E’ da un po’ di tempo che non ci interessiamo della gestione dei rifiuti a Terracina; ormai dopo aver superato l’inerzia iniziale e con l’assistenza di tanti volenterosi pare essere sulla buona strada.
Si può fare di più e meglio? Crediamo di sì.
Per entrare nel tema riportiamo alla memoria alcuni punti salienti.
- In epoche passate il WWF aveva inventato le “domeniche degli ingombranti”, iniziativa che se non la madre è almeno una parente delle attuali “isole ecologiche itineranti”. In quelle occasioni i cittadini potevano portar via gli oggetti ancora utilizzabili riducendo così la quantità di rifiuti da smaltire. Ora perché non avviare un mercatino dell’usato gratuito nelle isole ecologiche o altrove?
- Abbiamo da sempre caldeggiato la raccolta differenziata anche per ridurre l’uso della discarica di cui era facile prevedere la chiusura per raggiungimento dei volumi previsti dalle autorizzazioni.
- Abbiamo osteggiato la gara di appalto che non prevedeva nessun incentivo nei confronti dei cittadini invitati a cambiare abitudini consolidate e nello stesso capitolato avevamo notato l’anomalia dell’alta produzione di rifiuti indicati nell’anno 2012, l’anno dell’appalto, quando si proveniva da sei anni in cui la produzione oscillava intorno alle 30 mila tonnellate; ci era parso molto strano, come se i residenti fossero improvvisamente aumentati di alcune migliaia. In effetti subito dopo la produzione è scesa a valori nella media fino a scendere addirittura a poco più di 23 mila tonnellate nel 2015.
La raccolta differenziata
Da un paio di anni la Comunità europea sta preparando una nuova direttiva sui rifiuti in cui non si parla più di percentuale di raccolta differenziata ma di effettivo riciclo dei materiali. Quasi un assist alla nostra posizione che formalmente traduce l’espressione Zero Waste in Riciclo Totale.
La Comunità europea pone alcuni obiettivi per il 2030, non proprio coraggiosi come il 65% di riciclaggio dei rifiuti urbani (all’inizio si parlava di almeno il 70%) e il 75% di riciclaggio dei rifiuti da imballaggio. Resta comunque il superamento del parametro riferito soltanto alla raccolta differenziata.
Come si vede dal grafico la raccolta differenziata a Terracina è arrivata al 60% ma non si conoscono gli scarti di lavorazione della stessa.
A Terracina non viene effettuato alcun controllo sulla qualità del differenziato per cui verosimilmente la raccolta differenziata presenterà una grande quantità di materiale spurio (in base alla convenzione stipulata con il CONAI i materiali differenziati forniscono un corrispettivo che dipende dalla percentuale di impurità presenti; nell’accordo ANCI-CONAI sono stabilite alcune fasce di qualità e quando il carico non rientra nemmeno nell’ultima fascia lo si rigetta, per la plastica per esempio impurità del 25% ne determinano non il riciclo ma l’avvio in discarica o peggio ancora in un inceneritore, per la carta basta una piccola quantità di impurità perché non venga avviata a recupero).
Chiediamo un piccolo sforzo, rilanciamo la raccolta differenziata con una campagna di comunicazione (art. 5.02 del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani) magari con una lettera da inviare a tutte le famiglie e le attività economiche nella quale vengano indicati gli impegni da rispettare insieme alle penalità cui si andrebbe incontro in caso di inottemperanza (art. 6.03 del Regolamento). E’ quanto avviene in tutti i comuni passati alla raccolta differenziata. Nella stessa comunicazione si presentino i dati distinti per materiali che motivano l’invio della comunicazione
Tipo materiale | Periodo di riferimento | Azienda di conferimento | Quantità lorda | Quantità netta |
Carta | ||||
…………. |
e si annuncino i controlli a campione o a tappeto che saranno eseguiti da personale indicato dall’azienda.