Da Cison a Follina si è sviluppato il lungo serpentone dei marciatori contro l’uso dei pesticidi in agricoltura. Presenti anche rappresentanti terracinesi del WWF e dell’associazione Civiltà Verde.
La denuncia
è scientificamente provato che queste sostanze chimiche possono contribuire al sorgere di diverse forme tumorali e alterare il sistema endocrino con il conseguente aumento delle patologie correlate. Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l’agricoltura intensiva e chimica, caratteristica delle monocolture, sono le più esposte, in particolare le donne in gravidanza e i bambini.
Gli obiettivi
– applicare il principio di precauzione vietando l’utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee; – potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del paesaggio e possibili discariche abusive; – togliere gli incentivi economici alle produzioni intensive; – sostenere l’agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti, nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali;
La marcia ha avuto l’adesione di Giorgio Nebbia che ha inviato agli organizzatori un messaggio
“E’ passato oltre mezzo secolo da quando Murray Bookchin e Rachel Carson hanno denunciato che l’uso crescente e intensivo dei pesticidi — benignamente chiamati fitofarmaci dai fabbricanti di queste merci tossiche — non solo non sono medicamenti utili alle coltivazioni agricole, ma contribuiscono a diminuire la produzione di alimenti attraverso la distruzione della biodiversità e di tanti organismi viventi. Ricordo le parole di Papa Francesco: “Per esempio, molti uccelli e insetti che si estinguono a motivo dei pesticidi tossici creati dalla tecnologia, sono utili alla stessa agricoltura, e la loro scomparsa dovrà essere compensata con un altro intervento tecnologico che probabilmente porterà nuovi effetti nocivi” (Laudato si’).
Gli stessi organismi geneticamente modificati (OGM) sono stati inventati per attenuare in qualche modo i danni agricoli e biologici del crescente uso dei pesticidi.
I pesticidi sono indispensabili a quella agricoltura industriale che non solo non aiuta ad alleviare il grande problema mondiale della scarsità di alimenti dei duemila milioni di poveri della Terra, ma contribuisce anzi a portare via terreni all’agricoltura contadina e ad impoverire i poveri.
Il tutto nel nome del profitto di poche grandi imprese multinazionali che usano, nei processi produttivi, sostanze pericolose e tossiche per i lavoratori e per l’ambiente circostante.”
La marcia è stata dedicata al poeta Andrea Zanzotto e a Adriano Rizzoli, entrambi scomparsi. Il primo ha avuto sempre nel cuore la sua terra e non si è tirato mai indietro quando occorreva difenderla da attacchi, il secondo può essere considerato un eroe civile che nel suo Trentino si è speso con passione e impegno per tutta la vita per la salute dei cittadini e per l’Ambiente.
In questa foto scattata in casa Zanzotto sono i due seduti accanto al tavolo.
Una galleria di foto della marcia di oggi