Sabato 16 agosto a Ecosuoni si è parlato di reati ambientali, per chi non c’era ecco la relazione della Forestale

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Quest’anno Ecosuoni ha presentato ottima musica per tutti i gusti ma anche interessanti relazioni su temi ambientali.

 

 

 

L’ultimo incontro, quello del 16 agosto, ha fatto conoscere a tutti i presenti quanto fanno le Forze dell’ordine a tutela dell’ambiente.

Un messaggio chiaro è venuto dagli interventi del tenente della Guardia di Finanza, Fabiana Cretì, e del capitano dei Carabinieri, Angelo Bello. Entrambi hanno fatto rilevare che le Forze dell’ordine da sole non riescono a debellare il fenomeno degli attacchi al nostro ambiente se non c’è la collaborazione dei cittadini. Questi devono isolare chi pratica comportamenti scorretti  se non denunciandoli almeno non dando loro alcuna copertura.

Le brevi relazioni dei rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia locale sono state corredate da statistiche che riteniamo utile far conoscere a quanti erano assenti, amministratori e stampa compresi. Cominciamo con quella dell’Ispettore superiore Giuseppe Pannone del Corpo Forestale dello Stato.

imagesIn sintesi, l’intervento  di Giuseppe Pannone ha toccato i seguenti temi:

  • Rifiuti
  • Incendi boschivi
  • Vincolo idrogeologico
  • Urbanistica
  • Tutela degli animali
  • Aree demaniali
  • Arenili-Stabilimenti balneari
  • Bracconaggio
  • Varie

Ecco la relazione integrale dell’Ispettore Pannone  RelazioneCFS

 

Cemento-amianto a Terracina, primo contatto con l’Amministrazione comunale

175484_comune-di-terrac_1Stamane rappresentanti del WWF Litorale Pontino sono stati ricevuti dall’assessore all’Ambiente, delegato dal sindaco, e dal responsabile del capo settore del Settore Gestione e Protezione Ambientale, ing. Sperlonga.

E’ stato illustrato il documento concernente il campionamento effettuato dai volontari del cemento-amianto presente in sette zone del territorio del comune di Terracina di cui si riportano qui in sintesi i dati rilevati.

  1. La Marina, dal porto al Viale della Vittoria
  2. Via Badino fino alla Pontina compreso il lungoMortacino
  3. Centro storico alto
  4. San Domenico, via Anxur, Cimitero
  5. Via Appia, dall’ufficio postale fino alla Coop
  6. La Valle
  7. Borgo Hermada

 

 

1

2

3

4

5

6

7

TOT.

Tetti

1*

16

1

11

2

15*

6

52

Tettoie

5

1

2

3

19

16

46

Cornicioni

4

2

1

2

9

Canne fumarie

2

8

5

3

18

Recipienti

1

2

4

7

Rifiuti sparsi

5

1

2

8

* Il tetto della Zona 1 e uno della Zona 6  ad occhio hanno una superficie di alcune centinaia di mq

AppiaanticaSul documento è stato preso l’impegno per una informativa ai cittadini sui rischi dell’esposizione al cemento amianto e della sua manipolazione senza precauzione, che alcuni hanno già praticato lasciando poi i manufatti sparsi in varie parti del territorio comunale.  Su quest’ultimo aspetto si interverrà prima possibile per la bonifica dei luoghi.

 

Successivamente i volontari hanno comunicato le informazioni raccolte nel convegno nazionale organizzato il 12 dicembre a Roma dall’Istituto Superiore di Sanità. In particolare, è stata illustrata l’iniziativa della Provincia di Modena che in tre anni ha raccolto tra i possessori di piccole quantità 300 tonnellate di materiali contenenti cemento-amianto a costo zero per i cittadini con questo progetto:

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L’iniziativa dei comuni del modenesi è stata ritenuta condivisibile anche se la sua riproposizione sul nostro territorio ha bisogno di un adeguato finanziamento, mentre per quanto riguarda le quantità di cemento-amianto rilevanti l’ing. Sperlonga ha riferito le difficoltà economiche che incontra l’ASL, delegata per legge ad effettuare i controlli sullo stato dei materiali in situ.

Al termine dell’incontro i volontari si sono impegnati a comunicare al tecnico comunale i riferimenti del responsabile della Regione Lazio che nel convegno del 12 dicembre presentò la situazione della nostra regione.

Pare si sia messo in moto qualcosa anche a Terracina a vent’anni dalla legge che mise fuori produzione e fuori commercio il cemento-amianto!

Il cemento-amianto presente sul territorio è un problema serio, lo stiamo ignorando

0101dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità le relazioni presentate nel corso del convegno:

“Il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contenenti Amianto: situazione italiana Presentazioni”

Il Convegno si è tentuto presso l’ ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ – Aula Pocchiari – il 12 dicembre 2013

Le Presentazioni della giornata

Allegati

Pubblicato il 12-12-2013 in Presentazione , aggiornato al 13-12-2013

Il riciclo nell’anno della crisi, luci e ombre dell’Italia del riciclo

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Oggi a Roma è stato presentato il Rapporto “L’Italia del riciclo 2013” che ha registrato come la crisi economica nel 2012 abbia attaccato anche il settore del riciclo.

E’ il quarto anno che la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e la FISE UNIRE  (Federazione Italiana Imprese Recupero) presentano il quadro nazionale delle attività di recupero dei materiali presenti nei rifiuti.

In sintesi, ecco come si sono comportati i diversi settori nel 2012:

  • CARTA    cala la raccolta differenziata, crescono riciclo ed export
  • VETRO     il 71% degli imballaggi in vetro avviati a riciclo
  • PLASTICA  cresce il riciclo. Raccolta differenziata: primato al Veneto, fanalino di coda la Calabria
  • LEGNO     in calo raccolta (-14%) e recupero (-2%)
  • ALLUMINIO  la raccolta di imballaggi in alluminio cresce del 10%
  • ACCIAIO      cala l’immesso al consumo, ma cresce il riciclo degli imballaggi
  • RAEE       dalla Direttiva RAEE 2 nuove sfide al sistema di gestione dei rifiuti tecnologici
  • PILE e ACCUMULATORI    obiettivo di raccolta raggiunto
  • OLI MINERALI ESAUSTI   l’89% viene rigenerato
  • OLI GRASSI VEGETALI e ANIMALI   crescono raccolta e riciclo (+2%)
  • FRAZIONE ORGANICA e FANGHI   confermato primo settore di recupero materiale dei Rifiuti Urbani in Italia
  • RIFIUTI INERTI DA COSTRUZIONE e DEMOLIZIONE   recupero di rifiuti speciali C&D al 65%
  • TESSILE   raccolta differenziata vicina a quota 100mila tonnellate annue
  • VEICOLI FUORI USO   tasso di reimpiego e riciclo prossimo all’obiettivo 2015; non decolla invece il recupero energetico
  • GOMMA   la raccolta effettiva (293.800 ton) supera gli obiettivi di legge

“L’industria del riciclo rifiuti, nonostante l’impatto della crisi dei mercati internazionali e dei consumi, continua a crescere (nel 2012 +2% vs 2011 nel tasso di riciclo imballaggi) e  a sostenere settori industriali (siderurgia, tessile, mobili, carta, vetro) strategici per il nostro Paese. Occorre però promuovere il riciclo dei rifiuti attraverso misure omogenee sull’intero territorio nazionale e ridurre significativamente l’attuale percentuale di smaltimento in discarica (43% dei rifiuti urbani), adeguando il quadro normativo a quanto previsto in sede europea (Direttiva quadro 98/2008/CE) con la reale applicazione della priorità del riciclo di materia rispetto ad altre forme di gestione.”  E’ il commento degli organizzatori.

I rifiuti nel ddl collegato alla Legge di stabilità, luci e ombre

E’ provvisorio, d’accordo, ma pur tra qualche miglioramento al testo unico ambientale il Collegato offre un assist straordinario ai Comuni nullafacenti.

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Ecco alcune note positive:

  • abolizione del divieto di conferimento in discarica dei rifiuti ad elevato potere calorifico (un colpo ai filoinceneritoristi)
  • gli impianti che rispetteranno le norme per l’uscita dei loro prodotti dalla definizione di rifiuto (si pensi al compost e al digestato) potranno avvalersi della procedura semplificata
  •  incentivazione del compostaggio domestico e introduzione del compostaggio di comunità

La nota stridente che copre l’inefficienza di tante amministrazioni comunali soprattutto del centro-sud del Paese riguarda lo slittamento in avanti delle scadenze degli obiettivi di raccolta differenziata. Nemmeno il gioco degli incentivi/disincentivi praticando sconti/aggravi per chi raggiunge in anticipo/ritardo tali obiettivi può annullare l’effetto dirompente di questo spostamento di date.

Ecco le vecchie e le nuove scadenze:

  1. almeno il 35% di rd   al 31/12/2006   si sposta    al 31/12/2014
  2. almeno il 45% di rd   al 31/12/2008   si sposta    al 31/12/2015
  3. almeno il 65% di rd   al 31/12/2012    si sposta    al 31/12/2016

E ancora il ddl collegato alla Legge di stabilità deve passare gli esami degli emendamenti!

Rifiuti tossici sversati, se la Campania piange il Lazio non ride

Le reazioni a scoppio ritardato alle rivelazioni di un pentito di camorra da parte dell’opinione pubblica pontina devono avere un seguito in azioni e iniziative. La presenza del malaffare sul territorio pontino per quanto riguarda i rifiuti tossici non risale a ieri, basta ricordare l’uccisione in stile mafioso del parroco di Borgo Montello, probabilmente a conoscenza di traffici loschi.

Ora il coperchio è stato sollevato e non si potrà più dire di non sapere. Questo articolo del Manifesto unisce passato e futuro della vicenda rifiuti in una provincia che non è capace di gestire nemmeno quelli urbani. Siamo ancora lontanissimi dal 65% di raccolta differenziata, il minimo previsto dalla legge.

ManifeSchiavone

In Campania le popolazioni stanno prendendo coscienza e se pur tardivamente stanno reagendo di fronte alle malattie indotte dall’avvelenamento di acqua, aria e terreno. La stessa reazione, con ugual forza, deve avvenire in provincia di Latina perché non possiamo lasciare soli a lottare i campani su una questione che tocca anche noi.

SABATO  16  NOVEMBRE  MANIFESTAZIONE  A  NAPOLI  CONTRO  LA  STRAGE  IN CORSO  DA  ANNI  

Questa le motivazioni che il fiumeinpiena, organizzazione onnicomprensiva di tante realtà campane, ha messo alla base della manifestazione:

È un fatto che in Campania le aspettative di vita siano più basse che nel resto dell’Italia. È un fatto che i casi di tumore siano in costante aumento. Ed è un fatto che ogni notte, nella Terra dei Fuochi, vengano dati alle fiamme copertoni e residui industriali. È un fatto che a Caivano, dopo gli scavi della Guardia Forestale, siano stati ritrovati bidoni di materiale tossico, fusti di metalli e residui industriali. Non è populismo, non è vittimismo; non è nemmeno disfattismo. Sono, lo ripetiamo, fatti. Ed è in virtù di questi fatti – di questi ed altri cento, mille, diecimila fatti – che il 16 Novembre scenderemo in piazza.

È in virtù di questi fatti che ci siamo raccolti, sotto un’unica bandiera, quella del diritto alla vita e alla salute, del diritto alla nostra terra, per urlare contro un sistema colpevole; per aprire gli occhi non ad una regione ma all’Italia intera. È del rapporto con il nostro territorio che stiamo parlando: di tonnellate e tonnellate di rifiuti sotterrati, di donne, uomini e bambini che muoiono; di fuochi che non si spengono mai, della camorra e della criminalità, della mala politica, della cattiva amministrazione, di un piano gestionale che non abbiamo scelto noi. Noi, i diretti interessati. Noi, i cittadini. Ed è per questo che il 16 Novembre scenderemo in piazza.

È per questo che il 16 Novembre saremo a Napoli,  in piazza  Mancini alle 14.30: per essere un#fiumeinpiena. Insieme faremo sentire la nostra voce di protesta pacifica e apartitica; insieme ribadiremo la nostra sete di verità e di riscatto: chiediamo giustizia, che vengano individuati e processati i responsabili, coloro che hanno consentito questa vergogna. Vogliamo decidere noi tutti, insieme, il Piano di Gestione dei Rifiuti in Campania.

  •  Stop ai roghi, agli sversamenti e ai traffici di rifiuti tossici!
  •  Sì alle bonifiche solo dopo aver bloccato le attività illecite e solo sotto il controllo delle comunità!
  • No agli inceneritori e ad ogni forma di combustione dei rifiuti!
  • Sì all’individuazione dei suoli contaminati, alla tutela e alla promozione del settore agroalimentare campano sano!
  • No all’attuale piano di gestioni rifiuti della regione Campania!

 

Gli stati generali della Green Economy a Ecomondo coniugano l’economia con l’ambiente

Statigenerali

 

 

 

 

In questi giorni si sono tenuti a Rimini gli Stati Generali della Green Economy con una grande partecipazione di studiosi, operatori economici, ambientalisti, cittadini.

 

 

Nei due giorni si sono alternati i ministri Orlando (Ambiente) e Zanonato (Sviluppo economico)

Il Consiglio Nazionale della Green Economy ha illustrato alla presenza del ministro Orlando un pacchetto di misure per un GREEN NEW DEAL  che  si articola in 10 punti

  1. Attuare una riforma fiscale ecologica che sposti il carico fiscale, senza aumentarlo, a favore dello sviluppo degli investimenti e dell’occupazione green.
  2. Attivare programmi per un migliore utilizzo delle risorse europee e per sviluppare strumenti finanziari innovativi per le attività della green economy.
  3. Attivare investimenti che si ripagano con la riduzione dei costi economici, oltre che ambientali, per le infrastrutture verdi, la difesa del suolo e le acque.
  4. Varare un programma nazionale di misure per l’efficienza e il risparmio energetico.
  5. Attuare misure per sviluppare le attività di riciclo dei rifiuti.
  6. Promuovere il rilancio degli investimenti per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.
  7. Attuare programmi di rigenerazione urbana, di recupero di edifici esistenti, di bonifica, limitando il consumo di suolo non urbanizzato.
  8. Investire nella mobilità sostenibile urbana.
  9. Valorizzare le potenzialità di crescita della nostra agricoltura di qualità.
  10. Attivare un piano nazionale per l’occupazione giovanile per una green economy.

Orlando

 

 

 

Il ministro Orlando in un lungo intervento ha condiviso completamente l’impostazione generale del pacchetto di misure.

 

 

Questi i passaggi  più apprezzati dalla platea

  • la mancata prevenzione nella gestione dei rifiuti, del dissesto idrogeologico e della depurazione delle acque genera un debito per il futuro
  • occorre introdurre l’ambiente nel PIL
  • l’economia come sempre poggia sull’edilizia ma questa non potrà occupare altro suolo se non dopo aver riutilizzato tutto il costruito esistente
  • si farà carico di un incontro dei ministri dell’ambiente e del lavoro della Comunità Europea

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Nel pomeriggio in una tavola rotonda tra assessori regionali all’ambiente  è intervenuto per la Regione Lazio Fabio Refrigeri.  L’assessore ha riferito tra l’altro che la nostra Regione sta approntando in collaborazione con ENEA e ANCI il piano energetico regionale, che è stata definita la stazione unica appaltante per gli acquisti che dovranno essere ispirati al green public procurement (GPP) e che è stato regolamentato il Codice degli appalti.

 

 

In una successiva tavola rotonda riservata alle associazioni ambientaliste il WWF Italia è stato rappresentato da Gaetano Benedetto.

Sta passando un altro anno con cassonetti tracimanti di rifiuti per le strade e nelle piazze di Terracina; il nuovo appalto è stato firmato da tempo, che si aspetta ad avviare la comunicazione per il nuovo sistema di raccolta? Chiediamo troppo?

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L’appalto per la nuova gestione dei rifiuti dopo aver superato l’ostacolo dei ricorsi ha avuto il battesimo delle firme ma tarda a trovare attuazione.

 

Sull’entità dell’appalto abbiamo insieme ad altre associazioni espresso i nostri dubbi   e siamo rimasti in attesa dell’applicazione che per quanto riguarda la raccolta differenziata (porta a porta o di prossimità nei 4/5 della città) prometteva performances eccezionali, il 70% al secondo anno. L’avvio di tale nuova metodologia avrebbe ridotto in misura notevole il problema del pretrattamento con la diminuzione dei viaggi verso Colfelice.

E’ passata la stagione estiva durante la quale modificare il sistema di raccolta dei rifiuti sarebbe stata un’avventura ma ora ci stiamo avviando verso la fine dell’anno e ancora non si vede nulla all’orizzonte.

La tassa sui rifiuti è stata prontamente aggiornata ma il servizio resta ancora quello vecchio.

Lo stesso dibattito sul destino dell’impianto di via delle Morelle è inquinato dal mancato avvio del nuovo sistema di raccolta. Più indifferenziato si produce e più si fa strada l’ipotesi di riattivare il biostabilizzatore con produzione di cdr,  invece con un raccolta differenziata sui livelli dell’appalto (quindi non derivanti da “speculazioni ambientaliste” come qualcuno ha affermato) un eventuale impianto non potrà essere che di compostaggio di qualità per trattare la consistente frazione organica prodotta dai cittadini di Terracina e dei comuni vicini.

Gli amministratori comunali stanno facendo registrare un record di lentezza nell’applicazione dell’appalto che non vorremmo fosse premonitore di una totale inefficienza nella gestione del nuovo sistema.

E’ ora di darsi una mossa, oltretutto la nostra associazione non si tirerà indietro quando e se si passerà alla fase educativa. L’ha fatto in tempi non sospetti con amministrazioni di ogni tipo che non davano nessuna prospettiva di miglioramento del servizio.

 

 

Il cemento-amianto presente nel territorio del comune di Terracina. Cosa fare?

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Il cemento unito a fibre di diversa natura è diventato tristemente celebre quando sono state utilizzate le fibre dell’amianto per produrre il cosiddetto eternit.

Il cemento-amianto è stato utilizzato in edilizia come materiale di copertura in forma di lastre piane o ondulate, canne fumarie, contenitori di liquidi e come isolante di tubature.

Nel corso degli anni è stato riconosciuto l’alto tasso di cancerogenesi delle fibre e della polvere di amianto eventualmente inalate.

 

Nella legge 257/1992 viene imposto ad ogni Regione di dotarsi di un Piano regionale di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell’amianto. La Regione Lazio ha recepito tale obbligo con la delibera di Giunta Regionale del 10 novembre 1998, n. 5892.

I proprietari degli immobili sono obbligati a comunicare alle ASL la presenza di amianto in matrice friabile mentre a queste viene assegnato il compito di effettuare l’analisi dei rivestimenti degli edifici e di istituire un registro delle localizzazione dei manufatti.

Tale censimento è OBBLIGATORIO per gli edifici pubblici, i locali aperti al pubblico e di utilizzazione collettiva e i blocchi di appartamenti, mentre è FACOLTATIVO per le singole unità abitative private.

Gli Enti pubblici hanno, comunque, il potere di disporre nel caso di pericolo per la salute e per l’ambiente la rimozione dei materiali contenenti amianto con oneri a carico dei proprietari.  

A Terracina il cemento amianto è molto diffuso, lo si trova sui tetti di abitazioni, sulle tettoie, sui cornicioni di alcuni palazzi, utilizzato nelle canne fumarie e in alcuni contenitori di liquidi e sparso per le strade dove viene abbandonato da cittadini scriteriati.

Il WWF LP ha effettuato una rapida ricognizione del territorio comunale rilevando un campione molto ampio di manufatti contenenti amianto. Qui i risultati della ricerca  SullAmianto

L’associazione ha chiesto un incontro all’Amministrazione comunale per discutere eventuali interventi per la bonifica/rimozione di tali manufatti a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

RIFIUTI: Basta discariche nel Lazio! A Roma occorre trasformare almeno due TMB in impianti di compostaggio

236999 La discarica di Malagrotta (archivio)

 

A MALAGROTTA PIU’ CHE LE TARGHE OCCORRE UNO STUDIO E LA CARATTERIZZAZIONE DEI SUOLI SECONDO LA LEGGE

 

Dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio:

“Abbiamo letto con molto stupore le accorate parole affidate dal Presidente del CO.LA.RI. alle pagine del quotidiano la Repubblica attraverso un avviso a pagamento. Certo sarebbe interessante conoscere pubblicamente e con lo stesso mezzo il sentimento dei cittadini della Valle Galeria rispetto a ciò che ha rappresentato per loro coabitare per decenni con la discarica più grande d’Europa e più in generale dei cittadini romani e del Lazio sulla gestione dei rifiuti solidi urbani e assimilati e apporlo così su quella stessa stele di travertino che vorrebbe essere posta durante un open day per ricordare ma soprattutto per non far dimenticare ‘oggi ai romani, domani ai posteri e dopodomani ai marziani’ la percezione del sentimento collettivo più che quello del proprietario di cosa abbia significato quella discarica. Insistiamo affinché vengano disposti esami e analisi sulle caratteristiche dei suoli all’interno dell’invaso prima di qualsiasi operazione di chiusura.”

Impossibile procedere su Falcognana come la nuova Malagrotta

“Più che alle individuazioni dei siti per la realizzazione di una nuova discarica ci sembra di assistere alle estrazioni del lotto – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio – E’ aberrante ipotizzare per Falcognana che i codici CER, che permettono l’ammissione in discarica di alcuni rifiuti, siano di semplice trasformazione: il car fluff non contiene elementi organici, il rifiuto solido urbano si, ancor più se solamente ‘tritovagliato’. Il cambiamento della tipologia di rifiuto ammesso in discarica è una modifica sostanziale del progetto iniziale e quindi necessita di tutte le autorizzazioni ex novo ad iniziare dalla valutazione d’impatto ambientale ed aia. Insistiamo poi con forza per l’apertura immediata dei siti di compostaggio anche attraverso la trasformazione di almeno due linee di TMB.”

 

Roma, 30 settembre 2013

Informazioni stampa: Cesare Budoni