Concluso oggi a Terracina il primo Corso di Apicoltura biologica

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Stamani a Terracina si è chiuso il primo Corso di Apicoltura biologica tenuto dall’entomologo Andrea Mengassini.

Il corso è stato tenuto nei locali dell’ex-vescovado gentilmente concessi dal parroco della cattedrale.

 

 

 

 

Le lezioni sono state seguite da 29 allievi che, soddisfatti del primo approccio allo studio di queste straordinarie sentinelle dell’ambiente quali sono le api, a conclusione hanno espresso il desiderio di poter frequentare un corso di secondo livello.

Oggi è stato anche il giorno della consegna dei diplomi Diploma

Ovviamente non poteva mancare la foto finale sulle scale della cattedrale

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Ci siamo, sabato 12 ottobre inizierà a Terracina il Primo Corso di Apicoltura biologica

 COMUNICATO  STAMPA                 

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“Apicolturiamo”: 1° Corso di Apicoltura Biologica

 

 

Il WWF Litorale Pontino comunica che sabato 12 ottobre inizierà il 1° Corso di Apicoltura Biologica che tratterà

  1. le tecniche di allevamento delle api
  2. la gestione dell’agroecosistema apistico
  3. le metodiche di lavorazione del miele

 

Il corso, organizzato in collaborazione con DNApi Lab – Ricerche Entomologiche e Progettazioni Integrate in Apicoltura, sarà tenuto dall’entomologo dr Andrea Mengassini, Apicoltore professionista ed Esperto apistico accreditato presso l’Istituto Nazionale di Apicoltura, con la partecipazione di Bruno Petriglia, florista e ricercatore presso l’Oasi WWF “Orto Botanico” di Collepardo.

Il corso ha ricevuto il patrocinio gratuito del Comune di Terracina e si svolgerà nei locali dell’ex vescovado, messi gentilmente a disposizione dal Parroco della Cattedrale di Terracina.

Le lezioni saranno organizzate come un vero e proprio itinerario guidato alla conduzione biotecnica dell’alveare, analizzando nel contempo i nuovi disciplinari di produzione, alla luce delle modifiche normative introdotte di recente in ambito comunitario e nazionale.

Il Biologico è un settore in enorme espansione e nell’ambito dell’Agricoltura dimostra di non conoscere crisi occupazionale o di reddito. Orientarsi tra i regolamenti UE, però, non è sempre facile quindi abbiamo pensato ad un corso snello, immediatamente fruibile dagli Allievi, che spieghi in maniera diretta i passi essenziali e i punti critici della disciplina e delle tecniche da adottare in apiario.

Agli argomenti classici saranno affiancati altri di estrema attualità e di notevole interesse, quali il ruolo degli Agrofarmaci in ambiente e il loro impatto in Apicoltura, le prospettive per il controllo delle malattie apistiche senza l’uso della chimica di sintesi e l’utilizzo delle api per il biomonitoraggio della qualità ambientale.

In primavera seguirà uno stage pratico continuativo in apiario e visite ai laboratori di lavorazione del miele dell’Azienda Apistica “DNApi Lab”, durante i quali i Corsisti avranno modo di familiarizzare con tutte le tecniche illustrate durante le lezioni.

Terracina, 9 ottobre 2013

 

“Riutilizziamo l’Italia”, seminario WWF all’interno del convegno -Europa diseguale 6-8 settembre- organizzato a Roma da Sbilanciamoci

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Tra la certezza di una crisi economica e sociale sempre più profonda e le avvisaglie di una imminente crisi di governo, con un autunno rovente alle porte, riparte da Roma il calendario degli appuntamenti della campagna Sbilanciamoci!. Da venerdì 6 a domenica 8 settembre, la città capitolina ospiterà l’undicesima edizione del Forum della campagna, quest’anno intitolato “Europa diseguale. Le alternative alla recessione e alle diseguaglianze”.

 

Il tema delle diseguaglianze – e della lotta alle diseguaglianze – al centro della tre giorni di lavori verrà declinato nelle sue molteplici dimensioni e ricadute, con una particolare attenzione alla compenetrazione tra gli indirizzi delle politiche europee e di quelle nazionali. E alla discussione sulle cause dell’aumento delle disparità di reddito, ricchezza, accesso a beni e servizi fondamentali, si accompagnerà l’elaborazione di proposte politiche alternative per rilanciare l’economia, creare nuovo lavoro, dare speranza ai giovani, assicurare i diritti di cittadinanza.

Il Forum di Sbilanciamoci! sarà ospitato dalle Officine Zero (venerdì 6) e dal Teatro Valle Occupato (sabato 7 e domenica 8 settembre), due realtà che sperimentano nuove forme di riappropriazione di spazi di socialità e democrazia, alternative contro disoccupazione e precarietà, percorsi di riconversione ecologica e sostenibilità ambientale e di contrasto alla mercificazione della cultura e dei saperi.

Il programma completo del Forum è disponibile su www.sbilanciamoci.org

untitledSABATO 7 SETTEMBRE – ORE 9.00 – 12.00 – SEMINARIO WWF: “Riutilizziamo l’Italia
la questione del consumo del suolo al centro dell’agenda politica”

Nei prossimi 20 anni nel nostro paese, ai ritmi attuali, altri 680.000 ettari rischiano di ricoprirsi di “grigio” (un territorio più esteso della Basilicata). Tra gli anni 50 e il 2000 abbiamo assistito ad una urbanizzazione del territorio del nostro Paese che ha fagocitato 2 milioni e 250 mila ettari (un’area grande come Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia insieme) queste sono le tendenze in atto, come risultano dalla indagine originale (realizzata raffrontando cartografia storica) coordinata dal professor Bernardino Romano dall’Università dell’Aquila a cui il WWF Italia sta collaborando.

In questa situazione, che vede un’accresciuta sensibilità della società civile sul consumo del suolo e a tutela della biodiversità, del paesaggio e della qualità urbana,il WWF Italia ha lanciato nel 2012 la campagna “Riutilizziamo l’Italia” che mira a contrastare il consumo del suolo e a recuperare e riqualificare a fini sociali e ambientali il patrimonio dismesso o abbandonato (v. wwf/riutilizziamolitalia/).
Sempre nel 2012 per iniziativa dell’allora Ministro delle politiche Agricole e Forestali Mario Catania il Governo Monti ha presentato un disegno di legge sul contenimento del suolo nelle aree agricole, a cui hanno seguito nel 2013 oltre 11 proposte di legge di iniziativa parlamentare sul consumo del suolo presentate da tutti gruppi parlamentari e il disegno di legge di iniziativa governativa a firma dei Ministri Bray (Beni Culturali), Di Girolamo (Politiche agricole), Lupi (Infrastrutture) e Orlando (Ambiente).
Il seminario servirà a fare il punto sul dibattito istituzionale e sui contenuti delle diverse elaborazioni normative e  a valutare i punti di forza della proposta di legge elaborata dal WWF e fatta propria da esponenti dei gruppi parlamentari di SEL e Cinque Stelle in cui tra l’altro vengono definiti tre diversi strumenti di fiscalità urbanistica per incentivare la rigenerazione urbana e disincentivare il consumo del suolo attraverso: a) l’introduzione di un nuovo contributo che renda più gravoso il consumo di nuovo suolo, b) la rimodulazione del contributo di costruzione esistente, prevedendo una riduzione o una esenzione nel caso si proceda ad interventi di riqualificazione, riutilizzazione e ricostruzione urbanistica; c) l’incentivo al riuso attraverso gravami fiscali selettivi.
Ma senza la costante pressione dal basso si rischia che il dibattito politico sia inconcludente o si insterilisca, per questo il WWF Italia ha lanciato l’idea della istituzione in tutta Italia di Laboratori territoriali che interloquiscano con le amministrazioni locali su proposte concrete di recupero e riuso di spazi ed edifici dismessi, abbandonati, sottoutilizzati. A Roma nel Comprensorio “Ad Duas Lauros” il WWF Lazio e il WWF Pigneto-Prenestino stanno avviando un percorso di lavoro che (con il contributo tecnico-scientifico dell’università e degli attori locali) intende formulare proposte per la riqualificazione del Parco delle Energie, il recupero dei Casali del Comprensorio Casilino, la realizzazione del Parco di Centocelle.

Ai lavori daranno il loro contributo: Stefano Ficorilli, ufficio legislativo WWF Italia, Andrea Filpa, Università Roma Tre e Rete Docenti “Riutilizziamo Italia”,  Stefano Gizzi, WWF Pigneto-Prenestino, Stefano Lenzi, responsabile Ufficio relazioni istituzionali WWF Italia, Chiara Pirovano, responsabile dell’iniziativa WWF “Riutilizziamo l’Italia”, Bernardino Romano, Università dell’Aquila e Rete docenti “Riutilizziamo l’Italia”  e Alessandro Urbani, vicepresidente WWF Lazio

Un motivo in più per una visita alla Rimembranza, le opere d’arte naturale.

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Venerdì 26 luglio gli artisti dopo  alcuni giorni di lavoro nel parco hanno illustrato le loro opere realizzate con materiali naturali o di riciclo reperiti nell’area.

Queste opere resteranno nel parco fino al parziale o totale disfacimento dei materiali che torneranno a far parte della natura dalla quale sono stati prelevati.

 

La visita del parco d’ora in poi e per un certo tempo avrà un ulteriore fascino. Sarà anche possibile per chi ha scaricato sul proprio cellulare l’applicazione Scan risalire alle caratteristiche di molte piante semplicemente puntando l’obiettivo sul cartellino. Questa è una installazione “sul linguaggio codificato e sui limiti che questo ha nei confronti della natura e della vita. Una riflessione che prende spunto dalle discussioni sviluppatesi intorno agli OGM, alla loro commercializzazione e alla biodiversità”.

Ecco la mappa degli interventi e l’elenco degli artisti con le loro opere.

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Qualche immagine delle installazioni

 

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Allevare api? In autunno un corso teorico-pratico nel parco della Rimembranza di Terracina

Il secondo Venerdì della Rimembranza riserva più di una sorpresa; oltre all’ottima musica dell’ELIANTO ENSEMBLE si parlerà di api e del loro allevamento con l’entomologo Andrea Mengassini.

360px-Bienenkoenigin_43aL’esperto apicoltore terrà un intervento dal titolo: La Rosa e la Regina, storia di fiori, di miele e di passione.

Un’anticipazione: Il WWF Litorale Pontino sta organizzando con l’entomologo Andrea Mengassini un corso teorico-pratico di apicoltura biologica. Il corso si svolgerà nello scenario del parco della Rimembranza in due week end di ottobre con questo programma Corso Apicoltura Biologica Terracina

Le iscrizioni sono aperte

24 e 25 giugno: si discute la Politica Agricola Comune (PAC) della UE, prenderà la strada della sostenibilità ambientale ed economica?

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Le associazioni del mondo ambientalista e dell’agricoltura biologica scrivono al Ministro, alle Commissioni Parlamentari e alle Regioni in vista degli incontri  europei del 24 e 25 Giugno che decideranno la riforma della PAC 2014 – 2020

Non vogliono perdere l’occasione di un vero cambiamento di politiche verso una nuova agricoltura in grado di riconciliare economia ed ecologia e per questo il tavolo delle 14 Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica (AIAB, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, FAI, Federbio – Upbio, FIRAB, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Slow Food, Touring Club Italiano, Pro Natura, Società Italiana Ecologia del Paesaggio, WWF) ha richiesto un incontro e lanciato un appello con sette richieste ai Ministri del Governo Letta ed alle Commissioni Parlamentari per porre all’attenzione alcune questioni strategiche.

 

La riforma della Politica Agricola Comune dell’Europa entra infatti in dirittura d’arrivo e  il 24 e 25 Giugno si terrà in Lussemburgo la riunione del Consiglio Europeo con i Ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi Membri per approvare la proposta finale di Riforma della PAC 2014-2020 che andrà poi in discussione nel Trilogo tra Commissione Europea, Parlamento e Consiglio Europeo per la definitiva approvazione. In vista dell’appuntamento il cartello verde delle 14 Associazioni, che da alcuni mesi segue gli sviluppi della riforma, ha scritto ai Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, alle Commissioni Parlamentari e alle Regioni per un ultimo appello.

“In questi giorni nei quali la questione degli OGM è all’attenzione di tutti nel nostro Paese per le semine illegali in Friuli, occorre aver chiaro che con la Riforma della PAC si sceglie anche il modello di agricoltura che vogliamo perseguire a livello europeo fino al 2020; se quello basato su produzioni intensive che richiedono alti input chimici ed energetici e che sta alla base delle produzioni OGM oppure un modello sostenibile, basato sull’agricoltura biologica e biodinamica e sulle produzioni locali che sanno fare a meno dell’uso della chimica nell’interesse di tutti i cittadini” ha dichiarato la portavoce del tavolo Maria Grazia Mammuccini.

 

Senza scelte chiare in grado di realizzare un decisivo cambiamento delle politiche europee per l’agricoltura si rischia di perdere per l’ennesima volta un’occasione strategica  di cambiamento della nostra agricoltura e questo solo per la miope difesa di singoli interessi corporativi piuttosto che guardare al futuro di una nuova agricoltura  in grado di produrre beni pubblici. La posizione che assumerà il Governo italiano nel Consiglio Europeo del 24 e 25 giugno sarà perciò  importante. Al Presidente Enrico Letta e al Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo le 14 Associaziononi  ricordano che i cittadini europei si aspettano una vera riforma della Politica Agricola Comune  per assicurare che con i fondi pubblici siano premiate le aziende agricole più virtuose che garantiscono maggiori benefici per la società, cibo sano, tutela dell’ambiente e maggiore capacità di creare lavoro per i giovani.

Sette i punti posti all’attenzione  dal cartello delle 14 associazioni:

1.    Assicurare l’adozione di un greening efficace respingendo il concetto poco chiaro di “equivalenza” alle pratiche del greening e il doppio pagamento agli agricoltori per le stesse attività.
2.    Sostenere maggiormente l’agricoltura biologica ed i sistemi agricoli di Alto Valore Naturale
3.    Assicurare l’inserimento della Direttiva pesticidi nella condizionalità e includere la Direttiva Quadro sulle acque.
4.    Assicurare una reale protezione ai pascoli importanti per la biodiversità, le zone umide e i suoli ricchi di carbonio
5.    Aumentare la dotazione finanziaria per lo sviluppo rurale vero strumento strategico per le imprese agricole e per il territorio.
6.    Reintrodurre l’obbligo di spesa minima per le misure agro-climatico-ambientali del 25% delle risorse assegnate allo Sviluppo Rurale
7.    Mantenere il 100% di confinanziamento europeo per i fondi trasferiti dal primo pilastro allo sviluppo rurale,  come già concordato dai Capi di Stato e di Governo.

Scarica il dossier_pac_29ottobre2012

Il mare deve vivere, la nuova campagna nazionale del WWF riporta lo slogan con il quale negli anni ’80 nacque a Terracina il primo nucleo dell’associazione

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Il WWF e la Marina Militare, a 35 anni dalla prima collaborazione “Il mare deve vivere”, sono di nuovo insieme per educare le nuove generazioni alla tutela degli ambienti marini.
Per tutta l’estate le Navi Scuola maggiori della Marina Militare, per la prima volta con la bandiera del panda a riva, visiteranno i principali porti italiani insieme agli esperti del WWF, in uno speciale tour di sensibilizzazione per un “Mediterraneo di Qualità”, che svelerà ai visitatori, all’Equipaggio e agli Allievi a bordo della Nave le meraviglie del nostro mare, le sue minacce e le azioni necessarie per salvaguardarlo e viverlo nel rispetto delle sue straordinarie ricchezze naturali.
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In questo contesto, durante la navigazione del VESPUCCI da Civitavecchia a Napoli, gli Allievi della Scuola Navale Militare Morosini di Venezia, impegnati nella loro campagna di istruzione, hanno iniziato un percorso, grazie ad un biologo del WWF, attraverso lezioni di biologia marina e attività pratiche come l’avvistamento dei cetacei.

Lunedì 24 giugno alle ore 11.00 a bordo di Nave Vespucci ormeggiata nei pressi della stazione marittima a Napoli, verrà tenuta una conferenza stampa per consentire ai media locali di comprendere meglio l’importanza ed il valore di questa vincente sinergia tra la Marina Militare ed il WWF. 

Ospiti di questo evento Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF Italia, Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia e Massimiliano Rosolino, campione olimpico di nuoto e endorser del WWF.

Allarme OGM in Italia

Scrivi al Ministro della Salute per fermare la contaminazione OGM

Pochi giorni fa in Friuli è stato seminato mais OGM della Monsanto in due campi. L’autore di questo atto irresponsabile ora sta minacciando di ripetere l’operazione in altre Regioni. C’è solo un modo per fermarlo: chiedere al Ministro della Salute Lorenzin di adottare misure di emergenza in grado di vietare ogni forma di coltivazione di OGM a tutela degli ecosistemi e della nostra agricoltura.

Se lasciamo che altro mais OGM venga seminato e che le piante crescano, in poco tempo fioriranno e il loro polline si disseminerà sui campi vicini e su un’area ben più vasta, trasportato dal vento e dagli insetti. Stiamo rischiando una forte contaminazione OGM in Italia.

I Ministri dell’Agricoltura e dell’ Ambiente si sono già espressi a favore del blocco di queste coltivazioni. Cosa aspetta il Ministro della Salute?

Entra in azione. Manda subito un messaggio al Ministro Beatrice Lorenzin compilando il form 

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