PETIZIONE EUROPEA STOPGLIFOSATO: MANCA POCO AL TRAGUARDO DEL MILIONE DI FIRME, MA PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO SERVE ANCORA UN PICCOLO SFORZO

La compagna StopGlifosato in un video

Siamo ormai vicini alle 800.000 firme online a livello europeo ed il quorum è stato raggiunto ormai in 10 paesi (da oggi anche in Irlanda, Spagna e Regno Unito).

Siamo a solo 200.000 firme dall’obiettivo di 1 milione di adesioni necessarie per spingere la Commissione Europea ad assumere una decisione coerente e responsabile sul mancato rinnovo dell’autorizzazione all’uso del diserbante in Europa, ma abbiamo solo POCHE SETTIMANE per completare la raccolta delle firme..!

Le firme online potranno essere infatti raccolte fino al 30 giugno, volendo anticipare la decisione che la Commissione Europea sembra voglia assumere in anticipo rispetto alla scadenza del prossimo mese di novembre, rinnovando l’autorizzazione per il Glifosato di altri 10 anni prima di questa estate.

Il nostro obiettivo e’ di presentare le firme verificate alla Commissione Europea prima del voto sulla nuova autorizzazione del glifosato.

Abbiamo quindi un mese di tempo per raccogliere in Italia le 15.000 firme che mancano per raggiungere il nostro quorum come Stato membro. Siamo sul “filo di lana” se pensiamo che con le altre Associazioni della Coalizione italiana #StopGlifosato abbiamo già contribuito alla raccolta per l’Italia di oltre 42.000 firme in meno di 4 mesi.

Per convalidare le firme e’ necessario inserire i dati di un proprio documento d’identita’ valido per l’Unione Europea (vanno bene passaporto o Carta d’Identita’, NON è valida invece la patente auto)

Il glifosato è stato trovato nelle urine di donne incinte non impegnate nei lavori agricoli VIDEO

L’organizzazione Campact ha inoltre realizzato e sottotitolato, il video ” La battaglia per la verità”, sugli studi “comprati” dalle multinazionali per agevolare i processi di autorizzazione dei pesticidi, compreso il Glifosato. VIDEO

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Dal convegno del WWF Litorale laziale “Agricoltura e Salute” un’interrogazione parlamentare sui pesticidi

Il convegno del 20 maggio scorso organizzato a Terracina ha fatto conoscere al grande pubblico i rischi sanitari in cui si sta andando incontro con l’uso della chimica in agricoltura e i vantaggi di una produzione agricola biologica e biodinamica.

Le relazioni presentate al convegno sono state pubblicate su questo blog e hanno avuto un grande riscontro, centinaia sono stati infatti gli accessi ad esse da parte dei cittadini.

L’importanza delle informazioni scientifiche presenti in esse hanno sollecitato un deputato pontino, Cristian Iannuzzi, a interrogare in Parlamento i ministri Galletti, Martina e Lorenzin chiedendogli:

“di ridurre e regolamentare l’uso dei pesticidi al fine di contenere il danno ambientale, diminuire il rischio di contaminazione dell’ambiente ed il conseguente sviluppo di patologie gravi nella popolazione; di modificare il piano nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari introducendo vincoli più stringenti per l’uso degli agrofarmaci e misure sanzionatorie per quelle regioni che non presentino i dati relativi ai pesticidi presenti nelle acque italiane; di mettere in sicurezza i pozzi e gli acquedotti destinati al consumo umano di acqua, in relazione alle regioni ed alle zone inquinate dalle sostanze citate; di effettuare i controlli di sicurezza alimentare sulla commercializzazione di beni alimentari al fine di verificare le concentrazioni delle sostanze citate ed eventualmente ritirare dal mercato gli alimenti contaminati; di promuovere lo sviluppo dell’agricoltura biologica; di attuare programmi di sensibilizzazione ed informazione dell’opinione pubblica volti alla tutela dell’ambiente e della salute, in particolare sui rischi derivanti dall’assunzione delle sostanze inquinanti citate.”

Questa l’interrogazione parlamentare

E’ un passo sulla strada dell’abolizione dei pesticidi dalle nostre campagne che viene dopo la pubblicazione dei dati delle analisi delle urine di 14 gestanti romane tutte attestanti la presenza di glifosato.

 

Oggi l’attesa marcia STOPPESTICIDI si è svolta in un clima di forte partecipazione popolare

Da Cison a Follina si è sviluppato il lungo serpentone dei marciatori contro l’uso dei pesticidi in agricoltura. Presenti anche rappresentanti terracinesi del WWF e dell’associazione Civiltà Verde.

La denuncia

è scientificamente provato che queste sostanze chimiche possono contribuire al sorgere di diverse forme tumorali e alterare il sistema endocrino con il conseguente aumento delle patologie correlate. Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l’agricoltura intensiva e chimica, caratteristica delle monocolture, sono le più esposte, in particolare le donne in gravidanza e i bambini.

Gli obiettivi

–  applicare il principio di precauzione vietando l’utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee;                                                                                      –  potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del paesaggio e possibili discariche abusive;                                                                   –  togliere gli incentivi economici alle produzioni intensive;               –  sostenere l’agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti, nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali;

La marcia ha avuto l’adesione di Giorgio Nebbia che ha inviato agli organizzatori un messaggio

“E’ passato oltre mezzo secolo da quando Murray Bookchin e Rachel Carson hanno denunciato che l’uso crescente e intensivo dei pesticidi — benignamente chiamati fitofarmaci dai fabbricanti di queste merci tossiche — non solo non sono medicamenti utili alle coltivazioni agricole, ma contribuiscono a diminuire la produzione di alimenti attraverso la distruzione della biodiversità e di tanti organismi viventi. Ricordo le parole di Papa Francesco: “Per esempio, molti uccelli e insetti che si estinguono a motivo dei pesticidi tossici creati dalla tecnologia, sono utili alla stessa agricoltura, e la loro scomparsa dovrà essere compensata con un altro intervento tecnologico che probabilmente porterà nuovi effetti nocivi” (Laudato si’).

Gli stessi organismi geneticamente modificati (OGM) sono stati inventati per attenuare in qualche modo i danni agricoli e biologici del crescente uso dei pesticidi.

I pesticidi sono indispensabili a quella agricoltura industriale che non solo non aiuta ad alleviare il grande problema mondiale della scarsità di alimenti dei duemila milioni di poveri della Terra, ma contribuisce anzi a portare via terreni all’agricoltura contadina e ad impoverire i poveri.

Il tutto nel nome del profitto di poche grandi imprese multinazionali che usano, nei processi produttivi, sostanze pericolose e tossiche per i lavoratori e per l’ambiente circostante.”

La marcia è stata dedicata al poeta Andrea Zanzotto e a Adriano Rizzoli,  entrambi scomparsi. Il primo ha avuto sempre nel cuore la sua terra e non si è tirato mai indietro quando occorreva difenderla da attacchi, il secondo può essere considerato un eroe civile che nel suo Trentino si è speso con passione e impegno  per tutta la vita per la salute dei cittadini e per l’Ambiente.
In questa foto scattata in casa Zanzotto sono i due seduti accanto al tavolo.

Una galleria di foto della marcia di oggi

 

 

A proposito di pesticidi, come ha fatto il glifosato a entrare nell’urina di donne incinte?

Sabato 20 maggio l’aveva annunciato agli organizzatori terracinesi del convegno Agricoltura e salute l’oncologa Patrizia Gentilini che ci sarebbero state grosse novità sui risultati delle analisi delle urine di 14 gravide romane, nessuna professionalmente esposta.

I campioni di questa indagine organizzata dall’associazione A SUD  erano  stati tutti inviati ad un laboratorio tedesco (lo stesso che aveva eseguito un’indagine precedente sui parlamentari europei) ed i costi sostenuti dalla rivista “Il Salvagente”.

La ricerca non aveva alcuna  pretesa di una “indagine scientifica”, ma solo di denuncia – prima ancora dei risultati- del fatto che in Italia vi è  una quasi totale assenza di indagini di biomonitoraggio se non in casi di emergenza.

Nel campione romano si è ritrovato il glifosato nel 100% dei casi con concentrazioni superiori al limite di quantificazione.

 

Ha affermato Patrizia Gentilini:

Ricordo che da oltre 2 anni si è costituita in Italia la COALIZIONE STOP GLIFOSATO  e spero che questa notizia  sia un ulteriore stimolo  per implementare la raccolta firme per  stoppare questa molecola ed evitarne il rinnovo per altri 10 anni ( che pare sia dietro l’angolo…)

Ieri  è stato da  tutti ribadito con forza il concetto che la lotta contro il glifosato non è ovviamente solo  una battaglia contro la singola molecola, ma contro un  modello di agricoltura che semina morte e veleni già in utero.

https://www.youtube.com/watch?v=Fw28xDFOjOU&feature=youtu.be

ECCO IL COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE A SUD A SUD COMUNICATO GLIFOSATO

Domenica 28 maggio 2017 Marcia STOP PESTICIDI

Il comunicato del Comitato promotore sul volantino marcia stop pesticidi

DA CISON DI VALMARINO A FOLLINA (TV) – DOMENICA 28 MAGGIO 2017

<<Milioni di persone in tutto il mondo sono quotidianamente esposte ai pericoli provocati dall’uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura.

Nati per eliminare i parassiti dei raccolti, hanno un impatto gravissimo non soltanto sulla nostra salute, ma anche sull’ambiente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i pesticidi causano ogni anno circa 200 mila morti su scala globale e secondo l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) circa il 45% del cibo che consumiamo contiene residui di pesticidi.

E’ scientificamente provato che queste sostanze chimiche possono contribuire al sorgere di diverse forme tumorali e alterare il sistema endocrino con il conseguente aumento delle patologie correlate.
Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l’agricoltura intensiva e chimica, caratteristica delle monocolture, sono le più esposte, in particolare le donne in gravidanza e i bambini.

Nel lungo periodo danneggiano l’agricoltura stessa indebolendo le piante coltivate, compromettendo la produttività del terreno e la qualità del raccolto, distruggendo la biodiversità animale e vegetale.

Provocano inquinamento dell’aria, dei terreni e delle falde acquifere, compromettendo la sopravvivenza di numerose specie animali (in particolare api, lombrichi e uccelli).
La monocoltura intensiva basata sulla chimica, provoca il graduale depauperamento di una risorsa culturale preziosa quale è il Paesaggio.

 In alternativa a questo modello sosteniamo le esperienze agricole, come i Biodistretti e le filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di saper coniugare il rispetto per la salute pubblica e l’ambiente, producendo alimenti sani e posti di lavoro, valorizzando la varietà dei prodotti locali e tutelando la salute pubblica.

 INVITIAMO LA COMMISSIONE EUROPEA
a proporre agli Stati membri l’introduzione di un divieto di utilizzare glifosato, a riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e a fissare obiettivi di riduzione obbligatori al livello dell’UE per quanto riguarda l’uso dei pesticidi.

 CHIEDIAMO A GOVERNO, REGIONE E COMUNI

-di applicare il principio di precauzione vietando l’utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee;
-di potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del paesaggio e possibili discariche abusive;
-di togliere gli incentivi economici alle produzioni intensive;
-di sostenere l’agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti, nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali;

 Facciamo appello a tutti, cittadini, associazioni, movimenti, comitati, gruppi, per marciare uniti in difesa della nostra terra e della salute pubblica.>>

Hanno aderito le associazioni nazionali   GREENPEACE , WWF e il cartello di associazioni STOP GLIFOSATO

Anche il WWF Litorale laziale ha dato la propria adesione alla Marcia STOP PESTICIDI

Dal convegno Agricoltura e Salute le relazioni di Pino Forlenza, Pietro Paris e Patrizia Gentilini

Sabato 20 maggio durante il convegno Agricoltura e Salute organizzato a Terracina dal WWF Litorale laziale sono state presentate relazioni tecniche che hanno illustrato tutte le problematiche derivanti dall’uso dei pesticidi.

Ritenendo di fare cosa utile le pubblichiamo ringraziando gli autori per averci concesso l’opportunità di poterlo fare.

Chi c’era potrà approfondire, chi non c’era potrà essere messo a conoscenza di quale argomento importante si è parlato.

I pesticidi e la normativa-PINO FORLENZA

I pesticidielanormativa.PinoForlenza

I pesticidi nelle acque.Il Rapporto 2016 dell’ISPRA-PIETRO PARIS

Ipesticidinelleacque-ilRapporto2016Ispra.PietroParis

Agricoltura industriale: siamo vittime o vincitori?-PATRIZIA GENTILINI

Agricolturaindustriale-siamovittimeovincitori.PatriziaGentilini

Oggi a Terracina il convegno “Agricoltura e Salute” ha fatto conoscere a un pubblico di amministratori, agricoltori, cittadini e studenti i rischi derivanti dall’uso di pesticidi nelle coltivazioni e nello stesso tempo le opportunità anche economiche di un’agricoltura senza chimica

AGRICOLTURA E SALUTE sabato 20 maggio convegno del WWF a Terracina

Il WWF Litorale Laziale ha organizzato un convegno a Terracina per SABATO 20 Maggio nel quale si parlerà dell’inscindibile rapporto tra agricoltura e salute.

La Dottoressa Patrizia Gentilini, oncologa e ematologa dell’ISDE – Associazione medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environ­ment fondata il 25 novembre 1990), affronterà tutte le possibili conseguenze che l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura comporta a carico dell’ambiente e della biodiversità, oltre che della salute umana.

Il dottor Pietro Paris, responsabile del settore sostanze pericolose di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, illustrerà l’ultimo Rapporto Nazionale Pesticidi nelle acque, nel quale si mette in evidenza un notevole aumento di contaminanti e pesticidi trovati nelle acque italiane. Un approfondimento verrà fatto sullo stato del monitoraggio e della contaminazione della regione Lazio e della provincia di Latina.

Ci si interrogherà infine sulle possibili alternative ad una agricoltura convenzionale: saranno ospiti alcune aziende di agricoltura biologica e biodinamica attive sul territorio che porteranno la loro esperienza e testimonianza.

Chi governa il bene comune potrà trarre molti spunti di riflessione da questo convegno, essendo le persone che più di altre dovrebbero mostrare una particolare sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente e quindi della salute dei cittadini e degli operatori agricoli, adottando tutti i provvedimenti possibili per realizzare questi obiettivi.

Si dice che “siamo ciò che mangiamo”: e in questa giornata rifletteremo molto seriamente proprio su cosa mangiamo, perché il cibo può davvero rappresentare la nostra medicina e la nostra forza oppure la nostra malattia e la nostra debolezza.

Cambiamo l’agricoltura, è ora!

Martedì’ 4 aprile u.s. è stata lanciata anche in Italia la Campagna europea per la riforma della PAC (Politica Agricola Comune) che prevede come prima azione la partecipazione alla consultazione ufficiale della Commissione Europea, con risposte automatiche suggerite dalla coalizione di Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica che insieme chiedono un radicale cambiamento dell’agricoltura europea. E’ possibile sottoscrivere entro il 2 maggio la petizione sul nostro sito web alla pagina dedicata:

Questo il comunicato stampa delle associazioni Comunicato Stampa_ #CambiamoAgricoltura

La firma alla petizione determina l’automatica risposta alla consultazione della Commissione UE con risposte selezionate e consigliate dalle Associazioni che promuovono la campagna. Possono aderire sia singole persone sia altre Associazioni o comitati di cittadini.

Per comprendere l’importanza di questa Campagna e’ utile ricordare che la PAC impegna oggi il 38% del bilancio dell’Unione Europea e l’agricoltura e’ il comparto economico e produttivo con il maggior sussidio comunitario. Il risultato resta però non soddisfacente con un’agricoltura che continua a distruggere habitat naturali, eliminare specie selvatiche, contaminare l’aria e le acque e che continua a mettere in pericolo la nostra salute (in particolare a causa dell’uso ancora elevato di prodotti chimici di sintesi accusati di essere potenzialmente cancerogeni e mutageni).

SCHEDA_La politica agricola comune dellunione europea in Italia

 

Glifosato, le associazioni scrivono al ministro Martina

europarlamento_eu_flags_ep__strasbourg_fotofrank_paul_wwf_canon_377345 Associazioni scrivono al Ministro Martina in vista del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura UE fissato per il 6 marzo.

Ecco la lettera

 

Parte lunedì prossimo la discussione sulla revisione della PAC – la Politica Agricola Comune dell’Unione Europea, per decidere se ben più di un terzo delle spese comunitarie deve andare a favore di un’agricoltura pulita in grado di produrre cibo sano, ambiente, lavoro nell’interesse di tutti i cittadini o a finanziare l’inquinamento, lo spopolamento delle campagne e l’impoverimento della qualità dei cibi. Dopo la recente decisione della regione Toscana di allinearsi alla Calabria, eliminando il glifosato dai disciplinari dell’agricoltura integrata finanziati con il PSR, e il successo che in tutta Europa sta raccogliendo l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) per raccogliere 1 milione di firme contro il glifosato – 45 Associazioni (riunite in Italia nella Coalizione #StopGlifosato), chiedono al Ministro Martina, in vista del Consiglio dei Ministri europei dell’agricoltura del 6 marzo, che l’Italia assuma una posizione chiara e si schieri nettamente a favore di una modifica dell’intera PAC.

La Politica Agricola Comune della UE, infatti, nonostante utilizzi circa il 38% del bilancio comunitario, pari a oltre 55 miliardi di Euro all’anno, ha clamorosamente fallito la ricerca di soluzioni efficaci ai problemi che affliggono il settore agricolo, l’agroecosistema e la società rurale. Le promesse di realizzare una politica equa e verde, con una necessaria semplificazione burocratica, fatte dall’ultima riforma non sono state mantenute. E’ ormai chiaro che l’attuale politica è inadeguata ad affrontare i problemi delle aziende agricole e non contribuirà a risolvere la crisi ambientale globale.

Per Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle Associazioni, “E’ possibile agire subito con scelte concrete per una riforma radicale della PAC, perché i primi dati sull’attuazione del periodo di programmazione 2014 – 2020 confermano che questo strumento finanziario dell’Unione Europea è iniquo ed insostenibile”.

I dati presentati recentemente nell’ambito della Rete Rurale Nazionale dimostrano infatti che la PAC attuale, attraverso i Piani di Sviluppo Rurale, assegna a pratiche agricole che consentono l’uso della chimica di sintesi come l’agricoltura integrata e quella conservativa 2,4 miliardi di euro, contro gli 1,7 miliardi destinati all’agricoltura biologica e biodinamica, due pratiche agronomiche che non utilizzano sostanze chimiche di sintesi, ben il 30% in meno.