Che fare dell’area di via Morelle? Una proposta rivolta alla Giunta e al Consiglio comunale di Terracina da parte di ASCOM, Sestante e WWF LP

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Recuperiamo l’area di via Morelle con un impianto di compostaggio di qualità

A seguito dell’incontro avvenuto in Comune tra l’amministrazione e le associazioni WWF Litorale Pontino, Ascom e Sestante lo scorso 23 agosto 2013, relativamente alla questione dell’utilizzo dell’area di Morelle, le suddette associazioni hanno elaborato un documento di indirizzo che l’amministrazione comunale dovrebbe sottoporre al Consiglio Comunale perché possa esprimersi attraverso un’apposita delibera circa l’uso dell’area di via delle Morelle per la realizzazione di un impianto di selezione dei rifiuti e compostaggio. deliberamorelle1

La scelta di tale tipo di impianto rispetta diversi parametri di qualità circa il ciclo di trattamento dei rifiuti e ognuna delle motivazioni che si possono elencare è di per sé importante e fondamentale.

Si sottrae alla totalità dei rifiuti circa il 40% che non solo non va in discarica ma praticamente, a costo 0, viene trattata direttamente nel territorio di Terracina; si riduce in maniera drastica le quantità di rifiuti da pretrattare; si possono inoltre accogliere anche le frazioni umide degli altri comuni del territorio, questa volta a pagamento, e questo porterebbe denaro nelle casse del comune; si raggiungerebbero facilmente percentuali elevate di differenziata evitando quanto meno le sanzioni per il mancato raggiungimento delle quote previste dall’Europa; ultimo, ma non certamente per importanza, si avrebbe una “semichiusura” del ciclo dei rifiuti in provincia con risparmio di CO2 emessa in atmosfera per il trasporto e altre sostanze velenose che normalmente vengono rilasciate dalle discariche. Un bilancio quindi, decisamente positivo per la salute, l’ambiente e l’economia della città.

La raccolta differenziata dei rifiuti fa bene all’economia

Balle di contenitori metallici

dal blog di Danilo Ballanti “Sotto la terra il treno”

Il Paese ha bisogno di rilanciare la raccolta differenziata.

Il raddoppio della raccolta differenziata può determinare un effetto complessivo sull’economia per effetto delle interdipendenze settoriali per 30 miliardi di euro, garantendo una robusta crescita del PIL del 2%.

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http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/2013/08/la-raccolta-differenziata-crea-sviluppo.html

A Terracina l’amministrazione ha voluto un confronto sull’esecuzione dell’appalto di gestione dei rifiuti

ALLUMINIO

Sul dopo appalto

Oggi il sindaco Procaccini e l’assessore Selvaggi hanno incontrato le associazioni che hanno contrastato per il suo alto costo l’appalto per la nuova gestione dei rifiuti urbani, l’ASCOM, il Sestante e il WWF Litorale Pontino.

Erano presenti alla riunione Davide Fatone della Servizi Industriali, l’ing. Sperlonga e alcuni consiglieri comunali di passaggio.

La discussione si è accentrata su quattro punti essenziali:

  1. Controllo della gestione del servizio
  2. Comunicazione e informazione
  3. Regolamento comunale
  4. Impianto di via delle Morelle

Dopo aver fatto rilevare la presenza anomala della Servizi Industriali in una riunione di confronto tra amministratori e parte della società civile su temi che potevano in qualche modo non essere accettati dalla stessa azienda, l’incontro si è svolto in un’atmosfera di collaborazione e di rispetto delle reciproche posizioni.

In sintesi, le associazioni hanno rifiutato di essere in qualche modo coinvolte in una commissione di controllo della gestione dell’appalto chiedendo invece il rispetto del Codice degli appalti.

Tale Codice per appalti il cui importo è superiore a 500 mila € e per interventi di particolare importanza prevede la figura del Direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC) diverso da Responsabile Unico del Procedimento (RUP). Il DEC per le associazioni ASCOM, Sestante e WWF LP deve essere un tecnico o un’azienda esterni al personale degli uffici così come prevede la norma quando la stazione appaltante è sprovvista al suo interno di personale professionalmente qualificato a svolgere il compito.

Gli amministratori presenti si sono impegnati a fare le opportune verifiche.

Per la comunicazione ai cittadini le associazioni hanno dichiarato la propria disponibilità a collaborare secondo il precedente progetto dell’Idecom per la realizzazione di questo passaggio epocale per la città. La sfida del 70% di raccolta differenziata al secondo anno presente nell’offerta della Servizi Industriali trova consenzienti le associazioni.

Ci si lavorerà da subito per preparare opportuni interventi nelle scuole nel momento in cui queste preparano la programmazione didattica annuale.

Sul Regolamento comunale, indispensabile per gestire ordinatamente il servizio rendendo i cittadini consapevoli delle nuove regole di conferimento dei rifiuti, è stato chiesto di poter collaborare alla sua stesura ricevendo un generico consenso.

Sulla questione del nuovo impianto di via delle Morelle le associazioni hanno chiesto con determinazione la proposizione da parte del Comune di un indirizzo verso una tipologia di impianto destinato al compostaggio dell’umido. Su questo tema il sindaco ha comunicato che stanno arrivando proposte e progetti con le diverse tecnologie di trattamento dei rifiuti. All’insistenza dei rappresentanti delle associazioni che hanno colto anche i propositi dell’assessore Selvaggi per un impianto destinato soltanto al compostaggio, il sindaco ha invitato l’ing. Sperlonga a preparare una scheda con le richieste specifiche in tal senso, scheda che sarà inviata alle aziende per sollecitarne la presentazione dei progetti tecnici.

In conclusione il sindaco salutando i presenti ha affermato che questo è stato il primo di una serie di incontri che saranno programmati nei prossimi giorni.

Terracina, 23 agosto 2013

Il comune di Terracina si preoccupa del pretrattamento dei rifiuti da smaltire in discarica

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Recentemente sul sito del comune di Terracina è apparso un comunicato dal titolo

“Pretrattamento dei rifiuti, le normative per lo smaltimento”

La lodevole iniziativa andava presa qualche tempo fa in applicazione del D.lgs n.36/2003 che prevede chiaramente l’obbligo da parte dei comuni di mandare in discarica solo materiale organico pretrattato. L’assenza o l’insufficienza di impianti utili allo scopo rende obbligatorio ridurre il conferimento in discarica di rifiuti biodegradabili con una progressione stabilita dalla norma pienamente disattesa qui a Terracina.

 

Ora il Comune nel recente comunicato scrive “ Lo stesso Sindaco di Terracina ha emesso apposita ordinanza con la quale si ordina alla Servizi Industriali Srl, attuale aggiudicataria definitiva dell’appalto dei rifiuti, di conferire i rifiuti urbani non differenziati presso impianti che provvedono al loro pre-trattamento, disponendo, tra l’altro, alla ditta SAF Spa di agevolare le procedure di conferimento dei rifiuti urbani non differenziati presso l’impianto di proprietà“.

Ma se la ditta aggiudicataria ha vinto l’appalto con una proposta diciamo “all inclusive”, nel senso che già a partire dal secondo anno e fino al termine del contratto raccoglierà in maniera differenziata il 70% dei rifiuti di fatto intercettando  totalmente tutte le frazioni presenti nei rifiuti terracinesi visto che ha utilizzato dati nazionali sulla loro composizione dai quali si ricava che nel cassonetto siano presenti proprio il 70% di materiali differenziabili, quale organico resta da pretrattare? Quel poco che resta fuori dalla raccolta differenziata durante il primo anno?

La nuova Circolare ministeriale del 6 agosto 2013, in applicazione di disposizioni della Comunità europea,  non ritiene sostitutiva del pretrattamento la raccolta differenziata spinta se non viene data anche la dimostrazione che il pretrattamento del residuo non contribuisce a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute.

La Servizi Industriali, se ha potuto fare un’offerta così generosa, sicuramente potrà dimostrare che il residuo da conferire in discarica non inciderà sull’ambiente e non creerà rischi per la salute.

 

La gara d’appalto per la gestione dei rifiuti di Terracina si è conclusa, dobbiamo una risposta ai circa quattromila cittadini che hanno sottoscritto la petizione per l’annullamento dell’appalto: abbiamo stampato un volantino

La gara d’appalto per la gestione dei rifiuti di Terracina si è conclusa. 

Dobbiamo essere contenti?

  • TANTI I VANTAGGI ECONOMICI PER LA DITTA CHE HA VINTO E NESSUNO PER I CITTADINI
  • LA TASSA PAGATA DAI CITTADINI CRESCERA’ SEMPRE DI  PIU’ NONOSTANTE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

 

Giovedì 11 luglio 2013 il sindaco Nicola Procaccini ha dato la notizia dell’assegnazione dell’appalto nella gara per la gestione dei rifiuti a Terracina. La ditta che è risultata vincente è la stessa che sta svolgendo il servizio in città da un anno e mezzo, la Servizi Industriali s.r.l.

Vengono subito alla memoria i tanti articoli apparsi sulla stampa locale in cui venivano presentati i contrasti con i lavoratori per questioni sindacali o le lamentele dei cittadini che parlavano di una città sporca. Ma tant’è, la gara ha altri parametri e questi sono stati favorevoli all’azienda in questione.

Non entriamo nel merito, quindi, di tale scelta ma cerchiamo di capire se la città ne trarrà vantaggi in termini economici e di igiene complessiva.

 Innanzitutto, l’azienda ha offerto un ribasso d’asta del 10,36%, come afferma il sindaco, e questo conferma quanto ripetutamente detto dalle nostre associazioni che l’appalto aveva una base d’asta eccessivamente alta.

L’azienda pare sia stata molto generosa nei confronti della città; infatti, non si è limitata ad offrire un ribasso eccezionale ma ha prospettato nella relazione tecnica servizi e target di raccolta differenziata superiori rispetto alle stesse condizioni imposte dal capitolato.

Per i primi ha ampliato tra l’altro il numero dei passaggi nella raccolta di diverse tipologie di rifiuti e ha proposto per le zone centrali l’uso dell’IGENIO, cioè un sistema di cassonetti mobili.

Per gli obiettivi di raccolta differenziata ha superato lo stesso sindaco che nel comunicato parla del 65%; infatti, l’azienda propone già a partire dal secondo anno il 70% che manterrà fino al termine del contratto. Ciò significa che di fatto verranno intercettate (e  totalmente) tutte le frazioni presenti nei rifiuti terracinesi.

Potrà l’azienda tener fede ai propri impegni? Rischia il fallimento con queste offerte super?

 Facciamo qualche conto. Intanto il dato di partenza più importante da conoscere per fare un’offerta nella gestione dei rifiuti è la produzione annua totale. Nel capitolato c’era la tabella completa della produzione dei rifiuti a Terracina nel 2011 e quella incompleta del 2012 perché si limitava ai primi sette mesi. Nel 2011 la produzione non superava le 30.000 tonnellate, come in tutti gli anni precedenti, mentre nel 2012 dai dati dei primi sette mesi, durante i quali il servizio veniva svolto dalla stessa azienda vincitrice della gara, si poteva prevedere un totale annuo molto più alto. L’azienda ha scelto di basare la sua offerta su quest’ultimo ritenendolo più attendibile rispetto ai dati del 2011 recuperati dai conteggi di una società ormai in fallimento(così spiega la sua scelta) e stabilisce che la produzione dei rifiuti a Terracina è di 34.000 tonnellate.

 Sviluppando anno per anno la durata dell’appalto e conteggiando con le percentuali di r.d. presenti nell’offerta le quantità di rifiuti che non saranno conferite in discarica grazie alla differenziazione operata dai cittadini, l’azienda farà sua nel corso del contratto la somma di oltre 13 milioni ai quali vanno aggiunti i ricavi della vendita del differenziato e tolti i costi del conferimento dell’organico in un impianto di compostaggio. Questa somma poteva essere almeno in parte restituita ai cittadini sotto forma di sgravio della tassa sul servizio che è invece destinata a crescere per effetto delle rivalutazioni ISTAT.

 PERCHE’ IL SINDACO, LA GIUNTA COMUNALE E LA MAGGIORANZA NON HANNO FERMATO QUESTO APPALTO?

Terracina 26 luglio 2013

Ascom Confcommercio, Il Sestante, WWF Litorale Pontino

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La gara d’appalto per la gestione dei rifiuti di Terracina si è conclusa, abbiamo il nome del vincitore.

IMG_0619La gara d’appalto per la gestione dei rifiuti di Terracina si è conclusa, abbiamo il nome del vincitore.

 

Giovedì 11 luglio 2013 il sindaco Nicola Procaccini ha dato la notizia dell’assegnazione dell’appalto nella gara per la gestione dei rifiuti a Terracina. La ditta che è risultata vincente è la stessa che sta svolgendo il servizio in città da un anno e mezzo, la Servizi Industriali s.r.l.

Vengono subito alla memoria le decine di articoli apparsi sulla stampa locale in cui venivano presentati i contrasti con i lavoratori per questioni sindacali o le lamentele dei cittadini che parlavano di una città sporca. Ma tant’è, la gara ha altri parametri e questi sono stati favorevoli all’azienda in questione.

Non entriamo nel merito, quindi, di tale scelta ma cerchiamo di capire se la città ne trarrà vantaggi in termini economici e di igiene complessiva.

Innanzitutto, l’azienda ha offerto un ribasso d’asta del 10,36%, come afferma il sindaco, e questo conferma quanto ripetutamente detto dalle nostre associazioni che l’appalto aveva una base d’asta eccessivamente alta.

Questi i dati, IVA esclusa: la base d’asta fissata a 8.140.000 € dava un totale di 48.840.000 € per i sei anni del contratto; il ribasso d’asta è stato di 843.304 € all’anno per cui i costi annui sono scesi a 7.296.696 € per un totale contrattuale di 43.780.176 €. Si ottiene così nei sei anni un risparmio per la città di  5.059.824 €.

L’azienda pare sia stata molto generosa nei confronti della città; infatti, non si è limitata ad offrire un ribasso eccezionale ma ha prospettato nella relazione tecnica servizi e target di raccolta differenziata superiori rispetto alle stesse condizioni imposte dal capitolato.

Per i primi ha ampliato tra l’altro il numero dei passaggi nella raccolta di diverse tipologie di rifiuti e ha proposto per le zone centrali l’uso dell’IGENIO, una sorta di “Carretta Caretta”, cioè un sistema di cassonetti mobili.

Per gli obiettivi di raccolta differenziata ha superato lo stesso sindaco che nel comunicato parla del 65%; infatti, l’azienda propone già a partire dal secondo anno il 70% che manterrà fino al termine del contratto. Ciò significa che di fatto verranno intercettate (e  totalmente) tutte le frazioni presenti nei rifiuti terracinesi. L’azienda, infatti, utilizza dati nazionali sulla composizione dei rifiuti dai quali si ricava che nel cassonetto siano presenti proprio il 70% di materiali differenziabili.

E’ una manna per la città!

 Potrà l’azienda tener fede ai propri impegni? Rischia il fallimento con queste offerte super?

Facciamo qualche conto. Intanto il dato di partenza più importante da conoscere per fare un’offerta nella gestione dei rifiuti è la produzione annua totale. Nel capitolato c’era la tabella completa della produzione dei rifiuti a Terracina nel 2011 e quella incompleta del 2012 perché si limitava ai primi sette mesi. Nel 2011 la produzione non superava le 30.000 tonnellate mentre nel 2012 dai dati dei primi sette mesi, durante i quali il servizio veniva svolto dalla stessa azienda vincitrice della gara, si poteva prevedere un totale annuo molto più alto. L’azienda ha scelto di basare la sua offerta su quest’ultimo ritenendolo più attendibile rispetto ai dati del 2011 recuperati dai conteggi di una società ormai in fallimento(così spiega la sua scelta) e stabilisce che la produzione dei rifiuti a Terracina è di 34.000 tonnellate.

Allora sviluppiamo anno per anno la durata dell’appalto e conteggiamo con le percentuali di r.d. offerte dall’azienda le quantità di rifiuti che non saranno conferite in discarica ottenendo questa tabella in cui si è preso uguale a 100 €/ton il costo della discarica.

Anno Totale RSU (ton) RD (%) RD (ton) RSU (in discarica) (ton) Costi discarica

(€)

Risparmio uso discarica (€)
0 34.000 —– —– 34.000 3.400.000 —–
1   45 15.300 18.700 1.870.000 1.530.000
2   70 23.800 10.200 1.020.000 2.380.000
3   70 23.800 10.200 1.020.000 2.380.000
4   70 23.800 10.200 1.020.000 2.380.000
5   70 23.800 10.200 1.020.000 2.380.000
6   70 23.800 10.200 1.020.000 2.380.000

L’azienda farà sua nel corso dell’appalto, grazie alla differenziazione operata dai cittadini, la somma di 13.430.000 € per il sempre più ridotto uso della discarica. Anche se solo in parte tale somma non poteva essere ceduta, tramite una diminuzione delle bollette, ai cittadini come premio per il loro impegno nel differenziare i rifiuti?

Quindi, aggiungendo i proventi della vendita del differenziato e sottraendo i costi del conferimento dell’organico (anno per anno sarà tutto intercettato mettendoci così nella situazione virtuosa di non inviare materiali fermentabili in discarica), in un impianto di compostaggio con un costo di circa 5 milioni di euro nei sei anni, si può concludere che l’azienda non fallirà a causa della sua generosità nei confronti della città!

Ma ci chiediamo, in conclusione, se questa generosità sarà fondata sul controllo poliziesco, a furia di sanzioni, da parte della Servizi Industriali sugli utenti per raggiungere i risultati promessi nella differenziata, visto che il sindaco Nicola Procaccini è profondamente convinto che solo questo possa indurre i suoi concittadini a comportarsi in modo virtuoso.

Certo è che un controllo altrettanto rigido sarebbe auspicabile sulla Servizi Industriali da parte dell’amministrazione comunale perché il nuovo gestore della igiene urbana mantenga tutte le sue straordinarie promesse.

Terracina, 15 luglio 2013

ASCOM-Il Sestante- WWF Litorale Pontino

 

 

 

 

Appello ai sindaci: l’accordo ANCI-CONAI va rivisto nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente!

dal sito dell’Associazione Comuni Virtuosi

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Come Associazione Comuni Virtuosi riteniamo che l’Accordo ANCI-CONAI in scadenza vada radicalmente riscritto accogliendo le proposte che qui vi presentiamo. Invitiamo tutti i Comuni a sottoscriverle affinché possano arrivare con forza al tavolo delle trattative.

Entro l’autunno l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) deve ridefinire i termini degli accordi con il CONAI, il consorzio che rappresenta tutti i consorzi di filiera degli imballaggi. Questo accordo, se profondamente rivisto, potrebbe portare ingenti risorse economiche ai comuni per finanziare i servizi di raccolta dei rifiuti.

I comuni italiani si trovano in condizioni di grande difficoltà economica: da un lato i continui tagli dei trasferimenti di stato e regioni rendono sempre più difficile garantire livelli minimi di servizi per cittadini, dall’altro le norme di indirizzo dell’UE e nazionali, anche nel settore della raccolta differenziata, indicano correttamente la necessità di raggiungere obiettivi minimi di intercettazione e riciclo di materia dai rifiuti. Questi servizi hanno evidentemente dei costi importanti che, se non compensati da adeguati corrispettivi per vendita degli imballaggi, rischiano di ricadere unicamente nelle bollette di famiglie e imprese.

Gli imballaggi costituiscono il 35-40% in peso e il 55-60 % in volume della spazzatura che si produce ogni anno in Italia. Per ogni imballaggio prodotto e immesso nel mercato, il produttore versa ai consorzi un contributo che dovrebbe essere trasferito ai comuni quando l’imballaggio, passando per la raccolta differenziata, viene riconsegnato ai consorzi. Sono cifre importanti, che dovrebbero essere destinate a coprire i costi di raccolta e, se ben utilizzate, contribuire concretamente a diminuire la bolletta dei cittadini.

Ma delle centinaia di milioni di euro all’anno che vengono incassati dal Sistema Conai, solo poco più di un terzo viene girato ai Comuni e queste risorse spesso non entrano neppure nelle casse comunali poiché vengono in gran parte utilizzate per pagare le piattaforme private che si occupano delle preselezione di tali flussi.

Raccolta differenziata inadeguata? Responsabili sindaco e assessori secondo la Corte dei Conti.

ALLUMINIO

La sentenza n. 83 del 27 maggio 2013 emessa dalla Corte dei Conti, sez. Liguria, punisce l’inefficienza di alcune amministrazioni comunali che non raggiungono in termini di raccolta differenziata gli obiettivi minimi previsti dalle leggi. 

“Qualora non siano raggiunti i limiti minimi annuali di raccolta differenziata previsti dalla legge a causa di condotte negligenti degli amministratori pubblici, questi rispondono del danno economico subito dal Comune per il versamento in discarica di una quantità superiore di rifiuti.

La Corte dei Conti, Sez. Liguria, con la sentenza del 27 maggio 2013, n. 83 ha così statuito in relazione al mancato raggiungimento degli obbiettivi minimi fissati dal Dlgs 22/1997 (articolo 24) prima e dal Dlgs 152/2006 (articolo 205) adesso, per la raccolta differenziata, in quanto gli Amministratori non avevano mai richiesto al gestore del servizio pubblico di raccolta di adempiere a quanto previsto dal contratto in merito alla raccolta differenziata e per aver costantemente sottovalutato il problema.

Il comportamento negligente degli Amministratori è ravvisabile, infine, a parere della Corte, anche nel non aver adeguatamente informato i cittadini sui vantaggi della raccolta differenziata per l’ambiente e la salute, sui comportamenti da tenere per un efficace gestione del servizio e per non aver previsto controlli e sanzioni.”

Così si legge sul sito di Edizione Ambiente 

http://reteambiente.it/news/18721/raccolta-differenziata-inadeguata-ne-rispondono-s/

 

La gara d’appalto per la nuova gestione dei rifiuti di Terracina? Non si tocca!

Viale Europa (4)

 

Oggi il sindaco, Nicola Procaccini, alla presenza di quattro assessori “civici” e dell’ingegnere comunale responsabile del settore ha incontrato i rappresentanti del WWF LP, del Sestante, dell’ASCOM e di Agenda 21  per rispondere alle osservazioni in merito alla gara d’appalto per la gestione del servizio di igiene urbana.

 

 

 

Dalla discussione serrata protrattasi per tre ore si possono trarre alcune argomentazioni utilizzate dal sindaco e/o dall’ingegnere:

  • il contratto di sei anni servirà a preparare la cittadinanza ad effettuare diligentemente la raccolta differenziata anche con l’uso di sanzioni;
  • i successivi sei anni, con la popolazione ormai edotta, saranno caratterizzati da una fase premiante;
  • la costanza dei costi annui eviterà i ricorrenti adeguamenti dei PEF;
  • la ditta inizierà a lavorare in perdita e non è quantificabile l’entità dei suoi profitti;
  • i risparmi realizzati con la riduzione del conferimento in discarica serviranno ad ammortizzare gli investimenti dell’azienda vincitrice della gara e a garantirle un profitto;
  • la base d’asta è alta ma non eccessivamente;
  • il risarcimento alle ditte partecipanti in caso di annullamento della gara non è stato quantificato;
  • ……
  • ……

Come tutti possono notare si tratta di osservazioni a giustificazione di una scelta fatta da tempo e di una genericità unica.

La posizione del WWF Litorale Pontino, che si è dichiarato comunque disposto a collaborare come sempre nel diffondere le pratiche virtuose nella gestione dei rifiuti, espressa durante la riunione si può sintetizzare in pochi punti:

  1. l’educazione della cittadinanza ad una corretta differenziazione dei rifiuti impegna non più di 4/5 mesi;
  2. i costi annui tenuti costanti mentre l’uso della discarica diminuisce disincentivano la raccolta differenziata, i cittadini non ne vedrebbero alcuna ricaduta economica;
  3. i risparmi di circa sei milioni per il ridotto conferimento in discarica durante la durata del contratto devono almeno in parte essere spalmati sull’utenza, anche in caso di un indennizzo da erogare alle ditte partecipanti  a causa dell’annullamento della gara;
  4. gara, quindi, da bloccare per una revisione dei conti a favore della cittadinanza che sarà impegnata ad effettuare una differenziazione dei rifiuti al 50% già a partire dal secondo anno.

Al termine dell’incontro si è registrata una chiusura netta da parte dell’Amministrazione comunale.

Fermare la gara d’appalto per la nuova gestione dei rifiuti di Terracina, necessita rivedere la struttura dei costi

ALLUMINIO

 

A proposito del bando di gara del nuovo appalto per la gestione dei rifiuti nel comune di Terracina

 

E’ possibile annullare la gara in corso come forma di autotutela da parte dell’amministrazione comunale?

 Una sentenza del  TAR del Lazio, sez. 1bis, 11 luglio 2006, n.5766 commentata da Antonella Crisafulli sul sito  http://www.altalex.com/index.php?idnot=35035 dà una risposta positiva a questa domanda.

L’argomentazione che giustifica la risposta è tutta in questo articolo di legge:

Articolo 21-quinquies l. 241/90: «1. Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell’organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge. La revoca determina la inidoneità del provvedimento revocato a produrre ulteriori effetti. Se la revoca comporta pregiudizi in danno dei soggetti direttamente interessati, l’amministrazione ha l’obbligo di provvedere al loro indennizzo. Le controversie in materia di determinazione e corresponsione dell’indennizzo sono attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo».

 

 Esiste nella vicenda dell’appalto terracinese una nuova valutazione dell’interesse pubblico originario?

Per rispondere a questa domanda occorre analizzare i costi dell’appalto per verificarne la struttura e se nel caso venisse fuori un totale complessivo inferiore ai 48 milioni di euro sui sei anni della durata ci troveremmo di fronte ad una nuova valutazione dell’interesse pubblico.

Abbiamo fatto una simulazione, vedete qui i risultati. Simulazione BANDO