Il Gruppo pontino del WWF Litorale laziale dopo aver fatto in questi giorni accesso agli atti per conoscere le planimetrie di rilievo dei soprassuoli percorsi dal fuoco degli anni 2012-2016 con relativo atto di invio alla Regione Lazio e copia delle ordinanze di divieto di caccia, pascolo e costruzione di edifici per 10 anni su tali aree rilevate nonché eventuale deliberazione di approvazione di divieto di cambio d’uso per 15 anni delle zone suddette, ha scritto al sindaco Procaccini.
Signor Sindaco,
nelle scorse settimane, immediatamente dopo il 16 agosto, la nostra associazione si è attivata per organizzare piccole squadre di volontari che presidiassero i territori non ancora colpiti da incendi. Il dramma di quei giorni ci ha fatto piombare in poche ore nell’angoscia che abbiamo vissuto tante volte negli anni trascorsi e che in parte avevamo dimenticato.
Avevamo dimenticato quello che si prova a vedere andare in fumo ettari di boschi e pensare ai tanti animali che in queste tragedie fuggono terrorizzati o peggio muoiono carbonizzati e comunque non avranno per svariati lustri, il loro originario habitat.
Diversi anni fa questi disastri ambientali avvenivano abbastanza regolarmente ed oltre a chiedersi chi potesse essere stato o a chi potesse giovare, alcuni coraggiosi volontari del WWF locale, tra cui Emilio Selvaggi, si rimboccavano le maniche, e adeguatamente preparati tutte le volte che era necessario andavano, come squadra a terra, sul luogo degli incendi, per collaborare con il Corpo Forestale dello Stato e con l’allora definita Squadra Comunale, unici soggetti attivi su queste emergenze.
Quest’anno i “lupi di macchia”, così si chiamavano tra loro, sono dovuti tornare in azione.
Ci si è organizzati diversamente, senza andare direttamente sul fuoco, ma vigilando praticamente giorno e notte con postazioni fisse e mobili che hanno impegnato volontari, studenti, cittadini sensibili al problema ed anche non direttamente interessati al problema. Questa attività ci ha dato anche l’opportunità di verificare come ora si facciano le operazioni di spegnimento e di monitorare lo stato del territorio dal punto di vista della prevenzione.
Successivamente abbiamo anche condotto una attenta ricognizione delle aree percorse dal fuoco, con l’aiuto di associazioni e gruppi di cittadini, e abbiamo avuto la dimostrazione di quanto sia stato opportuno il passo fatto dal Sindaco di Vico del Lazio; molte delle aree interessate dagli incendi infatti quasi circondano piccole porzioni di territorio boschivo intatto dove sicuramente ha trovato rifugio la fauna selvatica fuggita dagli incendi e dove i cittadini vanno per attività diverse dalla caccia.
È per questo che riteniamo opportuno ed utile che la nostra associazione contribuisca, con la propria esperienza e la documentazione raccolta, alle attività, che l’amministrazione metterà in atto, per programmare una efficace azione preventiva della problematica.
Le chiediamo inoltre di emanare, con somma urgenza, tutti i provvedimenti previsti dalle normative al fine di impedire, per le stesse, usi impropri. Oltre a questo sarebbe, da parte sua, grande prova di lungimiranza e coraggio politico, vietare la caccia, per evidenti motivi di pubblica incolumità, in una fascia di dimensioni significative posta tutt’intorno le aree colpite dal fuoco.
Siamo sicuri che l’incolumità dei cittadini e la tutela del territorio che così depauperato di vegetazione presenterà gravi problemi di staticità alle prossime piogge autunnali, siano per Lei una priorità rispetto ad una attività potenzialmente pericolosa che può essere ripresa al ripristino delle condizioni antecedenti al fuoco.
Certi di un suo sensibile e sollecito riscontro Le porgiamo i nostri saluti.
Per il gruppo attivo Litorale Pontino
Prof. Franca Maragoni
[…] stesso periodo scrivemmo al sindaco mettendo a disposizione per il futuro le competenze acquisite nel periodo in cui una nostra squadra […]