Fermare la gara d’appalto per la nuova gestione dei rifiuti di Terracina, necessita rivedere la struttura dei costi

ALLUMINIO

 

A proposito del bando di gara del nuovo appalto per la gestione dei rifiuti nel comune di Terracina

 

E’ possibile annullare la gara in corso come forma di autotutela da parte dell’amministrazione comunale?

 Una sentenza del  TAR del Lazio, sez. 1bis, 11 luglio 2006, n.5766 commentata da Antonella Crisafulli sul sito  http://www.altalex.com/index.php?idnot=35035 dà una risposta positiva a questa domanda.

L’argomentazione che giustifica la risposta è tutta in questo articolo di legge:

Articolo 21-quinquies l. 241/90: «1. Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell’organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge. La revoca determina la inidoneità del provvedimento revocato a produrre ulteriori effetti. Se la revoca comporta pregiudizi in danno dei soggetti direttamente interessati, l’amministrazione ha l’obbligo di provvedere al loro indennizzo. Le controversie in materia di determinazione e corresponsione dell’indennizzo sono attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo».

 

 Esiste nella vicenda dell’appalto terracinese una nuova valutazione dell’interesse pubblico originario?

Per rispondere a questa domanda occorre analizzare i costi dell’appalto per verificarne la struttura e se nel caso venisse fuori un totale complessivo inferiore ai 48 milioni di euro sui sei anni della durata ci troveremmo di fronte ad una nuova valutazione dell’interesse pubblico.

Abbiamo fatto una simulazione, vedete qui i risultati. Simulazione BANDO

 

 

La produzione dei rifiuti nel 2012 a Terracina, finalmente i dati!

Stamani il WWF Litorale Pontino ha avuto l’accesso agli atti in un’atmosfera un pò freddina nonostante il tepore primaverile, atmosfera resa respirabile dalla cortesia di una segretaria.

I dati finalmente noti e che a breve, come ci hanno detto, saranno pubblicati sul sito del Comune danno per il 2012 una produzione di rifiuti di circa 35.000 tonnellate di cui 29.064 avviati in discarica, 5.480 conferiti al centro di recupero e il resto tra ingombranti e rifiuti misti.

Nei precedenti ultimi sei anni la produzione totale è stata in media di 29.650 tonnellate. Il grafico permette un raffronto immediato.

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 Come spiegare questo picco?

Discariche sparse sul territorio e mai bonificate?

Turismo dei rifiuti dalle città vicine?

Crescita dei consumi?

Aumento dell’affluenza dei turisti in città?

Aumento della popolazione di alcune migliaia di unità?

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A Terracina la differenziata viene lasciata stagionare!

IMG_0618Le campane della raccolta del vetro, i cassonetti del multimateriale leggero (plastica+metallo) e quelli della carta non si svuotano da settimane, almeno in alcuni quartieri. I rifiuti tracimano abbondantemente dilagando nelle strade.

Lo spettacolo è indecoroso e dimostra ancora una volta l’inefficacia e l’inefficienza della raccolta stradale, in particolare a Terracina.

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Tale brutto spettacolo è sotto gli occhi di tutti lungo via Badino e via delle Arene fino al Palazzetto dello sport ma è facilmente intuibile che si presenti in tutta la città.

 

 

 

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Anche fuori della recinzione della scuola della decima traversa i contenitori di vetro sono stracolmi.

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Quel poco di differenziazione che la raccolta stradale consente viene annullato con il permanere sulla strada dei cassonetti pieni che diventano ricettacoli di ogni tipo di rifiuto, in particolare quello bianco riceve materiale estraneo che potrebbe rendere inutilizzabile la carta stessa.

Alla fine, quel poco di differenziata, che la raccolta stradale permette e che inviata a riciclo potrebbe dare un qualche ritorno economico, in gran parte prende la strada della discarica diventando ancora una volta un costo.

Le performances di Nettuno nella gestione dei rifiuti

Nettuno

 

 

La città della costa romana ha da poco avviato un nuovo piano rifiuti e subito ha raggiunto traguardi nemmeno pensabili fino all’anno scorso in termini di raccolta differenziata come riportato oggi dal giornale La Provincia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche nel recente passato, però, la città non è stata del tutto immobile, ha cercato con la raccolta stradale di realizzare piccoli obiettivi, che il MUD (Modello Unico di Dichiarazione) del 2011 testimonia, anche per i costi abbastanza contenuti per una città di 47.332 residenti.

Produzione (ton)

Indifferenziato + spazzam. stradale

25.518,3

Raccolta differenziata

1938,98

Gestione in convenzione

559,08

RAEE

111,36

TOTALE

28.127,72

 

Costi (€)

Raccolta + trasporto

3.129.398

Trattamento + smaltimento

3.066.423

Gestione in convenzione

59.877

TOTALE

6.255.698

 

Al costo totale vanno tolti i proventi della vendita dei materiali differenziati che ha portato nelle casse del comune la somma di                238.192 €

I rifiuti di Terracina, alla ricerca del dato perduto

Sugli allegati tecnici al capitolato d’appalto del bando della nuova gestione dei rifiuti di Terracina appaiono queste due tabelle che presentano la produzione dei rifiuti degli anni 2011 e 2012.

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Come si può notare del 2012 mancano i dati della produzione dei rifiuti degli ultimi 5 mesi. Li abbiamo chiesti ripetutamente durante lo scorso mese di febbraio al responsabile del Settore Gestione e Protezione ambientale del Dipartimento Urbanistica e Gestione del territorio ricevendo la risposta “i dati devono essere controllati prima di renderli pubblici”. Mercoledì 20 marzo il responsabile ha affermato che i mesi di agosto e settembre 2012 sono pronti e li avrebbe inviati al WWF LP che li ha chiesti formalmente con lettera al sindaco.

Nell’attesa facciamo un piccolo esercizio di aritmetica sommando al totale dei primi sette mesi del 2012, 20.043.671 kg, il totale degli ultimi cinque mesi del 2011, 12.136.225 kg,  accettando l’ipotesi che non ci siano state variazioni significative. Otteniamo il totale di 32.179.896 kg, 2.584 ton oltre la media degli ultimi sei anni che si è attestata sulle 29.596 ton.

Anno

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

ProduzioneRSU (ton)

29.736

29.617

29.250

29.402

29.729

29.843

32.180

Il grafico rende bene il salto che sarebbe avvenuto nella produzione dei rifiuti a Terracina GRAFICO

Il ritardo nella comunicazione dei dati mancanti deriva dalla difficoltà di spiegare questa evidente anomalia? 

Fiocco rosa a Terracina, nasce l’isola ecologica (la prima, ovviamente)

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Una buona notizia sul fronte della gestione dei rifiuti, nasce nella frazione di Borgo Hermada la prima isola ecologica di Terracina.

 

 

 

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Pare non accoglierà qualsiasi tipologia di rifiuti ma soltanto due, residui verdi e rifiuti elettronici.

Per questi ultimi è previsto un sistema di accesso tramite schede magnetiche che permetteranno di premiare in qualche modo comportamenti virtuosi da parte dei cittadini. La loro destinazione finale sarà sicuramente uno dei Consorzi di recupero dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE).

Non si conosce, invece, dove verranno inviati i rifiuti provenienti dal mondo agricolo, sarebbe opportuno comunicarlo in anticipo a tutta la città. E’ in corso al livello nazionale un dibattito sul recupero energetico da biomasse che desta molte preoccupazioni. 

 

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I lavori sono appena iniziati e dovrebbero terminare all’inizio di giugno.

 

 

 

IMG_0456Ora restiamo in attesa di un’isola ecologica vicina al centro cittadino abilitata all’accettazione di tutte le tipologie di rifiuti ad eccezione dell’organico. E’ assolutamente indispensabile per sostenere la raccolta differenziata che secondo il nuovo bando dovrebbe coinvolgere gran parte della città.

Oggi siamo ottimisti, però, e guardiamo ai lavori in corso a Borgo Hermada come al classico bicchiere mezzo pieno.

 

Terracina, un servizio di gestione dei rifiuti di buon livello a costi più contenuti è possibile

sostenibilita terra e frecce

 

Una gestione dei rifiuti corretta che preveda la riduzione della loro produzione, il riuso degli oggetti per allungarne l’esistenza e il riciclo dei materiali alla fine vita di questi viene da sempre raccomandata dal WWF.

 

 

111220112350In particolare, nella nostra città l’associazione si è prodigata non solo nel diffondere le pratiche virtuose già attive da tempo in altri comuni ma anche operando nel quotidiano con iniziative come  “Le domeniche degli ingombranti” e i minicorsi sui rifiuti che vengono tenuti nelle scuole.

 

Alla presentazione del bando della nuova gara d’appalto per la gestione del servizio d’igiene urbana, le rimostranze e i dubbi sollevati dall’opinione pubblica spinsero il WWF LP,  prima di esprimere la propria opinione in merito, a documentarsi con un confronto con una città per molti aspetti simile a Terracina, Nettuno. Ne venne fuori che un servizio di gestione dei rifiuti di buon livello come quello progettato e in corso di realizzazione nell’altra città tirrenica presentava di fatto costi inferiori rispetto a quelli preventivati per la nostra città.

Tutto quanto il WWF LP ha prodotto sul tema è presente su questo sito/blog a disposizione di tutti e i cittadini vi possono trovare argomentazioni per sostenere la petizione in corso per chiedere l’annullamento della gara d’appalto.

 

PETIZIONE CITTADINA

per l’annullamento della gara d’appalto del servizio di igiene urbana

 Al Sindaco del Comune di Terracina;

I sottoscritti cittadini del Comune di Terracina rivolgono la seguente petizione al Capo dell’amministrazione comunale al fine di ottenere l’annullamento del bando della gara indetta con la determinazione n.322 del 24 ottobre 2012 del Responsabile del Dipartimento Pianificazione Urbanistica e Gestione del Territorio-Settore Gestione e Protezione Ambientale.

Premesso che

  • il Comune di Terracina, con la determinazione n.322 del 24 ottobre 2012 del Responsabile del Dipartimento Pianificazione urbanistica e Gestione del territorio-Settore Gestione e Protezione ambientale, ha indetto la gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana e che tale gara è ancora in corso;
  •  l’ammontare a base d’asta della gara suddetta è di 8.140.000 euro (oltre l’IVA) all’anno per sei anni;

Considerato che

  • il WWF Litorale Pontino, l’Associazione Commercianti e il Sestante, ciascuno per la propria parte e i propri campi d’interesse, hanno in questi mesi portato numerosi argomenti per chiedere una revisione delle somme previste pur garantendo un servizio adeguato alle norme;
  • le suddette associazioni, in particolare,

1) hanno evidenziato che i dati della produzione dei rifiuti messi nelle tabelle introduttive del capitolato sono almeno approssimativi, tanto che a marzo 2013 non sono ancora disponibili quelli relativi agli ultimi cinque mesi del 2012;

2) hanno verificato che questi dati alla base del capitolato fanno intendere una produzione di rifiuti urbani e assimilati di qualche migliaio di tonnellate oltre la media annua degli ultimi sei anni che si è attestata intorno alle 29.600 tonnellate, falsando così il conteggio totale;

3) hanno constatato come l’iter fino alla pubblicazione del bando non è passato attraverso il confronto con le rappresentanze sociali e della tutela dei consumatori;

  • che in questi mesi non c’è stata nemmeno una presa d’atto delle osservazioni, anzi è stato respinto, talvolta con ostentata sufficienza, qualunque tipo di suggerimento;

Accertato che

  •  il prelievo a carico di tutti sarà insostenibile e crescerà ulteriormente anche grazie alla nuova forma di tassazione della gestione dei  rifiuti e dei servizi a  domanda individuale della TARES;

Si chiede che

  • L’Amministrazione comunale proceda all’annullamento del bando di gara.

Per collaborare alla raccolta delle firme scaricare il modulo della petizione, stamparlo fronte/retro, raccogliere le firme e consegnare i moduli compilati all’Associazione commercianti di Terracinapetizione

Il presidente onorario del WWF Italia, Fulco Pratesi, sul folle uso dello smaltimento nella gestione dei rifiuti

di Fulco Pratesi, presidente onorario WWF Italia 

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Non raccoglierò l’invito rivoltomi a visitare la discarica di Peccioli, per il semplice motivo che non servirebbe a farmi cambiare opinione sulla necessità di superare il sistema attuale di gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. La mia contrarietà (e quella dell’associazione che rappresento), al perpetrarsi della logica dello smaltimento, travalica le modalità di gestione dei singoli impianti e il danno immediato che da questi deriva.

Sono molto più profondi di ciò che generalmente si pensa i danni provocati all’ambiente, e dunque alla fonte stessa del nostro sostentamento e del nostro benessere, dalla produzione di rifiuti così come la conosciamo da ormai mezzo secolo. La proliferazione d’impianti di smaltimento, o il mantenimento dell’assetto attuale, non fanno altro che nascondere un’emergenza  meno evidente, ma non per questo meno pericolosa del cosiddetto “effetto Napoli”. Nascondono  il danno provocato dal consumo sconsiderato di risorse naturali e alimentano la convinzione, di cittadini e amministratori pubblici, che non si debba o non si possa fare alcunché per modificare lo stato delle cose.

E non favoriscono un percorso  virtuoso di riduzione dei contenitori, degli imballaggi  e degli scarti a monte, e di raccolta differenziata, riciclaggio e compostaggio a valle, che riducano al minimo la necessità di scaricare sul territorio i prodotti dei nostri eccessivi consumi.

Vi è poi un ulteriore danno, a livello della comunità locale che ospita la discarica di Peccioli, che non viene adeguatamente sottolineato. Fondare sostanzialmente l’economia di un territorio su un impianto destinato a esaurire la propria funzione in tempi certi e puntare l’intera posta sulla scommessa che tale funzione possa invece essere estesa (per l’ennesima volta) è una forma di azzardo alla quale non vorremmo mai assistere. Anche perché, molti lo dimenticano, i costi latenti e differiti nel tempo, specifici di una discarica, si evidenziano proprio nel momento in cui viene meno la sua redditività.Di questo sono convinto, così come sono convinti i tanti attivisti del WWF che su base volontaria dedicano parte del proprio tempo alla difesa di un patrimonio collettivo. Non si tratta di poesia, benché la poesia abbia di per sé un valore non trascurabile. Si tratta di semplice lungimiranza.

Immagini di discariche

La Provincia farà progetti per l’impianto di via Morelle? Comincia a sentirsi puzza di bruciato

Così oggi titolava un quotidiano locale sulla pagina di Terracina

LA PROVINCIA FARÀ I PROGETTI, AL COMUNE CERCARE FINANZIATORI
Restyling a Morelle coi soldi del privato

 

detail-inceneritoreL’interesse del presidente Cusani verso gli inceneritori di rifiuti è risaputo e sicuramente nei suoi progetti inserirà le Morelle  nella filiera del ciclo integrato. In soldoni, dai nostri rifiuti (solo dai nostri?) anche se non verranno bruciati in loco si produrrà combustibile solido secondario (CSS)?

In attesa di una smentita restiamo preoccupati per la poca trasparenza che al riguardo stanno praticando i nostri amministratori.

Il loro silenzio intorno al futuro dell’impianto di via Morelle è inaccettabile, dicessero chiaramente che stanno affidando tutto alla Provincia, tipologia di impianto e progettazione dello stesso.

Sarebbe stato molto più corretto decidere almeno in consiglio comunale, se non si vuole coinvolgere l’intera cittadinanza su un tema tanto importante, il tipo di impianto da fare inserire in un piano provinciale nel momento in cui quello regionale è stato stoppato dal TAR, avvalendosi anche del possesso di un sito collaudato.

Lasciar fare tutto alla Provincia potrebbe significare dover subire scelte da molti ritenute ambientalmente insostenibili.

 

 

I Paesi che utilizzano gli inceneritori di rifiuti raggiungono alti livelli di raccolta differenziata, dicono tecnici e politici italiani. Una rassegna di notizie europee li smentisce.

INCENERITORIvsRICICLAGGIO

detail-inceneritore

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Uno studio pubblicato all’inizio del 2013 rivela che gli inceneritori già operanti in alcuni Stati membri dell’UE hanno la capacità di bruciare più della quantità di rifiuti non riciclabili prodotti. Nonostante ciò, l’industria e amministratori (questi in particolare in Italia) stanno spingendo per espandere ulteriormente la capacità di incenerimento nella regione europea.

Se continua questo eccesso di capacità di incenerimento e/o viene estesa, o questo avverrà a spese dei contribuenti – perché sarà necessario aumentare le tariffe dei rifiuti per compensare la capacità installata non utilizzata  – o renderà obbligatorio ridurre la prevenzione dei rifiuti e il riciclaggio – perché non ci saranno abbastanza rifiuti da bruciare. La Commissione europea dovrebbe controllare l’offerta di capacità di incenerimento nel mercato europeo per assicurare che non vengano messi in pericolo la prevenzione e il riciclaggio. Occorre anche rimuovere tutti gli incentivi economici e giuridici che oggi fanno sì che bruciare i rifiuti sia preferibile al riciclaggio. Questa è la conclusione dello studio.

Questa rassegna di notizie europee  mostra che si arriva molto presto sempre ad un punto di contraddizione.

Qui si trova lo studio completo.