10 maggio, lancio del progetto LIFE+PRISCA sulla riduzione dei rifiuti

PRISCA_Seminario_Lazio_invito_DEF

Venerdì 1o maggio 2013 nella sede del WWF Lazio in via Po 25 C, Roma, si terrà il seminario di lancio del Progetto LIFE+ PRISCA.

Il progetto si svolge per il triennio 2012/15 con capofila la Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa e, tra i partner, WWF Ricerche e Progetti  e il centro di ricerca economica e sociale Occhio del Riciclone.

 

PRISCA è un progetto incentrato sul tema della riduzione dei rifiuti, in particolare di quelli ingombranti, ed ha quale ambizioso obiettivo la modellizzazione e sperimentazione in Italia di un sistema innovativo per la gestione di tali processi.

Le aree di intervento specifiche sono in provincia di Vicenza e di San Benedetto del Tronto, dove saranno avviati due Centri di Riuso.

L’incontro del 10 maggio potrà essere un’occasione di discussione e di approfondimento sul tema, vista l’opportunità di un importante sviluppo economico e sociale.

LIFE/11/ENV/000277

www.progettoprisca.eu

—————————————————————————-

SAVE THE DATE 

Progetto PRISCA – Seminario di lancio: Roma, 10 maggio 2013, ore 9:30 

Con il supporto e la collaborazione del WWF Lazio.

Per informazioni: Chiara Romani – mail: chiara.romani1@libero.it cell. 333/2075081

—————————————————————–

Marianna Ciuni

Chiara Romani

referenti Biblioteca PierLorenzo Florio WWF Italia Onlus ONG Sez. Reg. Lazio

Via Po 25/c  – 00198 Roma

Tel. 06 8449 7320 /7430

Mail. biblioteca.plf@wwf.it

www.wwf.it/lazio

Orario di apertura al pubblico

lun-gio 14-18

mar-mer-ven 10-18

A Zingaretti una richiesta urgente dal WWF Lazio: bloccare i decreti Clini

detail-inceneritore

 

RIFIUTI NEL LAZIO: FERMI I DECRETI CLINI!
Prima che la Regione Lazio diventi il Far West

 

 

 
“Ciò che avevamo ipotizzato come un probabile scenario a seguito dell’entrata in vigore dei Decreti Clini si sta invece rivelando, se possibile, una realtà ancor più disastrosa – dichiara Vanessa Ranieri Presidente WWF Lazio – La nostra Regione rischia di diventare rapidamente un inceneritore a cielo aperto.

Chiediamo al Presidente Zingaretti un incontro urgente ed un immediato impegno a bloccare tutte le istruttorie relativamente alle richieste di realizzazione di impianti di trattamento di rifiuti inerti e non pericolosi e di dare disposizioni affinché vengano avviate le più corrette procedure di valutazione di impatto ambientale su tutti i procedimenti in corso che sono stati invece inspiegabilmente esclusi dall’assoggettabilità.

Il noto principio precauzionale comunitario impone al Governatore della Regione Lazio di tutelare in via preventiva l’ambiente e la salute umana, evitando che il territorio regionale possa essere rapidamente danneggiato da una dissennata produzione di ceneri da combustione, nonché dall’incremento del trasporto di sottoprodotti esclusi dalla definizione di rifiuto, che rischia di favorire così un’ipotizzabile maggiore presenza di investimenti della criminalità organizzata”

 

Roma, 30 aprile 2013

Informazioni stampa: Cesare Budoni cell. 349-6040937

Falle nel decreto 3.1.2013 del ministro Clini sui rifiuti nel Lazio

120420122761

Attenzione ai dati forniti dal ministro al super commissario

In riferimento all’allegato n.2 del decreto Ministeriale il WWF Lazio lancia l’allarme al Super-commissario Sottile:

“Occorre effettuare una attenta verifica sulla completezza dell’elenco degli impianti di compostaggio indicati. Da una prima lettura infatti ci risultano non inseriti, tra gli altri, quello di Velletri e quello già autorizzato di Roma. Su questo lavoro di individuazione esatta di tutti i siti di compostaggio del Lazio la nostra associazione chiede il massimo rigore data l’importanza che questi assumono nella strategia certamente voluta dal Ministro per il raggiungimento degli obiettivi di legge nella raccolta differenziata spinta e l’abbandono dell’incenerimento”.

Roma, 8 gennaio 2013

Informazioni stampa: Cesare Budoni cell. 349-6040937

Sui rifiuti nella nostra regione lettera aperta del WWF Lazio al Supercommissario Dott. Goffredo Sottile

Ill.mo Prefetto,

il Decreto del 03 gennaio, a firma del Ministro Clini, pone in mano Sua un’incredibile opportunità strategica per l’avvio, in tempi rapidi, di un cambiamento radicale nella gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra regione. Una sfida che solo un uomo di Stato può accettare, distaccandosi dalle logiche di partito e dalla volontà imprenditoriale, legata ormai da tanti anni a politiche vocate a prediligere impiantistica per la combustione e realizzazione e gestione di siti di discarica.

Per questo Le chiediamo di utilizzare i Suoi poteri per provvedere, anche in via sostitutiva degli Enti, a verificare la reale situazione degli impianti di raccolta della frazione organica, le relative autorizzazioni, l’esistenza dei progetti, ma soprattutto ad imporne così la realizzazione e la messa in funzione.

Ci si deve domandare cosa non abbia funzionato nei Comuni che avevano la possibilità di mettere a bando la realizzazione di questi impianti, ci si deve chiedere perché talvolta le gare sono andate deserte e perché nemmeno un imprenditore, in questo momento di crisi, abbia pensato a presentare nei piccoli enti locali la documentazione necessaria.

Il Ministro si è manifestato preoccupato per la presenza di criminalità organizzata legata al ciclo dei rifiuti e certamente facciamo nostra questa preoccupazione, proprio in virtù del fatto che conosciamo fin troppo bene alcuni meccanismi, soprattutto laddove il rifiuto non è ben separato.E’ d’altra parte noto a tutti come sia complesso controllare e attribuire un’esatta caratterizzazione del rifiuto e quindi verificare la correttezza delle condotte.

A Roma, i livelli di raccolta differenziata spinta dovrebbero raggiungere gli obiettivi di legge, ma, paradossalmente, per come è organizzato il ciclo, pur volendo, non potremmo iniziare la raccolta estesa a tutta la città per mancanza di siti dove conferire la frazione organica, quella parte del rifiuto che pesa più di tutto il resto e che per questo rende costoso il conferimento in discarica.

Le chiediamo, quindi, ai sensi dell’art. 2 comma 1 lettera a) del Decreto di far adottare ad AMA e Gruppo E.Giovi le iniziative indispensabili per rendere operativo il piano per la raccolta differenziata, attraverso l’imposizione di conversione degli impianti di TMB, in loro possesso, in linee di compostaggio.In appena due mesi avremmo a disposizione una capacità esponenziale sufficiente a raccogliere la parte umida dei rifiuti prodotti nella Capitale.

Siamo certi che non Le sarà sfuggito l’aspetto residuale riservato al punto c) che, in pieno rispetto della gerarchia dei rifiuti dettata dalla normativa europea, pone come ultima scelta l’incenerimento e lo smaltimento in discarica.

Ed è in quest’ottica che leggiamo ed interpretiamo i Suoi poteri e il contenuto del Decreto, firmato dal Ministro, che certamente non intende discostarsi da ciò che impone la legge.Insomma, seppur contrari da sempre a forme di commissariamento che tendono a sollevare, sempre più spesso, i politici dalle proprie responsabilità e a comprimere la democrazia nei livelli partecipativi delle scelte, questa volta crediamo che il Commissario possa fare davvero la differen…ziata!

Avv. Vanessa RanieriPresidente WWF Lazio

 

Roma, 8 gennaio 2013
Informazioni stampa: Cesare Budoni cell. 349-6040937

“Wild Law – I Diritti della natura”, un libro di Cormac Cullinan presentato a Roma nella sede del WWF Lazio

Panda

 

 

Il WWF Italia ONG Onlus Sezione regionale Lazio e la Biblioteca Pier Lorenzo Florio sono lieti di invitarvi alla presentazione del libro

“Wild Law – I Diritti della natura”

dell’Avv. Cormac Cullinan

mercoledì 12 dicembre 2012, alle 18.00, presso la Biblioteca Pierlorenzo Florio, nella sede del WWF  Lazio,

Sala Panda, Via Po 25/C, Roma

 

Saranno presenti all’evento anche il Presidente Nazionale del WWF Italia Avv. Stefano Leoni , nonché il Direttore Scientifico Gianfranco Bologna.

L’autore Cormac Cullinan sarà in collegamento da Cape Town in Sud Africa. E’ avvocato esperto di governance e scrittore. Tiene conferenze in tutto il mondo ha lavorato sui diritti ambientali di varie nazioni africane, europee, nord e sudamericane. Nel 2008 è stato inserito nel volume “Planet Savers” che include i racconti di 301 grandi ambientalisti della storia.

Nel 2010 è stato tra i principali artefici della stesura della dichiarazione universale dei diritti della Madre Terra presentata all’Assemblea generale dell’ONU. Oggi è riconosciuto anche dai governi come un interlocutore chiave per il lavoro sui cambiamenti giuridici necessari per affrontare le emergenze ambientali.

Locandina Sezione Lazio pdf

PORTO TURISTICO DI FIUMICINO: RIVEDERE LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI

Irregolarità procedurali, carenze strutturali, problemi di stabilità e di sicurezza sono alcune delle motivazioni che hanno portato al sequestro del porto turistico di Fiumicino da parte della Guardia di Finanza.
L’opera, con la sua estensione complessiva di oltre 104 ettari ed il costo di circa 400 milioni di euro, è stata presentata ai Cittadini come la più grande struttura portuale del Mediterraneo capace di garantire “sviluppo” duraturo alla popolazione residente.
I fatti di questi giorni evidenziano, in realtà, che si tratta dell’ennesima opera portuale autorizzata in assenza di una seria pianificazione regionale delle coste laziali ed in mancanza di un qualsivoglia piano portuale regionale.

Le 4 darsene principali ed i 1445 posti barca sono l’ennesima occasione per costruire innumerevoli “opere accessorie” quali strutture abitative, ricettive, commerciali, sportive e box auto che poco o nulla hanno a che vedere con il trasporto marittimo.
Un gigante dai piedi di argilla, insomma. Le infrastrutture portuali, come ribadiscono le indagini di questi giorni, insistono in un settore della foce del Tevere noto, sin dal tempo dei romani, per la sua elevata fragilità idrogeologica ed idraulica.

Evidenziamo, alla luce dei recenti sviluppi giudiziaridichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Laziola possibilità che l’impatto ambientale dell’infrastruttura, che si somma a quello determinato dal limitrofo porto turistico di Ostia, non sia stato correttamente valutato. Occorre
certamente a questo punto fare piena luce non solo sulle modalità con le quali sono stati affidati i lavori ma anche sull’iter autorizzativo seguito al fine del rilascio delle necessarie autorizzazioni ambientali e nulla osta idrogeologico.”

Roma, 22 novembre 2012
Contatti stampa: Cesare Budoni – cell. 349 6040937

PISTA DA SCI AD OSTIA: UN ALTRO PESSIMO ESEMPIO DI COME ALCUNI POLITICI PERSEVERINO IN UNA DISSENNATA GESTIONE DEL TERRITORIO

Frane, allagamenti e distruzione delle coste sono il conto che oggi stiamo pagando per colpa di chi, nei decenni passati, ha amministrato pensando e realizzando infrastrutture al di fuori di ogni pianificazione territoriale e del tutto estranee alle necessità e alle vocazioni sociali e culturali di luoghi e intere comunità.

Siamo profondamente indignati per l’approvazione in bilancio da parte del Consiglio di Roma Capitale della realizzazione di una pista da sci all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, finanziata con un milione e mezzo di Euro.
Soprattutto in un momento di nuova crisi economica che imporrebbe un maggiore rigore nelle scelte di governo del territoriodichiara Maria Gabriella Villani Presidente del WWF Litorale Romanoil Comune di Roma pensa di realizzare ad Ostia un impianto sciistico in un’area che la legge destina alla tutela ambientale. Invece di provvedere ad investire nel patrimonio culturale, ambientale, archeologico, e storico della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano si pensa a cementificare ancora di più il litorale romano e ad inseguire progetti del tutto incoerenti con la vocazione di questa porzione del territorio romano. Ci sarebbe tanto da investire su questi aspetti, se veramente si ha a cuore il benessere dei residenti in termini di qualità della vita e di occupazione sostenibile. È del tutto evidente che le sorti del Litorale romano non sono meritorie di attenzione per questa amministrazione”
La distruzione di un’altra area della Riserva Naturale Statale Litorale Romano è inaccettabile. – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF LazioPer questo la nostra Associazione si opporrà con tutti i mezzi disponibili allo scempio di territorio, di energia e di denaro pubblico. Risulta peraltro incomprensibile realizzare una simile opera devastante in un territorio dove la temperatura annuale non ricorda più da diverso tempo nemmeno il clima autunnale. Interesseremo la Procura della Repubblica e della Corte dei Conti auspicando che il Ministero dell’Ambiente, garante della tutela dell’area protetta, si attivi immediatamente affinché venga scongiurato tale pericolo.

Roma, 21 novembre 2012
Contatti stampa: Cesare Budoni – cell. 349 6040937

Lettera di minaccia al WWF Lazio

A RISCHIO L’OASI WWF DI PIAN S. ANGELO

IL PREFETTO DI VITERBO INTERVENGA SUBITO

E’ arrivata questa mattina presso la sezione regionale del WWF Lazio una lettera anonima di minacce firmata “Cacciatori Integralisti Laziali” recante per oggetto la dicitura “Dichiarazione di Guerra”, con la quale si avanzano ipotesi di danneggiamenti al Monumento Naturale Pian S. Angelo nel viterbese e Oasi WWF, per il quale la Regione Lazio sta approvando il regolamento del piano di gestione affinché l’area sia tutelata secondo la legge. Le minacce fanno riferimento anche ad altre aggressioni sia a livello regionale che nazionale.

 

La missiva arriva a pochi giorni dalla stop deciso dal TAR del Lazio alla preapertura della caccia nei giorni del 1 e 2 settembre su ricorso della nostra associazione e dopo la nostra denuncia di nuove uccisioni di lupi anche da parte di bracconieri all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

 

“Riteniamo gravissimo il contenuto della lettera – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio – e anche l’aggressività sviluppata da taluni cacciatori sui vari blog ospitati dalle associazioni venatorie. Chiediamo a quest’ultime di intervenire rimuovendo tutti i post offensivi e violenti. Presenteremo urgentemente querela per l’individuazione dei responsabili, chiedendo già da oggi a tutte le forze dell’ordine di aumentare i controlli per scongiurare qualsiasi condotta illecita volta a colpire il patrimonio indisponibile dello Stato e la nostra Associazione. Attendiamo oggi le determinazioni del Ministro Catania certi che la caccia verrà sospesa per i motivi ormai noti a tutti”.

 

Roma, 5 settembre 2012                                           

Contatti stampa:  Cesare Budoni – cell. 349 6040937

Altre due lupe uccise: i bracconieri incrementano la lista della strage nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

 

Nell’anniversario dei 90 anni del Parco

non arrivano regali ma notizie di altre uccisioni

 

Ad una settimana dai festeggiamenti dei 90 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise non arrivano regali ma solo cupe notizie delle attività criminali di bracconieri assassini.

Le ultime due lupe trovate morte nei giorni scorsi si uniscono alla lunga lista di animali selvatici che, nel tempo, sono caduti per mano umana in un territorio che invece doveva proteggerli.

E, purtroppo, una delle due lupe (uccisa a fucilate!) aveva partorito solo un paio di mesi fa, per cui i suoi piccoli, forse cinque, sono sicuramente morti poco dopo, se non prelevati da colui che imbracciava il fucile, magari per venderli nei mercati illegali. Un fatto simile era accaduto appena tre mesi fa, ad inizio giugno, sempre nella stessa località (Val Canneto, versante laziale del Parco), cosa che potrebbe far pensare che dietro ci sia la stessa mano. Viceversa sarebbe drammatico se nella stessa località ci fossero più persone dedite a simili gesti!

E’ alquanto preoccupante vedere come in un’area protetta storica continuino a perpetrarsi atti di bracconaggio e di violenza gratuita nei confronti degli animali selvatici, alcuni dei quali sono al limite dell’estinzione (basti pensare all’orso bruno marsicano, anch’esso oggetto frequente di azioni brutali).

Le aree protette, oltre ad essere dei luoghi selezionati nei quali tutelare ancor più che altrove la biodiversità e gestire in modo razionale le risorse naturali, dovrebbero essere dei laboratori privilegiati in cui sviluppare stili di vita e modelli comportamentali dell’uomo volti al rispetto di ciò che ci circonda.

Quanto racconta la cronaca quotidiana ci fa ritenere, invece, di essere ancora lontani dal raggiungimento di questi obiettivi, anche laddove le aree protette sono state istituite da tantissimi anni (Abruzzo, Circeo, Simbruini, Posta Fibreno, ecc.).

“Chiediamo alla gestione del PNALM – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio – di investire con urgenza nell’educazione e nella sensibilizzazione dei cittadini,  affinché diventi un sentimento unanime la condanna di queste condotte così violente ed insensate nei confronti degli animali selvatici”.

Ci auguriamo che i responsabili di tali atti possano essere identificati e puniti e che queste due recenti morti possano essere davvero le ultime. Nelle aree protette è oggi necessario avviare un percorso di rinnovamento delle modalità di gestione, troppo spesso attente più agli equilibri politici esterni o ai benefici economici di alcuni, piuttosto che alla conservazione dei beni comuni e ad un vero sviluppo sostenibile.

 

Roma, 2 settembre 2012                                           

 

Contatti stampa:  Cesare Budoni – cell. 349 6040937