Nuovo Piano Lupo: se dovesse essere approvato, sarebbe come tornare indietro di quarant’anni!

È dalla metà di gennaio che nella Conferenza Stato-Regione sono ricominciate le discussioni circa l‘approvazione del nuovo Piano di Conservazione e gestione del Lupo in Italia.

Un Piano palesemente inefficace e dannoso per tutte le parti coinvolte: per i pastori e per gli allevatori, perché incapace di risolvere i loro problemi, ed eccessivamente dannoso per il lupo, specie simbolo del nostro Paese.

Nell’ultima versione del Piano, infatti, si prevede la possibilità da parte delle Regioni di applicare la deroga alla tutela della specie.

Per tentare di scongiurare gli abbattimenti legali e sostenere la nostra richiesta di rinvio in sede tecnica del Piano abbiamo pensato di far sentire la nostra voce e quella dei tanti cittadini italiani contrari a questo provvedimento con  un Twitter Storm da concentrare

lupo1GIOVEDI’ 2 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 12.00 e rivolto al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ed ai propri Presidenti delle diverse Regioni per rafforzare il nostro ultimo appello già inviato con lettera venerdì 27 gennaio u.s. lettera-presidenti-regioni-piano-lupo

#soslupo il lupo non si uccide. @PaoloGentiloni @glgalletti @sbonaccini stop al piano che permette di abbattere i lupi @WWFitalia  

OPPURE

 Ogni anno muoiono 300 lupi. @glgalletti @PaoloGentiloni @sbonaccini  Stop al piano che ne prevede uccisione legale #soslupo @WWFitalia  

e subito dopo per rinforzare il messaggio twittare al presidente della Regione Lazio all’indirizzo  Lazio @nzingaretti

ATTENZIONE: chi non avesse la possibilità d’inviare un Tweet può comunque inviare una email con una delle frasi sopra indicate ai seguenti indirizzi:

gentiloni@governo.it

segreteria.ministro@minambiente.it

segreteriapresidente@regione.emilia-romagna.it

presidente@regione.lazio.it

Rispettare l’orario 11/12 e comunque non superare l’inizio della Conferenza Stato-Regioni previsto per le ore 15.

Grazie, il Lupo Vi ringrazia.

stats_lupo 

                      

Piano Lupo: Da Bologna l’appello dei giovani WWF al premier Gentiloni

“PRESIDENTE, IL FUTURO DELLA CONVIVENZA TRA LUPI E ALLEVATORI È NELLE SUE MANI. GLI ABBATTIMENTI SONO UN ERRORE CHE SA DI PASSATO: IL SUO GOVERNO È ANCORA IN TEMPO PER MODIFICARE IL PIANO”

Da Bologna dove, nella simbolica location della stazione Dynamo, tempio della mobilità sostenibile, è stata ufficialmente lanciata la Community WWF YOUng, della quale fanno parte giovani attivisti e ricercatori di tutta Italia, è partito un appello indirizzato al premier Paolo Gentiloni al quale i giovani del WWF chiedono di intervenire affinché nel Piano Lupo sia scongiurato il rischio di abbattimenti.

“Le chiediamo, signor Presidente, di non riportarci indietro di quarant’anni, al tempo del ‘lupo cattivo’ delle favole”, si legge nella richiesta indirizzata a Palazzo Chigi. “Studi internazionali dimostrano che l’uccisione di singoli esemplari, destruttura i branchi d’origine, come accade nei numerosi casi di bracconaggio e può spingere gli altri lupi ad aumentare le predazioni sugli animali domestici. L’unica strada è quella della prevenzione dei danni, praticabile grazie ai fondi già disponibili dei Piani Sviluppo Rurale, per aiutare concretamente gli allevatori e rendere i metodi di allevamento compatibili con la presenza spontanea del lupo”.

“Le esperienze di altri paesi europei come Spagna e Francia, hanno dimostrato come il prelievo dei lupi non abbia affatto diminuito i conflitti ma, al contrario, aumentato il bracconaggio. Perché in Italia vogliamo percorrere strade che già altrove si sono dimostrate fallimentari?”, concludono i giovani del WWF YOUng che chiedono al premier Gentiloni di intervenire per modificare il Piano Lupo.

“Mi auguro che il presidente Gentiloni raccolga questo appello, e intervenga. Dopo anni di battaglie e il grande successo di reintroduzione della specie oggi si pensa di legalizzarne l’uccisione. I giovani del WWF Italia, come primo atto della nuova Community, hanno voluto dire la loro su un tema di grande attualità e delicatezza, e lo hanno fatto con la competenza e la passione che li contraddistingue, a dimostrazione di come le nuove generazioni vogliano mettersi in gioco e contribuire alle scelte politiche e strategiche in difesa della natura e dell’ambiente”. Ha dichiarato la presidente del WWF Donatella Bianchi da Bologna dove, insieme al vicepresidente Dante Caserta e al consigliere nazionale Paolo Anselmi, ha partecipato al lancio della Community.

“Molti di loro hanno alle spalle già anni di volontariato o importanti esperienze scientifiche, sono competenti e determinati, altri sono semplici soci o amanti della natura. Insieme, in questo spazio WWF YOUng, daranno vita ad un movimento per condividere esperienze, problemi e proposte in difesa del nostro, anzi del loro capitale naturale, per affermare stili di vita sostenibili, per far nascere un’economia realmente green e amica dell’ambiente”, continua la presidente del WWF che conclude: “WWF YOUng è una iniezione di nuove energie che serve all’ambientalismo e serve all’Italia che deve cominciare ad investire con iniziative e politiche mirate sui propri giovani”.

Cos’è WWF YOUng
WWF YOUng è la nuova rete che mette in contatto giovani tra i 18 e i 35 anni, provenienti da ogni parte d’Italia, che hanno voglia di appassionarsi di natura e desiderano fare qualcosa per tutelare il nostro patrimonio naturale, insieme. Per tutti quelli che vogliono difendere il nostro Pianeta e per chi crede che solo lavorando insieme sia possibile proteggerlo. La Community sarà innanzitutto un canale virtuale di scambio di idee per identificare i problemi cruciali del nuovo millennio (quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e i traffici illeciti a danno della natura), ideare iniziative innovative, influenzare dal basso le politiche sui temi ambientali e di sviluppo sostenibile. WWF YOUng promuoverà anche progetti in collaborazione con il mondo universitario e della ricerca, favorendo l’incontro tra nuove energie e punti di vista diversi sul futuro del nostro pianeta.

WWF: Con il grande freddo bracconieri scatenati. In questa situazione di emergenza sospendere caccia per tutelare animali selvatici

download-3

download-2

 

 

 

 

 

IN UMBRIA UN CACCIATORE UCCIDE 24 BECCACCE, RARISSIMA OCA COLLOROSSO IMPALLINATA IN PUGLIA, NEI PRESSI DEL LAGO DI LESINA.

NELL’OASI WWF DI BOSCO ROCCONI IN TOSCANA POLIZIA PROVINCIALE FERMA BRACCONIERI APPOSTATI PER CACCIA A CINGHIALE.

Bracconieri scatenati in questi giorni, con la fauna già provata da temperature rigide e la neve che ne ostacola la ricerca di cibo: grazie alla segnalazione di un attivista arriva la notizia di un carniere di almeno 24 beccacce lungo il torrente Mussino, affluente del Tevere in Umbria, mentre la normativa consente un massimo di 3 capi abbattibili al giorno da ogni singolo cacciatore, e 20 nell’intera stagione. Le beccacce, a causa del freddo e della abbondante neve caduta negli ultimi giorni, assumono spesso comportamenti anomali: si concentrano lungo i corsi d’acqua, cercano cibo in pieno giorno e allo scoperto anziché in bosco, dimora abituale. Divengono così facile preda di bracconieri senza scrupoli: è così che vanno definiti soggetti che compiono questi autentici massacri.

Un’altra triste notizia arriva dal Lago di Lesina, in Puglia, area dove si stanno purtroppo concentrando spesso episodi di bracconaggio: un fotografo naturalista ha osservato un gruppo di cacciatori che ritornavano alle macchine dopo aver abbattuto un esemplare della rarissima Oca collorosso. La notizia è rapidamente circolata in rete e diffusa dagli esperti birdwatchers di EBN Italia.
L’oca collorosso è originaria della Siberia e pochissimi esemplari raggiungono l’area mediterranea negli inverni più rigidi. La popolazione mondiale è stimata in soli 50.000 esemplari circa: si tratta di uno degli anatidi più minacciati del pianeta.
Infine, mercoledì 11 gennaio sono stati sorpresi alcuni cacciatori appostati alla caccia al cinghiale all’interno della riserva naturale e Oasi WWF di Bosco Rocconi, nella Maremma interna (GR). L’operazione ha avuto esito positivo anche grazie alla segnalazione di altri cacciatori locali, che non si sono riconosciuti nei loro colleghi. Nei giorni scorsi il WWF aveva più volte denunciato una situazione intollerabile, che mette a rischio anche l’incolumità delle famiglie in visita all’Oasi. Più di una volta infatti, i visitatori si sono trovati circondati da cinghiali feriti, rincorsi da mute di cani, con il rischio di essere travolti.
Il WWF chiede, in questa situazione di emergenza, con il centro-sud interessato dalla neve (e una nuova perturbazione in arrivo), la sospensione della caccia al fine di tutelare gli animali selvatici in un momento particolarmente difficile per la loro sopravvivenza.
Il WWF invita i cittadini a segnalare simili episodi al telefono antibracconaggio 328.7308288
Roma, 14 gennaio 2017
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497  213  –  266  –  332

Cel. 340 9899147 – 329 8315725

Riforma Legge Aree Protette: WWF, riaprire confronto con fronte Associazioni per salvare Parchi

SE LA CAMERA NON CAMBIERA’ TESTO RIFORMA SU ALCUNI PUNTI ESSENZIALI POTREMO DIRE ADDIO AI PARCHI ‘NAZIONALI’

“Chiediamo che, nell’aggiornare la Legge 394/91, vera e propria “Piccola Costituzione delle Aree Protette”, si riapra il confronto nel merito con il fronte delle Associazioni e si abbia come obiettivo il mantenimento dell’importante ruolo e funzione di Parchi Nazionali e Aree Marine Protette, puntando sulle competenze e sull’innovazione, così come si fece con l’approvazione della legge 394: se lo Stato rinuncia alle sue competenze in tema di conservazione della natura rischiamo di tornare indietro di vent’anni nelle politiche di gestione della natura”Lo ha detto la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi nel corso dell’audizione delle Associazioni ambientaliste alla Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.

Dal patrimonio naturale del Paese non solo dipende la bellezza del nostro paesaggio e la ricchezza della nostra biodiversità ma anche il benessere economico e sociale delle future generazioni: ricordiamo che la Costituzione, in modo chiaro e inequivocabile, attribuisce allo Stato doveri e obblighi, precisi e irrinunciabili, per la conservazione della natura e la tutela degli ecosistemi – continua la Bianchi nel suo intervento -. Nel testo licenziato dal Senato non ci sono solo articoli da rivedere ma anche questioni fondamentali non affrontate come l’insufficienza delle risorse che comportano pericolose compensazioni come il ricorso alle royalties o la questione delle Riserve Naturali dello Stato, le piante organiche insufficienti”.

Il testo del Senato non solo ha sollevato fortissime preoccupazioni da parte di personalità della cultura e del mondo scientifico ma ha spinto tutte le principali Associazioni ambientaliste a predisporre e sottoscrivere il documento unitario ‘Aree protette, tesoro italiano’, chiedendo un radicale ripensamento dell’impostazione della riforma – spiega la presidente de WWF -. Nel tentativo di rendere più snella la Legge sulle Aree naturali protette, il Senato ha, di fatto, indebolito la portata ‘nazionale’ dei Parchi, accentuando l’influenza di interessi locali e logiche estranee alla corretta gestione del comune patrimonio naturale del Paese. Gravi passi indietro sono stati fatti per quanto riguarda la governance degli Enti Parco di cui viene stravolta completamente l’originaria funzione di raccordo e sintesi tra interessi locali e nazionali, tra conservazione e promozione del territorio”.

“Se la Camera non cambierà radicalmente il testo approvato dal Senato, riavviando un proficuo confronto sui problemi, sulle possibili soluzioni e sulla visione per il futuro, il nostro Paese corre il rischio di fare grandi passi indietro in questo campo finendo oltretutto per avere Parchi solo nominalmente “nazionali” e Aree Marine Protette in mano ai soli Enti locali. Le Aree Marine protette devono diventare dei veri e propri Parchi Marini: è inconcepibile che mentre nel mondo si istituiscono Parchi marini straordinari l’Italia continui politiche di retroguardia nella tutela del suo patrimonio marino – conclude Donatella Bianchi -. La tutela dell’ambiente è il presupposto stesso del nostro futuro e sul mantenimento del capitale naturale si basa ogni prospettiva di benessere: le aree naturali protette costituiscono al tempo stesso uno strumento di conservazione e un banco di prova per lo sviluppo sostenibile”.

I punti critici evidenziati dal WWF rispetto al testo approvato al Senato e su cui si chiede di intervenire (come le Associazioni ambientaliste avevano già sollecitato al Senato) sono 1– la governance dei parchi con la mancanza di competenze specifiche per la gestione, la conservazione e la valorizzazione dei beni naturali e ambientali previste per la nomina del presidente e del direttore del parco e il difficile equilibrio nei Consigli direttivi con l’ingresso nella componente riservata allo stato di rappresentanti del mondo agricolo e la scomparsa della componente scientifica; 2-le Aree Marine Protette per le quali, nonostante insistano sull’ambito demaniale ‘per eccellenza’, il mare, non è previsto nessun ruolo nella gestione per lo Stato. Inoltre i loro Enti di gestione vengono trattati come enti di serie B; preoccupa il totale silenzio sul potenziamento della sorveglianza e delle dotazioni organiche dei Parchi drammaticamente insufficienti rispetto agli importanti compiti di difesa e valorizzazione di un patrimonio indisponibile dello Stato; 3-le Riserve Naturali dello Stato che anche quando sono comprese all’interno dei Parchi Nazionali restano in capo al ministero delle Politiche agricole, con una evidente contraddizione gestionale; 4– la gestione della fauna; 5-il Piano del Parco, l’utilizzo dei loghi/marchi del Parco che deve essere omogeneo; 6le royalties che devono confluire in un apposito fondo gestito dal ministero dell’Ambiente, dedicato ad attività di conservazione; 7-il silenzio assenso previsto dall’articolo 12 del testo approvato dal Senato è un punto di estrema delicatezza che rischia di essere sottovalutato visto che come richiamano le considerazioni, più volte ribadite, della Corte di Giustizia Europea l’interesse all’ambiente sia di tale importanza da richiedere sempre un’espressa valutazione da parte delle autorità che dia conto dell’istruttoria svolta; infine, 8– l’istituzione del Parco del Delta del Po rispetto per il quale non era necessario una ulteriore previsione normativa (visto che la legge 394/91 escludeva esplicitamente la possibilità di due parchi nazionali e prevedeva, dopo il 31 dicembre 1993, l’istituzione di un Parco Nazionale). Visto che quel termine è da tempo scaduto si proceda subito all’istituzione di un Parco Nazionale.

Roma, 11 gennaio 2017

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497  213  –  266  –  332

Cel. 340 9899147 – 329 8315725

Il Mediterraneo, un mare di plastica

Recentemente sulla rivista scientifica “Nature Scientific Reports” è apparso un articolo interessante, frutto anche di diversi studiosi italiani, dal titolo “The Mediterranean Plastic Soup: synthetic polymers in Mediterranean surface waters”.

Questo lavoro che arricchisce gli studi sul gravissimo fenomeno dell’inquinamento da plastica del Mediterraneo, fornisce inoltre dati molto interessanti sulla caratterizzazione chimica delle plastiche presenti nel Mediterraneo, fornendo dettagliate informazioni sulla loro abbondanza e distribuzione geografica.

 

Quando andate al mare, giocando con la sabbia vi sarà forse capitato di distinguere delle palline di circa 2,5 mm di diametro di plastica, prevalentemente bianche, ma anche gialle, verdi e nere, se poi cominciate a raccoglierle presto vi riempirete il palmo della mano e vi sembrerà di avere in mano della sabbia, una sabbia molto particolare, che provocatoriamente potremmo chiamare: la sabbia del futuro.

 

 

Purtroppo si parla poco del fatto che i nostri mari stanno accumulando quantità enormi di plastica, il cui 92% è costituito da piccolissimi pezzettini al di sotto dei 5 mm. Non solo sulla spiaggia ma nei fondali e sulla superficie del mare fino a formare enormi isole galleggianti. Il Mediterraneo ha il primato mondiale di essere uno dei mari più inquinati da plastica.

 

imagesNegli oceani si sono formate delle enormi isole galleggianti accumulate dalle correnti, chiamate gyres, la più grandi delle quali è composta da undici milioni di tonnellate di plastica.

 

 

Il 52% di queste particelle è costituito da polietilene (PE), seguono polipropilene (PP) e vernici sintetiche, e derivano soprattutto dallo spezzettamento del packaging monodose.

 

 

Molti forse non sanno che alcuni prodotti cosmetici contengono microgranuli di plastica, come ad esempio dentifricio con microgranuli e creme scrub che finiscono nel lavandino e di conseguenza nei fiumi, laghi e mare.

 

 

 

Pezzettini di plastica più piccoli di 5 mm forse scompaiono ai nostri occhi, ma vengono assorbiti in vario modo dall’ambiente e di conseguenza dagli organismi non solo marini.

Questo ci fa capire che non esistono confini per i rifiuti e che letteralmente stiamo affogando in un mare di plastica!

 

 

Spesso i gabbiani fanno la spola tra siti di alimentazione continentali che spesso sono discariche e siti di nidificazione su isole incontaminate, ed è emblematico vedere che in questi siti si trovano grandi quantità di pezzi di plastica rigurgitati dai gabbiani. VIDEO

 

Cosa possiamo fare noi?

  1. Ridurre l’acquisto di prodotti incartati con plastica, specialmente monodose, oltretutto fa male alla salute;
  2. Non acquistare prodotti con microgranuli che non siano di origine naturale (alcune creme utilizzano noccioli di albicocca o di cocco);
  3. Fare sempre la raccolta separata dei rifiuti;
  4. Non usare piatti e bicchieri di plastica, non è necessario;
  5. Usare materiali naturali in sostituzione di quelli in plastica.

Bracconaggio: primo sequestro nel 2017 per le Guardie WWF in collaborazione con Carabinieri

 

Cominciamo bene!

download-1Oggi nel pavese le Guardie volontarie del WWF, in collaborazione con i Carabinieri, hanno effettuato il primo sequestro del 2017 contro il bracconaggio: sono stati sequestrati al cacciatore fermato un’alzavola da richiamo, perché priva di anello, e un fucile che al momento del controllo conteneva 7 cartucce, dunque irregolare.

 

 

download

 

Quella sequestrata è un’arma molto particolare e costosa, di produzione artigianale che riesce a caricare sino a 8 cartucce. È un fucile semiautomatico-basculante, con la caratteristica di aprirsi come una doppietta. Il serbatoio delle cartucce si trova all’interno del calcio.

 

La Legge 157/92 (che norma l’attività venatoria) all’articolo 13 Comma 1 sancisce che la caccia è consentita con l’uso del fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non più di due cartucce. Il fucile in questione, che all’atto del controllo conteneva 7 cartucce, è stato perciò sequestrato dai carabinieri della Stazione di Gravellona Lomellina (Pavia).

Roma, 09 gennaio 2017

 

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497  213  –  266  –  332

Cel. 340 9899147 – 329 8315725

IN NATURA STO BENE: PARCHI PER IL BENESSERE

Il contatto diretto con la natura è fondamentale per una crescita serena di tutti i bambini.

Il 13 gennaio nel Parco del Circeo si terrà un convegno dal titolo In natura sto bene: Parchi per il benessere. E’ organizzato dal Corpo Forestale dello Stato, dal Parco nazionale del Circeo e dalla ASL di Latina.

Incontro al Parco Nazionale del Circeo

sul progetto

 Nonostante…in natura sto bene

Quali prospettive per la ASL, le Scuole e le Aree Protette

 13 Gennaio 2017

Sala Conferenze Centro visitatori del Parco Nazionale del Circeo

via Carlo Alberto, 188, Sabaudia (LT).

A sette anni di sperimentazione e attività del progetto pilota dal titolo “Nonostante… in natura sto bene”, che ha interessato bambini e bambine dai cinque ai dodici anni con disturbi dello sviluppo, e gruppi di classi delle scuole elementari e medie e che ha visto l’ambiente naturale del Parco quale luogo principale di azione; si terrà il secondo incontro, a distanza di tre anni dal primo, per condividere la storia e la metodologia del progetto, le buone pratiche e i risultati ottenuti. Si rifletterà inoltre sulle possibilità e le modalità di diffusione e applicazione di tale esperienza, quindi su eventuali collaborazioni e sinergie.

Collaborano al progetto l’Ente Parco Nazionale del Circeo, l’Azienda USL di Latina con il T.S.M.R.E.E. (Tutela Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva), il Corpo Forestale dello Stato con l’UTB (Ufficio Territoriale per la Biodiversità) di Fogliano e con il reparto a cavallo e il nucleo cinofilo.

 

PROGRAMMA

Moderatore: dottor Alberto Raponi –  già dirigente T.S.M.R.E.E. (Tutela Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva)

Ore 8.30- 9.00 Accoglienza e iscrizione dei partecipanti

Ore 9.00- 9.30 Saluti di benvenuto delle autorità

Gaetano Benedetto Presidente Ente Parco Nazionale del Circeo

Dr.  Paolo Cassola Direttore Ente Parco Nazionale del Circeo

Dr. Lino Carfagna Responsabile Dipartimento Salute Mentale ASL Latina

Dr.ssa Anna Di Lelio Dipartimento Salute Mentale, responsabile UOC di Neuropsichiatria infantile USL Latina

Dr.ssa Assunta Lombardi Direzione Aziendale USL responsabile UOC Formazione USL Latina

Dr. Adriano Bruni Commissario Capo dell’UTB (Ufficio Territoriale per la Biodiversità) di Fogliano

 

Ore 9.30-10.30 Attività nel bosco: attraverso i sensi, migliorare la capacità di ascolto “dell’altro” Giovanni Netto, Vanna Casolari, Maria Pantaleone, Emanuela Di Resta, Francesca Gelfusa, Alessandra Noal

Ore 10.30-10.50 Progetto “Nonostante… in natura sto bene”: La nascita e la storia del progetto pilota presso il Parco Nazionale del Circeo, riflessioni sul percorso terapeutico intrapreso.

Dr. Alberto Raponi –  medico già dirigente T.S.M.R.E.E. (Tutela Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva)

Dr. Giovanni Netto Servizio Educazione Ente Parco Nazionale del Circeo

Vanna Casolari Terapista per Età Evolutiva (TPNEE) T.S.M.R.E.E.  USL Sabaudia

Ore 10.50-11.00 Pausa caffè

Ore 11.00-11.30 “Nonostante…” nel 2016: gli ultimi sviluppi del progetto i risultati dello studio

Dr.ssa Silvia Bedendo Psicologa Dirigente TS.M.R.E.E. ASL Latina

Dr.ssa Francesca Gelfusa Psicologa – Dr.ssa Emanuela Di Resta Psicologa

Ore 11,30 – 12,00 Testimonianze:

  • Il punto di vista della scuola, riflessioni degli insegnanti coinvolti nel progetto:

Istituti Comprensivi: 5°e 12° Circolo di latina, e G. Cesare di Sabaudia (scuola primaria “Silla Noal” B.go san Donato).

  • Il punto di vista della famiglia, riflessioni dei genitori di bambini coinvolti nel progetto

Interventi di genitori dei bambini e bambine che hanno partecipato ai gruppi terapeutici con attività in natura

Ore 12,00– 12,20 Le sinergie e le esperienze in altri territori

Centro diurno Monte San Biagio: una esperienza di positiva collaborazione

Dr.ssa Manuela Pimpinella Psicologa direttrice del centro diurno di Monte San Biagio (LT)

 

Ore 12.20- 13.00 Interventi liberi e Conclusioni:

Progetti e collaborazioni, possibili sviluppi.

Sviluppare progetti di formazione e diffusione nelle scuole, nelle aree protette e nelle USL della Regione

Dr.  Paolo Cassola Direttore Ente Parco Nazionale del Circeo

Dr.ssa Anna Di Lelio Dipartimento Salute Mentale, responsabile UOC di neuropsichiatria infantile

Dr. Giovanni Netto Servizio Educazione Ente Parco Nazionale del Circeo

 

 

Nell’ambito del progetto Nazionale

download-1

Un’altra grave perdita per il WWF, è morto Maurizio Santoloci

WWF: Morte Maurizio Santoloci gravissima perdita per ambiente e per Italia
Con la scomparsa di Maurizio Santoloci il nostro Paese ha perso uno dei più tenaci garanti della giustizia ambientale”. Lo dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Santoloci è stato un vero e proprio pioniere della difesa dell’ambiente contro i ‘crimini di natura’ e contro i delitti dell’inquinamento: un punto di riferimento per il WWF, di cui è stato per diversi anni vicepresidente, e per le guardie volontarie del WWF che hanno spesso utilizzato la sua giurisprudenza e i suoi articoli giuridici come guida nella loro attività antibracconaggio”.

Ci mancherà tantissimo il giurista appassionato e competente, in grado di guardare all’ambiente, alla natura, alla biodiversità come un patrimonio comune da difendere e custodire dagli attacchi che quotidianamente subisce – conclude Donatella Bianchi – Sono certa che l’esempio di Maurizio Santoloci continuerà a ispirare tutti coloro che si battono per nella difesa dell’ambiente”.


Roma, 07 gennaio 2017
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497  213  –  266  –  332

Arriva il freddo: dal WWF alcuni suggerimenti per aiutare i piccoli uccelli

Il periodo invernale può rappresentare un serio pericolo per la fauna: basse temperature, notti lunghe e particolarmente fredde, poche ore di luce, terreni gelati o ricoperti di neve possono rendere veramente difficile la sopravvivenza per la piccola fauna, in particolare per gli uccelli che popolano le aree verdi delle nostre città o delle aree periurbane.
                                                                                                                                                                        Peraltro le temperature rigide coincidono con il periodo dell’anno in cui il cibo è particolarmente scarso con pochissimi frutti sugli alberi spogli e la gran parte degli insetti scomparsi o ben nascosti. Senza considerare che questo è anche un periodo di caccia e tutta la fauna, anche quella non sottoposta al prelievo venatorio, in campagna è sotto pressione per gli spari e il disturbo dei cani da caccia.
                                                                                                                                                                               Procurarsi il cibo in questo periodo è più difficile. Tramite piccoli accorgimenti è però possibile dare un aiuto all’avifauna in difficoltà.
                                                                                                                                                                           Chi possiede un giardino o una terrazza più attrezzarsi con delle piccole mangiatoie dove riporre un po’ d’acqua e del cibo. Le mangiatoie possono essere acquistate facilmente nei negozi di animali o on line, ma sono anche facili da realizzarsi attraverso dei tutorial presenti su internet.
Alcune immagini di mangiatoie  http://bit.ly/FreddoAvifauna 
                                                                                                                                                                             Il cibo da utilizzare deve cercare di ricreare quello che si può trovare in natura: i nostri amici pennuti non faranno capricci, anche se ovviamente i granivori preferiranno i semi, mentre gli insettivori troveranno appetitoso il grasso animale mischiato a pastoni per insettivori reperibili in commercio. E così, da un lato, si possono offrire mix di cereali, qualche seme di girasole o avena, bacche, uva passa, piccoli pezzetti di frutta fresca e frutta secca, dall’altro, si possono creare delle pallette di grasso (vanno bene gli scarti della carne) da posizionare all’interno di piccole retine morbide con maglie sufficientemente larghe da consentire di beccarle. Queste retine piene di grasso possono anche essere appese ai rami.
                                                                                                                                                                             È importante evitare il cibo salato, zuccherato o speziato: meno il cibo risulterà trattato e più sarà gradito dagli uccelli. Un ciotolina bassa dove riporre un po’ d’acqua, da cambiare con una certa frequenza, completerà il menù. Le mangiatoie sono utilissime, ma non indispensabili. Il cibo più essere posizionato anche su un cornicione o in un luogo aperto.

                                                                                                                                            “L’importante sottolinea Fulco Pratesi, Presidente onorario WWF Italia e autore di ‘Natura in città’ è porre le mangiatoie in luoghi non accessibili ai gatti, ritirarle in primavera per consentire ai volatili di nutrire i nidiacei con cibo naturale, sopratutto insetti, e segnare le specie che le utilizzano. Quando la temperatura scende sotto gli 8° è il momento di offrire con regolarità cibo agli uccelli. Oltre che ad assisterli nel momento di maggior carenza alimentare si ha il vantaggio di entrare in contatto con loro, di vederli e osservarli più da vicino, senza in nessun modo disturbarli”.


Roma, 03 gennaio 2017
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497  213  –  266  –  332

Cel. 340 9899147 – 329 8315725

6 dicembre 1991-6 dicembre 2016, 25 anni della Legge sui Parchi

PARCHI: WWF, OGGI ANNIVERSARIO PER I 25 ANNI DELLA LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE

“VENTICINQUE ANNI FA LA LEGGE SUI PARCHI NASCEVA GRAZIE AL CONSENSO DI UN PARLAMENTO UNITO PER IL BENE DELLA NATURA ITALIANA. NEL 2016, INVECE, UNA RIFORMA SCRITTA SENZA LA CONDIVISIONE DEL MONDO AMBIENTALISTA RISCHIA DI COMPROMETTERE IL FUTURO DEI PARCHI ITALIANI”.

La Legge Quadro sulle Aree protette, che proprio oggi compie i primi 25 anni, è stata una storia di grande successo per il nostro Paese. La Legge 394/91, infatti, nonostante non abbia mai visto la piena applicazione, non solo è servita a costruire un sistema integrato di aree protette nazionali e regionali ma ha segnato un momento di grande coscienza ambientale nelle istituzioni del nostro Paese che, proprio grazie a questa legge, ha potuto attuare politiche di conservazione della biodiversità fino ad allora impensabili. Un successo che si può leggere attraverso i numeri: 24 parchi nazionali, considerando anche quello del Golfo di Orosei e del Gennargentu (in realtà mai reso operativo), 134 parchi regionali, 27 aree marine protette, 2 parchi sommersi, 1 Santuario internazionale per la protezione dei mammiferi marini (frutto di un accordo internazionale tra Francia, Italia e Principato di Monaco) e 683 riserve tra statali e regionali e di altre tipologie (come ad esempio le oltre 100 oasi WWF). La legge sui Parchi non solo ha segnato una crescita culturale in un’Italia che fino a quel momento non si era posta il problema di come tutelare e preservare i propri tesori di natura che diventavano, finalmente, un tesoro di tutti gli italiani, un bene così importante da meritare la tutela dello Stato. Che oggi i parchi italiani vivano un momento di difficoltà è innegabile. Ma da questa crisi si esce dando più valore alla natura che costituisce la base del nostro benessere e del nostro sviluppo; la ricchezza della natura italiana costituisce infatti il nostro capitale naturale e deve essere al centro dell’economia nazionale. Inoltre dare valore alla natura significa dare centralità alla bellezza della nostra Italia che tutto il mondo ci invidia.
 
“Quello di oggi è un anniversario importante”. Dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Venticinque anni fa la legge sui parchi nasceva grazie al consenso di un Parlamento unito per il bene della Natura italiana: nel 2016, invece, una riforma, scritta senza la condivisione del mondo ambientalista e senza tener conto di una sensibilità ormai radicata nell’opinione pubblica, rischia di compromettere il futuro dei Parchi italiani, di consentire speculazioni economiche e gestioni localistiche, di affidarne la rappresentanza e la gestione alla politica locale”.
“Ma l’aspetto più grave della modifica approvata dal Senato è quello dello Stato centrale che si ritira dai suoi compiti costituzionali, che delega agli enti locali scelte e strategie di interesse nazionale – conclude Donatella Bianchi –. Allora dovremmo smettere di chiamarli parchi nazionali o aree marine protette e rassegnarci al modello Stelvio: se la riforma dovesse proseguire il suo cammino com’è stata approvata al Senato allora in questo 25 anniversario della 394 ci sarebbe davvero ben poco da festeggiare. Il WWF sarà in prima linea per far sì che i parchi continuino ad essere un Tesoro Nazionale”.

Roma, 6 dicembre 2016
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497  213  –  266  –  332

Cel. 340 9899147 – 329 8315725