Si parla anche di Terracina nell’articolo dal titolo “Com’è bella quella mela avvelenata” scritto da Angelo Mastrandrea e Marco Omizzolo e pubblicato a pag. 40 del Venerdì di Repubblica di oggi 13 Settembre.
Un’ inchiesta circostanziata e coraggiosa, quella fatta dai due giornalisti, che mette in luce la consuetudine scellerata dell’abuso, anche nella nostra provincia, di fitofarmaci e di erbicidi, molti dei quali revocati dal Ministero della Salute o contraffatti con sostanze altamente tossiche che provengono dalla Cina.
Si tratta di prodotti che servono ad aumentare le dimensioni dei Kiwi e dell’uva da tavola, di attivatori della crescita delle piante e di sostanze per lucidare la buccia degli agrumi (avete mai letto nelle confezioni di limoni la dicitura “bucce non edibili”?), spesso importati illegalmente.
Un mercato sempre più prospero che se ne infischia degli ormai comprovati effetti sulla salute delle persone.
Secondo l’OCSE un pesticida su 4 nel mondo è contraffatto e accade che, siccome l’acquisto dei fitofarmaci approvati dal Ministero della Salute è consentito solo a chi ha il patentino per l’impiego, i contadini che non hanno l’autorizzazione ricorrano all’acquisto di prodotti non regolamentati o contraffatti presso rivenditori compiacenti. Negli ultimi mesi sono stati sequestrate grandi quantità di prodotti, sia liquidi che in polvere, 500 kg solo a Terracina.
Quello degli agrofarmaci contraffatti, è a detta del del Capitano Felice Egidio dei NAS di Latina, intervistato dai due giornalisti, uno dei dieci business più redditizi per la criminalità organizzata.
E i contenitori dei prodotti, autorizzati o contraffatti, invece di essere ripuliti e restituiti alle ditte produttrici perché li smaltiscano correttamente (per evitare che i veleni vadano a inquinare terreni e falde acquifere), vanno ad accumularsi in pericolose discariche abusive fra le serre e poi dati alle fiamme, con i danni per la salute e per l’ambiente che possiamo immaginare.
E nelle campagne pontine la manodopera, composta soprattutto da indiani di etnia Sikh, continua ad essere sfruttata dal caporalato, in giornate di lavoro estenuanti sotto il sole, pagate una miseria. Ormai da anni Marco Omizzolo con le sue inchieste coraggiose continua a scandagliare questo mondo e a portare alla luce soprusi e illegalità.
I lavoratori Sikh, che operosi e infaticabili continuano a lavorare nelle nostre campagne, purtroppo ieri nell’ Oltrepo Pavese hanno dato il loro tributo di sangue andando ad ingrossare di 4 caduti la schiera dei 600 morti sul lavoro dei primi sette mesi del 2019.
Lo scorso 1 settembre la sezione locale del WWF ha organizzato un incontro dal titolo: “Abuso di pesticidi alla luce del Nuovo Pan” con Renato Bottiglia, uno dei fondatori della Pagina NO Pesticidi che ha raccolto più 35.000 firme e si occupa dell’informazione e della sensibilizzazione su questo delicato tema. Durante l’incontro il Dott. Alessandro Rossi, Presidente della LILT di Latina, ha illustrato un’interessante relazione su Tumori e alimentazione, proponendo una piramide alimentare composta dai prodotti pontini fatti crescere senza additivi chimici il cui uso, come risulta da avvalorate ricerche scientifiche, promuove una prevenzione attiva nei confronti delle forme tumorali.