Una signora preoccupata per la salute della propria famiglia ha scritto ad una sezione WWF del trevigiano che sta battendosi contro l’uso dei pesticidi utilizzati nella coltivazione del prosecco le cui vigne sono piantate in mezzo alle abitazioni.
Buongiorno sono una mamma seriamente preoccupata per i suoi piccoli perché da
circa un anno e mezzo abitiamo in un casale adiacente a colture intensive di
carote nel comune di Fiumicino nel Lazio e nei mesi di settembre e ottobre
l’aria e’ irrespirabile, mi chiedevo se avete qualche indirizzo al quale posso
rivolgermi per verificare i danni subiti fino ad ora.
Stiamo pensando di trasferirci ma non è così semplice.
La risposta non è rassicurante.
Gentile signora,
anche qui da noi ci sono questi suoi problemi con famiglie che traslocano nel periodo dei trattamenti (da aprile a settembre), oppure che tentano di vendere le case, anche in bellissimi posti ma circondate da vigneti e nessuno le compera, oppure che si mettono dei filtri per l’aria che respirano in casa come nei rifugi antiatomici.
Siamo all’autodistruzione lenta da pandemia silenziosa di pesticidi sparsi nebulizzati scientificamente a migliaia di tonnellate, inquinanti “totipotenti” che toccano aria, acqua, terra e cibo (i beni comuni) e minano i valori fondamentali della salute e della biodiversità attraverso l’avvelenamento di tutta la catena trofica.
Il problema del trattamento dei pesticidi nelle colture dovrebbe essere regolamentato da regolamenti comunali di polizia rurale, che in genere derivano dalla direttiva 128/2009 sull’utilizzo dei pesticidi dal regolamento correlato1107/2009, prodotti però da un forte condizionamento delle lobby a Bruxelles che hanno inventato l’eufemistica “agricoltura integrata” dove tutti possono mettere in sostanza ciò che vogliono, a differenza del regolamento europeo sull’agricoltura biologica, molto più preciso e salubre.
Quindi, essendo il discorso molto lungo, la invito a vedere se c’è un qualche regolamento comunale a Fiumicino sul tema, e nei casi in cui lei subisca degli effetti acuti in seguito ai trattamenti, di andare subito al pronto soccorso o dal suo medico di famiglia e farsi fare una minuta con descrizione della sua dichiarazione di malessere. E poi magari ce ne invia copia.
Inoltre faccia delle foto quando trattano vicino e chieda agli agricoltori il nome dei pesticidi che mettono nei trattamenti.
Il referente responsabile della salute dei cittadini è il sindaco (art 32 della costituzione) che approva anche l’eventuale regolamento di polizia rurale e regola la sua applicazione attraverso anche i vigili comunali.
Cerchi di costituire qualche comitato contro i pesticidi perchè oramai siamo alla frutta per quanto riguarda l’incidenza tumorale nelle aree agricole a coltura intensiva.
A questo link può trovare il manuale per difendersi dai pesticidi, in PDF, manuale che abbiamo stampato e distribuito alla popolazione dell’alto trevigiano in 40.000 copie.