Alluvioni, frane, terremoti, pare sempre la prima volta. Ci troviamo sempre a pagare un tributo di vite umane insostenibile e ci auguriamo che almeno stavolta subito dopo l’emergenza si trovino la forza e le risorse per un piano di prevenzione e messa in sicurezza dal rischio sismico di cui, l’Italia, un paese estremamente fragile, ha grandissimo bisogno.
Sabato 27 agosto lo storico dell’arte Tomaso Montanari sul blog Emergenza Cultura (https://emergenzacultura.org/) ha ripreso un articolo di Antonio Cederna pubblicato sul Corriere della sera il 25 novembre 1980, due giorni dopo il terremoto dell’Irpinia, ma pare scritto oggi.
Se non ci fossero altri motivi per ricordare Cederna, l’intellettuale che per decenni è stato il più lucido, coraggioso, efficace difensore del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale noi gli dobbiamo almeno un omaggio per il sostegno che ci dette in un convegno tenutosi a Formia contro il malaugurato progetto dell’Appia-bis.
Abbiamo ritrovato l’articolo di novembre 1980 sul sito http://www.archiviocederna.it/ e per la sua stringente attualità ne riteniamo utilissima la lettura.
Una quindicina di giorni dopo Cederna ritorna sull’argomento con un nuovo articolo che è possibile scaricare come il precedente dal sito dell’Archivio.
Sono passati trentasei anni e altri terremoti, alluvioni, frane hanno causato migliaia di morti e miliardi di danni senza avere imparato la lezione. Quanti altri morti ci vorranno ancora prima di un programma operativo di messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale?