“RIPRENDIAMOCI IL TRENO”, oggi in molte città italiane si manifesta per il rilancio di questo mezzo sostenibile di trasporto; a Terracina abbiamo qualche motivo in più da far valere.

“RIPRENDIAMOCI IL TRENO”, IL 16 FEBBRAIO IN TUTTE LE STAZIONI

 Stiamo perdendo un patrimonio di infrastrutture che era stato edificato in oltre un secolo e che aveva contribuito ad unire l’Italia, anche perché gran parte delle risorse è destinata alla TAV. Per questo oggi, 16 febbraio 2013, ci sarà una giornata di mobilitazione in tutte le stazioni d’Italia, per rilanciare le ferrovie (bene comune) su standard europei.

 

 

556066_482971171740715_1658312369_n

 

 

Il WWF litorale pontino anche se in modo virtuale partecipa alla manifestazione riproponendo lo striscione esposto tempo fa presso la stazione di Terracina.

211120123472211120123473

Sull’inquinamento atmosferico si muove l’INAIL

Inquinamento, l’impegno della ricerca Inail per l’anno europeo dell’aria

(dal sito INAIL)

ucm_070686INAIL – Inquinamento, ricerca Inail – in Europa muoiono 420mila persone
Le polveri sottili hanno effetti nocivi sulla salute delle persone esposte, colpendo soprattutto gli apparati respiratorio e cardiovascolare. Il progetto Expah mira a identificare l’esposizione della popolazione agli idrocarburi policiclici aromatici, contenuti nel materiale particolato in aree altamente urbanizzate, per valutarne l’impatto sulla salute umana. Le polveri sottili, infatti, possono avere effetti nocivi sulla salute delle persone esposte, colpendo soprattutto gli apparati respiratorio e cardiovascolare

 

Ogni anno in Europa almeno 420mila persone muoiono a causa dell’inquinamento. ”Una cifra semplicemente inaccettabile”, secondo il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik. Applicando su vasta scala nella lotta contro l’inquinamento le tecnologie esistenti, però, l’Unione europea potrebbe salvare fino a 100mila vite ogni anno. Da qui la decisione di proclamare il 2013 anno europeo dell’aria e già a partire dai prossimi mesi sono attesi nuovi fondi per lo sviluppo di politiche internazionali a favore di misure di riduzione e abbassamento delle emissioni di inquinanti atmosferici, anidride carbonica e gas serra. L’Europa sta quindi cercando di definire obiettivi più ambiziosi per la qualità dell’aria in tutti i settori (trasporti, produzione di energia, agricoltura, gestione dei rifiuti…), coordinando diverse direttive.

Traffico, caldaie e industria le principali fonti di emissione. L’Inail, in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale Roma E, il Cnr, la società Arianet e il National Institute for Health and Welfare (Thl) finlandese, sta conducendo il progetto di ricerca Expah, co-finanziato dalla Comunità europea attraverso lo schema di finanziamento Life+, con la finalità di supportare le politiche ambientali e la legislazione in questo campo. Gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), il più famoso dei quali è il benzo(a)pirene, ritenuto cancerogeno, sono sostanze chimiche presenti nelle polveri fini atmosferiche prodotte dalla combustione incompleta di materiale organico. Le principali fonti di emissione sono il traffico stradale, le caldaie del riscaldamento domestico e le emissioni industriali. Un convegno organizzato lo scorso 18 dicembre dai ricercatori Inail ha evidenziato l’importanza delle concentrazioni di polveri e di Ipa all’interno degli ambienti di vita e di lavoro, comparabili con quelle presenti nell’ambiente esterno per la loro capacità di penetrare nei luoghi chiusi.

 

Sabato 19 e domenica 20 gennaio, convegno a Latina del Gruppo dei Dodici, promotore della Via Francigena del sud (lato Appia)

Comincia a vedersi una struttura consistente del percorso lungo l’Appia della Via Francigena del sud.

IMG_0275

 

Alberto Alberti, anima del Gruppo dei Dodici, ha presentato durante il convegno il bilancio di questi anni in cui la Via Francigena ha preso corpo con il contributo di tanti volontari sparsi lungo l’itinerario.

 

 

 

 

IMG_0280

 

Alberti ha affermato che ormai si è vicini  ad una strutturazione completa del percorso con tabelle, una guida cartacea, una piattaforma su smartphone e indicazioni delle attività ricettive per i viandanti.

Le prossime iniziative del Gruppo dei Dodici prevedono la camminata annuale da Teano a Roma con partenza il 23 aprile, l’organizzazione della Giornata del pellegrino in ogni tappa, una camminata con il CAI, una mostra-evento a Roma, una serie di conferenze in città straniere interessate alla Francigena e molte altre attività.

Alcune tabelle che guideranno i viandanti lungo il percorso.

targastradale

viandante

In giro intorno al cantiere della frana sulla linea ferroviaria Terracina-Fossanova. Eppur si muove?(2)

FOTOI-PHONE 013

 

 

 

 

A distanza di circa quattro mesi i segni della frana sono ancora tutti presenti sul luogo.

 

 

FOTOI-PHONE 010

FOTOI-PHONE 007

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cantiere è stato aperto il 21 dicembre 2012 e la tabella porta come tempo di ultimazione lavori 90 giorni.

FOTOI-PHONE 011

FOTOI-PHONE 016

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I lavori sono veramente in corso, stamani alle 11 si vedevano muovere intorno alle rocce poste in cima alla montagna alcuni operatori e si sentivano delle voci.

                               FOTOI-PHONE 017                                                                                                                                               

Secondo l’assessore competente, una volta stabilizzate le rocce in cima i lavori potrebbero continuare con la linea attivata. Sarà vero? 

Eppur si muove? Cantiere aperto sulla frana che ha interrotto la ferrovia Terracina-Fossanova e la strada Frosinone-mare

221220123524

 

 

 

 

 

Che vuol dire aprire un cantiere di sabato e alla vigilia delle festività natalizie?  

Se non è fumo negli occhi va preso come un buon segnale, si guadagna almeno una settimana. D’altra parte l’assessore responsabile si dice certo che in un mese saranno eliminate le cause di possibili rischi permettendo la riapertura delle due arterie, mentre i lavori di rifinitura proseguiranno. E’ troppo ottimista?

Seguiamo i lavori!

                                                               221220123529

221220123527

 

 
221220123525

 

 

 

 

 

 

 

 

 

221220123526

Concluso l’incontro internazionale di Doha sul cambiamento climatico: il mondo è pronto, i suoi leader no!

COP18_MANIFESTAZIONEWWF_400

In un anno in cui gli impatti del cambiamento climatico hanno colpito milioni di persone sia nei paesi ricchi che nei paesi poveri, i negoziatori a Doha hanno fallito nel raggiungere perfino il minimo delle aspettative ai negoziati sul clima.

Ma un ampio gruppo di organizzazioni della società civile si è impegnato a continuare la lotta per un accordo globale entro il 2015, non appena rientrati dai negoziati. 

“Alcuni paesi sviluppati hanno bloccato i negoziati facendo passi indietro rispetto ai loro impegni precedenti e rifiutandosi di prenderne di nuovi. E la cosa peggiore è che era solo una manciata di paesi – come la Polonia, la Russia, il Canada, gli USA e il Giappone” ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima Energia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Doha.

 

  “Ciò che ci dice la scienza,  e ciò che milioni di persone hanno sperimentato quest’anno, è che lottare contro il cambiamento climatico è ora estremamente urgente. Ogni anno è fondamentale e ogni anno in cui i governi non agiscono fa aumentare i rischi per noi tutti.” “La cartina di tornasole di questi negoziati erano: effettivi tagli delle emissioni, impegni finanziari concreti e reali contro il cambiamento climatico e la base per un nuovo accordo globale sia ambizioso che equo entro il 2015.  Invece abbiamo avuto un accordo vergognosamente debole, talmente lontano dalla  scienza che dovrebbe sollevare questioni etiche in chi ne è responsabile.”

Ma la speranza non è per nulla finita. Le comunità e le persone colpite dal cambiamento climatico vogliono sicurezza, disponibilità di cibo e acqua, energia pulita, si oppongono a progetti “sporchi” come il carbone a livello globale, e chiedono un cambiamento reale. 
Qui a Doha, per la prima volta nella storia, le persone hanno marciato per chiedere una vera leadership per affrontare il cambiamento climatico – continua Midulla del WWF Italia.

“Il passo avanti più  significativo a Doha è stato quanto accaduto fuori dai negoziati.
Movimenti sociali, organizzazioni sindacali e società civile hanno unito le proprie forze contro la mancanza di ambizione e urgenza portata al tavolo dai governi. Torneremo a casa e lavoreremo insieme per garantire che i governi agiscano con la velocità e la forza che la crisi climatica richiede. E questo include un accordo equo, ambizioso e vincolante nel 2015.”

 

L’ARIA CALDA nel vertice sui cambiamenti climatici di Doha rischia di diventare ARIA FRITTA

200px-GreenpeacePanda

Vertice sul Clima a Doha

GREEPEACE e WWF: FERMARE  L’ ‘ARIA CALDA’  PER  DARE  RISULTATI CONCRETI  SULLE  EMISSIONI

Il problema di un eccesso di quote di emissione- dagli addetti ai lavori battezzato aria calda– si preannuncia il più grande nodo nei negoziati sul clima in corso a Doha. Alla Conferenza sul clima, in corso a Doha fino al 7 dicembre, gli osservatori stanno dicendo apertamente che il secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto (KP2)-l’unico accordo giuridicamente vincolante in tutto il mondo sui cambiamenti climatici- è a rischio a causa delle posizioni della Russia e della Polonia, denunciano Greenpeace e WWF.

Già nel 1997 alle economie in transizione dell’Europa orientale sono stati dati obiettivi troppo generosi. All’avvio del protocollo di Kyoto, alcuni Paesi hanno ricevuto un limite superiore di emissioni nella forma di crediti di carbonio – noti come AAU (Assigned Amount Units) e comunemente definiti come “aria calda”. Se i Paesi avessero emesso meno di questo limite, avrebbero potuto scambiare la differenza come crediti di carbonio. E’ stato stimato che rimarranno ancora fino a 13 miliardi di tonnellate in termini di AAU, quando la prima fase del protocollo di Kyoto terminerà, fra quattro settimane. Ogni credito vale quanto una tonnellata di Co2 in atmosfera e contribuisce al cambiamento climatico. La ragione principale per un surplus di AAU in alcuni paesi è quasi interamente dovuto al calo nelle economie dei paesi dell’Europa orientale come la Russia, l’Ucraina e la Polonia.
L’Europa è profondamente divisa sulla questione e la Polonia insiste sul pieno riporto dell’aria calda nel secondo periodo di impegno e oltre (post-2020). Se l’UE capitola davanti alla Polonia, ricca di carbone, l’Europa potrebbe finire per perdere la sua credibilità come leader nella lotta ai cambiamenti climatici.

“A Doha si devono prendere impegni ambiziosi e concreti per la salvaguardia del clima. E si deve porre un argine a tutte le fallacie derivate dal commercio di crediti di emissione e dalla creazione di un vero e proprio mercato del carbonio. Se si consentirà alle economie dell’ex blocco socialista di conservare intatti, in un secondo mandato, i crediti non sfruttati, si starà semplicemente piegando, ancora una volta, la difesa del clima a questioni di realpolitik miopi e irresponsabili” dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di GREEBPEACE.

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia, che è a Doha per seguire i negoziati, dice che i Paesi a Doha devono riconoscere ciò che la scienza ci dice sullo stato del clima mondiale. “L’incubo di un mondo più caldo di 4 gradi è davanti ai nostri occhi. I ministri degli Stati membri dell’UE, la Russia e l’Ucraina, ai negoziati di Doha hanno l’obbligo di agire con urgenza e di fare tutto quanto in loro potere per fare tagli reali alle emissioni di CO2. Se i paesi riuniti a Doha vogliono che questo summit raggiunga un risultato tangibile per il clima globale, devono eliminare la possibilità di trasferire questo surplus di AAU nel secondo periodo di Kyoto. Questa dovrebbe essere l’eredità di Doha, o verrà ricordata come una conferenza politicamente a base di “aria calda” o peggio di “aria fritta” conclude Midulla.

Roma, 3 DICEMBRE 2012
Ufficio Stampa WWF Italia, 06 84497213/265 – 349 0514472, 02 83133233 – 329 8315718
Ufficio stampa Greenpeace 06 68136061

Come stiamo a inquinamento atmosferico? La UE offre ai cittadini mappe dettagliate del fenomeno

Nel 2009 la Comunità Europea ha istituito  l’E-PRTR, il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti.

Il registro contiene dati  che integrano quelli raccolti presso i singoli siti industriali mettendo i cittadini europei in grado di avere un quadro generale dell’inquinamento atmosferico fino al livello delle aree cittadine.

In 32 mappe i cittadini europei hanno una panoramica dell’inquinamento atmosferico causato da fonti diffuse nei diversi settori

  • industria
  • processi di combustione non industriali
  • autotrasporto
  • trasporto nazionale
  • trasporto aereo nazionale
  • spedizioni internazionali
  • agricoltura

Gli inquinanti rilevati sono

  1. ossidi di azoto NOx
  2. ossidi di zolfo SOx
  3. monossido di carbonio CO
  4. anidride carbonica CO2
  5. ammoniaca NH3
  6. particolato PM10

Le mappe hanno una colorazione dal verde intenso passando per il giallo fino al rosso cui corrispondono valori crescenti dell’inquinante esaminato.

Per esempio, il particolato PM10 causato dal trasporto stradale presente nella zona di Terracina, Sabaudia e San Felice Circeo offre questo quadro

Le carte sono accessibili al seguente indirizzo:
http://prtr.ec.europa.e/DiffuseSourcesAir.aspx

A proposito dei lavori di ripristino della linea ferroviaria Terracina-Fossanova, il Sindaco Nicola Procaccini comunica

Dal sito del Comune di Terracina:
Dalla Regione Lazio 400 mila euro per la frana del Monte Cucca
Il Comune di Terracina ha ottenuto dal settore ambiente della Regione Lazio un finanziamento per la messa in sicurezza del Monte Cucca, limitatamente al tratto di montagna dal quale nelle scorse settimane si è originata la frana che ha determinato la chiusura della stazione ferroviaria e di un segmento della superstrada Frosinone Mare.
“Si tratta di una ottima notizia – afferma il sindaco Nicola Procaccini – perché normalmente per questo tipo di lavori di somma urgenza si arriva ad un massimo finanziabile di 250 mila euro, noi invece siamo riusciti ad ottenerne 400 mila, per porre in sicurezza la porzione del Monte Cucca interessata dalla frana.
Compiute tutte le formalità burocratiche, tra due settimane circa, inizieranno i lavori che dureranno circa un mese, mentre come amministrazione comunale abbiamo già stretto un accordo con le Ferrovie dello Stato, che ha programmato la sistemazione dei binari divelti dalla frana facendo coincidere la fine dei lavori all’imminente apertura del tratto stradale.
Si tratta in ogni modo di un primo importante passo per la sistemazione definitiva dell’intero costone di montagna, ed è chiaro che servono altri finanziamenti per i quali ci siamo già attivati.
Ringrazio la Regione Lazio per questo primo finanziamento che ci ha concesso, e contestualmente rassicuro tutti i pendolari che utilizzano la ferrovia per i loro spostamenti e gli utenti che utilizzano il tratto di strada oggi chiuso al traffico veicolare, e ho ragione di pensare che per l’inizio del nuovo anno si possa ritornare pienamente all’usuale mobilità”.