La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile a Terracina viene a ricordare il quarto anno di assenza del treno in stazione

striscionesullafranaSettembre 2012/Settembre 2016

Quarto anniversario della caduta della frana da Monte Cucca

Quattro anni senza il treno a Terracina

Riepiloghiamo i fatti:

 

  • Nel settembre 2012 cade la frana sui binari della linea ferroviaria Terracina-Fossanova e sulla strada Frosinone-Mare.
  • La Giunta regionale presieduta da Renata Polverini stanzia un contributo per la messa in sicurezza della montagna e affida la realizzazione dell’opera al Comune. A lavori ultimati la Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ritiene insufficiente l’intervento. Intanto, la strada viene riaperta dopo pochi giorni.
  • Nel 2013 la nuova Giunta regionale presieduta da Nicola Zingaretti affida la progettazione dei lavori alla RFI.
  • Nel 2014 il progetto che prevede una spesa considerevole è pronto e la Regione individua in RFI il soggetto attuatore dell’opera.
  • Nel 2016 la messa in sicurezza di Monte Cucca viene inserita nell’elenco delle opere ammissibili al finanziamento regionale insieme ad altre centinaia.
  • Intanto, in città comincia a girare l’opinione di alcuni cittadini che ritengono sia opportuno adottare una logica comprensoriale per una grande stazione che serva più di una città. Considerazioni condivisibili ma che trascurano il fatto che Monte Cucca debba comunque essere messo in sicurezza e che la somma cospicua necessaria non riguardi la ferrovia di cui occorre sostituire soltanto un breve tratto di binario.

Quindi, messa in sicurezza la montagna che incombe sulla strada, sulla ferrovia, su alcune abitazioni e sulle coltivazioni e in attesa della megastazione di bacino la sostituzione del tratto di binario è veramente piccola cosa e ci permetterebbe di riprendere la connessione diretta con Roma. Ne trarrebbero benefici gli studenti, i lavoratori, i flussi turistici e tutti i cittadini interessati per vari motivi a raggiungere la capitale.  

La nostra associazione invita tutte le forze politiche, sindacali, economiche, sociali e soprattutto i cittadini che in questi quattro anni si  sono fatalisticamente adattati all’assenza del treno, mezzo di mobilità veramente sostenibile, a far sentire con forza la propria voce in tutte le sedi opportune.

Tutto può fermarsi in Italia tranne la caccia

Anche quest’anno alcune Regioni italiane hanno autorizzato le preaperture della caccia mostrando poca sensibilità nei confronti di specie stressate dal caldo estivo, gli incendi boschivi e non ultimo anche il terremoto.

COMUNICATO STAMPA

CACCIA: WWF, AL VIA LE ‘PREAPERTURE’ NONOSTANTE L’EUROPA E I DATI SCIENTIFICI SIANO CONTRO

Mentre si avvicina la nuova stagione venatoria “ufficiale” (2016/2017) anche quest’anno in numerose regioni avremo le “preaperture”. Dal 1 settembre in 9 regioni (Abruzzo, Marche, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Campania e Toscana e in Sicilia dove dal 1 settembre saranno cacciabili colombacci e tortore) migliaia di animali torneranno nei mirini delle doppiette italiane. Vedremo di nuovo cacciatori in azione in stagni e lagune pronti a puntare contro anatre selvatiche come alzavole, germani e marzaiole, ma anche nei boschi all’inseguimento di colombacci e ghiandaie. 

Nonostante le evidenze scientifiche e le normative europee che non consentono la caccia nel periodo di fine estate, nel nostro Paese si continua ad autorizzare l’uccisione di animali selvatici proprio quando questi sono più vulnerabili. Di sovente, poi, oltre al danno si concretizza anche la beffa perché alla strage di migliaia di animali dichiarati cacciabili dalle regioni bisogna aggiungere il disturbo alle specie non cacciabili e le numerose uccisioni “accidentali” (molte specie possono essere confuse) o, peggio, veri e propri episodi di bracconaggio.

Non è un caso che l’Europa (l’Italia è stata più volte richiamata dalla Commissione UE con l’avvio di procedure d’infrazione) non consenta la caccia in alcuni periodi dell’anno fra i quali rientra la fine dell’estate per le condizioni in cui si trovano numerose specie: piccoli ancora immaturi, le specie migratrici che devono prepararsi ai lunghi voli di ritorno verso  i luoghi di svernamento, la scarsità di acqua e cibo a causa delle siccità estive, degli incendi e le specie che stanno ancora nidificando. A tutto questo, in Italia si aggiunge anche un deficit di controlli, sempre più scarsi e, quindi, inefficaci, per la prevenzione e la deterrenza rispetto ai reati venatori. Situazione in peggioramento anche a causa dei vari “riordini” che interessano le Polizie Provinciali e il Corpo Forestale dello Stato.

Anche se è impossibile calcolare il numero reale degli animali uccisi dalla caccia “autorizzata”, a causa delle falle nel sistema venatorio, si stima che sotto i colpi delle doppiette potranno essere abbattuti in tutta la stagione venatoria decine di milioni di animali: una mattanza compiuta dai circa 700 mila cacciatori italiani (ovvero poco più dell’1% della popolazione italiana, in diminuzione nel numero e in aumento per età media). La stragrande maggioranza degli italiani è invece contraria alla caccia, come dimostra una recente indagine Eurispes secondo la quale il 68% degli italiani si schiera contro l’attività venatoria.

Le preaperture della stagione venatoria in Italia si inseriscono in un quadro di estrema difficoltà per la fauna selvatica, già fortissimamente segnata dagli abbattimenti illegali. In particolare per gli uccelli, secondo il rapporto di BirdLife International, uscito proprio quest’anno, nel nostro paese si arriva a un numero di uccisioni illegali pari a 5.600.000 di stima media (range da 3.400.000 a 7.800.000).

La crescita di sensibilità certamente positiva nei confronti della Natura è frutto del grande lavoro di sensibilizzazione ed educazione ambientale svolto da associazioni come il WWF che nei suoi 50 anni di vita ha contribuito al miglioramento delle condizioni della fauna e nel rispetto delle norme europee. Il 2016 è l’anno del cinquantesimo anniversario dalla fondazione del WWF Italia: 5 decenni di impegno grazie all’attività di volontari, guardie ambientali, avvocati, studiosi ed esperti sempre in favore della Natura.

Lazio e Marche avranno la stagione venatoria più lunga, dal 1 settembre al 9 febbraio 2017. Inoltre altre regioni continuano ad escogitare “escamotage” per impedire ricorsi alle associazioni ambientaliste: è il caso della Toscana che ha approvato la preapertura con un provvedimento “last minute” con soli due giorni d’anticipo dal via libera alle doppiette.

In attesa dell’apertura ordinaria prevista per il 18 settembre non resta che sperare che il minor numero possibile di cacciatori approfitti di queste deroghe e che provvedano alla riduzione dell’inquinamento non utilizzando munizioni in piombo, elemento estremamente inquinante sia per gli uomini che per gli animali.

 
Roma, 31 agosto 2016
 
 

Wwf Italia

Ufficio Stampa WWF Italia

Tel. 06-84497 213 – 266 – 332

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WWF: DA PAPA FRANCESCO PAROLE STRAORDINARIE, QUASI UN UNDICESIMO COMANDAMENTO

COMUNICATO STAMPA
 
“IL VALORE CENTRALE DELLA NATURA PER UN FUTURO MIGLIORE PER L’UMANITÀ

Le parole di Papa Francesco hanno una forza straordinaria e possono essere considerate un monito per tutti, quasi un undicesimo comandamento”. Lo dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Siamo davvero grati al Santo Padre che con grande lucidità, chiarezza e straordinaria perseveranza pone il valore della natura, la Nostra Casa Comune, anche come elemento fondamentale per costruire un futuro migliore per l’intera umanità“.

“Dopo la profonda e poetica Enciclica Laudato Si’, il Papa chiarisce che il ruolo attivo nella salvaguardia della natura da parte dei cristiani non è né secondario né opzionale e nel messaggio di oggi dice esplicitamente che chi danneggia il Creato commette un vero e proprio peccato: questo ha grande rilevanza dal punto di vista morale per tutti, anche per i non credenti – prosegue -. Così come è importante il forte richiamo alla equità verso i poveri e alla giustizia intergenerazionale perché una natura sana è la base per il benessere di tutti. Di qui il richiamo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile approvati dall’ONU lo scorso anno e all’Accordo di Parigi sul Clima, sui quali il Papa richiama i Governi al ‘dovere di rispettare gli impegni che si sono assunti’ e le imprese a ‘fare responsabilmente la loro parte’. Ma esorta anche i cittadini alla mobilitazione per esigere che questo avvenga, ‘anzi che si miri a obiettivi sempre più ambiziosi’”.

Il Santo Padre richiama all’impegno all’esercitare concretamente, tutti i giorni, un profondo rispetto per la natura ed un concreto impegno a salvaguardarla e tutelarla: è lo stesso impegno che il WWF, da anni, porta avanti in tutto il mondo sollecitando cittadini, imprese, istituzioni e governi a fare la propria parte – conclude la Bianchi -. Adesso le parole del Santo Padre devono trovare ascolto ed è compito di tutti far sì che il suo messaggio trovi attuazione nelle azioni quotidiane dei cittadini come dei governi per salvare il pianeta e con esso l’umanità”.

Roma, 1 settembre 2016
 
 
 

Wwf Italia

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Solidarietà senza se e senza ma alle popolazioni colpite dal terremoto ma è ora di organizzare la prevenzione

Alluvioni, frane, terremoti, pare sempre la prima volta. Ci troviamo sempre a pagare un tributo di vite umane insostenibile e ci auguriamo che almeno stavolta subito dopo l’emergenza si trovino la forza e le risorse per un piano di prevenzione e messa in sicurezza dal rischio sismico di cui, l’Italia, un paese estremamente fragile, ha grandissimo bisogno.

Sabato 27 agosto lo storico dell’arte Tomaso Montanari sul blog Emergenza Cultura (https://emergenzacultura.org/) ha ripreso un articolo di Antonio Cederna pubblicato sul Corriere della sera il 25 novembre 1980, due giorni dopo il terremoto dell’Irpinia, ma pare scritto oggi.

Se non ci fossero altri motivi per ricordare Cederna, l’intellettuale che per decenni è stato il più lucido, coraggioso, efficace difensore del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale noi gli dobbiamo almeno un omaggio per il sostegno che ci dette in un convegno tenutosi a Formia contro il malaugurato progetto dell’Appia-bis.

Abbiamo ritrovato l’articolo di novembre 1980 sul sito  http://www.archiviocederna.it/ e per la sua stringente attualità ne riteniamo utilissima la lettura.

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Cederna2

 

Una quindicina di giorni dopo Cederna ritorna sull’argomento con un nuovo articolo che è possibile scaricare come il precedente dal sito dell’Archivio.

 

 

 

Sono passati trentasei anni e altri terremoti, alluvioni, frane hanno causato migliaia di morti e miliardi di danni senza avere imparato la lezione. Quanti altri morti ci vorranno ancora prima di un programma operativo di messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale?

 

 

 

Le iniziative estive organizzate alla Rimembranza dal WWF terminano con un fuori programma dedicato ai più piccoli

Esaurito un cartellone nutrito di attività all’interno del parco della Rimembranza ecco un fuori programma per i piccoli, i nostri concittadini e quegli ospiti ancora presenti in città.

Mercoledì 31 agosto alle ore 17 si terrà un laboratorio di costruzione di fiabe.

Nel corso del pomeriggio i bambini faranno merenda con crostatine e succhi di frutta offerti dal Punto Macrobiotico di Terracina.

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Anche da Terracina solidarietà concreta verso le popolazioni colpite dal terremoto

“Il WWF è vicino alle popolazioni del Centro Italia che sono state colpite dal violento sisma di questa notte che si trovano ad affrontare un dramma di proporzioni enormi e mette a disposizione di chi sta coordinando i soccorsi le proprie strutture e la propria rete di volontari sia nelle fasi di gestione dell’emergenza che nel supporto delle popolazioni colpite”. Questo il comunicato emesso subito dopo la notizia dal WWF Italia.

Anche a Terracina il WWF partecipa ad iniziative di solidarietà ed è entrato nel comitato comunale di coordinamento insieme alle altre associazioni di volontariato.

Questo il comunicato diramato dal Comune di Terracina dopo la prima riunione di ieri del comitato di coordinamento e che contiene informazioni sulla raccolta dei beni di prima necessità e sulle donazioni di sangue.

COMUNICATO STAMPA

Si è svolta oggi in Comune una riunione indetta dal Sindaco per la costituzione di un Gruppo di sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto di due giorni fa. Nel corso dell’incontro, si è distinta in due fasi l’azione del coordinamento. Nella prima fase si è esclusa l’utilità di intervenire, nell’immediato, direttamente sui territori colpiti dal sisma per non intralciare il prezioso lavoro dei Vigili del Fuoco e degli operatori di primo intervento. In questa prima fase comunque ci si è impegnati in una raccolta straordinaria di sangue da svolgersi domani, venerdì 26 agosto, dalle ore 7,30 alle ore 10,30 presso la sede AVIS dell’Ospedale Fiorini e domenica stesso orario e luogo. Inoltre è stato istituito un centro di raccolta per generi di prima necessità presso la ex Caserma Bertani, sede delle associazione di protezione civile in via Appia. Il Centro sarà aperto tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00. Il materiale richiesto consiste in : ALIMENTARI Acqua (bottiglie piccole) Bevande varie Latte a lunga conservazione Omogeneizzati Pasta – Riso – Biscotti Scatolame IGIENE Pannolini, pannoloni, assorbenti igienici, saponi e detergenti, dentifricio e spazzolini, carta igienica, salviettine umidificate, rasoi e schiuma da barba. ABBIGLIAMENTO (anche usato) Uomo/Donna/Bambini (taglie varie) Giacconi, maglioni, felpe, cappotti, tute, pantaloni…. SCARPE – Uomo/Donna/bambino COPERTE – PIUMONI – ASCIUGAMANI ABBIGLIAMENTO INTIMO ( NUOVO) Tale raccolta verrà prontamente messa a disposizione dell’unità di crisi istituita presso la Prefettura di Latina. Nella seconda fase di intervento ci si concentrerà sulla assistenza alle popolazioni colpite secondo le precise esigenze che ci verranno comunicate da parte delle Pubbliche Amministrazioni. SOLO IN QUESTA SECONDA FASE si provvederà anche ad una rccolta fondi da destinare a mirati interventi di ricostruzione. Nel frattempo, chi volesse, ha la possibilità di inviare sms solidali al numero nazionale della Protezione Civile. Il Sindaco dichiara .”In queste ore sono ammirato e commosso dal grande desiderio di aiutare le persone vittime del terremoto da parte dei nostri concittadini e delle Associazioni di volontariato. Siamo in contatto con l’Unità di Crisi della Prefettura di Latina in maniera tale che questa volontà non vada dispersa o peggio tradita come purtroppo accaduto in altre circostanze. La riunione del Tavolo di Coordinamento è stata aggiornata alla prossima settimana per fare il punto della situazione e concordare eventuali successivi interventi”.

Dalla Sede Municipale, lì 25/8/2016 L’Ufficio di Gabinetto

TERREMOTO: WWF VICINO A POPOLAZIONI COLPITE E A DISPOSIZIONE DEI SOCCORRITORI

COMUNICATO STAMPA

Il WWF è vicino alle popolazioni del Centro Italia che sono state colpite dal violento sisma di questa notte che si trovano ad affrontare un dramma di proporzioni enormi e mette a disposizione di chi sta coordinando i soccorsi le proprie strutture e la propria rete di volontari sia nelle fasi di gestione dell’emergenza che nel supporto delle popolazioni colpite. Il pensiero dell’associazione, in questo momento così difficile e pieno di dolore, va alle famiglie delle vittime, dei dispersi e alle tante persone che hanno perso la propria casa. Siamo sicuri che la Protezione Civile e tutti i soccorritori non lasceranno nulla di intentato per salvare vite e ci auguriamo che subito dopo l’emergenza si trovino la forza e le risorse per un piano di prevenzione e messa in sicurezza dal rischio sismico di cui, l’Italia, un paese estremamente fragile, ha grandissimo bisogno.

Roma, 24 agosto 2016

unnamedUfficio Stampa WWF Italia

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“Il mare deve vivere”dopo i primi trent’anni continua a caratterizzare la presenza del WWF a Terracina

maredevevivere

L’impegno del WWF Litorale laziale nella tutela del mare e della costa della nostra regione ha ricevuto in questi giorni un contributo di analisi dello stato dei luoghi da parte del WWF Italia.

Venerdì 5 agosto, infatti, il WWF Italia ha reso pubblico l’ultimo dossier sullo stato dei mari e delle coste italiane dal titolo significativo:

“ITALIA-L’ULTIMA SPIAGGIA” : RIDURRE SUBITO FATTORI DI PRESSIONE SU MARI E COSTE ITALIANE

Italia: l’ultima spiaggia – Lo screening dei mari e delle coste della Penisola”

 In 50 anni 2000 km di costa cementificati, 1860 km i tratti di costa liberi a buon grado di naturalità

Partiamo dai 1860 km  di tratti lineari di costa più lunghi di 5 km del nostro Paese (isole comprese) ancora liberi e con un buon grado di naturalità (il 23% dei nostri litorali, su complessivi 8000 km circa)  e puntiamo su quattro grandi aree strategiche per la biodiversità dei nostri mari : la zona tra il Mar Ligure ed il parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, il canale di Sicilia, il Mare Adriatico settentrionale e l’area del canale di Otranto nell’Adriatico meridionali. E’ qui infatti che si concentra la maggiore ricchezza delle nostre risorse marine e costiere. La loro tutela ci porta sulla rotta di uneconomia blu sostenibile insieme al contenimento significativo dei fattori di pressione e degli impatti ambientali a mare (delle attività economiche di ricerca e coltivazione di idrocarburi, trasporti marittimi, dragaggi, turismo, pesca, acquacoltura, impianti da fonti rinnovabili offshore, attività militari) e a terra causati da uno sviluppo urbanistico che ha divorato 10 km  lineari di coste l’anno per 50 anni.

E’ questo il segnale e l’invito lanciato dal WWF nel suo dossier “Italia: l’ultima spiaggia – Lo screening dei mari e delle coste della Penisola” in cui  chiede subito di invertire le tendenze che negli ultimi 50 anni ha visto sorgere una barriera di cemento e mattoni lunga 2000 km (un quarto delle nostre coste) e che vede nei nostri mari il 25% della piattaforma continentale italiana interessata da attività di estrazione degli idrocarburi (con 122 le piattaforme offshore attive e 36  istanze per nuovi impianti), il trasporto via mare fare  dell’Italia il Paese in Europa (dopo Olanda e Regno Unito) per quantità di merci containerizzate movimentate, uno sviluppo turistico che vede il 45% dei turisti italiani e  il 24%  di quelli stranieri scegliere le nostre località costiere, un’attività di pesca in caduta verticale, visto che il 93% dei nostri stock ittici sovra sfruttato, e la proliferazione di impianti di acquacoltura (in 10 anni aumentati in Italia del 70%).

Il dossier del WWF, fotografa la situazione attuale e indica le aree più ricche dal punto di vista ecologico da cui partire per salvare i nostri mari grazie alle elaborazioni contenute nello studio “MedTrends”, coordinato dal Mediterranean Programme Office del WWF Internazionale, in coerenza con le linee di intervento comunitario per la pianificazione dello spazio marittimo: Mar Ligure e Arcipelago Toscano (dove la grande ricchezza di plancton favorisce un’elevata concentrazione di cetacei, come testimoniato anche dall’istituzione del Santuario internazionale dei Cetacei “Pelagos”); il Canale di Sicilia (con montagne sottomarine dove si trovano cumuli di coralli bianchi e zona di deposizione delle uova per tonni, pesci spada e acciughe e area di nursery dello squalo bianco); Mare Adriatico settentrionale (che vede una delle popolazioni più importanti di tursiopi del Mediterraneo ed è una delle aree di alimentazione più importanti della tartaruga marina Caretta caretta, zona di riproduzione della verdesca e dello squalo grigio), Canale di Otranto Mare Adriatico meridionale (dove ci sono habitat importanti per lo zifio, il diavolo di mare, la stenella striata, la foca monaca e il pesce spada).

Anche nella nostra fascia costiera non bisogna ridursi all’ultima spiaggia. Negli ultimi 50 anni, come documentato nel dossier WWF, grazie agli studi dell’equipe coordinata dal professor Bernardino Romano dell’Università dell’Aquila, la densità dell’urbanizzazione in una fascia di 1 km dalla linea di costa è passata nella Penisola dal 10 al 21%, mentre in Sicilia ha raggiunto il 33% e in Sardegna il 25%. Tra il 2000 e il 2010, secondo l’ISTAT,  sono stati costruiti 13.500 edifici, 40 edifici per Kmq, nella fascia costiera di un km dalla battigia (nei versanti tirrenico e adriatico) e più del doppio sulla costa jonica.  E se il ritmo delle nuove edificazioni fosse quelle registrato tra il 2000 e il 2010, nei prossimi 30 anni avremmo  su scala nazionale almeno altri 40.500 nuovi edifici nella fascia di 1 km dalla battigia.

Ma si possono ancora salvare le aree con alto grado di naturalità se si interrompe subito l’ulteriore consumo di suolo. Il WWF, al di là delle perle di valore naturalistico, paesaggistico e storico-artistico diffuse in maniera puntiforme in tutto il Paese, individua: sulle costa tirrenica 16 segmenti più lunghi di 5 km, liberi dall’urbanizzazione, da preservare integralmente per il loro valore ambientale per un totale di 144 km (15 km tra Viareggio e Pisa, 20 km tra Grosseto e Orbetello, in Toscana; 15 km da Latina a Sabaudia, nel Lazio;; 12 km tra Camerota e San Giovanni Piro, in Campania); sulla costa adriatica sono circa 200 i km preservati che vanno pienamente tutelati (i segmenti più lunghi si trovano in Friuli Venezia Giulia, Marano Lagunare; in Veneto, 50 km tra Porto Viro e Goro; e in Puglia, 14 km lungo la costa del Lago di Lesina). Anche nelle isole maggiori il WWF richiama l’attenzione sugli alti indici di saturazione urbanistica delle coste che obbligano alla difesa attiva dei significativi valori ambientali e paesaggistici, che si rinvengono ancora in un quarto delle coste siciliane (poco più di 300 km) rimasto libero e in quel 64% (oltre 1.200 km) di territorio costiero di pregio, per fortuna, rimasto ancora libero in Sardegna (vedi nell’allegato la scheda relativa agli approfondimenti sullo screening delle coste).

Se la maglia nera della densità urbanistica (con indici di urbanizzazione che vanno dal 50 al 60%) è da assegnare al versante tirrenico (con quasi tutta la costa della Liguria, il Lazio centro-meridionale e la Campania centro-nord) e al settore emiliano-romagnolo/marchigiano/abruzzese del versante adriatico, c’è da notare che il sistema dei 100 parchi e riserve e degli oltre 200 siti costieri della Rete Natura 2000 costituisce un argine alla espansione edilizia. Ciò è vero in particolare sul versante tirrenico con i parchi nazionali del Pollino e del Cilento che scardinano la continuità edificatoria nel Sud d’Italia, mentre sul versante adriatico si rileva la mancanza di aree protette di estensione significativa che possano al momento fare da diga. Ciò avviene in una situazione in cui comunque le aree tutelate sono sottoposte ad un crescente assedio, visto che, secondo elaborazioni originali su foto satellitari contenute nel dossier WWF, che hanno raffrontato la situazione dal 1988 ad oggi, i 167 interventi che hanno cambiato la morfologia della nostra fascia costiera sono per il 95% causati dall’espansione edilizia (per il 58.7% strutture turistiche, per il 19% insediamenti residenziali, per l’11%  infrastrutture portuali) e vanno ad interferire con 107 siti di interesse comunitario (SIC), tutelati dall’Europa, sui circa 400 siti comunitari marini e costieri.

Ecco delle schede informative SCHEDE INFORMATIVE

Qui si può scaricare l’intero dossier dossier_italia_l_ultima_spiaggia

Straordinaria giornata quella vissuta alla Rimembranza domenica scorsa

Domenica 7 agosto il WWF di Terracina ha voluto ricordare i suoi primi trent’anni di presenza in città con una festa.

La mattinata è stata dedicata ai ricordi e ai saluti delle Istituzioni presenti mentre il pomeriggio si è riempito di musica e di degustazioni macrobiotiche, tra le quali Simone Bottiglia, un nostro giovane socio, ha inserito una presentazione fatta di foto e video storici che a volo di uccello copriva i trent’anni di attività del WWF terracinese a tutela dell’ambiente.

Fabio Converio, un amico venuto dal litorale romano, ha registrato molti momenti della mattinata e ha voluto farcene omaggio.

Ecco il suo album

Altre immagini della giornata

Domenica 7 agosto al parco della Rimembranza saranno ricordati i primi trent’anni del WWF a Terracina, ecco il programma.

PROGRAMMA

 

MATTINA

  • ORE 10.00 APERTURA DEL PARCO
  • ORE 11.00 SALUTI E PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA
  • ORE 11.30 VISITA DELLA MOSTRA DEI 30 ANNI DEL WWF A TERRACINA (La visita è accompagnata dalla musica di “Note a Margine”).
  • ORE 12.00 APERITIVO

POMERIGGIO

  • ORE 18.00 APERTURA DEL PARCO E VISITA DELLA MOSTRA DEI 30 ANNI DEL WWF A TERRACINA
  • ORE 19.00 “NATURALMENTE” MUSICA
  • CONCERTO DI MUSICA CLASSICA OFFERTO DAL MAESTRO BRUNO DI GIROLAMO, CATIA ROCCI, FLAVIO SERAFINI, FEDERICA SIMONELLI, CLAUDIA VELOCCI.
  • ORE 21 PRESENTAZIONE TRAMITE FOTO E VIDEO DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DAI VOLONTARI DI TERRACINA
  • AL TERMINE DELLA PRESENTAZIONE DEGUSTAZIONE DI PRODOTTI MACROBIOTICI.

Ringraziamenti:

Per l’omaggio musicale al WWF si ringraziano gli artisti Bruno Di Girolamo, Giorgio Pantanella, Catia Rocci, Flavio Serafini, Federica Simonelli, Claudia Velocci e Piero Recchia per l’assistenza tecnica.

Per la degustazione si ringrazia Un Punto Macrobiotico di Terracina e Giovanni D’Andrea fornitore dei vini di tutta la Giornata.

Per l’allestimento della mostra si ringrazia Nonsolocarta per la stampa dei poster.