Il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 68 del 14‐05‐2015 contiene l’Ordinanza balneare emessa dal Servizio Demanio e Patrimonio della Regione.
L’Ordinanza introduce oltre alle solite disposizioni previste un po’ in tutte le Regioni una norma etica codificata nell’articolo 6 che con il suo sottotitolo affida al controllo democratico l’uso corretto delle concessioni.
Art.6
NORMA ETICA
Informazioni per la trasparenza e la cittadinanza attiva
È fatto obbligo di affissione all’interno dell’area e/o della struttura balneare, nel luogo di maggiore accesso ed in formato di stampa cm. 70 x 100, dell’elenco delle informazioni al cittadino per la trasparenza e la cittadinanza attiva.
Questo è il manifesto
Senza fare alcuna generalizzazione non sarebbe il caso di introdurre anche nel Lazio una norma simile?
Ne guadagnerebbero i gestori onesti e i cittadini.
Secondo l’ARPA nel Lazio le attività connesse alla balneazione sono diffuse su tutto il territorio regionale; interessano ogni anno un numero elevato di cittadini e di turisti e hanno una significativa rilevanza economica.
La balneazione interessa 361,5 km lungo le coste del litorale e delle isole pontine e circa 242 km di costa su dodici laghi.
Questa, provincia per provincia, è la situazione lungo le coste (senza contare le eventuali esclusioni dalla balneazione per inquinamento)
Diversi sono gli Enti coinvolti nella gestione della acque di balneazione.
- Alla Regione Lazio spettano la programmazione, il coordinamento e le attività finalizzate all’informazione in merito alla qualità delle acque di balneazione.
- La gestione delle aree di balneazione è di competenza dei Comuni che informano direttamente i cittadini in merito alla possibilità o meno di bagnarsi in determinate zone.
- All’ARPA Lazio spetta il monitoraggio delle aree di balneazione secondo le indicazioni della Regione.
La consistenza del fenomeno e gli interessi di tutto un settore economico impongono controlli accurati per evitare abusi già riscontrati in alcune parti del litorale laziale.
La Regione Lazio ha un Regolamento regionale che risale al 2009, non è ora di aggiornarlo alla luce di quanto già accaduto per introdurre anche qui da noi una norma etica che dia ai cittadini la possibilità di un controllo addirittura quotidiano di quanto avviene sugli arenili laziali?