A QUALCUNO PIACE BOLLENTE

Vorremmo dire la nostra, noi del WWF litorale laziale, sulla recente delibera di abbattimento di numerosi esemplari adulti di pino domestico che la Giunta Comunale di Terracina ha emesso a seguito di una semplice relazione della Polizia Locale secondo la quale gli alberi in questione vanno abbattuti perché pericolosi per l’incolumità dei cittadini; ma oltre ciò, non è stata esibita alcuna perizia tecnica dalla quale risulti l’effettiva pericolosità di ognuno di questi alberi, per cui la drasticità della decisione, francamente, ci sembra a dir poco incomprensibile. Non dovrebbe un’Amministrazione conservare un rapporto di assoluta trasparenza con i cittadini?  E’ chiaro che se le scelte vengono imposte dall’alto, senza spiegazioni esaustive, la cittadinanza, o buona parte di essa, si sentirà in (legittimo) diritto di protestare, tanto più che si tratta, in questo caso particolare, di un atto deliberativo che appare dettato dall’approssimazione e dal pregiudizio, senza che venga tenuta in alcun conto l’importanza di un patrimonio arboreo ormai ridotto all’osso di cui dovremmo occuparci con la massima cura, dati i tempi correnti. Su un punto, infatti, dovremmo essere tutti d’accordo: il cambiamento climatico non è un’opinione! E’ un tema troppo serio per essere relegato nell’empireo degli ideologismi e se la neutralità carbonica è un obiettivo troppo lontano da raggiungere per vari motivi legati alla geopolitica, l’ecoadattamento o la resilienza (chiamatelo come vi pare), come terapia parallela nel contrastare gli effetti derivanti dal global warming, è un’urgenza innegabile. Pena la nostra esistenza.

Eppure, basterebbe affacciarsi sul mondo e si saprebbe che molti Paesi stanno da tempo provvedendo a fronteggiare le catastrofi ormai inevitabili rigenerando città e metropoli con soluzioni ecosostenibili che puntano soprattutto sulla forestazione urbana, sulla depavimentazione delle città, sulla tutela delle falde idriche e sul ripristino e difesa della biodiversità, fondamentale per la vita sul pianeta. Tutti argomenti da noi trattati e proposti all’Amministrazione di Terracina, per ben 2 anni consecutivi, in occasione di “URBAN NATURE”, evento a carattere nazionale del WWF che ha lo scopo di promuovere la valorizzazione e la naturalizzazione del verde urbano come antidoto alla crisi climatica. Sia nell’edizione autunnale del 2023 che in quella del 2024, abbiamo inviato un nostro elaborato all’Amministrazione comunale, agli assessori competenti, ai consiglieri e ai dirigenti degli uffici tecnici, con proposta di collaborazione. Lo stesso documento lo spedimmo anche al Comune di Latina che, pensate un po’, tempo dopo ci ha risposto convocandoci per un incontro durante il quale l’assessore all’Ambiente del capoluogo di provincia, non solo ha mostrato sensibilità per le questioni poste, ma si è detto disponibile per una futura collaborazione. Un esempio incoraggiante che ci saremmo aspettati anche dal nostro Comune. Restiamo in fiduciosa attesa.

Per rimanere in tema, riteniamo utile estrapolare un punto dal nostro ultimo documento che riguarda proprio la forestazione urbana, tassello fondamentale incluso nell’ambito della rigenerazione urbana e in particolare, evidenziamo la necessità dei grandi alberi all’interno della città.

<Abbiamo bisogno di una maggiore copertura arborea ed arbustiva per contrastare l’inquinamento, per avere più ombra nei periodi caldi dell’anno e per la nostra salute, e gli alberi, soprattutto i grandi alberi, sono la soluzione. Sappiamo che i terreni in cui piantarne di nuovi sono insufficienti a causa della mancanza di una buona pianificazione che prevedesse spazi verdi ben distribuiti nel contesto urbano e adeguati al numero dei residenti e di una cementificazione selvaggia che tuttora continua a flagellare l’intero territorio comunale. Di conseguenza, quello che proponiamo è (oltre a piantarne di nuovi ove possibile) tutelare i pochi grandi alberi che ancora ci restano come patrimonio inestimabile e puntare sul miglioramento della qualità di aiuole, parchi e giardini pubblici, conferendogli il più possibile le caratteristiche tipiche di un bosco naturale (soluzione utile per la tutela della biodiversità e dunque anche per il contrasto alle malattie fungine o batteriche che colpiscono le piante in misura crescente, dati gli stress conseguenti al cambiamento climatico). Per raggiungere questo obiettivo, occorre confrontarsi con la realtà dello stato attuale e con i risultati della ricerca e riferirsi ad esempi di realizzazioni fuori dai nostri confini, che sono molti e ben collaudati. Questa è una premessa importante per procedere ad una pianificazione mirata ad una rigenerazione urbana veramente sostenibile in cui gli alberi siano, finalmente, i protagonisti principali per costruire un futuro migliore. La presenza dei grandi alberi è fondamentale perché forniscono all’ ambiente e ai suoi abitanti servizi ecosistemici essenziali e un’influenza benefica sulla psiche degli individui riducendone l’ansia, come dimostrato da numerosi studi scientifici. Ricordiamo che i benefici che essi generano, sono di gran lunga superiori a quelli generati da piccoli e giovani alberi, che impiegheranno decenni per divenire altrettanto performanti. Soprattutto ora che stiamo subendo le alte temperature di stagioni estive sempre più prolungate, l’ombra di un albero adulto e dalla chioma ben sviluppata è più che mai necessaria per combattere la formazione delle famigerate isole di calore, letali per le fasce più fragili della popolazione (quelle costituite da bambini piccoli, anziani e indigenti) e per i lavoratori del settore edile e agricolo. Il numero crescente delle morti a causa del surriscaldamento degli ambienti urbani, ha spinto le amministrazioni di alcune metropoli e città straniere ad adottare una nuova figura istituzionale: il CHO (Chief Heat Officer), o “Direttore del calore”, un esperto di strategie che rendano più resilienti e vivibili le città” >.

Sottolineiamo che le ondate di calore, che durante i freddi invernali tendiamo a dimenticare, qui da noi diventano sempre più frequenti e insopportabili e l’ombra diventa una risorsa “civica”, una condizione necessaria per la nostra salute. Secondo i risultati di uno studio riportato sul “National Geographic”, le temperature delle strade esposte alle radiazioni solari raggiungono dai 3 ai 7°C in più rispetto a quelle ombreggiate dagli alberi. Ne sappiamo qualcosa noi terracinesi quando in estate percorriamo a piedi le vie cittadine o quando parcheggiamo la nostra auto lungo le strade o nei piazzali antistanti i supermercati: per mancanza di chiome verdi raffrescanti, tortura assicurata che ci viene dalle grandi superfici asfaltate e dalle lamiere roventi delle automobili.

Per queste ragioni ci sconcerta la delibera di abbattimento dei pini che la giunta ha prodotto e crediamo che in  questo rientri anche un pregiudizio pericoloso che ha ben attecchito  nella mentalità comune (di cui, a quanto pare, i nostri amministratori si fanno dei convinti portabandiera): il Pino domestico ( Pinus pinea) passa per essere un” albero killer”, pericoloso a prescindere e vittima di maniacale dendrofobia, nonostante gli enormi benefici che ne derivano in termini di difesa della biodiversità, azione purificatrice dell’aria, miglioramento dei livelli di stress a causa dei composti organici volatili che emette e via dicendo.

E per quanto riguarda la sostituzione dei pini da abbattere: perché optare per una sola specie (Cinnammomum camphora) in via Appia, in via Badino e in viale Europa? E’ stato richiesto il parere di un agronomo? C’è la consapevolezza del fatto che le piantagioni monospecifiche sono la soluzione peggiore in termini di difesa ambientale?

In conclusione ci chiediamo: ma costoro, i decisori, non hanno genitori anziani, figli o nipoti delle cui sorti preoccuparsi? Hanno preso davvero coscienza della minaccia globale che sta sconvolgendo il mondo intero? Possibile che non si rendano conto delle interrelazioni che legano tutti gli aspetti della realtà in cui viviamo?

 E, soprattutto, sono consapevoli del peso del proprio ruolo e delle conseguenze delle proprie decisioni nei confronti dell’intera comunità cittadina da ora ad un domani non poi così lontano?

Urban Nature 2024

L’estate 2024 sembra terminata ma forse ci riserva ancora sorprese; la stessa, da mesi, ci sta mettendo tutti a dura prova per le caratteristiche meteo – climatiche che abbiamo potuto sperimentare.

Le città della nostra provincia sono sempre tra le più calde d’Italia ed anche la nostra Terracina si è presentata, in luglio e agosto, come attanagliata in una “bolla di calore” che ha reso la vita insostenibile.

Dal 2018, annus horribilis in cui l’uragano ci ha dimostrato la veridicità delle previsioni, non abbiamo fatto nulla per invertire la rotta. Non si è mai programmato nessun piano di azione o investimenti a breve, medio e lungo termine, atti a contrastare il global warming crescente e a rendere resilienti le città e i territori in cui viviamo. Come se, per un singolare e perverso meccanismo di autodistruzione, i primi freddi e le prime piogge cancellassero il ricordo dei gravi disagi vissuti e, dunque, la consapevolezza profonda del pericolo per la nostra salute. 

Il WWF Italia quest’anno, in occasione dell’evento URBAN NATURE, lancia attraverso la rete locale, la realizzazione di iniziative di RIGENERAZIONE URBANA finalizzate alla mitigazione del danno climatico a cui tutti siamo sottoposti, ma più ancora gli anziani, i bambini piccoli, i malati e gli indigenti.

Per questo motivo e proprio perché convinti del nostro pensiero e della necessità di azioni non più procrastinabili, sono al nostro fianco l’associazione ISDE (medici per l’ambiente), alcuni comitati di cittadini e il gruppo scout Terracina 3.

Al fine di realizzare questo progetto, in un primo momento nelle forme più semplici abbiamo programmato, per il giorno 28 settembre p.v., una iniziativa nel parco Bachelet e vi diamo appuntamento alle 16:30.

I ragazzi scout collaboreranno con noi per sensibilizzare le persone ad avere cura del parco, dalla pulizia alla gestione, in termini di cura e rispetto, del verde; gestione che spetta all’amministrazione ma che necessita dell’impegno dei cittadini nel sollecitare gli interventi.

Molti cittadini si stanno ribellando sui social al taglio dei pini che sta avvenendo in giro per la città e sono al nostro fianco per chiedere la massima cura delle nostre aree verdi, isole di fresco e di biodiversità.

In arrivo i camminatori sulla via Francigena

Il WWF Litorale Laziale, Gruppo Attivo Litorale Pontino, da anni collabora con il Gruppo dei Dodici, camminatori sulla via Francigena, nella loro attività di percorrenza a piedi di uno dei Cammini più famosi nel mondo, LA Via Francigena.


Il nostro territorio è interessato proprio dalla parte Sud di questo interessante cammino e in alcuni punti strategici della nostra città si possono vedere tabelle, iscrizioni o anche murales dedicati alla via Francigena, segno che è proprio lì che il percorso passa; queste indicazioni tuttavia sono per i pellegrini che arrivano nella nostra città e vogliono fermarsi o solo attraversarla.
Il camminare su sentieri storici o meno del nostro territorio rappresenta, a nostro avviso, l’icona del turismo e della mobilità sostenibile, ragion per cui da sempre promuoviamo tale pratica invitando i nostri concittadini a partecipare, almeno quando i gruppi di camminatori sono presenti sul territorio.


Il 19 settembre un nutrito gruppo internazionale di camminatori è partito da Teano alla volta di Roma e si fermerà a Terracina. I camminatori arriveranno il 26 settembre nel pomeriggio e ripartiranno la mattina del 27 settembre verso Fossanova come prima tappa verso Roma. Ognuno può partecipare secondo le proprie possibilità di resistenza e allenamento, si può fare anche un brevissimo tratto dentro la nostra città dove, tra le altre cose, la Via Francigena del Sud, incontra un’altra via storica, l’Appia, la Regina Viarum.

Invitiamo quindi tutti i cittadini ad accoglierli sulla strada di arrivo, Via Appia passando per Piazza Palatina, e su quella della partenza, da Piazza Municipio attraverso il centro storico alto, Porta Napoletana e l’Appia antica.


Gli appuntamenti sono il 26 settembre alle 17.00 a Piazza Palatina e il 27 settembre alle 8.00 a Piazza municipio. Si raccomanda un abbigliamento comodo, soprattutto le scarpe, acqua e copricapo.

Ciao Fabrizio

Da una settimana Fabrizio Fumi è partito.

Una passeggiata, un bel pò più lunga di quelle a cui ci aveva abituati, ma alla quale senz’altro era preparato.

La preparazione, è stato il tratto principale del suo essere.

Questo, nel lavoro, nei rapporti amicali e familiari e da ultimo ma non ultimo, nell’attività agonistica.

Nel lavoro i risultati che ha raggiuto, sono, da soli prova dell’enorme slancio che aveva.

Come amico, mi mancherà la sua telefonata – era una persona che usava il telefono come un telefono – la mattina presto, il giorno del mio compleanno. Non lo dimenticava mai, semplicemente perché segnava tutto.

Nei suoi hobbies, aveva raggiunto traguardi che tutti avrebbero potuto immaginare, vedendolo allenarsi, correndo per un numero incredibile di chilometri al giorno, sul mare e sulle colline.

Ma un aspetto poco conosciuto di Fabrizio e quasi dimenticato dai più, è stato il rapporto che ha avuto con la nostra associazione.

Io lo ricordo Presidente dell’Assemblea dei soci che, su mia proposta, indicò Franca quale Responsabile di Sezione; ma più ancora, lo ricordo attivo nella nostra squadra antincendio, nel 1992 e negli anni subito successivi, nonostante la prima esperienza.

Il primo intervento di Fabrizio, era il primo anche per me.

Ricordo che c’incontrammo al garage di Emilio – per noi della squadra era sempre aperto – per prendere l’attrezzatura, poi partimmo insieme, per raggiungere gli altri che ci avevano anticipato.

Si trattava, di un ampio fronte, esteso fino al limite destro della cava, che fa bella mostra di sé, sul lago di Fondi.

Iniziammo a salire, fin quasi a raggiungere il fuoco e gli altri, quando alla nostra destra sentimmo un colpo secco.

Neanche il tempo di ragionare che un’esplosione decisamente forte ci scaraventò addosso di tutto. Una mina, evidentemente inesplosa, ci aveva dato il benvenuto. Quello che avevamo sentito prima era lo scoppio dell’innesco.

La fortuna dei principianti, ci evitò la lapidazione ma sicuramente fu un inizio “col botto”.

Come scrivevo, nonostante questa prima esperienza, continuammo attivamente, quell’anno e gli anni successivi.

Non sarebbe stato certo un “botto”, a far rinunciare Fabrizio, che voglio ancora ricordare all’opera, in difesa delle nostre colline.

Sebastiano Leonardi

OSSERVAZIONI AL PUMS DI TERRACINA

Il 2 febbraio scorso è stata pubblicata sul sito del Comune di Terracina tutta la documentazione relativa al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e dallo stesso giorno è possibile fare osservazioni a quanto prodotto fino ad ora.

Riteniamo l’iniziativa del Comune lodevole perchè consente a tutti i cittadini di documentarsi e prendere parte ad un decisivo cambiamento per la vivibilità futura della città.

Nonostante questo, dalla lettura della documentazione prodotta sono evidenti alcune criticità che riportiamo di seguito in forma di osservazioni proponendo anche dei suggerimenti di intervento:

1.EFFICACIA ED EFFICIENZA DEL SISTEMA DI MOBILITÀ.

Criticità:

Carenza di ‘attenzione e analisi’ relativamente a zone antropizzate, quali: La Valle, Campo Soriano, Santo Stefano, Barchi, La Fiora, il Frasso.

Inoltre,

Per la mobilità pedonale:

assenza di marciapiedi, sicuri e praticabili, in gran parte della città; occupazione, in parte, degli stessi dalla presenza di dehors e ampliamenti sugli stessi degli spazi commerciali.

Anche il sottodimensionamento della sezione dei marciapiedi, associato ai numerosi ‘passi carrabili’, alle auto parcheggiate lungo gli stessi marciapiedi e la mancata manutenzione comporta spesso l’obbligo per i pedoni di camminare sulla sede stradale in condizioni di estrema pericolosità

Nelle zone periferiche, non previste nel piano, ad utilizzo soprattutto agricolo, ma comunque abitate e frequentate per lavoro, la percorrenza a piedi e in bicicletta risulta particolarmente pericolosa (zona la Valle).

Queste criticità sono particolarmente gravi per la mobilità, senza mezzi a motore, di ‘disabili’, anziani e persone che conducono passeggini e carrozzine.

Per la mobilità ciclabile:

assenza di una ‘reale’ e praticabile rete ciclabile perché frammentata, insufficiente, ammalorata ovunque e occupata da attività le più varie.

Suggerimenti di intervento:

Una robusta revisione del piano della circolazione di veicoli a motore con regolazione di sensi marcia e soste, a pagamento e non.

Più che creazione di isole pedonali, circondate poi da un traffico caotico, ci si auspica una reale rete di “percorsi pedonali” che possano essere utilizzati da tutti i cittadini anche disabili, anziani e bambini autonomi nel camminare o trasportati in passeggini o carrozzine.

Revisione delle autorizzazioni agli esercizi commerciali e stretti controlli all’occupazione della sede stradale o peggio ancora delle aree dedicate alla pedonalità.

Realizzazione di una rete ciclabile diffusa in tutta la città per raggiungere i centri di interesse per i cittadini (scuole, uffici, ospedale, lavoro). Una reale ed efficiente rete ciclabile è comunque protetta dal traffico a motore e ben illuminata.

Realizzazione di piste ciclo-pedonali protette e illuminate soprattutto nella zona della Valle e in tutte le aree agricole periurbane molto praticate per lavoro per la presenza di aziende agricole.

2.SOSTENIBILITÀ ENERGETICA E AMBIENTALE

Criticità:

Mezzi pubblici esclusivamente a combustibili fossili.

Eccessivo uso di mezzi privati a combustibili fossili anche per la mancanza di percorsi pedonali e ciclabili.

Impianto stradale insufficiente ad un traffico scorrevole con conseguenti ingorghi e immissione nell’aria di gas nocivi. Particolarmente grave è la situazione intorno alle scuole specie nella zona delle scuole superiori e istituti comprensivi nella zona Arene-via Badino.

Mancanza del trasporto ferroviario da 10 anni con immissioni in atmosfera di enormi quantità di CO2 , metalli pesanti ed altri inquinanti a causa del traffico a motore per sostituire il collegamento con la rete ferroviaria nazionale, trasporto con bus o mezzi privati a Monte San Biagio e Priverno – Fossanova.

Mancanza di incentivazione, per i privati, dell’uso di mezzi ibridi o elettrici. 

Suggerimenti di intervento:

Mezzi pubblici (TPL) elettrici.

Parcheggi esterni di scambio con un efficiente servizio pubblico elettrico di collegamento.

Incentivazione all’uso privato di mezzi ibridi o elettrici, sosta gratuita, anche per i turisti.

Illuminazione a led nelle strade attualmente percorse da molti cittadini e completamente prive di illuminazione.

Ripristino della tratta ferroviaria previa messa in sicurezza del monte Cucca. Coinvolgimento nel progetto di RFI in quanto decisori della distribuzione e realizzazione della rete ferroviaria.

3.SICUREZZA DELLA MOBILITÀ STRADALE

Criticità:

Assenza di marciapiedi, di attraversamenti sicuri e di segnalazione efficace per pedoni, ciclisti e automobilisti.

Intere zone l buio per assenza completa dell’impianto di illuminazione (La Valle, via Croce di Santo Silviano e altre)

Suggerimenti di intervento:

Realizzazione di una rete ciclabile e ciclopedonale difesa dal traffico veicolare a motore, e ben illuminata diffusa in tutto il territorio comunale.

Illuminazione a led nelle strade attualmente percorse da molti cittadini e completamente prive di illuminazione

Adattamento del sistema di illuminazione per impedire l’inquinamento luminoso.

4.SOSTENIBILITÀ SOCIO-ECONOMICA

Criticità:

Circolazione dei mezzi pubblici, PTL, non organica, con orari spesso non rispettati per la congestione del traffico specie in estate quando la città dovrebbe essere per i turisti una piacevole oasi di relax.

Scarsa considerazione della gravità di una situazione come quella attuale e come questo può danneggiare un turismo che non sia il mordi e fuggi o, peggio ancora, quello esclusivamente serale e notturno.

Difficoltà, per i turisti, specie stranieri, per raggiungere agevolmente, la nostra città con mezzi pubblici extraurbani e urbani.

Mancanza di quelle infrastrutture sostenibili che renderebbero vivibile la città a tutti i cittadini, residenti e non, le a chi non può disporre di un’auto o una moto per motivi di età o di reddito.

Suggerimenti di intervento:

Ripristino della tratta ferroviaria previa messa in sicurezza del monte Cucca. Coinvolgimento nel progetto di RFI in quanto decisori della distribuzione e realizzazione della rete ferroviaria.

Realizzazione di piste ciclo-pedonali protette e illuminate soprattutto nella zona della Valle e in tutte le aree agricole periurbane molto praticate per lavoro per la presenza di aziende agricole.

Realizzazione di linee TPL gratuite, specie nei giorni festivi, per incentivare l’uso dei mezzi pubblici a discapito dei mezzi privati.

Creare, solo in estate e a fronte di un sistema di parcheggi esterni, aree pedonali soprattutto sul lungomare. 

SULLA STRADA DEL MONDO CHE VERRÀ

È il titolo emblematico dell’assemblea nazionale del WWF in  quest’anno così difficile. Volontari, attivisti, esperti e rappresentanti delle istituzioni si sono ritrovati, come nel 2016, funestato dal terremoto umbro, nella simbolica Cittadella dell’ospitalità di Assisi da 5 al 7 novembre..

Gli incontri, costruttivi e animati, hanno offerto l’occasione non soltanto di riflettere sulle grandi sfide che impone il futuro e sulla necessità di vivere in armonia con la natura, ma anche di riaffermare i valori fondativi dell’Associazione.

Un open meeting è stato dedicato a Persone, natura e clima: la sfida del secolo, con interventi di esperti qualificati, come Telmo Piovani e Gianfranco Bologna. Sul tema Visione e azione hanno parlato, tra gli altri, Roberto Danovaro ed Elisabetta Dami, mentre le conclusioni sono state tratte da Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia.

Tutti gli interventi hanno suscitato interesse; emozionante quello della Sindaca di Assisi, Stefania Proietti.

I volontari presenti, tra cui i rappresentanti del Litorale Pontino, e gli assenti da remoto, hanno seguito i lavori dalle reti educazione, mare e cibo & agricoltura.

Le riflessioni che possiamo trarre o rafforzare dopo l’assemblea sono importanti.

A partire da ora, nel prossimo decennio abbiamo davvero l’obbligo di imboccare il percorso giusto per affrontare i gravi problemi che si pongono, strettamente connessi, con la speranza di ridurne la minaccia, o almeno di riuscire a controllarla.

La distruzione della natura, il rischio pandemico e il cambiamento climatico richiedono infatti le stesse azioni concrete di conservazione e difesa degli ecosistemi naturali globali.

Il mondo che verrà potrà essere migliore se un grandissimo numero di persone, anche quelle finora poco sensibili ai temi ambientali, condividerà la “filosofia” (rigorosamente a-partitica) espressa dallo slogan SOLO INSIEME È POSSIBILE, cui danno concretezza ogni giorno i tanti volontari riuniti ad Assisi.

Sarà infatti indispensabile la convinta partecipazione dei cittadini (fondamentali i giovani!)  per adottare nel privato stili di vita meno invasivi e dispendiosi ed esercitare nel pubblico la giusta vigilanza sugli organismi e le istituzioni cui spetta il potere decisionale nei molti settori coinvolti nel cambiamento.

IL WWF LITORALE LAZIALE SULLE DISCARICHE IN PROVINCIA DI LATINA

Stiamo assistendo ad una serie di interventi sulle presunte discariche che la provincia di Latina dovrà autorizzare per deposito degli inerti derivanti dalla raccolta differenziata nei vari comuni.Le posizioni sembrano abbastanza uniformi, almeno nelle dichiarazioni, a rigettare tali ipotesi. Tuttavia, tutti gli attori di questa levata di scudi, offrono soltanto una contrapposizione netta al progetto per vari motivi senza analizzare le cause e poter proporre soluzioni alternative.
Se ancora discutiamo di TMB e discariche vuol dire che, in provincia di Latina, il dato incontrovertibile è ancora uno: la cultura della corretta e sostenibile gestione dei rifiuti è all’anno zero, se solo pensiamo che nel 2012, quando l’obiettivo era del 65% la nostra provincia si trovava al 23,44%; e non solo, dal 2017 la produzione di rifiuti sta aumentando in maniera preoccupante.
Riteniamo miope e pericoloso continuare a dire che servono discariche perché Borgo Montello ormai è out, o che occorrerà sicuramente costruire un nuovo impianto TMB, come il medico che continua a cambiare antibiotici quando la febbre non passa senza indagare sulle cause della febbre.
Il WWF Litorale Laziale si è sempre occupato di questo problema e vorremmo ricordare che fu proprio il referente regionale del WWF, il nostro Giovanni Iudicone, ad organizzare una visita al Priula, il Consorzio di bacino di Treviso, di amministratori e sindaci della provincia di Latina. Fu quello un momento di giro di boa e alcuni comuni nel 2012 avevano già raggiunto il 67%.
Da allora la nostra associazione si è sempre impegnata cercando di far crescere la consapevolezza di politici, amministratori e cittadini, l’abbiamo fatto con innumerevoli progetti nelle scuole e in varie città. Le isole ecologiche itineranti le abbiamo realizzate quando ancora la raccolta era stradale e della peggior specie in gran parte della regione. Abbiamo affiancato amministrazioni comunali per l’avvio della raccolta porta a porta, motore della raccolta differenziata.
Ora per l’ennesima volta facciamo sentire la nostra voce fuori dal coro.
Premesso che la GERARCHIA EUROPEA SUI RIFIUTI prevede:
PREVENZIONE (sostenibilità massima)
RIUSO
RICICLO
RECUPERO
SMALTIMENTO (sostenibilità minima)
La prevenzione è rappresentata dalla riduzione dei rifiuti e lo smaltimento da discariche e inceneritori, ne consegue che l’unica strategia praticabile anche in termini vantaggiosi per l’economia, occupazione e tempi è proprio quella che vede privilegiare almeno i primi tre step.
Le azioni sono di competenza comunale nei primi casi (prevenzione e riuso) e sovracomunali nel caso di riciclo, recupero e smaltimento.
Quello della prevenzione è un vero e proprio mondo virtuoso. Pratiche e strategie che nessuno deve inventare ma solo copiare e mettere in atto, dal mercatino per il riuso associato alle isole ecologiche itineranti, all’acquisto di compostiere domestiche e di comunità per scuole con mensa, casette dell’acqua o concessioni ad attività commerciali per questo servizio; e tanto, tanto altro come insegnano decine di società che hanno a cuore la sostenibilità e una migliore qualità della vita.
Prime strategie indispensabili e propedeutiche a tutto il resto, secondo noi, sono: il passaggio alla tariffa puntuale, le delibere comunali plastic free, una corretta e capillare informazione e formazione dei cittadini. No altri impianti a biogas, no nuovi TMB, no nuove discariche.
Nulla è indolore e soprattutto gratis, ma a fronte di territori devastati dal tanfo o peggio ancora dall’inquinamento causato da grandi impianti, il rischio di ripercussioni gravi sulla salute umana come dimostrato da decine di studi, la possibilità di sanzioni europee e le proteste legittime dei cittadini, noi crediamo che la strada che noi vi proponiamo sia senz’altro da percorrere.
Iniziate a pensare come ATO, iniziate a pensare come un’unica comunità, una comunità di questa provincia, di questi territori così ricchi di natura, storia e tradizioni.

“Iniziate a guardare la Terra dalla Luna ricordate che
Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato” (Albert Einstein)

Inviata al Comune di Terracina la richiesta di pulizia straordinaria delle spiagge

Tra il 27 e 28 dicembre la nostra costa è stata flagellata da una tempesta e una mareggiata senza precedenti recenti, a questa si aggiunge una nuova mareggiata in corso proprio in queste ore. Quando la furia del mare si è placata lo spettacolo che si presentava agli occhi di chi è andato a controllare gli effetti dell’evento era davvero spaventoso. 

Sulla spiaggia sono stati lasciati dalle onde quintali di plastica e di rifiuti di ogni tipologia. Si potevano notare anche molte reti e nasse, evidentemente tenuti in mare e strappati dalla forza delle onde. L’impeto delle onde ha anche messo in luce pavimentazioni di lastre di cemento coperte alla fine dell’estate da uno strato di sabbia o strutture “riparate” sotto le scale di accesso alla spiaggia. A questo si sono aggiunte parti distrutte, in materiale vario, appartenenti a strutture balneari. 

Naturalmente il mare a portato a riva, come sempre avviene durante una “naturale mareggiata” grandi quantità di alghe e piante di Posidonia.

Il WWF Litorale Laziale attraverso l’opera dei suoi attivisti sul territorio, ha sempre curato la difesa della costa laziale sia con azione in difesa dal rischio del degrado o di attività di speculazione edilizia sia nella cosante e incisiva azione di pulizia delle spiagge in tutti i periodi dell’anno specie da quando la nostra associazione ha iniziato a spendersi con impegno nel progetto di contrasto dell’inquinamento da plastica.

La nostra associazione non ha le risorse umane per far fronte a questo evento straordinario ma non per questo può tacere e fare a meno di richiamare l’amministrazione ad intervenire e chi ne ha la facoltà e la competenza a far rispettare tutte le norme relative alla gestione dei rifiuti anche sollecitando le categorie commerciali che sono tenute al rispetto di queste regole fosse anche per rispetto dell’ambiente che produce reddito e della città che lo mette loro a disposizione.

Il WWF Litorale Laziale quindi ha segnalato tutto questo agli uffici comunali interessati nonché al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente; la comunicazione è stata inviata anche alla Società De Vizia deputata alla pulizia dell’arenile sia in estate che in inverno per pulizie ordinarie e straordinarie. 

La tempestività nell’intervento sarebbe l’occasione per evitare che molti di questi rifiuti ritornino in mare cosa che sta già avvenendo proprio in queste ore a causa di una nuova mareggiata in atto.

Abbiamo anche segnalato la necessità di non usare mezzi meccanici per la pulizia in quanto tutto il materiale naturale non dovrebbe essere asportato, le conchiglie perché sono il materiale che “produce” con il tempo la sabbia; i cumuli di alghe e alghe e Posidonia invece rappresentano una protezione dall’asporto di sabbia ad opera del mare e del vento in una vera e propria azione erosiva; le alghe e la posidonia poi trattengono grandi quantità di sabbia che non va assolutamente persa.

Ecco, secondo noi una delle azioni di contrasto all’erosione e ai cambiamenti climatici potrebbe cominciare proprio da qui, da azioni non eclatanti ma molto utili alla tutela del territorio. Tutta la comunità dovrebbe mettersi nello spirito di fare tutto il possibile per curare l’ambiente da cui dipende la nostra vita e l’economia di tante famiglie. 

Per i resti delle strutture, infine, sarebbe un bel segnale se gli operatori balneari si adoperassero per ripristinare una ambiente che rappresenta la loro fonte di guadagno.

Queste alcune delle immagine inviateci per segnalare l’attuale situazione delle nostre spiagge.

Giornata mondiale del volontariato

Nella giornata mondiale del volontariato ci ritroviamo come ogni settimana al Parco della Rimembranza e nonostante siano pochi i visitatori di questi tempi, i volontari non si fermano!

Molti pensano che l’estate sia il momento migliore per stare nella natura, ma i colori autunnali delle foglie e il sole che colora le nuvole fanno compagnia a chi vuole passare il tempo libero nel Parco della Rimembranza. Un po’ di lavoro manuale è un toccasana dopo lunghe giornate di lavoro passate con gli occhi fissi sullo schermo di un computer. C’è sempre qualcosa da fare per chi non sa stare con le mani in mano e vedere sbocciare una rosa con questo tempaccio o spuntare una nuova piantina da una ghianda o da un bulbo è la soddisfazione che ripaga del lavoro svolto. Folla non ce né e ognuno si dedica ad un angolo per rendere il parco accogliente.

E il volontariato è tanto altro: raccolta di rifiuti, specie sulla spiaggia, visite guidate nelle altre aree verdi della città, partecipazione a progetti di monitoraggio sulla riproduzione delle tartarughe marine, progetti di educazione ambientale nelle scuole, quindi ogni nuovo volontario è il benvenuto!

Se hai voglia di darci una mano, per il Parco della Rimembranza o per i nostri altri progetti puoi scrivere alla nostra pagina Facebook: Gruppo Amici del Parco della Rimembranza o Gruppo WWF Litorale Pontino

Per Emilio

Un altro anno è passato e siamo ancora una volta qui, a cercare di esprimere quanto sia profondo il sentimento che ha legato e continua a legare la nostra Città ad Emilio Selvaggi.

La sua scomparsa ha lasciato tutti un poco smarriti, increduli del fatto che un elemento inscindibile dal territorio si fosse invece, di fatto, da esso, scisso ed avesse preso una strada che lo allontanava definitivamente.

Con il tempo però è emersa in molti la convinzione che l’elemento fondamentale non era tanto la disgrazia di averlo perso bensì la fortuna di averlo avuto, averlo avuto come insegnante, come amico, come familiare o anche solo come concittadino.

Tante sono state le sue realizzazioni e non crediamo che sia il caso di ricordarle qui, anche perché è giusto che ognuno ricordi il suo Emilio, unico ed inimitabile.