L’Agenda 21 Locale di Terracina ha compiuto dieci anni (1)

Il 14 novembre 2005 il Consiglio comunale di Terracina approvò l’istituzione e il regolamento del Forum di Agenda 21 Locale.

Veniva così a concretizzarsi la proposta delle associazioni culturali cittadine (WWF, Archeoclub, Cultura e Territorio, Comunità 21 Marzo, Arcobaleno, Senza Confini, Agesci, Lilliput, Arcibaobab, Pax Christi, Alfredo Fiorini) che nel 2001 sottoscrissero il manifesto di “Città sostenibile”.   CittaSostenibile_Manifesto_2001

Per lanciare l’iniziativa e far conoscere ai cittadini il manifesto di Città sostenibile nel 2001 le Associazioni organizzarono in Piazza Mazzini degli stands informativi.
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Il 2001 era l’anno che l’ONU aveva dedicato al volontariato e a Terracina le Associazioni, attive nel quotidiano producendo legame sociale, tessuti relazionali e percorsi di solidarietà, proponevano ai concittadini un’idea di città.

Questa idea si chiamava “città sostenibile, una città capace di offrire servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutta la collettività, senza Intaccare l’operabilità del sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi.”

Per realizzarla le Associazioni chiesero l’adesione del Comune di Terracina alla Carta di Aalborg e la costituzione dell’ AGENDA 21, il documento sottoscritto da oltre 170 Paesi durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992 che comporta l’adozione di un piano di azione per il 21° secolo.

Tale documento è formato da 40 capitoli e suddiviso in 4 sezioni; il capitolo 28 dal titolo “Iniziative delle amministrazioni locali di supporto all’Agenda 21” recita “Ogni amministrazione locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private e adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le amministrazioni locali dovrebbero apprendere e acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie“.

Successivamente, nel Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (WSSD), tenutosi a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre 2002, il governo locale è stato riconosciuto dalla comunità internazionale come protagonista principale della realizzazione concreta dell’Agenda 21.

In tempi recenti l’indirizzo per il prossimo decennio è stato stabilito nel passaggio da Agenda 21 all’Azione 21 con l’adozione di piani concreti e realistici ma dall’immediata realizzazione.

L’ecologia integrale di Papa Francesco, l’enciclica Laudato si’ alla Rimembranza di Terracina

enciclica-300x100Martedì 14 luglio alle ore 19 alla Rimembranza si terrà una conversazione sui fondamenti di ecologia profonda presenti nell’ultima enciclica pontificia, argomenti entrati da molto tempo nella cultura dell’ambientalismo italiano e internazionale.

Ne parlerà Andrea Masullo.

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Ingegnere elettronico, Masullo ha insegnato per dodici anni Fondamenti di Sostenibilità Ambientale presso l’Università di Camerino, collabora con diverse Università e Amministrazioni pubbliche realizzando piani di gestione dei rifiuti e piani energetici. Fa parte del Comitato scientifico del WWF. Ha pubblicato Il pianeta di tutti, Economia e ambiente:la sfida del terzo millennio, Energia verde per un Paese rinnovabile, La sfide del bruco: quando l’economia supera i limiti della biosfera, La terra è casa tua. E’direttore scientifico di Greenaccord, l’associazione culturale di ispirazione cattolica nata per sollecitare l’interesse di tutte le persone di ogni religione nei confronti della tutela della natura.

Un intervento di Andrea sull’emittente TV2000.

 

Sabato 28 marzo 2015 dalle ore 20.30 alle 21.30 un’ora di buio per aiutare il pianeta

Anche quest’anno ritorna l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale per fermare il cambiamento climatico che coinvolge l’intera umanità in concrete azioni di sostenibilità; la posta in gioco è la salvezza della vita sul pianeta.

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Dopo aver coinvolto l’anno scorso milioni di cittadini, istituzioni, imprese questo segnale di preoccupazione per le sorti del pianeta vedrà una tappa importante proprio nel 2015, anno in cui si deve chiudere il negoziato dell’ONU per un accordo globale, a Parigi in dicembre nella COP 21.

 

 

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Il cambiamento climatico è la più grande minaccia alla sopravvivenza del Pianeta e della vita come la conosciamo ed Earth Hour sarà un evento catalizzatore per far compiere progressi sul clima in oltre 120 paesi: il più grande movimento di base del mondo, nato nel 2007 a Sidney, alzerà di nuovo la sua voce per ‘cambiare il cambiamento climatico’ – Change Climate Change”.

 

Nella nostra provincia hanno risposto finora all’invito del WWF a dare un messaggio positivo alle popolazioni i Comuni di Bassiano, Fondi, Formia, Latina, Sezze e Terracina che spegneranno i propri monumenti simbolo. Ecco la mappa delle iniziative

  Tutti sono invitati a dare un contributo azzerando almeno per un’ora i consumi energetici a cominciare dall’illuminazione delle case.

Sabato 28 marzo torna l’Ora della Terra, il WWF scrive ai sindaci pontini

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Torna sabato 28 marzo l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale nata come evento simbolico per fermare il cambiamento climatico. Le luci si spegneranno per un’ora, dalle ore 20.30 alle 21.30, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche.

Guarda il video.

 

 

 

Dobbiamo mobilitarci tutti, fare la nostra parte e pretendere che i Governi assumano la CRISI del clima come priorità. Da un mondo basato sui combustibili fossili, è necessario approdare ad uno fondato su risparmio, efficienza e rinnovabili.
Le giovani e le future generazioni hanno diritto a ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici.

Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, la grande ola del buio si è rapidamente propagata in ogni angolo del Pianeta lasciando al buio monumenti, piazze e strade per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici e si è confermata come evento di forte valenza simbolica, un’occasione per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti in una sfida globale, che nessuno può pensare di vincere da solo.

Le Amministrazioni comunali, aderendo ad Earth Hour 2015, potranno partecipare su scala internazionale e nazionale a un evento simbolo della lotta al cambiamento climatico, cui aderiscono altre migliaia di enti locali. Le Città sono tra gli attori principali, veri e propri motori dell’innovazione e del cambiamento possibile.

Partecipando all’Ora della Terra, i Comuni possono cogliere l’occasione per dichiarare quali siano le azioni che hanno compiuto e intendono compiere nella propria città per affrontare la crisi climatica e quindi per: azzerare le emissioni di anidride carbonica; diminuire drasticamente l’uso di combustibili fossili ; adottare nuove strategie basate su risparmio, efficienza ed energie rinnovabili, mobilità sostenibile.
Tutti i Comuni pontini hanno ricevuto la lettera-invito della presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi, in particolare i Comuni di Aprilia, Bassiano, Formia, Latina, Sezze, Sonnino, Terracina sono stati invitati a ripetere l’esperienza del 2014 quando tennero spenti i monumenti simbolo delle loro città.

La crisi economica in atto non frena il riciclo degli imballaggi, è quanto emerge dal Rapporto “Italia del riciclo” presentato oggi a Roma

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Stamani a Roma Edo Ronchi, il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha illustrato il 5° Rapporto Italia del Riciclo, redatto in collaborazione con FISE UNIRE (Unione Nazionale Imprese Recupero).

 

 

 

 

Pur nelle difficoltà economiche in cui versa ormai da qualche tempo la società italiana il riciclo dei materiali ha registrato un incremento anche se solo dell’1% con punte significative per la carta, l’acciaio e il vetro.

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Il Rapporto evidenzia le prospettive di crescita del riciclo al livello nazionale ed europeo che, aggiunto  alla prevenzione e al riuso dei rifiuti, può produrre un risparmio di 600 miliardi di euro e ridurre l’emissione di gas serra dal 2 al 4 %. Il raggiungimento dei nuovi obiettivi oltre a ridurre la domanda di risorse che si stanno rarefacendo metterebbe l’Europa in una condizione di maggiore competitività creando circa 600.000 nuovi posti di lavoro.

Come in altri settori il Rapporto rileva la presenza di differenze notevoli lungo la penisola. “Per rafforzare il riciclo e recuperare i ritardi in alcune zone, specie al sud, ancora con livelli inadeguati di raccolte differenziate, è indispensabile scoraggiare il ricorso allo smaltimento in discarica, passare da un metodo di tariffazione presuntiva ad un calcolo della tariffa sulla base dei rifiuti effettivamente conferiti, distinguendo e incentivando quelli differenziati rispetto al tal quale e promuovendo al contempo la diffusione di prodotti ottenuti con materiali riciclati.

Il Rapporto è scaricabile dal sito della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Prevenire è meglio che curare; il WWF contro il consumo di suolo, una delle cause dei disastri alluvionali

 genova_11ottobre2014_fotoyoureporter_16420Intervento di Gaetano Benedetto, Direttore politiche ambientali WWF Italia, durante la conferenza stampa sul tema consumo del suolo indetta  il 20 novembre a Montecitorio  dall’onorevole Catania per presentare il suo disegno di legge sul consumo di suolo.

 

 


La velocità dei fenomeni calamitosi legati ai cambiamenti climatici è inversamente proporzionale a quella delle risposte che siamo in grado di porre in essere. E così accade che in Italia la rapidità e la frequenza dei disastri alluvionali è inversamente proporzionale alle decisioni che dovremmo assumere per fermare la cementificazione del territorio o intervenire almeno nelle aree di massimo rischio.
La vittima predestinata della cementificazione è la campagna, un habitat fondamentale per ‘arginare’ alcuni degli effetti disastrosi del cambiamento climatico. Le aree agricole sono, infatti, in grado di assorbire le acque meteoriche, sono capaci di garantire lo spazio necessario per l’espansione delle acque di piena nelle esondazioni dei fiumi, prima che queste travolgano le città o i nuclei abitati.  Invece, mentre i disastri si susseguono, si continua a costruire ovunque, non si chiudono le pianificazioni paesaggistiche che impongono i vincoli di inedificabilità e si derogano, sino a stravolgerli, i piani regolatori vigenti.

Per il WWF il Parlamento e il Governo in questo quadro dovrebbero mettere come priorità i lavori che riguardano il consumo del suolo e chiuderli con la stessa rapidità con cui sono stati chiusi altri provvedimenti.

Ma se da un lato servono certamente norme nuove, e quelle proposte dall’On. Catania sono fondamentali ed innovative, da un altro occorre applicare quelle vigenti ad iniziare da quelle del Codice dei Beni Culturali, le uniche che tramite i piani paesaggistici sono in grado di dare al territorio una programmazione di tutela sovraordinata rispetto ad ogni altro strumento di pianificazione territoriale ed urbanistica.

In questo quadro, il WWF chiede che almeno per le aree a rischio e per le fasce di rispetto dei corsi d’acqua (150 metri dalla sponda) e delle coste (300 metri dalla battigia), si stabilisca da subito una moratoria per ogni nuova costruzione fino a quando le regioni competenti non completino la pianificazione paesaggistica.

Siamo certi che in questo modo la pianificazioni si farebbero velocemente e si chiuderebbero, e con esse avremmo regole certe d’intervento che con i nuovi strumenti introdotti con le proposte dell’On. Catania porrebbero finalmente una decelerazione al consumo del suolo che in Italia, nonostante tutto, si continua quotidianamente a perpetrare”.  

Il video della conferenza stampa.

A Ecomondo 2014 gli Stati generali della Green Economy

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Gli Stati generali della Green Economy tenutisi a Rimini nei giorni 5 e 6 novembre hanno avuto al centro lo sviluppo delle imprese della green economy per uscire dalla crisi italiana.

 

 

 

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L’importanza dell’appuntamento è sottolineata dalla presenza nei due giorni dei ministri Gian Luca Galletti, Ambiente e Tutela del territorio e del Mare, e Giuliano Poletti, Lavoro e Politiche sociali.

 

 

Dopo la presentazione introduttiva del primo giorno i lavori si sono sviluppati in sette sessioni tematiche di approfondimento e consultazione:

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Le relazioni dei coordinatori delle sette sessioni hanno fatto da trampolino di lancio alle premiazioni di tre aziende che hanno realizzato grandi prestazioni sulla strada della sostenibilità ambientale:

Saint-Gobain Vetri-Verallia  Primo premio per l’ecodesign  

Cascina Pulita Primo premio per lo sviluppo ecosostenibile nella gestione dei rifiuti in agricoltura

GreenApes Primo premio per le start up per la green economy con un’App che misura nella quotidianità i comportamenti ecosostenibili delle persone

Altre aziende sono state segnalate per le loro ottime prestazioni.

 

Prevenire è meglio che curare, dal Festival della scienza di Genova un appello per un’economia basata sul valore della natura

Dopo Genova 2014, clima, suolo e futuro. L’appello del WWF

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E’ partito dalla città simbolo degli effetti disastrosi del cambiamento climatico l’Appello firmato da oltre 30 esponenti del mondo della scienza e delle scienze sociali italiani dal titolo emblematico “Dopo Genova 2014 – Clima, suolo e futuro: per un’economia basata sul valore della natura” . 

 

Promosso  dal WWF Italia, in collaborazione con l’Associazione Festival della Scienza e Telecom Italia, l’Appello è stato presentato il primo novembre nell’ambito del Festival della Scienza di Genova.

Gli scienziati vogliono richiamare l’attenzione del mondo della politica, dell’economia, delle imprese e dei media per scongiurare nuovi episodi come quello recente di Genova evidenziando nove categorie di potenziali impatti attesi dei cambiamenti climatici e le principali vulnerabilità per il nostro paese insieme ad una lista di sei punti urgenti, veri e propri ‘pacchetti di azioni’ che, nella direzione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, si chiede vengano attuate subito dal Governo e dalle istituzioni territoriali.

Nell’Appello si sottolinea l’esigenza non solo di sbloccare finanziamenti per un risanamento del territorio, ma di ‘instradare’ in maniera efficace ed efficiente tali risorse.

Gli scienziati richiamano la necessità  di uno straordinario salto di qualità innovativa ed anticipatrice per passare da politiche che continuano a perseguire azioni che provocano uno stravolgimento di un territorio delicato e intrinsecamente fragile dal punto di vista idrogeologico come quello della nostra Italia, a politiche che inseriscano prioritariamente la difesa, il ripristino e la riqualificazione del nostro territorio.

Nell’Appello è ribadita con forza soprattutto la necessità che nei processi di programmazione economica venga dato valore alla natura e ai servizi offerti dagli ecosistemi al benessere e allo sviluppo umano.

“Appare evidente come le questioni ambientali restino ancora ‘ghettizzate’ nell’ambito delle funzioni di un solo Ministero – dichiarano gli scienziati –Chiediamo l’istituzione di un Comitato Nazionale per il Capitale Naturale ai massimi livelli istituzionali (con la presenza anche del Ministro dell’Economia e delle Finanze, del Ministro per lo Sviluppo Economico e del Governatore della Banca d’Italia nonché dell’ISTAT e gli altri enti di ricerca ed esperti di chiara fama sulla materia) che produca un rapporto sul capitale naturale italiano inserito nel processo annuale di programmazione economica. Questo punto è già inserito nel disegno di legge del collegato ambiente alla scorsa legge di stabilità  ed è in discussione alla Camera dei Deputati. Chiediamo inoltre sistemi di contabilità nazionale capaci di tenere in conto le dimensioni ambientali”.
Tra le richieste, l’adozione della Strategia nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici, l’applicazione delle direttive europee sulle acque e sul rischio alluvionale, la promozione di un rilevamento delle situazioni di compromissione che abbiano turbato le naturali condizioni di deflusso dei corsi d’acqua, la promozione di un’azione diffusa di ripristino ecologico, indispensabile per le politiche di adattamento e infine, la manutenzione del territorio.

“L’Appello che viene rivolto al Governo e alle istituzioni che gestiscono il territorio è quello di cambiare rotta dal punto di vista culturale in maniera da dare finalmente valore alla natura – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia –  Se i sistemi naturali sono vulnerabili gli effetti che si hanno sui sistemi sociali provocheranno un incremento delle situazioni di vulnerabilità anche per essi. Una natura sana è la vera garanzia per il benessere e lo sviluppo umano. Il nuovo quinto Assessment dell’IPCC che ha rilasciato in questi giorni a Copenhagen il suo rapporto di sintesi lo conferma in maniera molto chiara: è ora di dire basta all’inazione, più tardi agiremo più costoso (economicamente, ecologicamente e socialmente) sarà il conto”.

Ecco l’appello dopogenova2014_festscienzaappello

Per approfondimenti  www.wwf.it/il_pianeta/clima_ed_energia/

IL WWF: CON LO SBLOCCA ITALIA SALDI DA FINE STAGIONE PER L’AMBIENTE

“SCELTE INNOVATIVE PER L’ITALIA NON DEROGHE PERICOLOSE”

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Le valutazioni della presidente del WWF Italia , Donatella Bianchi

 

Il decreto legge Sblocca Italia dà il via libera ai saldi di fine stagione per il territorio e le risorse del nostro Paese. Deroghe alla normativa ordinaria di tutela del paesaggio e dell’ambiente, mani sul territorio e sul demanio dei privati e dei concessionari autostradali, depotenziamento delle procedure di valutazione ambientale, tutto sotto la regia del Governo centrale, che emargina Regioni, enti locali e cittadini grazie alla estensione della “strategicità” a intere categorie di interventi senza che si abbia una lontana idea sulle priorità. Il WWF nelle sue osservazioni e proposte di emendamento inviate a suo tempo alla Camera stigmatizza i contenuti del decreto legge 133/2014.

“l’Italia dovrebbe imparare a tutelare e valorizzare il proprio capitale naturale, anziché dissiparlo in questa maniera. Con il decreto Sblocca Italia, si favoriscono  i soliti insostenibili interessi speculativi, tutto ciò è pericoloso e controproducente per il futuro del Paese. Sulle scelte fondamentali servono proposte lungimiranti e innovative, che tengano conto della crescente sensibilità ambientale dei cittadini” osserva la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi, che aggiunge: ”Il WWF Italia propone :

per l’energia, definizione di una roadmap di de carbonizzazione che consenta di coprire il 100% del fabbisogno nazionale con fonti rinnovabili e punti sul risparmio e l’efficienza energetica;

per le infrastrutture, abbandono del Programma delle infrastrutture strategiche (che ha fatto triplicare i costi in 13 anni, da 125,8 miliardi di euro a 375, e quasi quadruplicare il numero delle opere, da 115 a 405) a favore di un piano per ammodernare e potenziare le infrastrutture di trasporto esistente e per la realizzazione di piccole e medie opere immediatamente cantierabili, e di un programma per il risanamento del territorio e per l’adattamento ai cambiamenti climatici”.

Il WWF ricorda i punti critici del decreto:

Valutazioni ambientali depotenziate – si va dalle norme che consentono al Commissario per l’AV/AC Napoli Bari di forzare il dissenso dei Ministeri dell’ambiente e dei beni culturali, all’estensione indiscriminata delle procedure accelerate autorizzative derivanti dalla legge Obiettivo a tutti gli inceneritori di rifiuti, gasdotti, rigassificatori, stoccaggi di gas, attività di ricerca, prospezione e stoccaggio sotterraneo di idrocarburi.

Tutto è “strategico” – senza alcuna indicazione di priorità si forza su incenerimento, gasdotti e piattaforme petrolifere a mare e a terra, con il dichiarato intento di mettere fuori gioco regioni, enti locali e cittadini, quando:

  1.  l’Italia è il terzo Paese in Europa (dopo Francia e Germania) per numero di inceneritori e entro il 2025 l’Europa ha stabilito lo stop all’incenerimento dei rifiuti riciclabili,
  2.  non indicare priorità su gasdotti e rigassificatori rischia di far scoppiare una bolla speculativa del gas;
  3.  le riserve di idrocarburi in Italia sono scarse, il totale delle riserve certe di petrolio potrebbero coprire il fabbisogno nazionale solo per 13 mesi, mentre i danni ambientali a terra e a mare sono certi, a cominciare da quello in Basilicata che dovrebbe cedere ¾ del proprio territorio alle “servitù petrolifere”.

Mano libera sul territorio – ai concessionari autostradali si permette di rinnovare senza gara i rapporti concessori con ANAS attraverso “l’unificazione di tratte interconnesse, contigue, ovvero tra loro complementari” ipotecando lo sviluppo territoriale e in parallelo si introducono forme di compensazione e di deroga alla pianificazione urbanistica, si costruisce un meccanismo per eludere il nulla osta delle Soprintendenze sulle autorizzazione paesaggistiche e si rendono disponibili i beni demaniali solo sulla base di una contrattazione in sede di “accordo di programma”.

Il WWF osserva in conclusione che il cosiddetto decreto “Sblocca Italia” non è altro che la riproposizione di vecchie formule, che favoriscono antichi e nuovi appetiti che prescindono dalla sostenibilità ambientale che costituisce il futuro dell’economia.

Ecco il testo degli emendamenti proposti dal WWF al decreto Sblocca Italia DL SbloccaItalia Osservazioni e Emendamenti WWF

Sblocca-Italia o Rottama-Italia? Informiamoci!

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Dal sito di Altreconomia

Rottama Italia 

Sedici grandi “firme” prendono posizione sul decreto “Sblocca-Italia”, che -nel tentativo di “rilanciare” l’economia italiana- rischia di essere un pesante contributo alla devastazione del paesaggio, e un regalo alle lobby.
Un libro -corredato da 13 vignette dei più graffianti autori satirici italiani- disponibile gratuitamente in formato pdf, affinché -mentre il decreto viene discusso in Aula-, si apra il dibattito nel Paese e lo Sblocca-Italia (che in realtà è un “Rottama-Italia”) si possa fermare.

Un’operazione editoriale unica: un istant book gratuito nel quale 16 autorevoli firme smontano pezzo per pezzo il decreto Sblocca-Italia elaborato dal governo di Matteo Renzi (per leggerlo si può andare sul sito della Gazzetta Ufficiale).

Ellekappa, Altan, Tomaso Montanari, Pietro Raitano, Giannelli, Mauro Biani, Paolo Maddalena, Giovanni Losavio, Massimo Bray, Maramotti, Edoardo Salzano, Bucchi, Paolo Berdini, Vezio De Lucia, Riverso, Salvatore Settis, Beduschi, Vincino, Luca Martinelli, Anna Donati, Franzaroli, Maria Pia Guermandi, Vauro, Pietro Dommarco, Domenico Finiguerra, Giuliano, Anna Maria Bianchi, Antonello Caporale, Staino, Carlo Petrini: un elenco importante e inedito per ribadire i valori della tutela del territorio, della legalità e della visione di un futuro sostenibile.

È stato Sergio Staino a pensare per primo a questo libro. Tutti gli autori (dei testi e delle vignette) e l’editore hanno lavorato gratuitamente. Ecco il libro RottamaItalia