Ogni anno è una lotta per la conservazione di arenili liberi sul lungomare di Terracina.
Nasce una specie di resort de’ noantri con boschetti vari mentre le spiagge libere si riducono anno dopo anno.
Un giro tra le residue spiagge libere oltre a documentare la loro rarità permette di osservarne lo stato di mantenimento.
Ciuffi d’erba, sassi sparsi, resti di lavori in corso.
Rispetto al velluto del manto si sabbia degli arenili curati dai gestori dei chioschi le spiagge libere sembrano delle grosse carte vetrate.
Certamente occorre chiamare l’amministrazione comunale alle proprie responsabilità, ma anche ad una collaborazione solidale dei gestori dei chioschi.
Immaginate quanta solidarietà avrebbero dai cittadini i gestori nella loro lotta contro la Blonkstein, la legge europea che prevede l’appalto pubblico nell’assegnazione dei tratti di spiaggia, se pulissero come se fosse loro il segmento libero tra due chioschi assumendo un ruolo di tutori del territorio?