Dal convegno in corso a Roma “Riutilizziamo l’Italia”: la terra rubata, consumo di suolo nelle regioni italiane

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Stamani a Roma il prof. Bernardino Romano, coordinatore di un gruppo di studio dell’Università dell’Aquila, presenta una ricerca iniziata nel 2008 che sta costruendo un database nazionale sulla evoluzione della conversione urbana dei suoli in Italia dal secondo dopoguerra (1949-1956) al primo decennio degli anni 2000.

cemento_fotosarabragonzi_4840Le aree urbanizzate degli anni ’50 sono state estratte dalle carte IGM 1:25.000 e i dati vengono confrontati con le superfici urbanizzate derivate dalle carte regionali digitali di uso del suolo.

Le regioni analizzate finora costituiscono il 58% dell’intero territorio nazionale e nel mezzo secolo considerato circa un milione di ettari di territorio nel complesso è diventato urbanizzato con un incremento medio del 300% ma con un punte in alcune regioni che superano il 400%.

Nell’intero territorio delle regioni esaminate il tasso medio di urbanizzazione è passato dall’ 1,9% degli anni ’50 al 7,5% dopo il 2000 e l’urbanizzazione pro-capite da meno di 120 mq/abitante ai quasi 380 mq/abitante dopo il 2000.

Le velocità medie giornaliere di trasformazione urbana dei suoli variano da alcune migliaia di metri quadrati ad oltre 10 ettari. L’urbanizzazione è stata particolarmente veloce sulle coste: la linea di costa adriatica nei 500 metri dal mare in 50 anni è stata urbanizzata al ritmo medio di quasi 10 km/anno, circa 30 m/giorno.

Nel Lazio l’incremento di urbanizzato (1950-2000) è stato del 4,01% e la velocità media di urbanizzazione dei suoli 60.343,78 mq/giorno, mentre la densità di urbanizzazione è passata nel mezzo secolo da 0,015% al 0,077% e l’urbanizzazione pro-capite da 78,89 mq/abitante a 259,50 mq/abitante.

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