così come di garantire occupazione e sviluppo puntando sulla sostenibilità ambientale“.

 

 
L’Italia ha più volte ribadito il sostegno all’Accordo di Parigi sul clima e l’impegno a fare la propria parte: il carbone è il primo combustibile fossile di cui possiamo (e dobbiamo) fare a meno in tempi brevi.

Sabato 3 dicembre 2016 assemblea regionale dei soci WWF del Lazio

Ogni anno i soci del WWF residenti nella nostra regione si incontrano per confrontarsi in un’assemblea dedicata alla programmazione delle attività anche in relazione ai progetti del WWF Italia.

E’ un momento di incontro dei tanti volontari che nelle diverse province laziali danno un valido contributo alla sostenibilità ambientale impegnandosi nella conservazione e nella tutela della natura.

L’assemblea quest’anno si terrà a Roma presso la sede del WWF Italia in via Po25/c ed è aperta a tutti i soci e ai simpatizzanti che stanno avvicinandosi all’associazione.

Programma dell’assemblea

10.00. Saluti di Donatella Bianchi (da confermare)

10.10. Le attività del WWF Lazio nel 2016; breve consuntivo e lunghe prospettive (Andrea Filpa)

10.30. L’avvio della OA Litorale Laziale; riflessioni di Franca Maragoni, Gabriella Villani, Valerio Facchinelli

10.50. La comunicazione tra soci ed attivisti del Lazio. Sito, mail, bollettino, Facebook: per un futuro migliore del passato (Cesare Budoni, Barbara Gaggioli, Valeria Pellegrini, WWF Lazio)

11.10. Il programma del WWF Italia per il 2017 (Gaetano Benedetto, DG WWF Italia)

11.30. Esplorare e incrementare la biodiversità urbana; l’esperienza del WWF Oasi (Antonio Canu, Presidente WWF Oasi) e la testimonianza del WWF Pigneto Prenestino (Alessandro Fiorillo, Mario Palone)

11.50. WWF YOUNG; una iniziativa in partenza (Carlo Aprile)

12.10. Promuovere la mobilità dolce nel Lazio (Roberto Pallottini, portavoce del Coordinamento Roma Ciclabile; Renato Moro, WWF Lazio)

12.30. Economia circolare e gestione dei rifiuti (Stefano Leoni, past president WWF Italia, Giovanni Iudicone, OA Litorale Laziale)

12.50. Il patto per il clima dopo la COP 22 di Marrakech (Maria Grazia Midulla, responsabile clima WWF Italia)

13.10 Pausa pranzo

14.10. Le attività delle Guardie WWF e le loro prospettive (Raniero Maggini, Roberto Malatesta, WWF Lazio)

14.30. La costituzione della OA WWF di Roma (interventi di soci ed attivisti)

15.00. Costruiamo assieme il programma 2017 del WWF Lazio (interventi di soci ed attivisti)

15.30. Dibattito finale e appuntamenti

16.00 Brevi conclusione (Andrea Filpa)

 

La combustione alla base dell’inquinamento dell’aria, un convegno dell’ISDE

“I processi di combustione che hanno caratterizzato la società moderna a partire dalla rivoluzione industriale, rappresentano oggi uno dei più rilevanti problemi per le ricadute ambientali e sanitarie, a cominciare dai cambiamenti climatici. Ogni processo di combustione infatti, sia che derivi da combustibili fossili che da biomasse per produzione di energia, traffico o trattamento di rifiuti, produce grandi quantità di inquinanti e di gas clima alteranti. Lo scadimento della qualità dell’aria che ne consegue è fonte di rischi per la salute umana ormai indiscutibilmente accertati sul piano scientifico.”

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L’ISDE (Medici per l’Ambiente) ha organizzato un convegno dedicato al nostro grande oncologo Lorenzo Tomatis dal titolo PROCESSI DI COMBUSTIONE E SALUTE UMANA.

“Scopi del Convegno sono:
 fornire strumenti di conoscenza e di aggiornamento alla classe medica sul tema Ambiente-Salute
 inquadrare il problema, individuando i principali inquinanti e le loro ricadute sulla salute
 delineare soluzioni possibili che permettano di superare l’attuale modello produttivo basato su processi lineari (estrazione di materie prime – produzione di manufatti – formazione di rifiuti) trasformandolo in un modello, coerente con i cicli della Natura, basato su processi circolari che utilizzino come fonte primaria l’energia solare.”

Per ulteriori informazioni sul convegno ecco il programma 2016-12-03-pistoia-convegno-combustioni

 

In Europa si muore di inquinamento, lo certifica l’Agenzia Ambientale Europea

Comunicato stampa WWF Italia

SMOG: SALUTE ED ECOSISTEMI LE VITTIME, RIMUOVERE LE CAUSE IN MODO STRUTTURALE

FONDAMENTALE TUTELARE E INCREMENTARE RICCHEZZA NATURA IN AREE URBANE

“La lotta all’inquinamento dell’aria deve essere affrontata in modo strutturale e la rimozione delle sue cause deve diventare una priorità delle politiche nazionali e territoriali. Le istituzioni nazionali, regionali e locali hanno ampiamente trascurato il problema negli ultimi anni; ed è dunque necessario agire subito sulle cause e rivedere in senso restrittivo e preventivo i limiti di emissione a livello europeo e nazionale, nonché attuare politiche severe e di sistema a tutti i livelli. E’ inoltre fondamentale tutelare ed incrementare la ricchezza della natura nelle aree urbane, vere e proprie “Green infrastructures” capaci, tra l’altro, di intercettare il particolato e di mitigare quindi l’inquinamento e di proteggere le comunità umane dagli effetti devastanti del cambiamento climatico. Le città devono essere sempre più “naturalizzate” e devono essere sempre meno preda di strutture energivore e inquinanti”. È questa la reazione del WWF Italia ai dati diffusi oggi dall’Agenzia Ambientale Europea che stima in 467 mila le morti premature in Europa dovute, appunto, all’inquinamento dell’aria, stigmatizzando anche la peggiore qualità della vita dovuta alle malattie che induce.

“L’85% della popolazione urbana è esposta a livelli di particolato fine (PM 2,5) giudicati dannosi, possibile causa o aggravanti di malattie cardiovascolari, asma e cancro ai polmoni; tra gli altri inquinanti, diossido di azoto, benzopirene, biossido di zolfo, monossido di carbonio, metalli tossici e benzene. Gran parte della popolazione europea è esposta ai rischi, e altrettanto lo sono gli ecosistemi: l’impatto dell’inquinamento influenza direttamente la vegetazione, nonché la qualità delle acque e del suolo, nonché dei servizi ecosistemici che sostengono e che sono fondamentali per il nostro benessere e la nostra salute. Occorre quindi affrontare con decisione le cause: traffico, centrali termoelettriche (in primis quelle a carbone), agricoltura, riscaldamento domestico, inceneritori”.

 

“L’aspetto più sorprendente è il fatto che l’Italia si attesti su livelli di inquinamento alto, quasi sempre tra i Paesi peggiori insieme ai paesi dell’Europa orientale, che però utilizzano normative relativamente più recenti, nonché più recalcitranti ad abbandonare produzioni molto inquinanti, come le centrali a carbone. Addirittura, nel nostro Paese le morti premature attribuite al PM 2,5 sono ben 66.630, la cifra più elevata in termini assoluti”.

Roma, 23 novembre 2016
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

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Clima: WWF, l’accordo di Parigi supera la prima prova alla Cop22 di Marrakech

COMUNICATO STAMPA WWF ITALIA

Si è chiusa ieri, a tarda sera, la COP22 sul Clima di Marrakech. A guidare il team del WWF presente ai lavori c’era Manuel Pulgar-Vidal, già ministro dell’Ambiente peruviano e presidente della COP20 di Lima, oggi leader Clima ed Energia del WWF Internazionale che ha dichiarato: “Il meeting di Marrakech ha prodotto ciò di cui avevamo bisogno, mettendo sostanza dietro le promesse dell’accordo di Parigi così che questo possa essere totalmente attuato. Il lavoro qui a Marrakech non è stato dei più affascinanti, ma è stato un passaggio chiave per ‘dare gambe’ all’accordo di Parigi. L’impegno dei Paesi nell’attuare l’accordo di Parigi ha anche passato il suo primo test importante: nonostante il risultato delle elezioni degli Stati Uniti, si è ribadito che si continua a lavorare per obiettivi a lungo termine. Il mondo sta andando avanti e il processo verso la decarbonizzazione è irreversibile: questo slancio influenzerà tutti i settori della società”.

Già 111 paesi hanno ratificato l’accordo, sottolineando la sua storica importanza. Le nazioni inoltre hanno iniziato a presentare le loro tabelle di marcia a lungo termine per la decarbonizzazione.

C’è ancora molto lavoro da fare, il ‘gap delle emissioni’, cioè il divario tra gli obiettivi necessari per prevenire il cambiamento climatico più pericoloso, seguendo anche le indicazioni della comunità scientifica e gli obiettivi dei governi finora dichiarati, continua a crescere. La drastica e urgente riduzione delle emissioni e l’adattamento al cambiamento climatico già in atto sono essenziali per la futura prosperità, sicurezza e salute del mondo”. Ha aggiunto Mariagrazia Midulla, responsabile Cima ed Energia del WWF Italia che spiega: “A Marrakech si è deciso di fare ogni sforzo perché nei prossimi due anni si lavori per arrivare a obiettivi più ambiziosi: la condizione necessaria perché venga vinta la sfida posta dall’Accordo di Parigi, rimanere entro 1,5%° C di aumento medio della temperatura globale rispetto all’era preindustriale”.
Nelle conclusioni dei negoziati di Marrakech ci sono ancora lacune in materia di finanza e adattamento, nonostante alcuni annunci positivi fatti sui finanziamenti per misure di adattamento e capacity building.
Ci aspettiamo di vedere i paesi sviluppati – sottolinea Manuel Pulgar-Vidal – impegnarsi in modo significativo sulla finanza e altre forme di sostegno, e segnali incoraggianti arrivano dalla Cina e altri paesi, che hanno intensificato la loro cooperazione con i paesi del Sud del mondo”.
E’ stato importante l’annuncio del ‘Climate vulnerable Forum’, un gruppo di circa 50 Paesi che si impegna a rivedere e migliorare gli obiettivi attuali in materia di taglio di emissioni nel 2018, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di energie rinnovabili entro il 2050.
“Qui a Marrakech è stato fissato un percorso per aumentare le ambizioni e aprire la strada a stringenti impegni nazionali, nonché fornire un sostegno finanziario in linea con le indicazioni della comunità scientifica e con i principi dell’equità – conclude Midulla -. Nel corso dei prossimi anni, ci aspettiamo il calo dei costi delle energie rinnovabili e un’azione in scala da parte di tutti gli attori (settore privato, municipalità, investitori, governi di tutto il mondo) per accelerare la transizione verso la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile. Come WWF, lavoreremo per questo”.

Roma, 19 novembre 2016
 

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