Perchè il WWF non esulta per il cosiddetto “polo del trasporto”

Il recentemente inaugurato polo del trasporto non rispetta il progetto originario, gli autobus di linea sono stanziati lungo una strada dopo aver rischiato di essere collocati nel piazzale antistante l’ingresso principale dell’Ospedale “A.Fiorini” (vedi il Piano del traffico). In questo la situazione somiglia molto a quella dello spostamento del mercato settimanale che ancora non trova soluzione.

Tralasciando qualunque osservazione sullo stato dell’area completamente vuota di servizi, dalle pensiline ai bagni, risalta, e i cittadini sulla rete ne stanno prendendo coscienza, la difficoltà di raggiungere la zona per chi non usa un mezzo privato. E’ stato detto che saranno coordinati gli orari delle circolari interne con quelli dei bus COTRAL.

Le circolari interne non devono servire soltanto a raggiungere il “polo” ma tutti i luoghi della città disincentivando l’uso del mezzo privato. Le circolari viaggiano quasi sempre vuote, da anni, senza che nessuna delle amministrazioni che si sono succedute abbia interrotto questo spreco di denaro pubblico, oltretutto in presenza di un traffico privato ambientalmente ed economicamente insostenibile.

Cosa fare? Non occorre pensare a circuiti su domanda o a pannelli elettronici per comunicare ad ogni fermata il tempo di attesa, basterebbe una misura molto più economica, inserire nelle paline delle fermate l’orario di passaggio che intanto garantirebbe la certezza del passaggio stesso. Per calcolare gli orari di passaggio basta fare dei rilevamenti lungo il percorso in momenti diversi della giornata e registrare il più breve, questo sarà inserito nella palina. I cittadini, così, avrebbero a disposizione un’informazione certa sulle circolari che fermano in una data zona della città e gli orari di passaggio, in caso di traffico particolarmente intenso aspetterebbero soltanto qualche minuto. E’ la soluzione più economica adottata da tante città, in particolare quelle diventate mete di grande affluenza turistica.

Il piazzale della stazione andava sistemato, la stessa navetta per la stazione di Monte san Biagio spesso ha dovuto faticare per entrarvi. Ora ha avuto un primo assetto, ne va controllato il rispetto.

Chi dovrebbe trarre i maggiori benefici dal cosiddetto “polo del trasporto” è sicuramente il treno. Su di esso si addensano già nubi pesanti, l’amministratore delegato delle ferrovie ha affermato recentemente che nel 2013 ci saranno tagli nel trasporto locale. Avrebbe ancora senso il polo senza il treno? Quindi, la strutturazione dell’area in polo del trasporto costringe alla difesa serrata di questo nostro “bene comune”.  E questo per il WWF è un obiettivo storico.

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