Per salvare la natura e le bellezze paesaggistiche d’Italia dalla cementificazione che le sta cancellando, il WWF, nell’ambito della Campagna “RiutilizziAMO l’Italia”, invita tutti gli abitanti del Belpaese ad aderire all’appello NO AL CONSUMO, SÌ AL RIUSO DELL’ ITALIA.
Una sfida che punta alla riqualificazione delle aree urbane e del territorio disincentivando il consumo di nuovo territorio grazie anche all’introduzione di strumenti normativi e fiscali che consentano di ri-utilizzare prioritariamente aree abbandonate, dismesse o degradate o anche di vincolare l’eventuale occupazione di nuovi suoli per attività edilizie al recupero ‘naturale’ di altre aree da individuare con obiettivo il “Bilancio consumo del suolo: zero”, grazie alla partecipazione dei cittadini e alla collaborazione tra le diverse amministrazioni pubbliche.
L’espansione urbanistica a “macchia d’olio” va bloccata, in modo che il perimetro urbano sia contenuto e delimitato evitando che il territorio diventi un’immensa, ininterrotta periferia sub-urbana di nuclei dispersi di bassa qualità edilizia e senza servizi che soffocano la natura e deturpano il paesaggio.
Riutilizzare l’Italia sarà possibile se crescerà il numero e l’impegno delle amministrazioni pubbliche consapevoli del loro ruolo essenziale nel governo del territorio. Amministrazioni quindi in grado sia di garantire il rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e del paesaggio che di regolare le trasformazioni in modo da risparmiare suolo e nel contempo migliorare la vivibilità delle città grandi e piccole.
Questi obiettivi verranno mantenuti se ci sarà un forte impegno di mobilitazione civile, sociale e culturale che punti, mobilitando risorse economiche e occupazionali, al riuso e alla riqualificazione delle nostre aree urbane e sia consapevole che il patrimonio di biodiversità, che è parte integrante della ricchezza della nostra nazione, è un bene comune.
Il WWF Italia chiede ai cittadini di firmare l’appello per promuovere tre strumenti indispensabili per raggiungere l’obiettivo del “Bilancio consumo del suolo zero”
1. Carta ‘No al consumo di suolo, Sì al riuso dell’Italia’: aderendo a questa Carta le Amministrazioni Pubbliche potranno manifestare il loro impegno concreto nel risparmiare il suolo, nel recuperare il dismesso, nel coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nelle scelte di pianificazione, progettazione e realizzazione degli interventi.
2. Il ‘Registro del suolo’: una banca dati integrata tra gli uffici delle varie amministrazioni competenti (Comune, Regione, Ministeri), accessibile a tutti i cittadini e grazie alla quale gli Enti pubblici possano controllare e prevenire il consumo di nuovo suolo, ma anche registrare i casi di rinaturalizzazione di suoli urbanizzati. Da qui vogliamo che parta una vera e propria operazione-trasparenza!
3. Una ‘Fiscalità antiabbandono’: che introduca un’imposta selettiva con l’obiettivo di rendere più vantaggioso recuperare e riutilizzare piuttosto che costruire, nel contempo il consumo di nuovo suolo fuori dal perimetro urbanizzato nel rispetto del patrimonio naturale, della rete ecologica e dei beni paesaggistici.