Mobilità sostenibile, necessitano le infrastrutture a sostegno dei servizi

Martedì 10 gennaio il comune di Terracina ha approvato una proposta progettuale (DGC-12-2017) dopo aver stipulato una convenzione con i comuni di Sabaudia, Pontinia, Priverno, San felice Circeo e Sonnino per partecipare al bando emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la realizzazione di progetti di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro. La proposta progettuale è del comune di Terracina, comune capofila, e si inserisce tra le iniziative nazionali e comunitarie aventi come obiettivo la riduzione delle emissioni di gas serra provenienti dal settore dei trasporti.

I progetti presentati dai comuni, anche consorziati, con popolazione residente di oltre 100.000 abitanti sono finanziati dal Ministero fino ad un massimo del 60% e per un importo non superiore a 1.000.000 €.

Il progetto preparato da Terracina, proposto agli altri comuni e denominato “Share Fresh Air Project”, ha un importo complessivo di 685.005,80 € da ripartire tra i partecipanti.

In tutti i comuni coinvolti dal progetto si faranno iniziative di educazione stradale nelle scuole per l’infanzia per promuovere una gestione della mobilità rispettosa dell’ambiente e della sicurezza anche utilizzando servizi di piedibus. Questo è una sorta di autobus formato da una fila di bambini guidati da due adulti che partendo da un capolinea e effettuando fermate in punti strategici accompagnerà i piccoli fino alla scuola.

A Terracina si realizzeranno iniziative di mobilità condivisa quali il piedibus, car pooling, car sharing, bike sharing, bicibus, bike to work, scooter sharing.

I luoghi di maggiore frequentazione saranno collegati da minibus elettrici le cui stazioni principali di sosta saranno corredate da impianti di ricarica e integrate da postazioni del bike sharing. Quest’ultimo servizio potrà essere esteso anche agli altri comuni collegati al nostro attraverso la rete ciclabile e/o la rete ferroviaria.

 

 

Ad integrazione dei servizi di mobilità condivisa mediante mezzi meccanici o elettrici per i piccoli allievi delle scuole dell’infanzia verrà organizzato il piedibus, iniziativa utile per decongestionare il traffico nelle ore di punta.

L’iniziativa di introdurre tutti questi servizi per ridurre le emissioni climalteranti e migliorare la qualità della vita dei cittadini è lodevole ma nella situazione della nostra città rischia di naufragare. Nel progetto, infatti, viene menzionata una serie di servizi in nome della sostenibilità, ma questi devono essere inseriti nel contesto dell’intera città.

Intanto, i servizi proposti hanno bisogno di infrastrutture indispensabili, una rete stradale congrua innanzitutto.

Chiunque girando per Terracina potrà notare il dissesto del fondo stradale, la mancanza diffusa di marciapiedi (fonte di rischi per il piedibus), le difficoltà di passaggio da Viale Europa a Viale Circe per gli ostacoli presenti nelle traverse (mamme con carrozzine e persone con difficoltà motorie costrette ad effettuare slalom), l’allagamento di molti tratti stradali sotto la pioggia,…

Il bike sharing, il bicibus e il bike to work senza una rete di piste ciclabili sulle quali attivare tali servizi resteranno lettera morta con spreco di denaro prima di tutto e seri rischi per gli utenti se si attivassero.

Ricordiamo che Terracina vanta tutta una serie di delibere sulla mobilità sostenibile (utilizzate anche per ottenere la bandiera blu) e in particolare sulle piste ciclabili, solo in parte attuate e senza costituire rete.

Il sito dell’Agenda 21 le elenca con precisione:

  1. Piano Urbano della Mobilità sostenibile (Del.ni di C.C. n. 28/2003, n. 122/2007, e Del.ne di G.C. n. 94/2014)
  2. Pista ciclabile lungo i fiumi Linea Pio e Mortacino (Del.ne di G.C. n. 635/2004; la pista è stata compiuta nel 2008 e mai restaurata)
  3. Pista ciclabile di Via Pantani da Basso (Del.ne di C.C. n. 90/2005; la pista è stata compiuta nel 2008 e attualmente presenta alcune criticità)
  4. Pista ciclabile sul Lungomare Circe (Del.ne G.C. n. 169/2014, la pista è stata compiuta nel 2015 senza il convogliamento delle acque piovane)
  5. Anello ciclabile per connettere le due piste già realizzate inserito nel Piano Urbano del Traffico (Del.ne di G.C. n. 430/2011), ma ancora da attuare.
  6. “Piano Quadro della Ciclabilità” (Del.ne di G.C. n. 322/2014).

Riteniamo la realizzazione di tali infrastrutture e la rivisitazione dell’intero tracciato viario della città con l’obiettivo di una sua ottimizzazione siano opere urgenti senza le quali i servizi previsti da questo progetto saranno vanificati.

 

 

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