Oggi alla Rimembranza, tra vento e sole è riuscita bene la Giornata delle Oasi WWF

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La Giornata delle oasi WWF a Terracina si è svolta domenica 26 nel parco della Rimembranza.

 

 

 

 

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E’ stata una giornata double- face, ventosa e fredda la mattina, assolata e calda il pomeriggio.

 

 

 

 

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Ai visitatori è stata offerta la possibilità di godere di due mostre, una sulla biodiversità della Ecoregione Alpi e l’altra sulle api.

 

 

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Nel pomeriggio si è tenuto l’incontro sul treno che da otto mesi non arriva a Terracina per la nota questione della frana caduta sulla linea. Erano presenti oltre al sindaco Procaccini, assessori vecchi e nuovi, la consigliera regionale Gaia Pernarella e molti pendolari con il loro comitato. Il sindaco ha aggiornato i presenti sullo stato dell’arte e la consigliera regionale ha dato il suo impegno per seguire da Roma la vicenda. Dopo alcuni interventi l’incontro si è chiuso con due punti importanti:

  1. Il sindaco si farà carico di organizzare una perizia tecnica sull’intero fronte da cui è partita la frana in modo da poter rispondere con argomentazioni fondate all’opposizione all’apertura della linea da parte di RFI 
  2. Si costituirà un comitato allargato di cittadini e associazioni per sostenere con varie iniziative l’azione delle Istituzioni.

Domenica 26 maggio, Giornata delle Oasi WWF alla Rimembranza di Terracina

LINGR1Domenica 26 maggio a Terracina nel parco della Rimembranza si terrà la Giornata delle Oasi

Il parco resterà aperto per l’intera giornata a partire dalle ore 10

 

PROGRAMMA

1-     Visite guidate del parco di gruppi di visitatori

2-     Mostra fotografica sulla biodiversitàlogo-alpi

 

 

 

3-     Mostra fotografica sulle api e sull’apicoltura (a cura dell’entomologo Andrea Mengassini)360px-Bienenkoenigin_43a

 

 

4-     Incontro pubblico (ore 17) “Ridateci il treno” con la partecipazione di rappresentanti dell’Amministrazione comunale, del Comitato Pendolari Terracina e della stampa.211120123472

22 aprile, Giornata della Terra; il WWF celebra la ricorrenza focalizzando l’attenzione sull’alimentazione

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L’alimentazione sostenibile è il tema scelto dal  WWF per partecipare all’Earth Day Italia che festeggia la 43ma Giornata della Terra con un grande concerto a Milano, ( info su http://earthdayitalia.org/).

Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia, che parteciperà alla maratona web dell’Earth Day con un video ricorda che “L’alimentazione ha un ruolo prioritario quando si parla di tutela ambientale. Il cibo che scegliamo – e ancor di più quello che sprechiamo – rischia di ‘affamare’ il Pianeta e i suoi abitanti. Per garantire la salute a lungo termine del Pianeta è necessario e urgente ridurre drasticamente l’impatto negativo delle produzioni alimentari. La ricetta per salvare il Pianeta passa anche nel cambiamento della nostra alimentazione quotidiana, tra cui la riscoperta del modello alimentare mediterraneo, il cui valore ambientale e nutrizionale è riconosciuto da tempo dalla comunità scientifica internazionale. ”

Per il WWF la produzione alimentare è infatti responsabile del consumo del 38% delle terre emerse non coperte da ghiacci, del degrado di habitat e della perdita di biodiversità. L’agricoltura ha già distrutto o trasformato radicalmente il 70% dei pascoli, il 50% delle savane, il 45% delle foreste decidue temperate e il 25% delle foreste tropicali mentre l’irrigazione utilizza il 70% dell’acqua dolce disponibile sul Pianeta. I processi produttivi connessi alle produzioni alimentari causano l’inquinamento di fiumi e oceani e l’emissione di  una quantità di gas serra molto elevata.
Se escludiamo l’ultima glaciazione, nessun altro fattore ha avuto un impatto tanto distruttivo sugli ecosistemi.

Se da un lato per vincere questa sfida sono necessarie azioni globali che riguardano l’arrestare l’espansione dei terreni agricoli, il miglioramento dell’efficienza dell’uso di risorse (per unità di acqua, di energia), la riduzione degli sprechi lungo filiere, dall’altro basterebbero alcuni semplici cambiamenti alle nostre scelte alimentari per spingere la produzione di cibo in una direzione più sostenibile. A partire dalla rivalutazione di un’alimentazione ricca di vegetali e frutta di stagione e di provenienza locale, passando per una drastica riduzione dei consumi di carne, soprattutto bovina, evitando i cibi eccessivamente elaborati e trasformati, diversificando il pesce che si acquista (evitando le specie sovrasfruttate) sono tutte misure che possono migliorare la nostra salute e al contempo ridurre i costi ambientali del sistema agroalimentare. E ancora, se nei paesi poveri, gli sprechi sono dovuti principalmente a raccolti perduti e infrastrutture inadeguate, in Europa il 40% avviene nelle nostre dispense e frigoriferi. Anche i piccoli miglioramenti sono importanti.  Sforzi mirati nel ridurre gli sprechi – soprattutto di quegli alimenti che assorbono più risorse, come carne e latticini – potrebbero fare una grande differenza. A questi temi il WWF ha dedicato l’iniziativa ‘One Planet Food’

Il lavoro del WWF  sul tema dell’alimentazione è possibile anche grazie a quanto raccolto grazie al 5×1000 che ogni cittadino può devolvere gratuitamente all’associazione.

Salviamo il paesaggio, domenica 21 aprile marcia in difesa del paesaggio italiano

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Il Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” propone – in concomitanza con l’Earth Day mondiale – una manifestazione generale pubblica a salvaguardia dei terreni liberi e fertili rimasti.

Si tratta di una grande Marcia per la Terra, che si terrà domenica 21 aprile in PiemonteLiguria,LombardiaVenetoLazioPugliaSicilia eSardegna, e sabato 27 aprile in Friuli Venezia Giulia*.

* In Friuli Venezia Giulia la marcia è stata spostata a sabato 27 aprile a causa della concomitanza con il voto per le elezioni regionali).

Guarda il VIDEO

Salviamo l’agricoltura, scriviamo al Parlamento europeo.

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RIFORMA DELLA PAC

L’AMBIENTE AGRICOLO E’ IN CRISI, AGISCI ORA!

 

AGRIUN CARTELLO DI ASSOCIAZIONI LANCIA ANCHE IN ITALIA UNA PETIZIONE ONLINE INDIRIZZATA AI PARLAMENTARI EUROPEI PER UNA RIFORMA ‘VERDE’ DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE

Firma sul sito http://it.farmingfornature.eu

 

In vista della votazione in plenaria del Parlamento Europeo sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020, annunciata per il prossimo 11 marzo, le Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura biologica e biodinamica italiane credono sia giunto il momento di voltare pagina e finanziare solo le buone pratiche agricole che rispettano la Natura e che producano cibo sano con modalità che siano sostenibili anche per le future generazioni. Per questo hanno lanciato a livello europeo, anche in lingua italiana, una petizione online indirizzata ai parlamentari europei impegnati nei prossimi giorni a decidere sul futuro dell’agricoltura.

277 associazioni ed organizzazioni europee hanno già inviato una lettera aperta a tutti gli europarlamentari ( https://www.wwf.it/UserFiles/File/Lettera%20aperta_PAC_1marzo2013.pdf ) per ribadire perché la politica agricola europea ha bisogno di urgenti riforme. Con la petizione online tutti i cittadini europei possono far sentire la loro voce per sostenere una autentica riforma verde della PAC che renda l’agricoltura europea più pulita, sostenibile, sana e giusta.

Per più di cinquant’anni  l’Unione Europea ha incentivato e finanziato pratiche agricole dannose, che inquinano i nostri suoli, le nostre acque e la nostra aria, mentre la buona agricoltura biologica e biodinamica veniva sempre più penalizzata e marginalizzata, sprecando in questo modo i soldi dei contribuenti.

L’attuale crisi economica colpisce un’agricoltura già attraversata da una profonda crisi strutturale, in Italia le aziende sono calate in 10 anni del 32,2% e il loro reddito del 25,3%, mentre in Europa nell’ultimo decennio si sono persi complessivamente 3,7 milioni di posti di lavoro nell’agricoltura. Il 92% dei fiumi e dei laghi di tutta Europa sono inquinati per l’uso eccessivo di concimi chimici e pesticidi e soffrono per l’eccessivo prelievo di acqua destinata all’agricoltura (in Italia il 60% dei consumi idrici), negli ambienti agricoli dal 1980 ad oggi sono andati persi oltre 300 milioni di uccelli selvatici. I dati sull’ambiente in Europa evidenziano una crisi generalizzata della biodiversità e il consumo di suolo agricolo negli ultimi sessant’anni, un milione e mezzo di ettari dei terreni più fertili in Italia, mette a rischio anche la sicurezza alimentare. Questa crisi è il punto di arrivo di un modello di agricoltura non più sostenibile per modalità di produzione e di consumo.

Tutto questo non è più accettabile.

 

 Se non vuoi che i tuoi soldi siano usati per finanziare pratiche agricole che devastano il  territorio chiedi ai tuoi rappresentanti al Parlamento Europeo di votare a metà marzo per una politica agricola più verde. Per la prima volta nella storia infatti hanno il potere di votare per una politica agricola amica della Natura, che non sperperi i nostri soldi e che serva a produrre cibo sano in maniera più sostenibile. Questo porterà benefici per tutti chiede l’appello online promosso a livello europeo da Birdlife, EEB, IFOAM e WWF (organizzazioni rappresentate in Italia dalle Associazioni nazionali LIPU, Legambiente, Federazione nazionale Pro Natura , AIAB, Federbio, FIRAB, UPBio, WWF). All’appello hanno aderito anche altre Associazioni nazionali riunite in un tavolo di lavoro comune sulla riforma della PAC come il FAI (Fondo Ambiente Italiano), Italia Nostra, Touring Club Italiano, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, SIEP (Società Italiana Ecologia del Paesaggio) e Slow Food.

 

La mobilitazione delle Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica e biodinamica europee e nazionali intende ribaltare alcune decisioni assunte dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo considerate insostenibili per l’ambiente e penalizzanti per le pratiche agricole più virtuose e sostenibili.

 

Nella plenaria di marzo le Associazioni chiedono per questo ai Parlamentari Europei di votare per una vera riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che:

  1. ASSICURI l’adozione delle migliori pratiche agricole per la tutela dell’ambiente da parte di tutti gli agricoltori che beneficiano dei pagamenti diretti della PAC  (il cosiddetto “greening”), mentre la proposta attuale prevede l’esclusione delle aziende sotto i 10 ettari;
  2. RESPINGA i doppi pagamenti illegali proposti dalla Commissione Agricoltura, che consentirebbero di pagare due volte gli agricoltori per le stesse attività;
  3. REINTRODUCA l’obbligo per gli agricoltori   del rispetto delle normative europee in materia di tutela dell’ambiente,  sicurezza alimentare, benessere animale e salute pubblica per poter ricevere i finanziamenti comunitari, attraverso la cosiddetta “condizionalità”.
  4. SOSTENGA maggiormente l’agricoltura biologica ed i sistemi agricoli di Alto Valore Naturale.

In questo scenario l’agricoltura biologica deve assumere un ruolo completamente nuovo rispetto al passato, utile per il futuro di tutta l’agricoltura, diventando metodo produttivo centrale dal quale partire per un nuovo modello di  riferimento basato su valori etici e sociali e sulla tutela dei beni pubblici.

Sono, infatti,  proprio le aziende biologiche che attraverso la diversificazione (base fondante dei principi del biologico) hanno saputo interpretare la multifunzionalità in misura maggiore rispetto alle altre e che oggi si dimostrano più resilienti anche sul piano economico e in sintonia maggiore con l’ambiente e i bisogni dei cittadini. Per questo l’agricoltura biologica deve essere maggiormente sostenuta da un’autentica riforma della PAC.

 

La campagna online prosegue anche sui siti delle varie associazioni e sui Social Network.


Roma, 1 marzo  2013

 

Gli Uffici Stampa
WWF Italia, Tel. 06 84497 265/213; 02 83133233 – 329 8315718

LIPU  tel 0521.273043 – 340 – 3642091 

Pessime decisioni della UE su agricoltura e ambiente

24/1/2013 – LIPU e WWF indignati per quanto deciso dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo che cancella i benefici della Politica agricola per l’ambiente

4629407320_108a5960a8_m“Quella approvata dalla Commissione è una controriforma che rappresenta un grave danno  all’ambiente e ai cittadini contribuenti europei”. E’ il commento di LIPU e WWF al voto della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla riforma della Politica agricola comune (Pac) dell’Unione europea.  La Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo (Comagri) ha completato oggi le votazioni sulla riforma della Pac, approvando una serie di proposte controverse che hanno praticamente cancellato i benefici che la Pac (che entrerà in vigore nel 2014) avrebbe potuto apportare all’ambiente.

 

“Quanto deciso ieri ed oggi – dichiarano LIPU e WWF – è in palese contrasto con la proposta originaria della Commissione Europea che, seppur timidamente, tentava di legittimare nuovamente, agli occhi dei contribuenti europei, il bilancio agricolo dell’UE (34% del bilancio complessivo) introducendo una maggiore condizionalità ambientale per i contributi concessi agli agricoltori. 

“Siamo sdegnati per le decisioni della Commissione agricoltura – proseguono LIPU e WWF – che su molti punti si è praticamente divisa a metà con numerosi emendamenti approvati per un solo voto di scarto. Le misure del “greening” della Pac sono state praticamente cancellate, ossia le misure in favore della biodiversità e per contrastare i cambiamenti climatici previste nel primo pilastro per i pagamenti diretti alle aziende agricole”. 

 

Con il suo voto la Comagri, vergognosamente condizionata dagli interessi a breve termine dell’agricoltura intensiva e dell’industria agro-alimentare, ha sprecato un’opportunità storica per sostenere un’agricoltura amica dell’ambiente. Ha quindi posto una grave ipoteca sul futuro dell’agricoltura, che dipende dal mantenimento delle risorse naturali. Questo è il risultato della preponderante presenza di deputati legati alle forti lobby dell’agricoltura industriale.

 

Secondo LIPU e WWF, “una delle decisioni più gravi, presa a maggioranza dai deputati della Comagri, è il doppio finanziamento degli agricoltori per le stesse misure ambientali pagate sia col primo che con il secondo pilastro della Pac“. In pratica gli agricoltori che ricevono pagamenti per la realizzazione di azioni agro-ambientali nell’ambito dello sviluppo rurale saranno automaticamente ammessi al pagamento del “greening” del primo pilastro ricevendo un premio aggiuntivo del 30% del contributo base (praticamente un doppio pagamento per la stessa azione). Una decisione che dovrà essere giustificata con molta attenzione, non solo perchè illegale ai sensi della Legge comunitaria, ma anche perché comporta una sottrazione di quasi tre miliardi di euro l’anno dai programmi ambientali, che già subiranno altri consistenti tagli nel bilancio comunitario. “E’ vergognoso – proseguono le due Associazioni – come in tempi di crisi i deputati europei abbiano votato per pagare due volte la stessa azione. Con il loro voto hanno contribuito ad aggravare il taglio dei finanziamenti per i beni pubblici e la tutela degli interessi generali dei cittadini europei ad esclusivo vantaggio degli interessi privati di breve termine del settore agricolo”.

Le decisioni della Comagri che hanno cancellato l’ambiente dalla riforma della PAC allontanando l’agricoltura europea da un’autentica sostenibilità ambientale, sono le seguenti:

  • Greening: sono cancellate le tre misure obbligatorie in favore del clima e biodiversità proposte dalla Commissione Ue (rotazione e diversificazione delle colture, protezione dei prati permanenti ed aree d’interesse ecologico) sostituite da un “menù” di misure stabilite dalle Amministrazioni nazionali e regionali che gli agricoltori potranno liberamente adottare. Qualsiasi sistema di certificazione permetterà di entrare nel greening. Il risultato sarà la realizzazione di misure non efficaci disperse sul territorio che consentono agli agricoltori di ottenere gli stessi finanziamenti senza aumentare l’impegno per la tutela dell’ambiente.

 

  • Sviluppo Rurale: oltre all’introduzione di sussidi illegali con il doppio pagamento agli agricoltori per le stesse misure, la Comagri ha confermato la proposta della Commissione UE per l’introduzione nel secondo pilastro della Pac di un costoso strumento per la stabilizzazione dei redditi e le assicurazioni contro le calamità naturali,  che finirà per impegnare la maggior parte dei finanziamenti destinati allo sviluppo rurale.

 

  • Aree di elevato valore naturale: la Comagri ha respinto la proposta d’introdurre specifici programmi per la gestione delle aree agricole di elevato valore naturale e per l’agricoltura biologica, pratiche che svolgono un ruolo cruciale nella fornitura di beni pubblici ambientali e sostegno all’economia rurale. La previsione di specifici programmi avrebbe assicurato maggiori finanziamenti a queste pratiche agricole più sostenibili per l’ambiente.

 

  • Condizionalità: poteri conservatori hanno causato l’indebolimento della condizionalità – uno dei principi base della Pac: per ricevere i sussidi bisogna rispettare la legge e seguire le buone pratiche – facendoci tornare indietro agli anni peggiori della Politica agricola.

“Il voto di oggi non è il punto di arrivo – dichiarano LIPU e WWF – e ci sarà presto l’opportunità per ribaltare queste pericolose decisione nel corso della votazione plenaria del Parlamento europeo all’inizio di marzo. Ci appelliamo alla responsabilità degli eurodeputati, in particolare quelli italiani, per cambiare quanto deciso oggi dal Comagri nel rispetto dei principi costituenti della Ue, nel rispetto dei diritti dei cittadini contribuenti, per assicurare un futuro a lungo termine sia agli agricoltori sia all’ambiente, dimostrando così – concludono LIPU e WWF – indipendenza da lobby agricole sempre meno lungimiranti e non interessate al bene comune”.

Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi. WWF chiede il divieto d’uso al 2020

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Sette azioni prioritarie  proposte per il Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in agricoltura.

I punti nodali individuati da un ampio schieramento di organizzazioni: AIAB, FIRAB, Legambiente, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Fai, UpBio, Federbio, Italia Nostra, Lipu, Mdc, Pro Natura – Federazione Nazionale, SIEP, Slow Food Italia, TCI, Unaapi, WWF. 


Le organizzazioni di rappresentanza di interessi molteplici intendono accendere i riflettori sull’intero percorso di recepimento della Direttiva UE sull’Uso sostenibile dei pesticidi, come è previsto dalla consultazione, richiamando principi e obiettivi generali di interesse per l’intera collettività.

Nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura ci sono, infatti, misure e percorsi che dovrebbero essere adottati per coniugare la tutela della qualità agroambientale, la sicurezza alimentare, la salute dei consumatori e degli operatori agricoli in un quadro di compatibilità ambientale con l’impiego di prodotti chimici di sintesi. Per far sì che questo avvenga è necessario introdurre questi punti focali nella bozza del Piano d’Azione Nazionale:

1. Le finalità del PAN     Il PAN deve individuare azioni concrete e misurabili, definendo obiettivi quantitativi di riduzione dell’impiego di pesticidi. Tali obiettivi devono essere semplici, accompagnati da indicatori efficaci e facilmente monitorabili, semplicemente comunicabili agli operatori e ai cittadini, come tra l’altro previsto dagli art. 7 e 10 della Direttiva UE.

2. Il ruolo dell’agricoltura biologica     La bozza di PAN deve prevedere un rafforzato esplicito riferimento all’agricoltura biologica come strumento di difesa e prevedere apposita azione di assistenza tecnica. Il metodo biologico dovrà, quindi, essere favorito attraverso strumenti e iniziative specifiche volte a rafforzare il comparto e valorizzare le produzioni agricole biologiche sia in termini di politiche di sostegno e di azioni previste dal Piano che di formazione degli addetti.

3. Definire il processo     La versione definitiva del documento dovrebbe inoltre definire una road map che permetta l’applicazione progressiva di misure di incentivazione e di specifiche politiche di supporto volte a indicare il raddoppio della SAU nazionale condotta con il metodo biologico entro il 2020. Inoltre, a tutela del patrimonio di biodiversità disponibile, dell’integrità delle risorse naturali e della qualificazione paesaggistica, l’adozione di tale metodo di coltivazione va promossa sull’intera superficie delle aree Natura 2000 entro 5 anni dall’entrata in vigore del PAN, accompagnando le aziende ivi presenti nel processo di conversione al biologico.

4. Ridurre tutti i rischi     Nel caso di irrorazione aerea vanno affrontate le preoccupazione di deriva dei prodotti anche su produzioni biologiche, oltre che su bacini e popolazione, rendendo opportuno un profondo ripensamento volto a una esclusione dei trattamenti aerei dal novero di possibilità.
Il PAN deve inoltre prevedere un obbligo di notifica pubblica dei produttori convenzionali su epoca e tipologia dei trattamenti per gestire possibili fenomeni deriva.
La bozza di PAN va inoltre integrata riconoscendo la pericolosità del multi residuo e prevedendo specifiche azioni di monitoraggio e prevenzione, formazione e informazione anche attraverso il necessario coinvolgimento nell’azione divulgatrice delle associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica oltre che del Ministero della Salute e dell’Ambiente, che vanno peraltro investiti di ruoli più significativi sia nella gestione che comunicazione del rischio.
A fini di salute pubblica, particolare attenzione va inoltre posta sul tema della tossicità cronica dei pesticidi che la bozza di PAN tratta in misura vaga e senza individuare chiari elementi di prevenzione e precauzione, sia in termini di applicazione di singoli composti che di loro miscele o di sequenze tra loro.

5. Pesticidi e OGM     Il PAN non affronta in alcun modo la questione OGM che comporta altrove nel mondo abuso di trattamenti erbicidi nelle colture tolleranti erbicidi e pressione selettiva generata dalle colture resistenti a insetti.

6. Il ruolo di ricerca e formazione     In tema di ricerca il PAN deve dare espressa indicazione di rafforzamento dei percorsi e della capacità di innovazione a vantaggio di sistemi colturali resilienti ed emancipati dalla chimica che devono godere di investimenti specifici in termini di ricerca.

7. La terminologia     L’appropriato, de jure e de facto, termine “pesticidi” viene sistematicamente ignorato per ricorrere alla più neutra e inoffensiva espressione “prodotti fitosanitari”.

Franco Ferroni, responsabile Biodiversità, aree protette e politiche agricole del WWF Italia, intervenuto all’incontro promosso dalle Associazioni al Senato per conto del WWF Italia ha detto “Il piano di azione nazionale pesticidi rappresenta una opportunità unica per orientare verso una maggiore sostenibilità ambientale l’agricoltura italiana, in linea con gli obiettivi indicati dall’Unione Europea. E’ necessario però che, almeno per le aree più vulnerabili come le aree naturali protette, le aree non agricole come ferrovie e strade e le aree urbane frequentate da soggetti più a rischio come i bambini, il piano indichi chiaramente l’obiettivo del divieto d’uso dei pesticidi entro il 2020. Sarebbe così assicurato da una parte l’obiettivo della tutela della salute pubblica e della biodiversità e dall’altra si consentirebbe l’ utilizzo dei finanziamenti della prossima programmazione della Politica Agricola Comune 2014 – 2020 per accompagnare Enti pubblici ed aziende agricole verso questo obiettivo con adeguati incentivi economici”.

Troppa chimica in agricoltura; dobbiamo rinunciare al prosecco?

Una recente tesi di laurea ha messo a nudo i numerosi trattamenti cui vengono sottoposte le vigne del prosecco.
 
La tesi di laurea è di Milvana Citter e ha un titolo emblematico:
 “Le primavere silenziose del prosecco, da arcadia collinare a geografie del rischio”.
Per leggerne l’introduzione e avere i riferimenti per chiedere l’intera tesi si può utilizzare questo link.
Già da anni i residenti nella zona di produzione si erano allarmati per gli effetti collaterali indesiderati dei trattamenti come appare in questo articolo del Corriere del Veneto.

Dal Convegno “Il medico e le patologie ambientali” schede di educazione ambientale per la prevenzione primaria

Interessante convegno quello tenuto oggi a Latina nella sede dell’Ordine dei medici.

Allergie, malattie cardiovascolari, obesità, diabete, autismo, malattie degenerative, ….tutte causate dall’inquinamento ambientale.

In attesa di poter leggere sul sito dell’Ordine le relazioni dei due esperti dell’ISDE (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente), Ernesto Burgio e Antonella Litta, mettiamo a disposizione di tutti le schede che sono state distribuite ai partecipanti.

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A proposito di pesticidi in agricoltura, come stiamo in provincia di Latina?

 

Una signora preoccupata per la salute della propria famiglia ha scritto ad una sezione WWF del trevigiano che sta battendosi contro l’uso dei pesticidi utilizzati nella coltivazione del prosecco le cui vigne sono piantate in mezzo alle abitazioni.

Buongiorno sono una mamma seriamente preoccupata per i suoi piccoli perché da
circa un anno e mezzo abitiamo in un casale adiacente a colture intensive di
carote
nel comune di Fiumicino nel Lazio e nei mesi di settembre e ottobre
l’aria e’ irrespirabile
, mi chiedevo se avete qualche indirizzo al quale posso
rivolgermi  per verificare i danni subiti fino ad ora.
Stiamo pensando di trasferirci ma non è così semplice.

 

La risposta non è rassicurante.

Gentile signora,
anche qui da noi ci sono questi suoi problemi con famiglie che traslocano nel periodo dei trattamenti (da aprile a settembre), oppure che tentano di vendere le case, anche in bellissimi posti ma circondate da vigneti e nessuno le compera, oppure che si mettono dei filtri per l’aria che respirano in casa come nei rifugi antiatomici.
Siamo all’autodistruzione lenta da pandemia silenziosa di pesticidi sparsi nebulizzati scientificamente a migliaia di tonnellate, inquinanti “totipotenti” che toccano aria, acqua, terra e cibo (i beni comuni) e minano i valori fondamentali della salute e della biodiversità attraverso l’avvelenamento di tutta la catena trofica.
Il problema del trattamento dei pesticidi nelle colture dovrebbe essere regolamentato da regolamenti comunali di polizia rurale, che in genere derivano dalla direttiva 128/2009 sull’utilizzo dei pesticidi dal regolamento correlato1107/2009, prodotti però da un forte condizionamento delle lobby a Bruxelles che hanno inventato l’eufemistica “agricoltura integrata” dove tutti possono mettere in sostanza ciò che vogliono, a differenza del regolamento europeo sull’agricoltura biologica, molto più preciso e salubre.
Quindi, essendo il discorso molto lungo, la invito a vedere se c’è un qualche regolamento comunale a Fiumicino sul tema, e nei casi in cui lei subisca degli effetti acuti in seguito ai trattamenti, di andare subito al pronto soccorso o dal suo medico di famiglia e farsi fare una minuta con descrizione della sua dichiarazione di malessere. E poi magari ce ne invia copia.
Inoltre faccia delle foto quando trattano vicino e chieda agli agricoltori il nome dei pesticidi che  mettono nei trattamenti.
Il referente responsabile della salute dei cittadini è il sindaco (art 32 della costituzione) che approva anche l’eventuale regolamento di polizia rurale e regola la sua applicazione attraverso anche i vigili comunali.
Cerchi di costituire qualche comitato contro i pesticidi perchè oramai siamo alla frutta per quanto riguarda l’incidenza tumorale nelle aree agricole a coltura intensiva. 
A questo link  può trovare il manuale per difendersi dai pesticidi, in PDF, manuale che abbiamo stampato e distribuito alla popolazione dell’alto trevigiano in 40.000 copie.