Sulla gazzetta Ufficiale, serie Generale n. 91 del 19 aprile 2016, è stato pubblicato il DPCM del 7 marzo 2016 (Misure per la realizzazione di un sistema adeguato e integrato di gestione della frazione organica dei rifiuti urbani, ricognizione dell’offerta esistente ed individuazione del fabbisogno residuo di impianti di recupero della frazione organica di rifiuti urbani raccolta in maniera differenziata, articolato per regioni) che all’articolo 1 recita:
Art. 1
Finalità e oggetto
- Per prevenire e ridurre il più possibile gli effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana derivanti dalla gestione della frazione organica dei rifiuti urbani, e per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione europea in tema di riciclaggio e di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti biodegradabili, il presente decreto indica le necessità impiantistiche per la corretta gestione della frazione organica raccolta in maniera differenziata.
- Ai sensi dell’art. 35, comma 2, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, il presente decreto:
- a) effettua la ricognizione dell’offerta esistente di impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani, raccolta in maniera differenziata, articolata per regioni;
- b) individua il fabbisogno teorico di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani raccolta in maniera differenziata, articolato per regioni;
- c) individua il fabbisogno residuo di impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani raccolta in maniera differenziata, articolato per regioni.
Per la Regione Lazio il DPCM presenta questo quadro:
Individuazione dell’offerta esistente di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani
Individuazione del fabbisogno teorico di impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani raccolta in maniera differenziata
Individuazione del fabbisogno residuo di impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani raccolta in maniera differenziata
Dai dati presenti nelle tabelle si deduce che nel Lazio occorrono altri impianti di compostaggio per coprire il fabbisogno residuo di 300-400 mila tonnellate all’anno.
In provincia di Latina l’impiantistica presente copre abbondantemente la produzione locale di rifiuti compostabili e riceve già materiali dall’esterno.
Stando così le cose e per evitare anche tentazioni di un uso insostenibile dell’area di Morelle ritorna attuale l’idea di insediarvi un impianto di compostaggio di qualità così come si era espresso all’unanimità il disciolto Consiglio comunale di Terracina. DeliberaConsComunTerracina