Pubblicato il VI Rapporto Anci-Conai, 9 Regioni e 3.549 Comuni oltre l’obiettivo UE del 50% di riciclo dei rifiuti

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Nel Rapporto che copre il 95% del territorio nazionale si legge che sono in crescita la raccolta differenziata e l’avvio al riciclo e scendono le emissioni di CO2. L’Italia viaggia ancora a due velocità ma dal Sud arrivano segnali incoraggianti.

 

Nove Regioni italiane hanno raggiunto, con ben 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e Valle D’Aosta.  Mentre la Campania, la Toscana e l’Abruzzo sono prossimi a raggiungere l’obiettivo il Lazio è ancora molto lontano.

3.549 sono i Comuni che hanno già raggiunto il traguardo fissato dalla Direttiva Europea , il 13% in più rispetto al 2014 e il 58,29% rispetto al 2013.

Nel Lazio i Comuni che hanno superato il 50% di avvio al riciclo sono oltre 80; la distribuzione provinciale vede Roma con 39 comuni, Viterbo con 19, Latina con 10, Frosinone con 9, Rieti con 4.

I comuni della provincia di Latina sono Campodimele, Castelforte, Formia, Lenola, Monte  San Biagio, Norma, San Cosma e Damiano, Sermoneta, Sonnino,Spigno. Terracina non appare nel Rapporto, forse rientra nel 5% del territorio nazionale non raggiunto dallo studio dell’ANCI-CONAI.

Lo studio evidenzia un lieve aumento (+0,78%) della produzione dei rifiuti urbani nel 2015, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%), una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti.

Si legge nel Rapporto:

“Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate, un dato in aumento del 32,75%. Il rapporto evidenzia inoltre un aumento della quantità dei materiali conferiti ai Consorzi del Conai e successivamente reimmesso nei cicli produttivi, a prova di una consolidata attitudine dei cittadini alla separazione delle matrici recuperabili; ciò nonostante, si assiste a un leggero peggioramento della qualità dei materiali stessi, a testimonianza di quanto sia importante continuare a informare i cittadini sulle corrette pratiche da seguire nella raccolta differenziata.”

Separa bene i rifiuti per migliorare la raccolta differenziata!

 

Segui le indicazioni del glossario  glossario-rifiuti

 

Salva il suolo: è il tempo dell’azione

L’iniziativa dei cittadini europei (I.C.E.) “SALVA IL SUOLO“, portata avanti dal WWF e da oltre 350 organizzazioni non governative di 26 Paesi europei, ha l’obiettivo di sostenere la proposta di una Direttiva Europea sul consumo di suolo, che stabilisca una volta per tutte come il suolo sia una risorsa strategica per assicurare la sicurezza alimentare, la tutela della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici.

 

Bisognerà raccogliere da oggi all’11 settembre 2017 in tutti i Paesi membri un milione di firme di cittadini europei in calce ad una scheda su cui riportare i dati anagrafici (con il riferimento alla sola carta di identità). Il successo di questa iniziativa nel nostro paese servirà anche a sollecitare il Parlamento italiano ad approvare al più presto norme per limitare il consumo di suolo (in discussione da due anni) che servano a dare un quadro di regole  e di strumenti che siano veramente efficaci.

La raccolta di firme “SALVA IL SUOLO” in Italia è promossa da una task force di associazioni formata da ACLI, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food, WWF, che organizzeranno iniziative insieme al più vasto coordinamento italiano degli aderenti alla I.C.E. costituito da 80 realtà associative e comitati.

E’ diffusa ormai la consapevolezza che il suolo, risorsa non rinnovabile e bene comune, svolge funzioni vitali per l’ecosistema, la produzione alimentare, la conservazione delle risorse idriche, l’assorbimento dell’anidride carbonica. Contenere il consumo di suolo, a giudizio del WWF, è fondamentale per limitare il rischio idrogeologico, garantire la capacità di ripresa dei sistemi naturali e di adattarsi ai cambiamenti climatici.

                                                      FIRMA ANCHE TU!

 

A Terracina è in funzione l’isola ecologica, utilizziamola

Da qualche mese è stata aperta a Borgo Hermada l’isola ecologica comunale per il conferimento dei rifiuti domestici.

Si è aggiunta alle isole itineranti che ogni sabato sono operative nelle diverse piazze cittadine dove è possibile depositare ingombranti e tutto quanto non viene conferito nella raccolta differenziata calendarizzata.

Il centro di raccolta di Borgo Hermada non ha una grande superficie e quindi non contiene gli scarrabili necessari per il deposito di grandi ingombranti ma presenta una batteria di piccoli cassonetti.  Meglio di niente!

 

Sul cancello di ingresso un foglietto volante, reso quasi illeggibile dalle intemperie, informa i cittadini sugli orari di apertura e sulle tipologie di rifiuti conferibili.

 

 

 

Le isole ecologiche itineranti o fisse sono il sostegno indispensabile al successo della raccolta differenziata che però necessita anche di un controllo della qualità dei materiali differenziati che a Terracina si insiste a non effettuare.

CLIMA: WWF, BENE RATIFICA CAMERA ACCORDO PARIGI. ORA TOCCA AL SENATO

Logo del WWF
 Il WWF apprezza la celerità della Camera nell’approvare il DDL di Ratifica dell’Accordo di Parigi e si augura che il Senato faccia altrettanto. “Anche a livello simbolico, è importante che l’Italia arrivi alla Conferenza sul Clima di Marrakech, che inizierà il 7 novembre, con le carte in regola”. Ha detto la responsabile Clima ed Energia del WWF Italia Maria Grazia Midulla che aggiunge: “Ci auguriamo poi che, se il Senato ratificherà in fretta, si possa ottenere anche la presenza come Stato membro effettivo sin dal primo meeting dell’Accordo. Benché dal punto di vista formale tutta la procedura andasse completata entro oggi, riteniamo che il Segretariato potrà valutare il rilievo della pronuncia senza nessun voto contrario di uno dei due rami del Parlamento. In ogni caso, ci auguriamo che il Senato agisca davvero a tempo di record”.

Il WWF auspica che si avvii da subito la definizione della strategia di decarbonizzazione, in modo che la visione di lungo termine possa aiutare a definire politiche immediate più coerenti e promettenti. “Il mondo sta cambiando rapidamente, i fattori di crisi sono molti e tra questi il caos climatico rischia di essere il più devastante: ma agire subito permetterebbe non solo di limitare i danni del cambiamento climatico, ma anche di aumentare i benefici in termini economici e di benessere”, conclude Midulla.
Roma, 19 ottobre 2016
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

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Arrestiamo il consumo di suolo in Italia, proposta di legge del Forum Salviamo il Paesaggio

 

Il Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, difendiamo i Territori ha emesso questo comunicato stampa che riproduciamo integralmente.                

Comunicato stampa

La Rete delle oltre 1.000 organizzazioni che compongono il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio (più noto come “Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, difendiamo i Territori“) ha avviato oggi l’attività di elaborazione di una propria Proposta di Legge per l'”Arresto del consumo di suolo in Italia“.

Tale iniziativa intende portare a compimento un percorso iniziato nell’ottobre del 2011 all’atto della costituzione del Forum stesso e interrotto successivamente in attesa del completamento dell’azione normativa del Parlamento in materia di consumo del suolo agricolo, avviata nel 2012 dal Consiglio dei Ministri del Governo Monti allora in carica, su proposta del ministro Catania, e attualmente giunta in discussione al Senato, dopo molteplici revisioni che il Forum giudica un utile primo passo, ma insufficiente per intervenire con efficacia su quella che deve, invece, essere considerata una assoluta emergenza cui porre rimedio.

Per tale motivo, nei giorni scorsi è stato composto un apposito Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico multidisciplinare, che conta al momento 70 persone: architetti, urbanisti, docenti universitari, ricercatori, pedologi, geologi, agricoltori, agronomi, tecnici ambientali, giuristi, avvocati, giornalisti/divulgatori, psicanalisti, tecnici di primarie associazioni nazionali, sindacalisti, paesaggisti, biologi ecc.

Tra essi, alcuni dei principali esperti nazionali in materia quali Anna Marson, Luca Mercalli, Paolo Pileri, Fabio Terribile, Michele Munafò, Paola Bonora, Paolo Berdini, Luisa Calimani, Giorgio Ferraresi, Tiziano Tempesta, il Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, il segretario nazionale della Fillea/Cgil Salvatore Lo Balbo, il primo Sindaco a “crescita zero urbanistica” Domenico Finiguerra, tecnici di primarie associazioni nazionali.

Il Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico, coordinato da Alessandro Mortarino e Federico Sandrone, si è dato 6 settimane di tempo per definire un testo condiviso da tutti i suoi componenti, da sottoporre successivamente all’analisi e all’approvazione delle migliaia di aderenti – individuali e associazioni – al Forum, in modo da poter consentire la sua “validazione” da un gruppo di giuristi tra la fine dell’anno corrente e i primi giorni del 2017.

L’avvio odierno dei lavori è stato accompagnato da una prima bozza di testo normativo, che verrà ora “emendato” da tutti gli esperti e progressivamente arricchito per offrire alle forze politiche, sociali e economiche e a tutto il Parlamento uno strumento in grado di orientare concretamente il comparto edile verso la grande sfida del recupero e riuso di quell’enorme stock di abitazioni vuote, sfitte, non utilizzate esistente nel nostro Paese: circa 7 milioni di opportunità di lavoro che attendono solo un segnale forte di cambiamento.

 

Per ulteriori informazioni:

Alessandro Mortarino (email)
333 7053420

Federico Sandrone (email) 

Segreteria Forum Salviamo il Paesaggio (email) 


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Domenica 2 ottobre Giornata delle Oasi WWF, a Terracina apertura straordinaria del parco della Rimembranza

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Domenica 2 ottobre il parco della Rimembranza accoglierà i visitatori per l’intera giornata in un’apertura straordinaria per far vivere in prima persona l’emozione di questi angoli ineguagliabili.

 
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Porta la tua famiglia, i tuoi amici, le persone a cui vuoi bene a un’esperienza unica fatta di incontri a tema e visite guidate e con la possibilità di consumare il pranzo al sacco all’aria aperta.

PROGRAMMA

Ore 10.30  Apertura del parco

Ore 11.30 Visita guidata

Al ritorno si può pranzare al sacco nel parco

Ore 16.30 Incontro con Emilio Selvaggi

17.30 Visita guidata

Ore 19.00  Chiusura del parco

Sabato primo ottobre arriveranno a Terracina camminatori sulla via Francigena del sud

Viandanti/pellegrini stanno camminando da giorni sulla via Francigena del sud sotto la guida del Gruppo dei Dodici e sabato faranno tappa a Terracina scendendo da Piazza Palatina. Saranno accolti come sempre nel parco della Rimembranza da cittadini e da volontari del WWF. Chi vuole potrà andare loro incontro proprio sui basoli dell’Appia antica quando i camminatori lasceranno il sentiero preso sopra la cava di Barchi.

 

 

 

In giornata il gruppo si troverà al centro dell’iniziativa “In cammino” del Progetto Appia Latina-Via Francigena del sud che vede coinvolti quattordici comuni e sei partner per migliorare la fruibilità del percorso.

 

 

 

Domenica due ottobre i camminatori lasceranno Terracina per raggiungere Fossanova dove tra l’altro troveranno la stele dei meno 100 km da Roma offerta dal Gruppo dei Dodici e appena inaugurata.

 
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Rinnovata la convenzione Comune/WWF per la gestione del parco della Rimembranza di Terracina

 

Era il 1995 quando venne stipulata la prima volta la convenzione tra il Comune di Terracina e la sezione locale dell’associazione.

 

 

In precedenza il WWF si era fatto promotore di una serie di interventi di pulizia e sistemazione del parco, lasciato chiuso per tanti anni, realizzati con la collaborazione di numerosi cittadini guidati da Emilio Selvaggi.

 

Successivamente, una volta firmata la convenzione tra il Comune e l’allora responsabile della sezione, Emilio si dedicò alla cura del parco rendendolo una sorta di orto botanico e un’oasi di pace all’interno della città che soprattutto in estate diventa frenetica.

 

Le fatiche decennali che Emilio ha dovuto affrontare sono state rese più ardue dalle difficoltà con cui il Comune forniva materiali e manodopera per i lavori da realizzare.

La nuova convenzione all’articolo 4 fissa gli obblighi delle parti in maniera chiara:

 “Restano a carico dell’Amministrazione concedente tutti gli interventi manutentivi ordinari e straordinari, messa in sicurezza del sito e quant’altro ritenuto necessario per assicurare la pubblica incolumità, mentre l’Associazione assicurerà gratuitamente tutti i piccoli interventi manutentivi atti a garantire le ordinarie condizioni di fruibilità del complesso monumentale”.

L’associazione invierà all’amministrazione comunale un elenco delle opere necessarie e non più rinviabili da effettuare all’interno del parco per mettere in sicurezza alcune parti e per restaurarne altre.

Le premesse 

Queste le premesse della convenzione che avrà durata quinquennale con possibilità di rinnovo tacito per altri cinque anni: 

  1. in base al legge n.559 del 21 marzo 1926 tutti i parchi della Rimembranza sono  dichiarati pubblici monumenti;
  2. a Terracina in via San Francesco Nuovo, insiste un’area denominata “Parco della Rimembranza”, meglio descritta e delimitata nelle planimetrie allegate   al presente atto sotto le lettere  A) e B), distinta in catasto terreni  al Foglio 115 particella  226 della superficie complessiva di mq. 6.530;
  3. i motivi che rendono interessante detto parco sono:

-la pietas cittadina per 141 Terracinesi caduti nella prima guerra mondiale e sepolti lontani dalla loro terra; per ciascuno di essi fu piantato un albero;

-la presenza di numerose tracce archeologiche, seppure in misura di frammento, a testimonianza di almeno due millenni di storia cittadina;

-l’insediamento di quasi duecento specie botaniche che offrono un’antologia naturalistica in continua evoluzione;

-la posizione molto panoramica e nuovi camminamenti, sistemati strategicamente, offrono squarci inconsueti di paesaggio sul mare e sulla città;

 Gli scopi

          Questi sono gli scopi:

  •  tutelare una porzione di territorio che offre caratteristiche uniche sotto il profilo ambientale;
  • promuovere e diffondere presso la popolazione una più consapevole sensibilità ai problemi ambientali;
  • valorizzare, curare e pulire tutti gli spazi oggetto di affidamento;
  • implementare ed aggiornare la catalogazione delle essenze botaniche del sito, oltre alla sua integrale tutela;
  • sviluppare la ricerca scientifica ed iniziative di educazione ambientale rivolte alle scuole di ogni ordine e grado e a tutti i cittadini;
  • organizzare visite guidate ed escursioni, previa stesura di apposito calendario attuativo che verrà concordato successivamente con l’Amministrazione.

L’associazione comunicherà all’amministrazione il programma annuale entro il mese di Novembre, fermo restando che sarà data notizia di volta in volta delle iniziative del WWF per mezzo della stampa e dei vari mezzi di informazione e comunicazione, nonché sul sito del comune.

IMPORTANTE!

Dal primo ottobre 2016 le aperture settimanali saranno nei giorni di MERCOLEDI’ e DOMENICA con orari dettati dalla stagionalità e la chiusura avverrà prima del tramonto. Le scuole e i gruppi di cittadini o di turisti potranno visitare il parco in ogni giorno compatibilmente con eventuali lavori in corso e prendendo accordo telefonico ai numeri 3470463423 (Patrizia) / 3348814320 (Francesca).

Il parco del Montuno ritorni alla città di Terracina

Domenica 25 settembre in occasione dell’evento Puliamo il mondo di Legambiente il Parco del Montuno di Terracina è stato riaperto dopo 7 anni di chiusura.

In questi anni l’area è stata preda e vittima  dei vandali  e dell’incuria, ma ancor prima di tentativi di costruirvi un parcheggio sotterraneo che si sono interrotti perché durante gli scavi di inizio dei lavori portati avanti con sbancamenti e tagli di alberi venne alla luce un muro romano come molti avevano ipotizzato. La  questione prese poi la via giudiziaria ma il parco ormai, reso inagibile, fu chiuso.

Il WWF di Terracina si dichiara soddisfatto che ci sia di nuovo attenzione per quest’area di così grande pregio naturalistico e storico – archeologico che tanto è stata nel cuore della nostra associazione e di tanti cittadini.

La prima piantumazione, infatti, fu fatta proprio dai nostri volontari e il parco venne affidato poi alla cura degli scout; l’impegno divenne evidentemente troppo grande anche per l’assenza dell’intervento dell’amministrazione dell’epoca e l’area fu abbandonata  a se stessa.

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La stessa cosa avvenne per la Fossata, il WWF spinse sul Comune perché entrasse in causa contro il privato che se n’era impossessato; vincemmo e la Fossata venne affidata ad un comitato locale di cittadini che dopo qualche festa organizzata nell’area l’abbandono’.

 

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Ora finalmente si parla di nuovo del Parco del Montuno e i nostri volontari hanno partecipato con entusiasmo alla sua pulizia lavorando fianco a fianco con gli altri volontari della

Legambiente di Terracina che ha preso img_6120l’iniziativa inserendola anche nell’evento nazionale Puliamo il mondo perché siamo sempre e comunque dalla parte dell’ambiente, della natura, della nostra storia e della nostra tradizione.

 

 

 

 

Il nostro auspicio è quindi che la nuova amministrazione, più sensibile ai temi ambientali, inizi un percorso virtuoso di tutela e cura ambientale, in collaborazione con  le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini portatori di interesse come quelli aderenti al Forum di Agenda 21 Locale.

 

L’Appia di Paolo Rumiz in un pomeriggio straordinario a Terracina

Ieri Paolo Rumiz ha presentato il suo libro “Appia” in una sala gremita dell’albergo Neapolis di via Lombardia a Terracina.

A nome del WWF ha introdotto l’incontro Giovanni Iudicone dando successivamente la parola al presidente della sezione terracinese dell’Archeoclub d’Italia Venceslao Grossi. Questi ha illustrato le due vie Appia che attraversano la città soffermandosi su quella traianea scomparsa sotto la città moderna con alcuni segmenti ancora visibili ma che andrebbero salvaguardati.

 

Paolo Rumiz ha tenuto il pubblico inchiodato alle sedie con i suoi racconti pacati e appassionati nello stesso tempo. L’ha fatto viaggiare con lui lungo l’Appia, emozionandolo con le descrizioni delle stratificazioni della Storia nei paesi (S. Maria Capua Vetere, Melfi, Gravina di Puglia…) e degli incontri con le persone che lungo il cammino diventavano sempre più numerose, centinaia, e poi migliaia, e che facevano a gara nell’offrire ascolto, ospitalità, calore umano, condivisione del cibo e delle tradizioni. Un’Italia che via via si rivelava ai 4 camminatori esploratori, nella sua autenticità, nella sua cultura radicata nei luoghi e nel suo desiderio forte di una maggiore cura da parte delle Istituzioni. E poi le suggestioni, gli aneddoti, i piccoli miracoli che, secondo Rumiz, si presentano soltanto ai viaggiatori che camminano: lo spazio che si crea nella mente camminando, diventa uno spazio di apertura all’altro, alla Natura, alla Meraviglia.

Il camminare ci rivela al mondo, dice Rumiz. La nostra postura e il nostro incedere mostrano quello che siamo, nella nostra dignità e regalità o nel disagio e sottomissione. In viaggio succedono cose strane, spazio e tempo, tracce, cammini, si intrecciano e il viaggiatore diventa uno sciamano. E poi “il buon incontro” con la gente, l’ospitalità, la convivialità, il cibo semplice e genuino, la natura nella sua maestosità, la lentezza, il silenzio, il mare, il tuffo finale una volta compiuta l”impresa…

Un pomeriggio, quello di ieri, in cui la storia, l’archeologia, il vivere quotidiano delle genti delle regioni attraversate lungo il percorso dell’Appia antica nell’affabulazione di Paolo Rumiz hanno assunto un alone di poesia.