CLIMA: WWF, BENE RATIFICA CAMERA ACCORDO PARIGI. ORA TOCCA AL SENATO

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 Il WWF apprezza la celerità della Camera nell’approvare il DDL di Ratifica dell’Accordo di Parigi e si augura che il Senato faccia altrettanto. “Anche a livello simbolico, è importante che l’Italia arrivi alla Conferenza sul Clima di Marrakech, che inizierà il 7 novembre, con le carte in regola”. Ha detto la responsabile Clima ed Energia del WWF Italia Maria Grazia Midulla che aggiunge: “Ci auguriamo poi che, se il Senato ratificherà in fretta, si possa ottenere anche la presenza come Stato membro effettivo sin dal primo meeting dell’Accordo. Benché dal punto di vista formale tutta la procedura andasse completata entro oggi, riteniamo che il Segretariato potrà valutare il rilievo della pronuncia senza nessun voto contrario di uno dei due rami del Parlamento. In ogni caso, ci auguriamo che il Senato agisca davvero a tempo di record”.

Il WWF auspica che si avvii da subito la definizione della strategia di decarbonizzazione, in modo che la visione di lungo termine possa aiutare a definire politiche immediate più coerenti e promettenti. “Il mondo sta cambiando rapidamente, i fattori di crisi sono molti e tra questi il caos climatico rischia di essere il più devastante: ma agire subito permetterebbe non solo di limitare i danni del cambiamento climatico, ma anche di aumentare i benefici in termini economici e di benessere”, conclude Midulla.
Roma, 19 ottobre 2016
 

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WWF: DA PAPA FRANCESCO PAROLE STRAORDINARIE, QUASI UN UNDICESIMO COMANDAMENTO

COMUNICATO STAMPA
 
“IL VALORE CENTRALE DELLA NATURA PER UN FUTURO MIGLIORE PER L’UMANITÀ

Le parole di Papa Francesco hanno una forza straordinaria e possono essere considerate un monito per tutti, quasi un undicesimo comandamento”. Lo dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Siamo davvero grati al Santo Padre che con grande lucidità, chiarezza e straordinaria perseveranza pone il valore della natura, la Nostra Casa Comune, anche come elemento fondamentale per costruire un futuro migliore per l’intera umanità“.

“Dopo la profonda e poetica Enciclica Laudato Si’, il Papa chiarisce che il ruolo attivo nella salvaguardia della natura da parte dei cristiani non è né secondario né opzionale e nel messaggio di oggi dice esplicitamente che chi danneggia il Creato commette un vero e proprio peccato: questo ha grande rilevanza dal punto di vista morale per tutti, anche per i non credenti – prosegue -. Così come è importante il forte richiamo alla equità verso i poveri e alla giustizia intergenerazionale perché una natura sana è la base per il benessere di tutti. Di qui il richiamo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile approvati dall’ONU lo scorso anno e all’Accordo di Parigi sul Clima, sui quali il Papa richiama i Governi al ‘dovere di rispettare gli impegni che si sono assunti’ e le imprese a ‘fare responsabilmente la loro parte’. Ma esorta anche i cittadini alla mobilitazione per esigere che questo avvenga, ‘anzi che si miri a obiettivi sempre più ambiziosi’”.

Il Santo Padre richiama all’impegno all’esercitare concretamente, tutti i giorni, un profondo rispetto per la natura ed un concreto impegno a salvaguardarla e tutelarla: è lo stesso impegno che il WWF, da anni, porta avanti in tutto il mondo sollecitando cittadini, imprese, istituzioni e governi a fare la propria parte – conclude la Bianchi -. Adesso le parole del Santo Padre devono trovare ascolto ed è compito di tutti far sì che il suo messaggio trovi attuazione nelle azioni quotidiane dei cittadini come dei governi per salvare il pianeta e con esso l’umanità”.

Roma, 1 settembre 2016
 
 
 

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Ecco la Settimana della Terra, la nostra casa, alla Rimembranza. Martedì 19 luglio prima serata.

La settimana della Terra, la nostra casa

Martedì 19 luglio ore 21

Home di Yann Arthus-Bertrand

Dopo la Settimana dei Cammini e la Settimana del Mare, sarà la volta della Settimana della Terra, al Parco della Rimembranza. Il primo appuntamento è per martedì 19 alle 21,00, con la proiezione del documentario “Home” del regista Yann Arthus-Bertrand. Home denuncia lo stato attuale della terra affrontando importanti tematiche quali la rivoluzione agricola, la rivoluzione industriale, la deforestazione, la gestione dell’energia, il riscaldamento globale. Ma i temi affrontati, seppure  indicativi di una situazione che sta sempre più precipitando, vengono affrontati in un’ottica positiva e propositiva, che indica le possibili alternative e le possibili soluzioni (energie rinnovabili, la creazione di parchi nazionali, una maggiore cooperazione internazionale).

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Nella Settimana del mare alla Rimembranza due esempi di ricerca marina, la stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e la Spedizione Tara Oceans

La settimana del mare

Sabato 16 luglio ore 21

La ricerca: la stazione zoologica A.Dohrn di Napoli e la spedizione Tara oceans

Lo studio degli organismi marini per approfondirne la loro biodiversità ha anche scopi applicativi nell’industria e nella farmaceutica. La stazione zoologica di napoli si è strutturata per realizzare al meglio la ricerca sui processi fondamentali della biologia marina.

 

La spedizione internazionale Tara Oceans ha rappresentato lo sforzo internazionale più importante per lo studio dei cambiamenti in atto sulla riserva fondamentale di vita rappresentata dal plancton. Durante un percorso di 115.000 km attraverso gli oceani gli scienziati della goletta Tara hanno studiato la biodiversità del plancton e delle barriere coralline. Tara Oceans costituisce quindi uno sforzo senza precedenti che ha creato la più grande collezione moderna sulla vita in mare aperto.

TARA

Alla Rimembranza inizia la Settimana del mare, martedì 12 luglio Planet Ocean

Martedì 12 luglio ore 21

Proiezione del film documentario PLANET OCEAN  di Yann Arthus-Bertrand e Michael Pitiot.

“Balene e delfini non sono i soli abitanti dell’oceano. I cittadini delle Maldive nel Pacifico dovrebbero essere presi in considerazione, così come i pescatori di Papua Nuova Guinea. Ci sono anche i marinai che vagano sui mari nelle loro barche da pesca o in una delle numerose navi container nella spola tra la Cina e gli Stati Uniti. Poi ci sono tutti gli abitanti di città costiere come New York, Shanghai, Rotterdam, Nagoya, ecc lo sappiamo tutti, anche se a volte ce ne dimentichiamo: viviamo su un singolo pianeta, che è blu. Dato che gli oceani forniscono l’ossigeno che respiriamo, perché producono una quota significativa del nostro cibo, perché facilitano la maggior parte del nostro commercio, sono al centro di tutte le nostre vite”.  (Yann Arthus-Bertrand  Presidente della Fondazione GoodPlanet)

PlanetOcean

Domenica 26 giugno con il Festival dei Rondoni si apre a Terracina il cartellone delle iniziative estive preparato dal WWF

1986-2016 Tre decenni di presenza sul territorio non sono pochi per un’associazione ambientalista che ha la sua forza nel volontariato e nell’autonomia. Nell’impegno per la tutela della natura sicuramente non abbiamo coperto tutti i fronti ma da soli o insieme ad un paio di altre associazioni abbiamo posto dei punti fermi sulla strada della sostenibilità anticipando di anni quanto poi è diventato, almeno a parole, patrimonio comune.

Il mare deve vivere, il contrasto del progetto dell’Appia-bis, la difesa del Canale di navigazione, le Fonti di Terracina, la gestione corretta dei rifiuti, Città sostenibile anticipatrice di Agenda21L, la mobilità sostenibile con la difesa della ferrovia, la gestione della Rimembranza, le escursioni realizzate per far conoscere il territorio, l’educazione ambientale nelle scuole, la difesa dell’ambiente di Campo Soriano dalla cava e dalle attività imprenditoriali che hanno  modificato il paesaggio naturale originario, la collaborazione con enti e organi di polizia per sensibilizzare la popolazione, difendere il territorio o far conoscere i più comuni reati ambientali, l’impegno nella difesa della costa-dai ripascimenti devastanti ai progetti di portualità altrettanto impattanti-, le iniziative culturali ormai consolidate sui cammini della via Appia e della via Francigena del sud sono alcune delle iniziative in cui l’associazione è stata impegnata in questi decenni.

Non ci sarebbe stato il WWF a Terracina senza la presenza di Emilio Selvaggi che all’inizio agì da catalizzatore mettendo insieme persone diverse per i percorsi culturali seguiti ma unite da un forte amore per la natura.

Nel 1986 Emilio fondò la sezione WWF a Terracina e da allora con l’avvicendarsi di responsabili e non senza fatica anche a causa della crisi della partecipazione l’associazione è riuscita a reggere mantenendo il suo carattere di autonomia nel perseguire la propria missione:  Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura.

Oggi vogliamo ricordare questo nostro passato che ci rende forti per il futuro e invitiamo i cittadini a frequentare il parco della Rimembranza nelle prossime serate estive dove potranno partecipare alle tante iniziative in cartellone.

Si inizia domenica 26 giugno con il Festival dei Rondoni che ha questo programma

Rondoni

L’appuntamento è nel parcheggio alle spalle della scuola Montessori

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WWF: A UN ANNO DA PUBBLICAZIONE, LAUDATO SI’ CONSERVA TUTTA LA PROPRIA STRAORDINARIA FORZA

COMUNICATO STAMPA

BIANCHI: “CON LA SUA ENCICLICA SULL’ECOLOGIA INTEGRALE, PAPA FRANCESCO HA ISPIRATO LE NAZIONI AD UNIRSI PER SALVARE IL PIANETA”

downloadNel suo primo anno, l’Enciclica di Papa Francesco Laudato Si’ ha giocato un ruolo importantissimo nel connettere le religioni, i paesi e le persone sul bisogno di capire e affrontare, insieme, i problemi dell’ambiente e i problemi sociali. Lo stesso sottotitolo dell’enciclica, richiamando alla “Cura della nostra casa comune”, è un sommario perfetto del messaggio potente per tutta l’umanità. Se lo scomponiamo nelle sue parti possiamo vedere la profondità del significato dato ad ogni parola selezionata da papa Francesco. “La Cura” come il bisogno di relazioni empatiche e di mutua assistenza tra le persone, con gli altri esseri viventi e con la natura. “Nostro” e “Comune” rappresentano un invito a considerare il bene comune e trasmettono il senso di comunità, mentre “Casa” serve a enfatizzare che la Terra è il posto che ci da’ il benvenuto che è collegato con la nostra esistenza più profonda.

Per la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi: “L’Enciclica di Papa Francesco è arrivata in un anno cruciale, incoraggiando le persone e i paesi a incontrarsi sull’importanza di uno sviluppo sostenibile e a indirizzare la sfida climatica. Avendo aiutato a costruire questo terreno comune in un tempo in cui le emergenze e la competizione creano attriti tra le nazioni e all’interno delle nazioni stesse, l’Enciclica ha avuto un grande impatto nell’ispirare i Paesi a unirsi per raggiungere due importanti accordi globali. Lo scorso settembre 193 governi si sono uniti intorno agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, il percorso per lo sviluppo futuro. Poco dopo i leader delle nazioni hanno concordato l’Accordo sul Clima di Parigi. Unirsi insieme per indirizzare lo sviluppo umano su una via che salvaguardi il nostro Pianeta e le sue risorse naturali è esattamente lo spirito collaborativo che Papa Francesco richiama nella Laudato Si’”.

“Il messaggio, ricco di forza, della Laudato Si’ andrà molto oltre l’anno trascorso. Ha già promosso il dialogo con le altre religioni e molte altre fedi hanno fatto dichiarazioni sul cambiamento climatico – conclude la Bianchi –. La Laudato Si’ continuerà a smuovere le coscienze e richiamare tutti ad atti più concreti per accelerare la giusta transizione a un mondo “decarbonizzato”, basato su un nuovo stile di vita e su percorsi di equità e sostenibilità, usando le risorse naturali in un modo giusto efficiente e rigenerativo”.

Ma l’Enciclica richiama anche all’azione: è quindi molto significativo che in occasione del primo anniversario della pubblicazione della Laudato Si’, quattro ordini religiosi abbiano annunciato di voler disinvestire dai combustibili fossili*.

http://catholicclimatemovement.global/divest-and-reinvest/

Roma, 18 giugno 2016

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17 Giugno 2016 Giornata mondiale contro siccità e desertificazione

WWF, ALMENO IL 40%  DELLE TERRE EMERSE A RISCHIO DESERTIFICAZIONE

ENTRO IL 2030 700 MILIONI DI PERSONE COSTRETTE A MIGRARE A CAUSA DEI DESERTI CHE AVANZANO

Negli anni la temperatura del pianeta ha subito una variazione documentata.

“PRESERVARE LE RISORSE IDRICHE DEL PIANETA E’  IMPRESCINDIBILE DALLA TUTELA DEGLI ECOSISTEMI FORESTALI”

download1Almeno il 40% delle terre emerse del nostro Pianeta è minacciato dalla desertificazione. Ogni anno 12 milioni di ettari di terra fertile, cruciale anche per sfamare una popolazione che molto velocemente supererà i 9 miliardi di esseri umani, viene trasformata in deserto. Ogni anno, come è stato confermato dal 2015, per l’ONU “Anno internazionale dei Suoli”, circa 24 miliardi di tonnellate di suolo fertile vengono perduti per fenomeni di erosione, ed i suoli costituiscono la base per più del 90% della produzione alimentare mondiale. Il fenomeno della desertificazione è dovuto soprattutto alla pressione umana sulla ricchezza dei suoli del Pianeta ed è quindi fortemente connesso alla distruzione delle foreste e degli altri habitat naturali che proteggono i nostri suoli, alla cattiva gestione dei suoli stessi, alla modificazione dei cicli idrici e ovviamente ai cambiamenti climatici.

Si stima che entro il 2030 la scarsità d’acqua obbligherà 700 milioni di persone a migrare. Per l’UNEP il 40% dei conflitti umani è generato dalla competizione e dall’utilizzo delle risorse umane di risorse naturali, come appunto l’acqua), è ancora in gran parte inesplorata. Ma è inequivocabile che la distruzione degli ecosistemi, fra cui la deforestazione, eserciti un impatto negativo sulle condizioni di benessere, di sicurezza e di salute delle comunità locali, contribuendo sostanzialmente a favorire il fenomeno delle migrazioni.

L’irrigazione per l’agricoltura utilizza a livello mondiale il 70% dell’uso umano dell’acqua sottratta ai fiumi, laghi e falde acquifere e si ritiene che la domanda di cibo continuerà a crescere fino a raggiungere un incremento di richiesta di acqua del 55% entro il 2050. Pur essendo la Terra un pianeta ricco di acque, solo l’1% delle acque è acqua dolce e quindi utilizzabile dall’uomo, distribuito tra fiumi, sorgenti, falde e laghi. Molti grandi serbatoi di acqua affondano le proprie radici in grandi ecosistemi forestali come, ad esempio, la foresta amazzonica che con i suoi 100.000 km di corsi d’acqua custodisce e rigenera quasi il 20% dell’acqua dolce che si riversa nei nostri mari.

È difficile definire un confine tra foreste e acque: le foreste producono, raccolgono, alimentano l’acqua così come l’acqua dà vita alle foreste e ne mantiene nel tempo i complicati ed affascinanti equilibri dinamici. Senza acqua non ci sarebbero molti delle grandi foreste, senza foreste non si sarebbe molta della disponibilità di acqua a cui attingiamo. Si deve, infatti, considerare considerare che i “servizi” prodotti dalle foreste come appunto le precipitazioni hanno effetti anche a grandissima distanza. Un recente studio realizzato dall’università di Princeton (clicca qui per leggere lo studio) mette in correlazione la deforestazione in Amazzonia (ad oggi abbiamo perso quasi un quinto della foresta e un altro quinto è stato degradato) con i fenomeni di siccità in California, mentre altre ricerche condotte dal prestigioso Goddard Institute for Space Studies (GISS) della Nasa, uno dei centri di ricerca più autorevoli a livello mondiale sui cambiamenti climatici, indicano come la deforestazione dell’Amazzonia produce  effetti sulle piogge in Nord America e nel resto del pianeta (clicca qui per leggere lo studio).

Quando si distruggono le foreste e il loro importante ruolo nel ciclo dell’acqua e dei sistemi idrogeologici si rafforzano inevitabilmente la portata e l’intensità di fenomeni come alluvioni, dissesti idrogeologici, siccità e desertificazione. Si tratta una delicata catena che, se spezzata, produce quindi devastazioni con un effetto domino sia su cala locale (disastri ambientali) sia su scala globale (cambiamento climatico).

La situazione delle foreste non è migliore in Africa dove il recente dossier dell’UNEP (The economics of land degradation in Africa, Unep 2015) dimostra come un’area compresa tra un terzo e il 50% del continente sia interessato da fenomeni di desertificazione indotta dall’uomo.

In Asia la situazione segue, verosimilmente, lo stesso paradigma. All’aumento della densità demografica e all’incalzante deforestazione consegue un correlato aumento delle catastrofi naturali come la siccità. È stato calcolato che, solo in questo continente, la siccità dal 1900 ad oggi, è stata la causa di 9,6 milioni di vittime (http://ejap.org/environmental-issues-in-asia/natural-disasters-asia.html).

download2Questi dati dovrebbero far riflettere con attenzione tanti governi sulle politiche per la conservazione del prezioso “oro blu” che è imprescindibile dalla conservazione del nostro “oro verde”, ossia degli ecosistemi forestali che producono e proteggono le risorse idriche del Pianeta: “Le foreste precedono i popoli, i deserti li seguono”. (François-René de Chateaubriand).

 

Roma, 16 giugno 2016

 

 

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UNA TRANSIZIONE GIUSTA PER LA NOSTRA CASA COMUNE: ENERGIA, LAVORO E SRADICAMENTO DELLA POVERTA’

Comunicato stampa

GIOVEDI’ 23 GIUGNO 2016 DALLE 9.30 ALLE 16.30

PRESSO LA SALA DEL PARLAMENTINO DEL CNEL (ROMA – VIALE DAVID LUBIN, 2)

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UN EVENTO ORGANIZZATO DAL WWF E DALLA FEDERAZIONE DEGLI ORGANISMI CRISTIANI SERVIZIO INTERNAZIONALE VOLONTARIO (FOCSIV)

 

Giovedì 23 giugno a Roma presso la sala del Parlamentino del CNEL (dalle 9,30 alle 16,30) si svolgerà un importante Simposio Internazionale dal titolo “Una Transizione Giusta per la nostra Casa Comune: Energia, Lavoro e Sradicamento della Povertà”.

Affrontare il cambiamento climatico è un elemento costitutivo dello sviluppo sostenibile e per questo richiede una visione ampia e un approccio partecipativo ed equo perché sia un’occasione per correggere gli elementi di iniquità, le vecchie e nuove povertà, non per crearne di nuove.

Occorre fare in modo che si garantisca una reale riconversione energetica e produttiva, che tenga conto non solo delle infrastrutture ma anche delle persone in carne e ossa. È necessario che istituzioni, attori sociali ed economici, centri di fermento culturale mettano in comunicazione competenze e sensibilità per assicurare che si vada nel senso giusto e per trovare anche strumenti e idee innovative. Per questo è necessario alimentare un dialogo condiviso come ci invita a fare Papa Francesco nella “Laudato Si’”.

“Una Transizione Giusta” da condividere tra persone provenienti da ambiti diversi (rappresentanze sindacali, organizzazioni non governative, finanza, aziende, università, comunità religiose e istituzioni) per definire e accelerare una giusta transizione energetica verso società resilienti a basse emissioni di carbonio, nelle quali crescano anche le opportunità di lavoro.

 

Per informazioni:

Ufficio stampa WWF Italia

06-84497 213-266-332

Ufficio Stampa FOCSIV – Volontari nel mondo
Giulia Pigliucci +39 335 6157253

comunicazione.add@gmail.com

Roma, 16 giugno 2016

 

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TIRRENO POWER ANNUNCIA CHIUSURA DEFINITIVA CENTRALE A CARBONE –VADO LIGURE

Comunicato stampa

 WWF: “UNA VITTORIA PER LA SALUTE E IL CLIMA”

“Ora creare subito alternative occupazionali nella economia verde e no carbon” 

Il sito della Campagna WWF – http://stopcarbone.wwf.it/

Il WWF esprime grande soddisfazione per la decisione del Consiglio di Amministrazione di Tirreno Power di chiudere definitivamente i due gruppi a carbone della centrale termoelettrica di Vado Ligure.

downloadTirreno Power ha riconosciuto l’assenza delle condizioni necessarie alla riapertura dello stabilimento, posto sotto sequestro dalla Procura di Savona nel Marzo 2014 a causa del mancato rispetto delle prescrizioni AIA e della gravità dell’inquinamento arrecato dalla centrale stessa, con danni molto seri per la salute dei cittadini. Nel decreto di sequestro si parlava infatti di disastro ambientale e sanitario nelle aree di ricaduta delle emissioni della centrale, come provato dalle indagini ambientali ed epidemiologiche condotte, che avevano anche evidenziato un aumento della mortalità attribuibile alle emissione della centrale stessa.

Ci auguriamo che la volontà, annunciata dall’azienda, di implementare un “progetto di reindustrializzazione del sito, volto a favorire l’insediamento di nuove aziende con l’obiettivo di contribuire alla ricerca di soluzioni che possano offrire un futuro occupazionale ai lavoratori e una prospettiva di sviluppo al territorio” non resti nel novero delle buone intenzioni, ma sia un sincero impegno a ridurre al minimo le ricadute sociali della chiusura. L’impianto, infatti, ha rappresentato per lungo tempo un’importante fonte di occupazione per gli abitanti del luogo. Il prezzo pagato dalla popolazione, però, è stato altissimo.

Una  riconversione dell’area che sia capace di garantire occupazione, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, è quindi assolutamente necessaria.  In tal senso devono intervenire Governo, Regione Liguria ed Enti Locali, anche facendo tesoro dei suggerimenti contenuti nel Report Liguria Proposte per un modello di sviluppo Nearly Zero Emissions commissionato all’Enea dal WWF (http://www.enea.it/it/comunicare-la-ricerca/events/wwf/liguriazeroemission ) . Va assicurata una visione di insieme che faccia di questa chiusura con le tecnologie del passato un’occasione per rendere la Liguria modello dell’economia del futuro.

Il WWF si adopererà per controllare che l’area venga bonificata e riqualificata, in un’ottica di re-industrializzazione green che vada nel senso della decarbonizzazione e dell’economia del futuro e che non preveda impianti dannosi per la salute e il clima.

 

Roma, 7 giugno 2016 –

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