CACCIA NEL LAZIO: Stop alla preapertura del 1 e 2 settembre, accolto ricorso al TAR presentato dal WWF

Bloccato l’anticipo per le doppiette dopo che siccità e incendi

hanno già decimato le popolazioni di uccelli!

Dopo la presentazione da parte del WWF Lazio del ricorso al TAR per chiedere la sospensione della preapertura della caccia nel Lazio nei giorni di sabato 1 settembre e domenica 2 settembre, Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio (e avvocato che ha presentato il ricorso) ha dichiarato:

 

“Siamo soddisfatti della decisione del TAR Lazio che ha certamente impedito alla prevista preapertura della caccia nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 settembre di sferrare un ulteriore colpo di grazia alle popolazioni di fauna selvatica già duramente colpite da mancanza d’acqua e distruzione dell’habitat riproduttivo a causa delle fiamme. Non riusciamo davvero a capire il criterio illogico con il quale la Regione Lazio, dopo neppure 24 ore dalla adozione del Calendario Venatorio per il 2012/2013, avrebbe decretato una deroga al periodo di caccia, anticipandone l’inizio a sabato 1 settembre, nonostante il palese stato di calamità naturale che ha visto la nostra regione primeggiare per numero di incendi e per siccità.

L’inizio della stagione venatoria era stato fissato per il 16 settembre ma, come ogni anno ormai meccanicamente accade, la Regione intendeva anticiparla di due settimane, contravvenendo palesemente alla direttiva comunitaria Uccelli, ed ignorando, ad esempio, per specie come il colombaccio, il parere negativo dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Logica, buon senso e, soprattutto, pareri unanimi degli esperti tra i quali anche l’ISPRA, concordano nell’affermare che le popolazioni animali, in caso di prolungate condizioni climatiche estreme, sono sottoposte ad enormi stress fisici; la situazione che si è creata in modo particolarmente evidente questa estate a seguito di siccità, alte temperature e incendi rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie.

La legge nazionale sulla caccia all’art. 19 comma1 permette alle Regioni di sospendere la caccia in caso di particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche. L’eccezionale periodo di siccità, le temperature altissime e l’enorme quantità di incendi che nel pieno periodo riproduttivo hanno attraversato il nostro territorio regionale sono una calamità naturale incontrovertibile. Pertanto invece che chiedere una deroga al calendario venatorio sarebbe stato decisamente più opportuno e logico, al contrario, sospendere l’attività venatoria.

Ora, con uno stop al periodo di preapertura alla caccia ottenuto dalla nostra Associazione prima in Campania e ora nel Lazio ed in attesa poi che il Ministro Catania, come dichiarato, incontri gli assessori regionali all’Agricoltura competenti, nella riunione prevista per il 5 settembre p.v.,auspichiamo davvero che l’appello delle Associazioni di sospendere il calendario venatorio venga accolto affinché siano scongiurati i danni irreversibili agli ecosistemi.”

 

Roma, 30 agosto 2012          

Contatti stampa:  Cesare Budoni – cell. 349 6040937

Stop alla pesca eccessiva

Vogliamo più pesci perché vogliamo un mare bello e sano.
E lo vogliamo ORA! Un mare senza pesci è un mare morto

La pesca eccessiva ha consumato gli stock ittici in Europa e nel mondo. Di pesce, ormai ce n’e’ poco. E sono i pescatori, oltre a noi, a dirlo!
Nelle acque europee circa il 70% degli stock ittici sono sovrasfruttati.

Si pescano piu’ pesci di quanti ne nascono. Specie simbolo come il tonno rosso del Mediterraneo o il baccalà dell’Atlantico sono stati enormemente sfruttati per decenni. E ‘tempo di cambiare e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi.

L’Europa ha purtroppo sempre mal gestito la pesca. La sua politica comune della pesca (PCP) è attualmente in fase di revisione. Abbiamo, quindi, un’opportunità unica per assicurare un futuro per i pesci e per vedere i nostri mari prosperare di nuovo. Abbiamo bisogno di una vera e’ propria riforma radicale della politica della pesca europea. Chiedi una riforma della Politica della Pesca Europea.

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OFFENSIVA A TUTTO CAMPO DEGLI INCENDIARI

PARTICOLARMENTE COLPITE LE AREE BOSCATE DEL LAZIO DA CRIMINALI CONSAPEVOLI E DA INCENDIARI INVOLONTARI E DISTRATTI

Criminali o distratti: l’effetto sull’ambiente non cambia, il Lazio brucia

Si aggiorni subito il catasto delle aree percorse dal fuoco

Recrudescenza evidente e aggressiva degli incendi nella nostra regione, una delle stagioni più nere da questo punto di vista per le aree naturali e per la fauna che le popola. Eravamo partiti fiduciosi che quest’anno vi fosse finalmente un’inversione di marcia per il verificarsi del fenomeno degli incendi nonché per le attività di prevenzione che speravamo fossero maggiormente efficaci.

 

Nel solo Comune di Roma le stime parlano di una crescita degli incendi del 120%  rispetto allo scorso anno, con 500 ettari bruciati, in sensibile aumento le fiamme anche nella provincia di Latina (Sezze, Itri, Terracina, Sonnino, Sabaudia, Aprilia, Latina) come in quella di Frosinone, dove sono state colpite molte delle sue aree boscate di pregio, a cominciare dalle Gole del Melfa. Nella Tuscia la percentuale di aumento registrata è del 380% rispetto al 2011, con oltre 470 roghi di diversa natura dal primo giugno scorso al 10 agosto. In provincia di Rieti, infine, sono già 100 gli ettari di bosco completamente bruciati. Francesco Mele, Direttore della Protezione civile della Regione Lazio, parla di 700 ore di volo già effettuate dal 1 giugno ad oggi per l’emergenza incendi.

 

“Possiamo solo ipotizzare i danni che a fine stagione potremmo imputare sia ad inneschi dolosi che ad una grande quantità di gesti sciocchi e sconsiderati. – dichiara Vanessa Ranieri presidente WWF Lazio – Entrambi i comportamenti, pur nella loro oggettiva differenza, stanno di fatto distruggendo territorio ricco di biodiversità a danno degli ecosistemi e della vita dei cittadini. Esprimiamo preoccupazione soprattutto per il sistema delle aree protette della nostra regione, per i Siti di Importanza Comunitaria e per le Zone di Protezione Speciale. Da anni diminuiscono i fondi a disposizione per la tutela e in più si sono aggiunti i commissariamenti di molte aree che non rassicurano sulla adeguatezza di mezzi e attività di prevenzione degli incendi e sulla piena operatività in caso di intervento urgente.”

 

Per questi motivi è fondamentale che i Comuni applichino senza indugio quanto disposto dalla Legge 21/11/2000 n. 353, il cui contenuto, tra le altre norme, prevede anche quella secondo la quale “le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni.”

Ciò determinerebbe certamente una limitazione alle finalità speculative che spingono alcuni ad appiccare il fuoco proprio sulle aree di maggior pregio naturalistico, nel mero intento di poterle sottrarre ai vincoli ambientali e paesaggistici.

 

“Confidiamo quindi – conclude Ranieri – in pene severe per coloro i quali vengono individuati come i colpevoli dei roghi e l’immediato inserimento dei terreni incendiati nel catasto delle aree percorse dal fuoco, nonché nel divieto di  pascolo e caccia sulle aree boscate colpite. Invitiamo tutti  i cittadini ad aiutare le Forze dell’Ordine nel proprio lavoro, segnalando prontamente al numero 1515 del Corpo Forestale dello Stato l’eventuale sorgere di roghi”

 

Roma, 13 agosto 2012

 

Informazioni stampa: Cesare Budoni – 349 6040937

Venerdì 27 luglio 2012: secondo appuntamento di Ecosuoni a Terracina

SECONDA EDIZIONE ECOSUONI 2012

RASSEGNA DI SEMINARI, CONCERTI E APERITIVI

ORGANIZZATA DAL WWF LITORALE PONTINO E

DALL’ASSOCIAZIONE MUSICALE CANTO DI EEA DI SAN FELICE CIRCEO

Dopo il successo del primo appuntamento, la Rassegna Ecosuoni 2012 continua venerdì 27 luglio alle ore 20.15 presso Il PARCO DELLA RIMEMBRANZA in via San Francesco Nuova 42 bis, a Terracina.

Il duo Alessandrini-Marchetti (sassofono e fisarmonica) sarà ospite per il secondo appuntamento musicale con un  concerto di musiche di C.Parker, Toquino e brani originali propri.

Il seminario, dal titolo Il mare e la costa nel territorio sud pontino, tra problemi e risorse”, sarà a cura del WWF Litorale Pontino.

La manifestazione, nata dalla collaborazione tra l’associazione Canto di Eea e l’associazione WWF Litorale Pontino, promuove seminari aventi per oggetto le principali tematiche culturali e ambientali provinciali, concerti eseguiti da musicisti di livello internazionale e momenti conviviali grazie ad un gradevole aperitivo.

L’apertura della rassegna, avvenuta venerdì scorso,  ha avuto una notevole affluenza di pubblico che ha avuto modo di apprezzare un seminario tenuto dal Prof. Emilio Selvaggi sulla flora locale, ed ha goduto un bellissimo concerto di musiche afro-americane offerto dall’Ensemble Canto di Eea nella splendida e suggestiva cornice del Parco della Rimembranza.

La parte musicale del secondo appuntamento avrà come protagonisti Simone Alessandrini al sassofono e Natalino Marchetti alla fisarmonica.

Il duo, nato dall’incontro tra gli echi popolari della fisarmonica di Natalino Marchetti e il lirismo evocativo del sassofono di Simone Alessandrini, propone un insolito dialogo tra le sonorità dei due strumenti, protagonisti di una sorta di conversazione estemporanea dagli esiti del tutto originali. Prendendo le mosse da un repertorio di ampio respiro, costituito esclusivamente da brani di composizione originale, il duo intraprende un viaggio attraverso generi apparentemente distanti e inconciliabili, dal jazz e dal latin alle sonorità mediterranee, offrendone di volta in volta una lettura incentrata sulla comprensione e l’espressione delle peculiarità che ciascun brano suggerisce. Chiavi di volta sono l’estemporaneità e l’improvvisazione, strumenti per eccellenza di espressione diretta e immediata. L’esecuzione dell’intero programma, prendendo le mosse da libere associazioni di idee del tutto involontarie e casuali, si svolge quasi senza soluzione di continuità, come in una sorta di rappresentazione wagneriana in cui l’interpretazione dei temi, eseguiti di volta in volta nella successione spontaneamente suggerita dal contesto, assume il ruolo di semplice punto di partenza, diventando occasione per percorrere a fondo con sensibilità e originalità suggestioni, impressioni e atmosfere. Un coinvolgente tentativo di comprensione ed espressione all’insegna di una sorta di ermeneutica poetica dell’incontro.

La parte seminariale,  coordinata dal professore Selvaggi,  per il secondo appuntamento verterà su  “Il mare e la costa nel territorio sud pontino tra problemi e risorse” e vedrà la partecipazione del Tenente di vascello Leonello Salvatori, comandante del Circomare di Terracina, e del fisico oceanografo, Daniele Iudicone, ricercatore presso la Stazione Anton Dohrn di Napoli.

L’ingresso prevede un contributo di 7 euro per gli adulti e di 3 euro per i ragazzi dai 13 ai 18 anni.

Ai soci WWF non ancora iscritti anche all’associazione WWF Litorale Pontino verrà fatto omaggio della tessera dell’associazione locale.

Venerdì 20 luglio 2012: primo appuntamento di Ecosuoni a Terracina

 

                                             SECONDA EDIZIONE ECOSUONI 2012

RASSEGNA DI SEMINARI, CONCERTI E APERITIVI

ORGANIZZATA DAL WWF LITORALE PONTINO

E DALL’ASSOCIAZIONE MUSICALE CANTO DI EEA DI SAN FELICE CIRCEO

La Rassegna Ecosuoni 2012 avrà inizio venerdì 20 luglio alle ore 20.15 presso Il PARCO DELLA RIMEMBRANZA in via San Francesco Nuova 42 bis, a Terracina.

L’ensemble Canto di eea suonerà per il primo appuntamento musicale il concerto dal titolo Choro, Blues, Bossa.

Il  primo seminario, dal titolo “FIORI E PIANTE DELLA FLORA MEDITERRANEA NEL MITO E NELLA TRADIZIONE POPOLARE TERRACINESE” sarà a cura dell’associazione Pangea

La manifestazione, nata dalla collaborazione tra l’associazione Canto di Eea e l’associazione WWF Litorale Pontino, promuove seminari aventi ad oggetto le principali tematiche culturali e ambientali provinciali, concerti eseguiti da musicisti di livello internazionale e momenti conviviali grazie ad un gradevole aperitivo.

L’apertura musicale della rassegna è affidata ai componenti del Canto di Eea: Caterina Bono al violino, Francesca Meli alla chitarra, Indiana Raffaelli al contrabbasso e Marco Landriani alla batteria e percussioni.

I quattro musicisti rivisiteranno un repertorio di musiche venezuelane, choro brasiliani, blues e bossanova con un’interpretazione personalissima e originale. Il gruppo ha al suo attivo diverse partecipazioni: convegno“L’Industria Pe(n)sante”2011 presso la facoltà di architettura di Roma 3 con registrazione in diretta streaming; rassegna“Domenica di Carta 2010”presso la Biblioteca Nazionale di Roma, la Stagione da camera 2009 dell’Arts Academy di Roma; Piemonte in musica 2009 presso Palazzo Taffini di Savigliano (Cn); il festival di musica contemporanea“Invenzioni 2008”in collaborazione con il Freon Ensemble presso la sala concerti SMPT; Villa Bonelli in Musica 2007 (RM); I Concerti del Conservatorio presso la sala Accademica del Conservatorio di Roma; La stagione di musica da camera“Musica  e Musica 2007” presso la SPMT di Roma.

La parte seminariale è coordinata dal professore Selvaggi e per il primo appuntamento prevede

FIORI E PIANTE DELLA FLORA MEDITERRANEA NEL MITO E NELLA TRADIZIONE TERRACINESE (a cura dell’associazione Pangea).

L’ingresso prevede un contributo simbolico di 7 euro per gli adulti.

Rio+20: il commento finale del WWF sul Vertice

 Occasione sprecata, ma lo sviluppo sostenibile ha già messo radici e crescerà nonostante la debolezza dei leader politici a Rio.
Il direttore generale del WWF Jim Leape, ha dichiarato:

“Rio+20 era una Conferenza sulla vita; sulle future generazioni; sulle foreste, gli oceani, i fiumi e i laghi da cui tutti noi dipendiamo per avere cibo, acqua ed energia. Era una Conferenza per affrontare la pressante sfida di costruire un futuro che ci possa sostenere.
“Sfortunatamente, i leader del pianeta riuniti qui hanno perso di vista questa urgente motivazione. Ma l’urgenza di agire non è cambiata. E la buona notizia è che lo sviluppo sostenibile è una pianta che ha messo radici; crescerà nonostante la debole leadership politica qui a Rio.”
“Abbiamo visto dei leader farsi avanti a Rio, semplicemente non è stato nell’ambito dei negoziati: un’emozionante leadership cresce nelle comunità, nelle città, nei governi e nelle imprese che stanno gettando le fondamenta per proteggere l’ambiente, alleviare la povertà e portare il pianeta verso un futuro più sostenibile.”
“Abbiamo bisogno di azione ovunque: da individui, villaggi, città, Paesi, piccole e grandi imprese e movimenti e organizzazioni della società civile. Dobbiamo tutti prenderci la responsabilità che i leader del pianeta hanno fallito a Rio. Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi e sperare che siano utili ad aprire lo spazio politico per portare a termine un processo multilaterale come Rio+20.”

Sull’Europa, Mariagrazia Midulla, responsabile policy Clima ed Energia WWF Italia, che ha seguito i negoziati a Rio, ha aggiunto:

“L’Europa si é presentata a Rio con proposte relativamente ambiziose, pure ben poche di queste proposte sono sopravissute nel testo finale. E’chiaro che il ruolo della UE é cambiato nel contesto globale, e che oggi le economie emergenti hanno assunto un ruolo politico nuovo e primario. Per questo, l’autorevolezza politica europea non puó che risiedere nella forza dell’esempio. Come WWF, dunque, sfidiamo la UE: dopo Rio, non solo bisogna comunque cercare di costruire sui pochi risultati ottenuti, ma soprattutto bisogna applicare le proprie posizioni a livello europeo, nel concreto. La green economy e’ anche la ricetta per far fronte alla crisi economica: sarebbe suicida continuare con una logica emergenziale senza avere una prospettiva. Per far questo, occorre non cedere alla tentazione di rattoppare l’esistente, se é in contraddizione con la propria visione. Questo vale a livello europeo, per esempio nelle discussione sul budget e sulla politica di coesione che determineranno i prossimi investimenti della comunitá, ed é valido a livello nazionale, in Italia: desta quindi davvero scandalo la notizia dell’autorizzazione concessa dal Governo alla centrale a carbone di Saline Joniche, inutile ed estremamente dannosa per il clima, per la salute e per le stesse prospettive economiche della Calabria, che ha enormi potenzialita’ nell’economia verde. Davvero non un bell’esempio per il Paese, per l’ Europa e per il mondo intero”.