2 giugno “La Repubblica siamo noi”

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, di cui fa parte anche il WWF, ha lanciato per sabato 2 giugno a Roma una Manifestazione Nazionale “La Repubblica siamo noi” in difesa dei referendum per la riappropriazione dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia.

Partendo dalla riaffermazione della necessità di rispettare i risultati referendari il tema della manifestazione si è allargato anche a tutta una serie di altre vertenze, molte delle quali ambientali.

La scelta del 2 giugno ovviamente non è causale: si è voluto dare il segnale che il popolo dell’acqua è intenzionato a difendere il risultato referendario proprio nel giorno in cui si celebra la Repubblica e ad un anno dal referendum del 12 e 13 giugno.

Il corteo partirà alle ore 15 da Piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza San Giovanni.

A questo indirizzo trovate i contatti:

http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=187&Itemid=91

Come WWF saremo al corteo: per assicurare una ns. partecipazione visibile, chi è intenzionato a partecipare è pregato di inviare una email a: lazio@wwf.it

Il commissario Pecoraro si è dimesso: il WWF apprezza l’atto di responsabilità del Prefetto

Ora la Giunta Regionale impegni le somme necessarie per la raccolta differenziata

Si convertano subito gli impianti di TMB in siti di compostaggio

 

La nostra Associazione – dichiara Vanessa Ranieri- Presidente WWF Lazio –  apprezza l’atto di responsabilità del Prefetto Pecoraro nel rassegnare le proprie dimissioni come Commissario così come il WWF aveva peraltro chiesto nella giornata di ieri, atteso il cortocircuito istituzionale.

Ora si passi subito sin dai prossimi giorni a mettere in atto politiche necessarie, ad iniziare dalla reale disponibilità delle somme per l’avvio della raccolta differenziata, atto che, secondo indiscrezioni, la Presidente Polverini sembra aver garantito al Ministro Clini durante uno degli ultimi tavoli istituzionali. Ebbene si faccia!

Non servono impianti di TMB per la produzione di CDR nel Lazio, si convertano quindi quelli che esistono in siti di compostaggio: per fare ciò non occorrono più di due mesi!

A questo punto  – conclude Vanessa Ranieri – si abbandoni l’individuazione dei siti e si inizi a lavorare per aprire immediatamente gli impianti di compostaggio, nonché ad avviare immediatamente la differenziazione dei rifiuti, a valle di una seria riduzione.

Insistiamo sull’attivazione di un programma di prevenzione, stabilendo obiettivi e relative scadenze; nonché a  raggiungere il 65% di raccolta differenziata, privilegiando il “porta a porta”; nel sostenere l’attività di riciclaggio, finanziando impianti di compostaggio, agevolando la realizzazione di impianti dedicati al recupero di materie come carta, legno, metalli, plastica e vetro; si alzi l’ecotassa per disincentivare il trattamento termico e lo smaltimento e soprattutto si vincoli l’ecotassa al sostegno delle attività di prevenzione e di riciclaggio.

Rifiuti nel Lazio: il Commissario Pecoraro lasci l’incarico!

IL COMMISSARIO PECORARO SEMBRA IGNORARE LA REALTA’

SIA PER LA DISCARICA DI CORCOLLE

SIA PER IL COSTO GIA’ ALTO IN MATERIA PAGATO DAI ROMANI

 In merito alla questione della discarica di Corcolle è sotto gli occhi di tutti il gravissimo corto circuito istituzionale che si è verificato, soprattutto a causa della difesa ad oltranza dell’operato di un Prefetto Commissario, arroccato sulla incredibile scelta del sito di Corcolle come idoneo a ricevere una discarica, nonostante i pareri negativi dei Ministeri competenti a tutelare diritti e beni costituzionalmente garantiti come l’ambiente e il patrimonio culturale.

“Riteniamo possa essere considerato – dichiara Vanessa Ranieri presidente WWF Lazio – un pericoloso precedente, allarmante per il buon andamento dell’Amministrazione, ma soprattutto per i valori fondanti della Costituzione. Abbiamo delle leggi che regolano la conservazione dell’ambiente e dei beni culturali, attraverso norme severe di verifica. Se da tali verifiche emergono pareri negativi come si può pensare che un commissario possa ignorarli? Nessuna deroga legittima potrebbe prevederli”.

Ma nel livello imbarazzante ormai raggiunto dalla politica e dalle istituzioni nella gestione dei rifiuti del Lazio sono anche altri i gravi aspetti che contribuiscono a rendere incomprensibili gli obiettivi

Nel Lazio, ad esempio, l’ecotassa a carico dei gestori delle discariche è tra le più basse d’Europa, per un introito di 42 mln euro l’anno. In discarica e negli inceneritori va l’85% dei rifiuti prodotti, pari 2 mln e 800mila tonnellate annue.

Non c’è che dire. Un proficuo investimento, quindi, per questi operatori in un momento di crisi a totale discapito del bene della collettività in termini di costo ambientale, culturale e soprattutto di salute.

“Il Prefetto certo sa – prosegue Vanessa Ranieri – che ad oggi paventare l’idea che Roma diventi come Napoli per i cittadini romani è un augurio, è un sollievo: in questa bella città italiana che tanto ha pagato, attualmente sono stati avviati ben otto quartieri alla raccolta differenziata porta a porta tra i quali quelli più complessi sotto il profilo socio ambientale. Da Scampia a Bagnoli, dove con la raccolta differenziata porta a porta si è arrivati al 91%, ottenendo calo della tariffa e strade pulite. Loro ce l’hanno fatta, perché a noi tocca la brutta sorte della discarica?”

Invitiamo quindi le Autorità a non commettere errori già verificatesi in altre parti del nostro Paese e a non minare la loro credibilità, promuovendo un programma di interventi basati sui seguenti impegni:

–           attivazione di un programma di prevenzione stabilendo obiettivi e relative scadenze;

–           raggiungere il 65% di raccolta differenziata, privilegiando il “porta a porta”;

–           sostenere l’attività di riciclaggio, finanziando impianti di compostaggio, agevolando la realizzazione di impianti dedicati al recupero di materie come carta, legno, metalli, plastica e vetro;

–          alzando l’ecotassa per disincentivare il trattamento termico e lo smaltimento;

–          vincolare l’ecotassa al sostegno delle attività di prevenzione e di riciclaggio.

“Chiediamo che Pecoraro abbandoni immediatamente l’idea di realizzare la discarica a Corcolle – conclude Ranieri – e dia esempio di coerenza dando le dimissioni dall’incarico di Commissario. Solo così si potrà uscire dall’imbarazzante empasse generato da un evidente corto circuito istituzionale.”

Roma, 24 maggio 2012

 

Ufficio stampa WWF Lazio  Cesare Budoni – cell. 349-6040937

Buona la distribuzione delle competenze in seno al nuovo Consiglio regionale del WWF Lazio

Oggi a Roma si è insediato il nuovo Consiglio regionale del WWf Lazio uscito dalle elezioni di un mese fa.

In rappresentanza dei circa 20.000 soci laziali dopo lo scrutinio sono risultati eletti:

Cesare Budoni                         esperto della comunicazione

Riccardo Copiz                         naturalista

Alessandro Monteggiori       ornitologo

Marino Polvani                       agronomo

Marco Preziosi                       disegnatore naturalistico

Vanessa Ranieri                    avvocato

Alessandro Urbani               geologo

Nella stessa riunione i sette consiglieri hanno eletto  l’avv. Vanessa Ranieri come presidente e  Cesare Budoni e Alessandro Urbani come vice-presidenti.

Quest’anno il WWF Lazio compie 40 anni e il nuovo Consiglio per festeggiare questa eccezionale ricorrenza metterà, in continuità con il passato, il massimo impegno per la tutela dell’ambiente della nostra regione.

A Roma Ministero Ambiente, Regione, Provincia, Comune e Commissario muovono la giostra dei siti della nuova discarica

RIFIUTI NEL LAZIO

Si impegnino subito i fondi per la raccolta differenziata

“A distanza di mesi –  dichiara Vanessa Ranieri presidente del WWF Lazio – la discussione sembra inequivocabilmente arenata sulla scelta dei siti ove si vorrebbero realizzare nuove quanto inutili e dannose discariche, dimenticando così quello che doveva essere l’impegno prioritario per le Amministrazioni:  aumentare e finanziare la raccolta differenziata e le relative filiere di riciclo e riutilizzo dei materiali a valle di una seria e pianificata riduzione dei rifiuti. Così facendo difficilmente si potranno raggiungere quegli obiettivi che la Comunità europea ci sta richiedendo ponendo peraltro la nostra regione e Roma in un vero pericolo emergenziale”.

Roma, 9 maggio 2012

 

Ufficio stampa WWF Lazio  Cesare Budoni – cell. 349-6040937

5 maggio 2012, a Roma i cittadini chiedono il rispetto del referendum per l’acqua pubblica

Grande partecipazione oggi a Roma alla manifestazione per l’acqua pubblica, per il rispetto dei risultati del referendum e contro la privatizzazione dei servizi pubblici.

 

Presenti tanti comitati locali, associazioni e partiti. Ovviamente anche il WWF, già presente nel comitato referendario, ha caratterizzato un segmento del corteo con le bandiere del panda.

 

 

 

 

 

Difendiamo il referendum: l’acqua è pubblica

IN DIFESA DELL’ACQUA E DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI

PER I DIRITTI DEI LAVORATORI E LA DEMOCRAZIA

IL WWF LAZIO ADERISCE E PARTECIPA

SABATO 5 MAGGIO

                                                   

    ROMA NON SI VENDE!

   MANIFESTAZIONE CITTADINA

   PARTENZA PIAZZA VITTORIO ORE 15.00

Un grande corteo per fermare la vendita di ACEA

* * *

Nonostante il voto referendario di oltre 26 milioni di persone – fra loro, 1.200.000 cittadini romani – Si vuole vendere un ulteriore 21% delle quote pubbliche di Acea.

Si vuole fare cassa per coprire i buchi di bilancio provocati dalla sua stessa mala gestione.

Si vuole privatizzare la gestione di un bene essenziale, nonostante e contro la volontà dei cittadini.

Si vuole pregiudicare il futuro della città, dei suoi beni comuni e dei suoi servizi pubblici.

Tutte e tutti insieme dobbiamo impedirlo!

Per questo chiamiamo le donne e gli uomini di questa città ad una grande mobilitazione per l’acqua, per la difesa dei servizi pubblici locali e dei diritti dei lavoratori, per la democrazia.

Appuntamento per tutti gli attivisti e gli amici del WWF  alla fermata metro A “Piazza Vittorio” alle ore 14.30, cerca le bandiere del Panda…

saremo lì! 

 

WWF: “LAZIO SOTTOSCACCO CON UN PIANO INADEGUATO E INVESTIMENTI COSTOSI SU DISCARICHE E INCENERITORI”

RIFIUTI

 

Nel Lazio l’ecotassa tra le più basse d’Europa, per un introito di 42 mln euro l’anno.  In discarica e negli inceneritori l’85% dei rifiuti prodotti, pari  2 mln e 800mila tonnellate annue

 

L’appello al Ministro Clini: parta dal caso Lazio per rivedere le politiche di gestione dei rifiuti nel nostro Paese, puntando su meccanismi di sostegno e disincentivazione fiscale ed economica

 

In coda: in 5 punti le proposte del WWF per uscire da un’emergenza voluta e il caso Napoli

 

Da almeno quindici anni nella Regione Lazio sembra non si possa avere altra scelta che quella di investire su impiantisca da combustione e realizzazione di discariche.

Un sistema che secondo la ricostruzione presentata oggi dal WWF, sulla base dei dati estratti da diverse fonti, si rivela significativamente costoso e con un risultato in termini di benefici ambientali ed economici addirittura dannoso.

Da un confronto con gli altri stati europei in Italia i disincentivi fiscali sullo smaltimento sono molto bassi e non riescono a disincentivare tale pratica. Anche per questi motivi si continuano a programmare nuovi impianti di trattamento termico e discariche. Per quanto riguarda il Lazio l’ammontare dell’ecotassa è ferma ai valori del 1997, ciò fa si che nella nostra regione vengano smaltiti circa l’85% dei rifiuti prodotti pari a 2 milioni e 800 mila di tonnellate annue .

Questo quadro è aggravato dal fatto che i cosiddetti impianti di termovalorizzazione beneficiano di appositi incentivi, mentre per quelli di riciclaggio non vi è alcuna previsione di sostegni finanziari diretti o indiretti.

Il WWF ritiene che il costo dell’ecotassa dovrebbe essere aumentato, al fine di disincentivare smaltimento ed incenerimento, vincolando inoltre  la destinazione dell’ammontare realizzato al sostegno delle attività di prevenzione e di riciclaggio.

Solo così si riuscirà a invertire la rotta verso il recupero dei materiali, verso cioè la Società del riciclaggio a cui l’Europa ci chiama.

Sottrarre le incentivazioni per l’impiantisca da combustione, destinandoli alla raccolta differenziata darà modo di programmare la progressiva uscita dalla dipendenza delle discariche e degli inceneritori, contribuendo, inoltre, all’abbassamento dei costi del sistema in generale e soprattutto sulle tariffe applicate ai cittadini.

“A pochi mesi dalla approvazione del Piano Regionale sui Rifiuti, –– dichiara Vanessa Ranieri presidente WWF Lazio – pubblicato lo scorso 14 marzo, insomma,  si ha già la convinzione che lo stesso non solo non possa portare quei benefici legati alla corretta pianificazione, prevista dalla gerarchia dei rifiuti comunitaria, ma addirittura ad una sicura condanna da parte della Comunità Europea avendo lo stesso di fatto puntato sulla realizzazione degli impianti per la produzione di CDR e sulla combustione dello stesso. Si aprano immediatamente i siti di compostaggio senza i quali è impensabile prevedere l’avvio di una serie puntuale raccolta differenziata porta a porta.

Convertire gli attuali TMB in siti di compostaggio potrebbe essere una scelta di facile realizzazione nel breve termine. A Roma, per esempio, abbiamo solo l’impianto di Maccarese che riceve il 35% dell’organico raccolto nella Capitale, destinando al Nord il rimanente, con enormi costi gestionali che erroneamente vengono imputati al sistema porta a porta”, conclude Ranieri.

“Siamo molto interessati alle azioni che assumerà il Ministro Clini . Infatti potrebbe partire dal caso del Lazio per rivedere le politiche di gestione dei rifiuti nel nostro Paese. Spetta allo Stato introdurre meccanismi di sostegno e di disincentivazione fiscale ed economica, che sono il migliore strumento a disposizione delle Amministrazioni per cambiare i modelli di gestione. Come è successo in altri stati europei, potrebbe avvenire anche nel nostro Paese. – ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del WWF Italia – Lo studio, che presentiamo oggi, sfata molti miti, a cominciare da quello che una maggiore raccolta differenziata costa di più. Infatti, i costi unitari di gestione dei rifiuti sono più alto dove è più basso il livello di differenziazione. Inoltre, dimostra come nel Lazio esistono già oggi risorse sufficienti per sostenere la raccolta porta a porta, la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti. E’ dunque solo una questione di volontà.”

In conclusione il WWF chiede alle Amministrazioni di agire subito secondo le cinque priorità per far uscire questa regione dalle finte logiche emergenziali.

LE PROPOSTE WWF: 5 PUNTI PER USCIRE DA UN’EMERGENZA VOLUTA. Cinque i punti di immediata applicazione che farebbero uscire la regione da questa situazione di emergenza voluta.

1. Si deve immediatamente attivare un programma di prevenzione con precisi obiettivi e relative scadenze.

2. Si deve raggiungere il 65% di raccolta differenziata spinta utilizzando il sistema porta a porta.

3. Si deve sostenere l’attività di riciclaggio attraverso il finanziamento di impianti di compostaggio, ma soprattutto curarne l’effettiva loro realizzazione;

4. Si deve aumentare l’ecotassa,  per disincentivare il trattamento termico e lo smaltimento.

5. Vincolare l’ecotassa al sostegno delle attività di prevenzione e di riciclaggio.

‘PORTA A PORTA’ A NAPOLI: ALTO GRADIMENTO IN 6 QUARTIERI. Uscire dall’emergenza rifiuti con la raccolta differenziata ‘porta a porta’ è possibile. Lo dimostra proprio l’esperienza di sei quartieri di Napoli (Bagnoli, Colli Aminei, Rione Alto, Ponticelli, Chiaiano e San Giovanni a Teduccio), premiata dal WWF Italia come una delle 9 buone pratiche italiane nell’ambito del concorso “ City Challenge – Reinventiamo le città”, lanciato in occasione di Earth Hour 2012 (31 marzo). Ma a promuovere il ‘porta a porta’ a Napoli, realizzato dal WWF Ricerche e Progetti, sono stati innanzitutto i cittadini, come testimoniano i risultati dell’indagine del Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, volta a misurare la soddisfazione dei circa 150mila cittadini coinvolti e condotta su un campione di 602 intervistati , tra il 20 dicembre 2011 e il 23 gennaio 2012, secondo la quale il 77,8% degli intervistati è rimasto complessivamente soddisfatto del servizio: l’ 8% in più dell’anno scorso. Il dato più eclatante riguarda la ritrovata fiducia dei cittadini in Asia e nel Comune di Napoli: salita dal 29,3% del 2010 al 47,3%. Venti punti in più.

Ulteriori documenti, distribuiti oggi in conferenza stampa su cd, possono essere richiesti all’ufficio stampa del WWF

 

Roma, 28 marzo 2011

RIFIUTI NEL LAZIO La sentenza di Palazzo Spada è allarmante

Un’altra discarica e un altro inceneritore in più

C’è chi pensa “sia solo un caso” che proprio a valle dell’incontro voluto dal Ministro Clini sulla situazione laziale dei rifiuti spunti a sorpresa la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato che riforma la sentenza del TAR Lazio con cui erano state accolte le istanze del WWF, dei cittadini, dei comitati, dei comuni limitrofi in relazione alla richiesta di dichiarare illegittime le autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto di gassificazione di Albano con annessa discarica.

Ricordiamo che il parere sulla valutazione d’impatto ambientale rilasciato ai termini di legge era risultato negativo, avendo accolto la Regione Lazio, tra le altre, anche le osservazioni proposte dalla nostra associazione.

In seguito per converso secondo un iter processuale che a tutt’oggi riteniamo forzato l’impianto ricevette il parere favorevole: una fortuna per i proponenti quantificabile in ben cinquecento milioni di euro, tanto quanto chiese il Coema, società proponente, come risarcimento alla Regione Lazio a seguito del parere negativo assunto, salvo poi ottenerne la conversione in positivo.

Il Coema all’epoca formato da Pontina Ambiente, Ama e Acea si proponeva come la possibile sintesi politica per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, cioè quel meccanismo basato su discariche e inceneritori vocato evidentemente per convenienza imprenditoriale verso la combustione di carta e plastica con alto potere calorifico, quelle stesse materie che dovrebbero essere indirizzate alla filiera per il recupero attraverso il riuso, riciclo e riutilizzo.

“Un allarmante precedente giurisprudenziale – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio – quello sancito da Palazzo Spada, che vede qualificare un legittimo provvedimento finale di rigetto ‘quale privo del carattere della definitività dovendo valere, nella sostanza, come preavviso di rigetto’. Da oggi in poi ogni parere di valutazione di impatto ambientale potrà avere quella aleatorietà che certo non garantirà un giudizio sereno in merito ai reali effetti sull’ambiente di un determinato impianto. Siamo preoccupati in riferimento al quadro complessivo sulla discussione della gestione dei rifiuti, per la forzata ostinazione a perseverare in direzioni sbagliate e contrarie a qualsiasi principio comunitario ma soprattutto di buon senso, in spregio a quello che è il volere della collettività, che ben conosce il valore della conservazione dell’ambiente e la garanzia che esso rappresenta per la salute e la qualità della vita. Usiamo quei cinquecento milioni di euro per aprire subito siti di compostaggio, per avviare la raccolta differenziata spinta, per incentivare le filiere e le imprese ad esse collegate, introduciamo la cauzione sugli imballaggi. Alla fine di tutto ciò a cosa potrà mai servire un inceneritore?”.

Roma, 23 marzo 2012