Sabato 4 luglio, festa della Via Francigena del sud alla Rimembranza di Terracina

CamminiLazio

La Via Francigena del sud (direttrice Appia) si sta affermando tra le diverse alternative che solcano la nostra regione come un cammino ricco di emozioni per la varietà dei paesaggi e l’abbondanza di testimonianze storiche, archeologiche e artistiche.

 

 

 

 

 

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Molti camminatori ormai passano sulle nostre strade seguendo talvolta antichi sentieri in cui sono presenti tabelle segnaletiche realizzate dal Gruppo dei Dodici.

 

 

 

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In qualche tappa come alla Rimembranza appare una mattonella che riproduce il bassorilievo che si trova sulla Porta San Sebastiano di Roma.

 

 

 

Terracina è entrata da subito nel Gruppo dei Dodici con Emilio Selvaggi sostenuto dai volontari del parco della Rimembranza; sono otto anni ormai che il parco accoglie i camminatori alla discesa da Piazza Palatina per poi guidarli il giorno dopo fino a Fossanova.

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Sabato 4 luglio a partire dalle ore 18.30 la Rimembranza ospiterà una festa in onore dei questo ritrovato cammino.

Esponenti del Gruppo dei Dodici illustreranno documenti e materiali francigeni messi in mostra non trascurando la musica inserita nel contesto medioevale.

Alberto Alberti e Emilio Selvaggi racconteranno le vicende della contessa di Ceccano e della terracinese Alvara.

Saranno proiettati video sul Cammino di Santiago e sulla Via Francigena del Lazio.

Non mancheranno acqua e vino freschi.

 

 

Lunedì 27 aprile arriveranno a Terracina i camminatori della via Francigena del sud

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Anche quest’anno faranno tappa a Terracina i camminatori della via Francigena del sud lungo l’Appia.

 

Sono partiti il 17 aprile da Benevento e stanno seguendo questo calendario

  1. 17 Aprile Venerdì  Benevento – Montesarchio
  2. 18 Aprile Sabato  Montesarchio- S. Agata de Goti
  3. 19 Aprile Domenica  S. Agata de Goti – Caserta Vecchia
  4. 20 Aprile Lunedì  Caserta Vecchia – S. Angelo in Formis
  5. 21 Aprile Martedì  S. Angelo in Formis – Teano
  6. 22 Aprile Mercoledì  Teano – Sessa Aurunca
  7. 23 Aprile Giovedì  Sessa Aurunca – Suio/Castelforte
  8. 24 Aprile Venerdì  Suio/Castelforte –Minturno
  9. 25 Aprile Sabato  Minturno – Formia
  10. 26 Aprile Domenica  Formia – Fondi
  11. 27 Aprile Lunedì  Fondi – Terracina
  12. 28 Aprile Martedì  Terracina – Fossanova/Priverno
  13. 29 Aprile Mercoledì  Priverno/Fossanova – Sezze
  14. 30 Aprile Giovedì  Sezze – Bassiano
  15. 01 Maggio Venerdì  Bassiano – Sermoneta
  16. 02 Maggio Sabato  Sermoneta – Cori
  17. 03 Maggio Domenica  Cori – Velletri
  18. 04 Maggio Lunedì  Velletri – Castel Gandolfo
  19. 05 Maggio Martedì  Castel Gandolfo – Roma
  20. 06 Maggio Mercoledì  Vaticano 11:00 Udienza generale dal S. Padre

Questa camminata lunga circa 300 Km, organizzata come nei precedenti anni dall’Associazione  “Gruppo dei Dodici”, è apprezzata a livello nazionale e  internazionale e rappresenta e rievoca un cammino che i pellegrini praticavano nel medioevo per raggiungere  una meta importante  per l’epoca,  la città di Roma.  La Via Appia (per i Romani Regina Viarum)  che  risale al IV secolo a.C. venne percorsa da apostoli, papi, imperatori, Santi come  S. Francesco  e  S. Tommaso d’Aquino, artisti come il  Petrarca, Torquato Tasso e J.W. Goethe, musicisti come Mozart e molti altri personaggi illustri.

Chi ama questo modo di viaggiare può aggregarsi per una o più tappe, oppure semplicemente lunedì 27 aprile può andare incontro ai viandanti (per informazioni sugli orari e sui luoghi tel. 349/7700479).

Anche quest’anno l’accoglienza dei camminatori avverrà nella Rimembranza e sarà a cura dei volontari che gestiscono il parco.

 

La riattivazione della linea ferroviaria Terracina-Fossanova, dove eravamo arrivati?

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Sono passati due anni e mezzo ormai dalla caduta della frana e ancora non si vede vicina la riapertura della ferrovia Terracina-Fossanova.

 

 

Riassumiamo i fatti.

2012

A settembre una frana interrompe la linea

A dicembre la Regione (Presidente Polverini) manda un contributo per i lavori ma la Rete Ferroviaria Italiana non coinvolta nella progettazione dell’intervento non ne riconosce la validità

2013  

La nuova Giunta regionale (Presidente Zingaretti) convoca RFI stipulando un accordo che le assegna la progettazione dei lavori mentre l’Ente regionale dovrà procurare il finanziamento.

2014  

RFI consegna il progetto mentre la Regione racimola solo una parte della somma necessaria per l’esecuzione dei lavori

2015 

A gennaio in Consiglio regionale l’assessore Refrigeri rispondendo ad una interrogazione assicura che fondi europei e fondi regionali dedicati al contrasto del dissesto idrogeologico garantiranno la copertura finanziaria dei lavori ma non se ne ha la certezza. Risposta Refrigeri

                       RegioneLazio17.2.2015

 

A febbraio la Regione indica RFI come soggetto attuatore dell’intervento. 

 

 

 

 

 

Cosa ci aspetta a questo punto?

Abbiamo contattato la Regione parlando con la segreteria del Comitato Tecnico del Lavori Pubblici. Ci è stato risposto che il progetto è arrivato e che si trova nella fase istruttoria.

Intanto, RFI che intenzione ha? Inizierebbe i lavori pur in presenza solo di una parte dell’intero finanziamento? La Rete contattata da noi ci fa sapere che ha realizzato con finanziamenti propri, pari a 500 mila euro, opere di distacco forzato di porzioni di roccia instabile, rilievi morfologici del terreno e ha consegnato alla Regione Lazio il progetto esecutivo per la messa in sicurezza della collina sovrastante i binari. Inoltre, visto che RFI è stato individuato quale soggetto attuatore, appena saranno resi disponibili i finanziamenti sarà in grado di avviare tempestivamente le attività per la realizzazione dell’opera.

Quindi, è necessario il reperimento dell’intera somma!

 

 

Eppur si muove? Affidati a RFI i lavori di messa in sicurezza di Monte Cucca

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Un contatto con l’Area Difesa del Suolo e Bonifiche della Regione Lazio ci ha permesso stamani di conoscere la decisione dell’Ente regionale di affidare alla Rete Ferroviaria Italiana la messa in sicurezza della montagna da cui si staccò nel settembre 2012 la frana che ha interrotto la linea Terracina-Fossanova.

 

L’incarico è arrivato a RFI tramite una Determina del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative che risale a una decina di giorni fa.

Ancora non è l’apertura del cantiere perché c’è il passaggio nel Comitato Tecnico dei Lavori Pubblici e soprattutto la questione del finanziamento complessivo dell’opera, come ci è stato detto dall’Area Difesa del Suolo. Ma è un passo avanti che rappresenta anche una pressione su RFI che forse così accetterà la logica dei lavori per lotti successivi. 

Sabato 28 marzo torna l’Ora della Terra, il WWF scrive ai sindaci pontini

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Torna sabato 28 marzo l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale nata come evento simbolico per fermare il cambiamento climatico. Le luci si spegneranno per un’ora, dalle ore 20.30 alle 21.30, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche.

Guarda il video.

 

 

 

Dobbiamo mobilitarci tutti, fare la nostra parte e pretendere che i Governi assumano la CRISI del clima come priorità. Da un mondo basato sui combustibili fossili, è necessario approdare ad uno fondato su risparmio, efficienza e rinnovabili.
Le giovani e le future generazioni hanno diritto a ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici.

Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, la grande ola del buio si è rapidamente propagata in ogni angolo del Pianeta lasciando al buio monumenti, piazze e strade per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici e si è confermata come evento di forte valenza simbolica, un’occasione per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti in una sfida globale, che nessuno può pensare di vincere da solo.

Le Amministrazioni comunali, aderendo ad Earth Hour 2015, potranno partecipare su scala internazionale e nazionale a un evento simbolo della lotta al cambiamento climatico, cui aderiscono altre migliaia di enti locali. Le Città sono tra gli attori principali, veri e propri motori dell’innovazione e del cambiamento possibile.

Partecipando all’Ora della Terra, i Comuni possono cogliere l’occasione per dichiarare quali siano le azioni che hanno compiuto e intendono compiere nella propria città per affrontare la crisi climatica e quindi per: azzerare le emissioni di anidride carbonica; diminuire drasticamente l’uso di combustibili fossili ; adottare nuove strategie basate su risparmio, efficienza ed energie rinnovabili, mobilità sostenibile.
Tutti i Comuni pontini hanno ricevuto la lettera-invito della presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi, in particolare i Comuni di Aprilia, Bassiano, Formia, Latina, Sezze, Sonnino, Terracina sono stati invitati a ripetere l’esperienza del 2014 quando tennero spenti i monumenti simbolo delle loro città.

La ferrovia Terracina-Fossanova, la Regione Lazio ci prepara un “pacco”?

Se non ci fossero altri esempi a sostenerlo, la riattivazione della linea ferroviaria Terracina-Fossanova sta diventando un banco di prova per la credibilità delle Istituzioni.

La vicenda si trova in un momento in cui occorre una scelta politica, l’indicazione cioè di una priorità di intervento a scapito di altre situazioni meno urgenti.

ALa Regione Lazio quando era governata da Renata Polverini fece spendere una somma consistente senza coinvolgere la Rete Ferroviaria Italiana che non riconobbe sufficiente l’intervento effettuato su Monte Cucca. Ora a questo peccato originale la nuova Giunta sta aggiungendo un comportamento poco trasparente e lineare.

Ricordiamo i fatti. La nuova amministrazione regionale nata all’inizio del 2013 ricucì i rapporti con RFI affidando a questa la progettazione dell’intervento e riservandosi il finanziamento dell’opera.

RFI, ovviamente, non ha badato a spese e nel 2014 ha presentato un progetto articolato in una duna di 1200 metri lungo la ferrovia a protezione della stessa. Protezione che si estende alle strade sottostanti, alle case e alle coltivazioni. La Regione nel frattempo ha racimolato una somma che a malapena copre il 35% del totale.

Nella seduta di question time del 28 gennaio 2015 l’assessore regionale Fabio Refrigeri ha dichiarato, come appare nel resoconto presente sul sito della Regione: A noi spetta, quindi, la partecipazione e la copertura economica. Abbiamo inserito nell’istruttoria avviata dall’ISPRA, che sta facendo questo per conto del Ministero dell’ambiente, come priorità assoluta questo intervento per 9,221 milioni di euro. È previsto che questa istruttoria termini entro l’anno con l’emanazione del decreto del Ministero Stato-Regioni sul dissesto, che, quindi, concluderà anche la copertura finanziaria. A maggior certezza, i 148 milioni, votati da quest’Aula, di fondi europei destinati al dissesto idrogeologico si inseriscono su quel programma. Quindi, ci auguriamo che si chiuda con l’accordo con il Ministero, ma abbiamo già la copertura sui fondi per il dissesto idrogeologico, perché – ricordo – questa era una delle tre opere che abbiamo, insieme a Frosinone, Pontecorvo e Terracina, inserito in quel famoso pacchetto di interventi ultra prioritari; oltre a essere di ripristino delle caratteristiche geologiche, andavano a influenzare anche importanti servizi per le popolazioni.

Il 6 febbraio appare tra le News del sito regionale il comunicato della Presidenza Dissesto idrogeologico: la Regione interviene con 70 milioni.

Si tratta di 16 interventi nell’area metropolitana della capitale di cui si presenta la mappa. Inoltre, viene scritto:

Oltre 200 interventi in totale. 77 per l’area metropolitana di Roma, 125 per il resto del territorio.
200 milioni di euro tra risorse regionali ed europee. Il piano si armonizza con le risorse già programmate dalla Regione: tra risorse regionali ed europee lo stanziamento complessivo ammonta a 200 milioni di euro. Di questi, 80 milioni di euro saranno utilizzati per la difesa del suolo nel bilancio 2015-2017, 90 milioni nell’ambito delle 45 azioni previste dalla programmazione 2014-2020. Altri 30 milioni invece rientrano nella programmazione del Feasr, il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. 

LPer conoscere se il monte Cucca è inserito tra i 125 interventi ci siamo rivolti all’Ufficio Rapporti con il Pubblico della Regione che ci ha indirizzati verso la Direzione “Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative”, la direzione affidata fino ad oggi all’ing. Placidi.

Qui soltanto bocche cucite e l’unica informazione ottenuta è che la direzione ha consegnato tutte le carte alla Presidenza.

Il 9 febbraio voci autorevoli giunte da Roma confermano ancora una volta che i lavori hanno una copertura finanziaria del solito 35%.

Dobbiamo desumere che il Monte Cucca non è nell’elenco dei 125 siti da mettere in sicurezza?         E’ questo cosa sarebbe se non un “pacco”?

La ferrovia Terracina-Fossanova è di cronaca, la RAI in città

In città si sente un rumore di fondo indistinto e di provenienza sconosciuta in cui si avverte una sorta di avversione alla riapertura della linea ferroviaria. Gli autori fanno finta di ignorare che la messa in sicurezza di Monte Cucca non riguarda la sola ferrovia ma la stabilità idrogeologica di una montagna sotto cui passano due strade e la ferrovia, ci sono abitazioni e coltivazioni intensive.

Le notizie da Roma arrivano faticosamente e spesso filtrate da politici interessati, c’è chi giura sull’impegno del proprio partito, chi mostra un malcelato scetticismo e chi ancora lancia dei ballon d’essai tanto per saggiare un’eventuale risposta elettorale.

10958582_10203722803366803_6220026798822261445_nSolo l’insistenza di cittadini, di pendolari e di alcune associazioni, tra le quali il WWF Litorale Pontino, sta tenendo alta l’attenzione dei media sulla questione della linea ferroviaria interrotta da ventotto mesi. La determinazione di questi soggetti lascia intendere che andranno avanti sulla richiesta della riapertura della linea a prescindere dalle decisioni delle forze politiche.

E così oggi proprio grazie all’interessamento della nostra associazione è arrivata in città Buongiorno Regione, la rubrica del telegiornale regionale che in diretta fa conoscere le situazioni delle diverse realtà regionali.

La giornalista Mariella Anziano ha chiamato anche l’ing. Massimo Iorani di Rete Ferroviaria Italiana e l’assessore Fabio Refrigeri della Regione Lazio che ha inviato una breve nota. Così, i cittadini hanno potuto far conoscere davanti alle telecamere tutta la fatica che stanno accumulando da 28 mesi ma anche ascoltare dalla viva voce dell’ing. Iorani che non c’è alcuna intenzione di sopprimere la tratta ferroviaria; anzi l’ing. ha dichiarato che RFI è in condizioni di aprire il cantiere dei lavori in una settimana appena la Regione Lazio avrà esaurito tutto l’iter burocratico e decidesse di affidare alla società l’esecuzione dei lavori. Per vedere il servizio cliccare qui.

La mano quindi passa alla Regione alla quale i politici locali se vogliono riscattare il loro comportamento da “vorrei ma non posso” dovrebbero appellarsi per affrettare la chiusura dell’iter burocratico. Se non ora, quando? 

Uno spiraglio nella vicenda della linea ferroviaria Terracina-Fossanova; fidarsi è bene ma…

Mercoledì 28 gennaio una delegazione terracinese ha potuto ascoltare in Consiglio regionale l’assessore Fabio Refrigeri che rispondendo ad una interrogazione ha parlato di iter burocratico in dirittura d’arrivo e di un finanziamento certo dei lavori.

Qui è possibile leggere per intero la risposta di Refrigeri file_0003_seduta_n39.5_del_28.01.15

Ancora non basta! Occorre procedere ad una calendarizzazione stretta di quanto resta da fare per avere una data certa del ritorno del treno a Terracina.

Per questo chiediamo ai cittadini, ai pendolari, alle organizzazioni economiche della città di tenere alta l’attenzione sulla questione in modo che il ripristino della linea venga realizzato prima possibile.

Intanto, venerdì 6 febbraio se ne parlerà in diretta tv nella rubrica Buongiorno Regione del tg regionale della RAI.

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I viandanti della via Francigena passano per la nostra città da quasi un decennio, pare se ne siano accorti in pochi.

viandanteSono ormai quasi dieci anni che camminatori, italiani e stranieri, percorrono i sentieri della Via Francigena del sud, direttrice Appia, passando anche per Terracina. Nei comuni vicini  le amministrazioni si sono attivate, chi più e chi meno, per far conoscere il proprio territorio ai possibili futuri turisti e si sono impegnate per rendere agevole il viaggio con una segnaletica opportuna e offrendo un’accoglienza dignitosa.

Da noi c’è stato sempre un profilo basso nei confronti di questa iniziativa fino a sfiorare il ridicolo quando un assessore caldeggiò il transito per Borgo Hermada, confuso probabilmente per un borgo medioevale.

Il disimpegno delle amministrazioni locali, qualora si diffondesse, ci costerebbe l’annullamento di questa esperienza; siamo infatti in competizione con la Valle Latina i cui comuni stanno prodigandosi per favorire il percorso verso Cassino e da qui a Brindisi. Gli sforzi dei promotori della Via Francigena lungo l’Appia, riuniti nel Gruppo dei Dodici, potrebbero essere resi vani se i Comuni pontini non si attivano anche chiedendo la collaborazione gratuita del Gruppo.

In tutto il tragitto le due tappe che hanno Terracina al centro sono caratterizzate da un percorso montano che attraversa aree naturali protette e resti archeologici e monumentali che tolgono il respiro, non solo per la fatica ma soprattutto per la meraviglia. E’ quanto avviene puntualmente quando i camminatori scendono dal sentiero e raggiungono l’Appia superiore di Piazza Palatina  per arrivare a Terracina e quando il giorno dopo, partendo dal Duomo, attraversano il centro storico alto e passano per il campo carsico di Camposoriano per raggiungere Fossanova. Ne sono testimoni i camminatori locali che li accompagnano in questi due tratti.

I  componenti del Gruppo dei Dodici, nelle more di interventi istituzionali per la messa in sicurezza di alcuni passaggi, si sono attivati, aiutati anche da volontari locali, nel ripulire i sentieri; nelle passate feste di fine d’anno sono intervenuti proprio nel tratto che dalla cava sull’Appia porta al basolato di Piazza Palatina.

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Ecco come si presentava un tratto del percorso, ormai quasi chiuso.

 

 

 

 

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Dopo l’intervento sarà possibile passare.

Anno nuovo problemi vecchi per Terracina, il treno e la gestione dei rifiuti

Il 2014 ci ha lasciato tra le tante due questioni irrisolte che penalizzano fortemente la città, il mancato ripristino della linea ferroviaria e il servizio di igiene urbana non ancora arrivato a regime e affidato per un ricorso legittimo ad una nuova azienda.

Foto0157La vicenda del treno ci vede stritolati nel braccio di ferro tra la Regione che non ha reperito per intero la somma necessaria per i lavori e la Rete Ferroviaria Italiana che per riaprire la linea non accetta la logica della messa in sicurezza del tratto più rischioso in attesa del completamento dei lavori. Nel frattempo tutto tace e la città come in tanti altri casi sta sostanzialmente accettando la mancanza del treno. Quello che le Ferrovie non sono riuscite a fare all’epoca del taglio dei rami secchi per la reazione unanime della città ora una frana consente, pare nel silenzio generale, la soppressione della linea Terracina-Fossanova.

In questa situazione i pendolari la mattina stanno utilizzando sempre più numerosi la stazione di Monte San Biagio alleviando forse i propri disagi ma di fatto dando ragione a chi aggiungerebbe il nome di Terracina sulla tabella di quella stazione.

Le forze politiche di Terracina presenti in Consiglio comunale su questa vicenda non si sono attivate allo spasimo; ciascuna, nel proprio ruolo di maggioranza o di opposizione, se ancora non l’ha fatto potrebbe intervenire sull’Ente regionale almeno per definire i tempi di intervento. Un Consiglio comunale convocato in via straordinaria a Roma presso la sede della Giunta regionale o semplicemente un presidio della stessa in cui tutti i consiglieri sarebbero attorniati da cittadini potrebbe servire a mettere in moto l’iter per il ripristino del treno?

1491586_10202593564585088_1452913647647510787_nLa gestione dei rifiuti, a differenza del ripristino della linea ferroviaria, vede i cittadini attenti e vigili nel denunciare disservizi e anche segnali di inciviltà da parte di alcuni che di fatto stanno boicottando la nuova modalità della raccolta. E’ ormai noto a tutti che la nuova modalità non ha avuto una partenza preceduta da una comunicazione all’altezza di un cambio di abitudini pluridecennali; nelle altre città italiane la comunicazione in media è durata un mese per ogni diecimila abitanti. L’Amministrazione comunale deve approfittare di questo passaggio di mano da un’azienda all’altra per correggere tutti gli errori a partire proprio dalla comunicazione.

Una volta insediata la nuova azienda occorrerà con essa focalizzare tutte le inefficienze di quest’anno in cui i cittadini terracinesi si sono cimentati nella raccolta differenziata.

 

Comunicazione e controllo della qualità del differenziato sono i parametri che garantiranno l’efficienza del servizio.

La prima, infatti, se raggiungerà i cittadini con assemblee nelle scuole, nelle parrocchie, nei centri sociali, nelle ccoperative, con trasmissioni o spot televisivi e utilizzando anche le associazioni di qualunque tipo e gli amministratori condominiali, metterà tutti nelle condizioni di ben operare. A questo punto un regolamento che prevedesse multe per gli inadempienti sarebbe non solo auspicabile ma obbligatorio.

Il controllo del differenziato oltre a permettere l’individuazione dei renitenti al nuovo sistema ai quali sarà comminata la multa prevista dal regolamento renderà veramente residuale il secco indifferenziato da pretrattare con notevoli risparmi nella gestione.

Purtroppo l’appalto porta con sé una sorta di peccato originale, tutti i vantaggi della raccolta differenziata, calo drastico dell’uso della discarica e diminuzione sensibile del pretrattamento, non porteranno riduzioni nelle bollette che dati i tempi sarebbero fortemente incentivanti.