Il mare: turismo, alimentazione e rifiuti; tre seminari del Progetto MARINA

Sul sito dell’ISPRA sono annunciati tre seminari sul mare in cui saranno affrontati gli aspetti legati al turismo e all’alimentazione senza trascurare il grave problema dei rifiuti marini.

Ispra è partner del Progetto MARINA.

“Nell’ambito del Progetto MARINA – “Marine knowledge sharing platform” finanziato dal programma Science with and for Society di Horizon 2020 si terranno dal 13 al 15 dicembre tre seminari di mobilitazione e apprendimento reciproco con l’obiettivo di approfondire la cooperazione tra scienza e società.

I temi affrontati saranno i seguenti:

13 dicembre: Vivere il mare con chi vive di mareIl turismo come fonte di sviluppo sostenibile delle città costiere                                   flyer_mml-local-ecoturismo                                           

14 dicembre: I prodotti ittici italiani scompariranno dai nostri piatti?                                        flyer_mml-local-prodotti                                   

15 dicembre: Rifiuti marini: dalla terra al mare e dal mare al nostro piatto?”                           flyer_mml-local-rifiuti                               

Tutte tematiche interessanti ma quella dei rifiuti marini desta grandi preoccupazioni e richiede interventi seri, in mare e sulla terraferma, almeno per mitigarne le ricadute sulle altre due.

SENATO APPROVA GRAVI MODIFICHE ALLA LEGGE QUADRO SU AREE PROTETTE IGNORANDO COMPLETAMENTE PROPOSTE MOTIVATE PRESENTATE DA TUTTO IL MONDO AMBIENTALISTA (E NON SOLO)

COMUNICATO STAMPA
 
DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
 
 

“Né il Senato, né il Governo hanno accolto le osservazioni e le proposte di 17 Associazioni Ambientaliste e di centinaia di esperti e uomini di cultura, che hanno criticato in modo fermo e elaborato proposte migliorative. Risultato, una riforma sbagliata che chiediamo con forza venga modificata alla Camera”. Così le Associazioni subito dopo il voto con cui Palazzo Madama ha approvato, in prima lettura, il disegno di modifica della legge 394/91 sulle aree protette. 

“Non volendo cogliere il senso costituzionale che vede la tutela della natura in capo allo Stato, la riforma non valorizza il ruolo delle aree protette come strumento efficace per la difesa della biodiversità e non chiarisce il ruolo che devono svolgere la Comunità del Parco. Un testo che doveva rafforzare il ruolo e le competenze dello Stato centrale nella gestione delle aree marine protette, ma che in realtà continua a lasciare questo settore nell’incertezza e senza risorse adeguate. Perché non possiamo non sottolineare che questa riforma viene fatta senza risorse, che la legge approvata non riesce a delineare un orizzonte nuovo per il sistema delle aree protette e senza migliorare una normativa che, dopo 25 anni di onorato servizio, non individua una prospettiva moderna per la conservazione della natura nel nostro Paese”.

Numerosi e tutti molto preoccupanti sono i punti più critici del disegno di legge approvato al Senato:

 ·       Una modifica della governance delle aree protette che peggiora la qualità delle nomine e non razionalizza sufficientemente la composizione del Consiglio direttivo, in cui viene prevista la presenza di portatori di interessi specifici e non generali come deve essere. Non vengono definiti strumenti di partecipazione dei cittadini né la previsione di comitati scientifici;

·       Una governance delle Aree marine Protette che non prevede alcuna partecipazione delle competenze statali e individua Consorzi di gestione gli uni diversi dagli altri;

·       L’assenza di competenze specifiche in tema di conservazione della natura di Presidente e Direttore degli Enti Parco;

·       Un sistema di “royalties” che, pur legato ad infrastrutture ad alto impatto già esistenti, deve essere modificato per evitare di condizionare e mettere sotto ricatto i futuri pareri che gli enti parco su queste dovranno rilasciare;

·       Una norma che attraverso la “gestione faunistica”, con la governance prevista, acuirà le pressioni del mondo venatorio;

·       L’istituzione di un fantomatico Parco del Delta del Po senza che venga definito se si tratti o meno di un parco nazionale, quando peraltro la costituzione di questo, come Parco Nazionale, è già oggi obbligatoria ai sensi dalla legge vigente

·       Non si vietano le esercitazioni militari nei parchi e nei siti natura 2000;

·       Non si garantisce il passaggio delle Riserve naturali dello Stato, del personale e delle risorse impegnato, ai parchi;

Sono alcuni dei motivi che fanno di questa riforma una riforma sbagliata, incapace di dare soluzioni ai problemi delle Aree Protette, ma addirittura tale da avvicinare troppo sino a sovrapporre pericolosamente i portatori d’interesse con i soggetti preposti alla tutela, svilendo la missione primaria delle aree protette e mettendole in ulteriore sofferenza. Alla luce di ciò, gli elementi utili introdotti dalla riforma, soprattutto in termini di pianificazione, di classificazione e gestione dei siti della rete Natura 2000, di considerazione dei servizi ecosistemici, appaiono sostanzialmente depotenziati.

Abbiamo dato la massima disponibilità al confronto, elaborando argomenti seri e proposte dettagliate. Con infinito rammarico siamo costretti a dover prendere atto di mancate risposte del relatore, della maggioranza e del Governo, con il risultato doppiamente negativo di perdere l’opportunità di miglioramenti costituzionalmente coerenti e di determinare un grave scollamento tra la politica italiana ed un approccio alla conservazione della natura coerente alle indicazioni ed agli obblighi internazionali”, continuano le Associazioni ambientaliste che concludono: “A venticinque anni dalla sua approvazione, il Senato,snaturandone i presupposti, approva modiche inadeguate alla legge sulle aree protette che ha garantito la conservazione della natura e la salvezza di una parte cospicua del territorio italiano. La questione ora si sposta alla Camera dei Deputati dove le Associazioni Ambientaliste faranno di tutto per far sentire una va ben oltre loro e coinvolge tutto il mondo della cultura e della scienza del nostro Paese”.

Roma, 10 novembre 2016

 
Le associazioni che hanno chiesto modifiche al Senato

Ambiente e Lavoro,
AIIG – Associazione Insegnanti di Geografia
Club Alpino Italiano
Centro Turistico Studentesco
Ente Nazionale Protezione Animali
FAI – Fondo Ambiente Italiano
Greenpeace Italia
Gruppo di Intervento Giuridico
Italia Nostra,

LAV – Lega Antivivisezione
Legambiente
Lipu
Marevivo
Mountain Wilderness
Pro Natura
SIGEA
WWF Italia
 
Inviato dall’Ufficio Stampa del WWF Italia per conto delle Associazioni citate.
 
Per informazioni:
 

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497 213 – 266 – 332

340 9899147 – 329 8315725

Osservazioni in natura, una serata alla ricerca di pipistrelli

I pipistrelli, questi sconosciuti e spesso disprezzati animali saranno oggetto di una iniziativa organizzata dall’associazione Xèmina in collaborazione con il Gruppo locale del WWF Litorale laziale.

L’iniziativa si realizzerà sabato 8 ottobre nel parco della Rimembranza e mirerà alla conoscenza delle abitudini, delle caratteristiche e della grande utilità di questi nottambuli.

14440711_1229849577057278_8458116611440717026_n

Tutto può fermarsi in Italia tranne la caccia

Anche quest’anno alcune Regioni italiane hanno autorizzato le preaperture della caccia mostrando poca sensibilità nei confronti di specie stressate dal caldo estivo, gli incendi boschivi e non ultimo anche il terremoto.

COMUNICATO STAMPA

CACCIA: WWF, AL VIA LE ‘PREAPERTURE’ NONOSTANTE L’EUROPA E I DATI SCIENTIFICI SIANO CONTRO

Mentre si avvicina la nuova stagione venatoria “ufficiale” (2016/2017) anche quest’anno in numerose regioni avremo le “preaperture”. Dal 1 settembre in 9 regioni (Abruzzo, Marche, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Campania e Toscana e in Sicilia dove dal 1 settembre saranno cacciabili colombacci e tortore) migliaia di animali torneranno nei mirini delle doppiette italiane. Vedremo di nuovo cacciatori in azione in stagni e lagune pronti a puntare contro anatre selvatiche come alzavole, germani e marzaiole, ma anche nei boschi all’inseguimento di colombacci e ghiandaie. 

Nonostante le evidenze scientifiche e le normative europee che non consentono la caccia nel periodo di fine estate, nel nostro Paese si continua ad autorizzare l’uccisione di animali selvatici proprio quando questi sono più vulnerabili. Di sovente, poi, oltre al danno si concretizza anche la beffa perché alla strage di migliaia di animali dichiarati cacciabili dalle regioni bisogna aggiungere il disturbo alle specie non cacciabili e le numerose uccisioni “accidentali” (molte specie possono essere confuse) o, peggio, veri e propri episodi di bracconaggio.

Non è un caso che l’Europa (l’Italia è stata più volte richiamata dalla Commissione UE con l’avvio di procedure d’infrazione) non consenta la caccia in alcuni periodi dell’anno fra i quali rientra la fine dell’estate per le condizioni in cui si trovano numerose specie: piccoli ancora immaturi, le specie migratrici che devono prepararsi ai lunghi voli di ritorno verso  i luoghi di svernamento, la scarsità di acqua e cibo a causa delle siccità estive, degli incendi e le specie che stanno ancora nidificando. A tutto questo, in Italia si aggiunge anche un deficit di controlli, sempre più scarsi e, quindi, inefficaci, per la prevenzione e la deterrenza rispetto ai reati venatori. Situazione in peggioramento anche a causa dei vari “riordini” che interessano le Polizie Provinciali e il Corpo Forestale dello Stato.

Anche se è impossibile calcolare il numero reale degli animali uccisi dalla caccia “autorizzata”, a causa delle falle nel sistema venatorio, si stima che sotto i colpi delle doppiette potranno essere abbattuti in tutta la stagione venatoria decine di milioni di animali: una mattanza compiuta dai circa 700 mila cacciatori italiani (ovvero poco più dell’1% della popolazione italiana, in diminuzione nel numero e in aumento per età media). La stragrande maggioranza degli italiani è invece contraria alla caccia, come dimostra una recente indagine Eurispes secondo la quale il 68% degli italiani si schiera contro l’attività venatoria.

Le preaperture della stagione venatoria in Italia si inseriscono in un quadro di estrema difficoltà per la fauna selvatica, già fortissimamente segnata dagli abbattimenti illegali. In particolare per gli uccelli, secondo il rapporto di BirdLife International, uscito proprio quest’anno, nel nostro paese si arriva a un numero di uccisioni illegali pari a 5.600.000 di stima media (range da 3.400.000 a 7.800.000).

La crescita di sensibilità certamente positiva nei confronti della Natura è frutto del grande lavoro di sensibilizzazione ed educazione ambientale svolto da associazioni come il WWF che nei suoi 50 anni di vita ha contribuito al miglioramento delle condizioni della fauna e nel rispetto delle norme europee. Il 2016 è l’anno del cinquantesimo anniversario dalla fondazione del WWF Italia: 5 decenni di impegno grazie all’attività di volontari, guardie ambientali, avvocati, studiosi ed esperti sempre in favore della Natura.

Lazio e Marche avranno la stagione venatoria più lunga, dal 1 settembre al 9 febbraio 2017. Inoltre altre regioni continuano ad escogitare “escamotage” per impedire ricorsi alle associazioni ambientaliste: è il caso della Toscana che ha approvato la preapertura con un provvedimento “last minute” con soli due giorni d’anticipo dal via libera alle doppiette.

In attesa dell’apertura ordinaria prevista per il 18 settembre non resta che sperare che il minor numero possibile di cacciatori approfitti di queste deroghe e che provvedano alla riduzione dell’inquinamento non utilizzando munizioni in piombo, elemento estremamente inquinante sia per gli uomini che per gli animali.

 
Roma, 31 agosto 2016
 
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497 213 – 266 – 332

340 9899147 – 329 8315725

Sabato 23 luglio alla Rimembranza termina la Settimana della Terra. la nostra casa

Settimana della Terra,la nostra casa

Sabato 23 luglio ore 21

One life di Michael Gunton

One life è l’imponente progetto della BBC sulla bellezza della biodiversità del pianeta terra. Sei anni di lavorazione, 1500 persone coinvolte nel progetto, fra ricerche scientifiche e riprese, 70 telecamere a sorprendere le specie in estinzione, i movimenti di animali rarissimi fra Costa Rica, Brasile, Israele, Kenia, Antartide, Venezuela, Etiopia, Indonesia, e altri angoli di paradiso incontaminato dalla presenza dell’uomo. Ovunque, le stupende coreografie di danza di questi esseri che così tanto assomigliano all’uomo nel loro rapporto con la vita, con la Madre Terra, nello spirito di sopravvivenza e nell’istinto, di procreazione prima e di difesa dopo, della vita messa al mondo.

Il film sostiene il progetto Green heart of Africa del WWF Italia.

ONELIFE

Ecco la Settimana della Terra, la nostra casa, alla Rimembranza. Martedì 19 luglio prima serata.

La settimana della Terra, la nostra casa

Martedì 19 luglio ore 21

Home di Yann Arthus-Bertrand

Dopo la Settimana dei Cammini e la Settimana del Mare, sarà la volta della Settimana della Terra, al Parco della Rimembranza. Il primo appuntamento è per martedì 19 alle 21,00, con la proiezione del documentario “Home” del regista Yann Arthus-Bertrand. Home denuncia lo stato attuale della terra affrontando importanti tematiche quali la rivoluzione agricola, la rivoluzione industriale, la deforestazione, la gestione dell’energia, il riscaldamento globale. Ma i temi affrontati, seppure  indicativi di una situazione che sta sempre più precipitando, vengono affrontati in un’ottica positiva e propositiva, che indica le possibili alternative e le possibili soluzioni (energie rinnovabili, la creazione di parchi nazionali, una maggiore cooperazione internazionale).

HOME

Nella Settimana del mare alla Rimembranza due esempi di ricerca marina, la stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e la Spedizione Tara Oceans

La settimana del mare

Sabato 16 luglio ore 21

La ricerca: la stazione zoologica A.Dohrn di Napoli e la spedizione Tara oceans

Lo studio degli organismi marini per approfondirne la loro biodiversità ha anche scopi applicativi nell’industria e nella farmaceutica. La stazione zoologica di napoli si è strutturata per realizzare al meglio la ricerca sui processi fondamentali della biologia marina.

 

La spedizione internazionale Tara Oceans ha rappresentato lo sforzo internazionale più importante per lo studio dei cambiamenti in atto sulla riserva fondamentale di vita rappresentata dal plancton. Durante un percorso di 115.000 km attraverso gli oceani gli scienziati della goletta Tara hanno studiato la biodiversità del plancton e delle barriere coralline. Tara Oceans costituisce quindi uno sforzo senza precedenti che ha creato la più grande collezione moderna sulla vita in mare aperto.

TARA

Alla Rimembranza inizia la Settimana del mare, martedì 12 luglio Planet Ocean

Martedì 12 luglio ore 21

Proiezione del film documentario PLANET OCEAN  di Yann Arthus-Bertrand e Michael Pitiot.

“Balene e delfini non sono i soli abitanti dell’oceano. I cittadini delle Maldive nel Pacifico dovrebbero essere presi in considerazione, così come i pescatori di Papua Nuova Guinea. Ci sono anche i marinai che vagano sui mari nelle loro barche da pesca o in una delle numerose navi container nella spola tra la Cina e gli Stati Uniti. Poi ci sono tutti gli abitanti di città costiere come New York, Shanghai, Rotterdam, Nagoya, ecc lo sappiamo tutti, anche se a volte ce ne dimentichiamo: viviamo su un singolo pianeta, che è blu. Dato che gli oceani forniscono l’ossigeno che respiriamo, perché producono una quota significativa del nostro cibo, perché facilitano la maggior parte del nostro commercio, sono al centro di tutte le nostre vite”.  (Yann Arthus-Bertrand  Presidente della Fondazione GoodPlanet)

PlanetOcean

Dopo il Festival dei Rondoni alla Rimembranza si apre con Riccardo Carnovalini la Settimana del Cammini

Oggi nonostante la calura un gruppo di cittadini con bambini al seguito ha camminato nel centro storico alto di Terracina osservando i nidi dei rondoni e dei balestrucci. L’ornitologa Gaia De Luca ha illustrato le caratteristiche di questi volatili utilizzando anche materiale iconografico.

IMG_5510IMG_5532

IMG_5533

 

 

 

La passeggiata è terminata alla Rimembranza dove i volontari del WWF hanno offerto una merenda con pizzette, pane col pomodorIMG_5535o, acqua e vino.
IMG_5525IMG_5515IMG_5509

 

 

Intanto si annuncia la Settimana dei Cammini in cui verranno proiettati documentari su alcune iniziative straordinarie di mobilità lenta. Martedì 28 giugno alle ore 21 verrà presentato GeMiTo.

GeMiTo

Domenica 26 giugno con il Festival dei Rondoni si apre a Terracina il cartellone delle iniziative estive preparato dal WWF

1986-2016 Tre decenni di presenza sul territorio non sono pochi per un’associazione ambientalista che ha la sua forza nel volontariato e nell’autonomia. Nell’impegno per la tutela della natura sicuramente non abbiamo coperto tutti i fronti ma da soli o insieme ad un paio di altre associazioni abbiamo posto dei punti fermi sulla strada della sostenibilità anticipando di anni quanto poi è diventato, almeno a parole, patrimonio comune.

Il mare deve vivere, il contrasto del progetto dell’Appia-bis, la difesa del Canale di navigazione, le Fonti di Terracina, la gestione corretta dei rifiuti, Città sostenibile anticipatrice di Agenda21L, la mobilità sostenibile con la difesa della ferrovia, la gestione della Rimembranza, le escursioni realizzate per far conoscere il territorio, l’educazione ambientale nelle scuole, la difesa dell’ambiente di Campo Soriano dalla cava e dalle attività imprenditoriali che hanno  modificato il paesaggio naturale originario, la collaborazione con enti e organi di polizia per sensibilizzare la popolazione, difendere il territorio o far conoscere i più comuni reati ambientali, l’impegno nella difesa della costa-dai ripascimenti devastanti ai progetti di portualità altrettanto impattanti-, le iniziative culturali ormai consolidate sui cammini della via Appia e della via Francigena del sud sono alcune delle iniziative in cui l’associazione è stata impegnata in questi decenni.

Non ci sarebbe stato il WWF a Terracina senza la presenza di Emilio Selvaggi che all’inizio agì da catalizzatore mettendo insieme persone diverse per i percorsi culturali seguiti ma unite da un forte amore per la natura.

Nel 1986 Emilio fondò la sezione WWF a Terracina e da allora con l’avvicendarsi di responsabili e non senza fatica anche a causa della crisi della partecipazione l’associazione è riuscita a reggere mantenendo il suo carattere di autonomia nel perseguire la propria missione:  Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura.

Oggi vogliamo ricordare questo nostro passato che ci rende forti per il futuro e invitiamo i cittadini a frequentare il parco della Rimembranza nelle prossime serate estive dove potranno partecipare alle tante iniziative in cartellone.

Si inizia domenica 26 giugno con il Festival dei Rondoni che ha questo programma

Rondoni

L’appuntamento è nel parcheggio alle spalle della scuola Montessori

data=RfCSdfNZ0LFPrHSm0ublXdzhdrDFhtmHhN1u-gM,KX4BGbum7P6Z6dMwe_Y7sOPWO90KofWdI_siglEm0RSoUt2VypvYIT-OTQP18IV_6StK6j7f9hM35m20VhBViw8MooTq6dmJKy1cRU1PDWEq8PfmzxNG3cxKVIIGv5XBd48EqZmRyd812F3obd4lPnnwS9jNoewVI_f01LgojExeY