Verde pubblico e verde privato, a Terracina hanno pari dignità (sulla carta)

COMUNICATO  STAMPA

 A proposito di abbattimenti di alberi a Terracina

I recenti avvenimenti che hanno riguardato i pini del giardino contiguo alla scuola Giovanni Paolo II di Terracina sollecitano delle riflessioni da parte di tutti. La sollevazione di insegnanti, genitori, nonni e bambini ha interrotto uno scempio programmato e ha rivelato una grande consapevolezza dell’importanza della presenza di alberi in città a garanzia di una migliore qualità della vita.

Subito dopo, però, viene da osservare che la vicenda evidenzia anche qualche limite da parte della pubblica amministrazione nel cogliere la maggiore sensibilità ambientale sviluppatasi in gran parte della popolazione.

Questa storia deve lasciare un insegnamento duraturo per gli attuali e per i futuri amministratori della città. Innanzitutto, viene richiesta loro una maggior cura dell’esistente, tutti i parchi e le aiuole devono essere oggetto di restauro nei tempi brevi, e poi ogni altro intervento sulle piante dovrà mirare, dopo le opportune analisi delle loro condizioni, alla massima conservazione.

Se tutto questo vale per il verde pubblico vogliamo ricordare che esistono degli obblighi anche per i proprietari di quello privato nel caso di potature drastiche o di abbattimenti di alberi.

AraucariaSanDomenicoProprio in questi giorni ci viene segnalata l’intenzione di abbattere una pianta di araucaria di circa 60 anni.

E’ ancora vigente, infatti, l’ordinanza sindacale n.8202 del 10/12/1987 che tra l’altro impone il divieto “ …di abbattere nel perimetro urbano e nei centri abitati dei borghi piante arboree di alto fusto o già ceduate  di qualsiasi specie; nelle zone agricole di abbattere piante arboree ornamentali, con esclusione di piante arboree da reddito, sia da frutto che da legno, comprese quelle costituenti bosco e fasce frangivento.

Il proprietario che ritenga necessario l’abbattimento di alberi pericolanti, vetusti od ammalati, deve farne preventiva richiesta a mezzo lettera raccomandata con R.R. al Comune.

Se entro il termine di 30 giorni il Comune non esprime il proprio parere o non effettua il sopralluogo alla presenza dell’interessato, questi può provvedere al taglio degli alberi.

Chiunque trasgredisce l’ordinanza è punito con una sanzione per un importo uguale a 5 volte il valore della pianta abbattuta ed in caso di alberi di particolare pregio paesaggistico, storico o culturale, fino a 10 volte il valore accertato dal Comune.”

Nell’interesse collettivo questa ordinanza deve essere ripresa e diffusa fra i cittadini anche per evitare contrasti tra vicini quando uno ritiene arrivata l’ora di liberarsi di una pianta. Il rispetto dell’ordinanza mette tutti d’accordo perché viene prevista l’analisi da parte dei tecnici comunali delle condizioni oggettive in cui versa l’albero; solo se queste risultano ormai insufficienti alla sopravvivenza o rappresentano un pericolo si procederà all’abbattimento. Ecco l’ordinanza. OrdSind8202

 

 

 

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